L'Anna Maria II era un motoveliero da pesca, una goletta di 46 tsl costruita nel 1938 e di proprietà di Pietro Pignatti di San Benedetto del Tronto, che l'aveva iscritta con matricola 857 al Compartimento Marittimo di Ancona. Il 15 maggio 1940 venne requisito a San Benedetto del Tronto dalla Regia Marina, ed il successivo 1° giugno, secondo il volume USMM "Navi mercantili perdute", venne iscritto nel ruolo del naviglio ausiliario dello Stato con sigla R 121, venendo trasformato in dragamine. Secondo la Gazzetta Ufficiale del 15 ottobre e del 23 dicembre 1942, tuttavia, la nave sarebbe stata iscritta nella categoria delle navi onerarie.
Il 14 maggio 1943 l'Anna Maria II venne mitragliato ed incendiato da velivoli nemici una decina di
miglia a nord di Capo Katakolo (Grecia sudoccidentale). In seguito agli allagamenti causati
dall’attacco, il motoveliero affondò intorno alle undici del mattino. Quattro
membri dell’equipaggio rimasero uccisi ed un quinto fu ferito; l'elenco dei caduti e dispersi della Marina Militare nella seconda guerra mondiale elenca quattro militari della Regia Marina deceduti o dispersi nel Mediterraneo orientale su nave requisita od ausiliaria non identificata per nome, che dovrebbe essere l'Anna Maria II: i marinai cannonieri Carmine Sabatino, da Vasto, Pasquale Surini, da Bossico, e Vincenzo Bellachioma, da Roseto degli Abruzzi; ed il marinaio Domenico Spina, da San Benedetto del Tronto.
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