venerdì 14 febbraio 2014

Cronologia delle perdite

Quella che segue si ritiene essere una lista relativamente completa delle perdite e gravi danneggiamenti subiti da corazzate, incrociatori, cacciatorpediniere, torpediniere, corvette e sommergibili. Per il naviglio minore, ausiliario e mercantile, invece, si è optato al momento di includere quasi esclusivamente le unità per le quali è nota la sorte degli equipaggi (nota: laddove vi sia solo il dato parziale sul numero di caduti o di sopravvissuti, senza precisare altro, si intende che si è trovato solo il dato parziale, e non che non vi siano stati, rispettivamente, superstiti o vittime). Per le pagine sulle singole unità, con maggiori dettagli sull’affondamento e, per alcune, sulla vita operativa (e gli elenchi dei caduti, laddove mi sia riuscito di reperirli), si rimanda all’Indice.
La lista è in progressivo aggiornamento.

19 novembre 1939
Il piroscafo Grazia, durante la neutralità italiana, affonda per urto contro mina al largo del Regno Unito (6 morti e 26 superstiti). Sarà la prima nave italiana ad andare perduta nella seconda guerra mondiale.
21 dicembre 1939
Il piroscafo Comitas urta una mina e affonda al largo del Belgio (nessuna vittima, 28 superstiti).
11 gennaio 1940
Il piroscafo Traviata affonda per urto contro mina al largo della costa inglese (nessuna vittima, 29 superstiti).
14 febbraio 1940
Il piroscafo Giorgio Ohlsen affonda dopo aver urtato una mina nelle acque dell’Inghilterra (16 morti e 16 sopravvissuti).
29 febbraio 1940
Durante la neutralità italiana il piroscafo Maria Rosa viene silurato e affondato dal sommergibile tedesco U 20 (12 morti e 17 sopravvissuti).
1° marzo 1940
Durante la neutralità italiana il piroscafo Mirella viene silurato e affondato dal sommergibile tedesco U 20 (1 morto e 29 sopravvissuti).
18 marzo 1940
Il piroscafo Tina Primo urta una mina e affonda nel canale della Manica (1 morto e 36 sopravvissuti).
15 maggio 1940
Il piroscafo Foscolo viene accidentalmente affondato da aerei tedeschi presso la costa olandese (nessuna vittima, 43 superstiti). È l’ultima nave ad andare perduta prima che l’Italia entri in guerra. Nello stesso attacco viene danneggiato il piroscafo Antonio Locatelli.
Il piroscafo Fidelitas viene accidentalmente danneggiato da bombardieri tedeschi, con due vittime.
9 giugno 1940
Il piroscafetto Avvenire affonda accidentalmente su mine italiane (5 dispersi e 9 sopravvissuti). Analoga sorte è subita dal piroscafo Angiulin, senza alcun superstite.
10 giugno 1940
Entrata in guerra dell’Italia. Numerose navi mercantili, trovandosi in porti nemici o nei loro pressi, sono catturate o devono autoaffondarsi.
A Newcastle (o poco al largo della città, che avevano da poco lasciato per fuggire prima della dichiarazione di guerra) vengono catturati i piroscafi Pellice, Andrea, Elios, Mugnone, Pamia e Barbana G.; a Liverpool vengono catturati i piroscafi Erica, Gabbiano ed Angelina Lauro; a West Hartlepool viene catturato il piroscafo Gioacchino Lauro; a Scapa Flow viene catturato il piroscafo Moscardin; a Cardiff viene catturato il piroscafo Procida; ad Immingham viene catturato il piroscafo Amelia Lauro; i piroscafi Mincio e Marzocco (quest’ultimo nonostante un tentativo di autoaffondamento) vengono sorpresi in mare, catturati e condotti in Gran Bretagna.
A Malta viene catturata la motonave Rodi, mentre il piroscafo Polinice riesce ad autoaffondarsi (nessuna vittima, catturati i 6 membri dell’equipaggio); il piroscafo Adige viene dirottato a Malta e catturato.
A Gibilterra ed Algeciras si autoaffondano i piroscafi Olterra, Lavoro, Libano e Pagao, mentre vengono catturati i piroscafi Pollenzo (sabotato dall’equipaggio) e Cellina.
A Marsiglia viene catturato il piroscafo Capo Olmo.
Ad Haifa viene catturato il piroscafo Felce.
Al largo di Porto Sudan si autoaffonda il piroscafo Umbria.
Ad Aden vengono catturati il piroscafo Monte Piana e la motonave Esquilino, lì dirottati già l’8 giugno.
A Calcutta viene catturato il piroscafo Calabria.
A Porto Said viene catturato il piroscafo Verbania.
In Canada viene catturato, dopo un tentativo di autoaffondamento, il piroscafo Capo Noli.
A Freemantle viene catturata la motonave Remo; la motonave Romolo, fermata da unità nemiche in alto mare, si autoaffonda.
A Capetown viene catturato il piroscafo Sistiana, mentre il piroscafo Timavo si autoaffonda al largo di Durban.
Nei pressi di Maracaibo le navi cisterna Dentice ed Alabama si portano all’incaglio per sfuggire alla cattura da parte di navi francesi.
Molte altre navi vengono internate in porti neutrali.
Il motoveliero Danilo B. salta accidentalmente su una mina italiana (2 morti).
12 giugno 1940
La cannoniera Giovanni Berta viene affondata dagli incrociatori leggeri Liverpool e Gloucester (16 morti e 27 sopravvissuti).
Il veliero Carlo affonda per urto contro mina (5 morti e 3 sopravvissuti).
15 giugno 1940
Il sommergibile Macallè s’incaglia e successivamente affonda in Mar Rosso (un morto per esalazioni di cloruro di metile, 44 sopravvissuti).
16 giugno 1940
Il piroscafo Rastrello viene affondato da un’esplosione di origine sconosciuta (nessuna vittima).
17 giugno 1940
Il sommergibile Provana viene affondato con tutto l’equipaggio (63 uomini) dalla torpediniera francese La Curieuse.
18 giugno 1940
In Mar Rosso il sommergibile Galilei viene catturato dalla cannoniera HMS Moonstone dopo un violento scontro nel quale hanno trovato la morte 16 uomini del suo equipaggio.
In Adriatico il piroscafo Reno salta su una mina (1 morto, 12 sopravvissuti).
20 giugno 1940
Il sommergibile Diamante viene silurato e affondato dal sommergibile HMS Parthian con la morte di tutti i 43 uomini dell’equipaggio.
23 giugno 1940
In Mar Rosso il sommergibile Torricelli viene affondato dopo un violento combattimento con i cacciatorpediniere HMS Kandahar, Kingston e Khartoum (poi affondato per gli effetti dei danni) e le cannoniere HMS Shoreham (gravemente danneggiata) e Indo. Sette uomini del Torricelli rimangono uccisi.
23-26 giugno 1940
Esalazioni di cloruro di metile provocano 6 morti tra l’equipaggio del sommergibile Archimede, in Mar Rosso.
24 giugno 1940
In Mar Rosso lo sloop HMS Falmouth affonda il sommergibile Galvani (25 morti e 31 sopravvissuti).
26 giugno 1940
La motonave Loasso affonda per urto contro mina, senza perdite tra l’equipaggio.
27 giugno 1940
Il sommergibile Argonauta viene affondato con tutto l’equipaggio (48 uomini), da un aereo o da cacciatorpediniere britannici.
Il sommergibile Console Generale Liuzzi viene affondato dai cacciatorpediniere HMS Dainty, Defender e Ilex (10 morti).
Il sommergibile Perla, in seguito all’intossicazione da cloruro di metile dell’equipaggio, s’incaglia in Mar Rosso e viene attaccato dal cacciatorpediniere HMS Kingston. Muoiono, per intossicazione, annegamento e combattimento, 15 uomini. Il Perla potrà essere disincagliato e riparato.
28 giugno 1940
Il cacciatorpediniere Espero, intercettato durante una missione di trasporto verso la Libia, viene affondato dagli incrociatori britannici Sydney, Orion, Liverpol, Neptune e Gloucester. I sopravvissuti sono 50 (41 dell’equipaggio e 9 militari di passaggio), su 255 uomini tra equipaggio (198 uomini) e truppe trasportate (57 uomini).
La motonave Paganini s’incendia e affonda dopo un’esplosione in sala macchine (195 morti e 757 sopravvissuti).
Il piroscafo Alicantino scompare con tutto l’equipaggio di 26 uomini tra Porto Mahon e Cagliari, probabilmente vittima di una mina posata dal sommergibile francese Saphir.
Il piroscafo Alessandro Podestà affonda per urto contro mina (11 morti, 5 sopravvissuti).
29 giugno 1940
Il sommergibile Rubino viene affondato da un aereo (40 morti e 4 sopravvissuti).
Il sommergibile Uebi Scebeli viene affondato dai cacciatorpediniere britannici Dainty, Defender e Ilex (nessuna vittima, l’intero equipaggio viene fatto prigioniero).
4 luglio 1940
Il sommergibile Marcantonio Bragadin subisce una pesante caccia antisommergibile che causa quattro morti.
5 luglio 1940
Aerosiluranti britannici affondano a Tobruk il cacciatorpediniere Zeffiro (21 morti e 20 feriti) e il piroscafo Manzoni, e danneggiano gravemente il cacciatorpediniere Euro e i piroscafi Liguria e Serenitas (questi ultimi due, portati all’incaglio onde evitarne l’affondamento, non torneranno più in servizio).
9 luglio 1940
Battaglia di Punta Stilo. La corazzata Giulio Cesare viene danneggiata in modo non grave (ma i morti sono 70), l’incrociatore pesante Bolzano subisce lievi danni (3 morti).
10 luglio 1940
Il cacciatorpediniere Leone Pancaldo viene affondato ad Augusta da aerosiluranti britannici. I morti sono 16. La nave potrà essere recuperata e tornare in servizio.
19 luglio 1940
Nello scontro di Capo Spada viene affondato l’incrociatore leggero Bartolomeo Colleoni (121 morti e 522 superstiti) e danneggiato in maniera non grave l’incrociatore leggero Giovanni delle Bande Nere (8 morti e 16 feriti).
20 luglio 1940
Aerosiluranti britannici affondando a Tobruk i cacciatorpediniere Nembo (25 morti e 4 feriti) e Ostro (42 morti e 20 feriti) e il piroscafo Sereno.
24 luglio 1940
Il piroscafo Celio affonda per urto contro mina (3 dispersi).
6 agosto 1940
La torpediniera Giovanni Acerbi viene ridotta da un relitto a seguito di un bombardamento britannico su Massaua. I morti sono 15, i feriti una trentina.
14 agosto 1940
Il piroscafo Leopardi affonda per urto contro una mina (176 morti e 172 superstiti).
16 agosto 1940
Il piroscafo Morea viene affondato dal sommergibile HMS Osiris (nessuna vittima, 24 sopravvissuti).
22 agosto 1940
Aerosiluranti britannici affondano nel golfo di Bomba il sommergibile Iride (33 morti e 17 sopravvissuti) e il posamine ausiliario Monte Gargano (nessuna vittima, 3 feriti).
31 agosto 1940
Il piroscafo Paolo viene danneggiato dall’urto contro una mina (nessuna vittima).
16 settembre 1940
Un attacco aereo britannico su Bengasi affonda il cacciatorpediniere Borea (un disperso) e i piroscafi Maria Eugenia e Gloriastella (nessuna vittima), oltre a danneggiare gravemente la torpediniera Cigno (24 morti e 46 feriti) e lievemente il rimorchiatore Salvatore Primo e il pontone a biga Giuliana.
17 settembre 1940
Il cacciatorpediniere Aquilone affonda su mine posate da aerei la notte precedente fuori dal porto di Bengasi. 13 uomini rimangono uccisi, i superstiti sono 148. Sulle stesse mine viene gravemente danneggiata la motonave Francesco Barbaro.
Due uomini dell’equipaggio del sommergibile Corallo rimangono uccisi a seguito della caccia antisommergibile subita dal battello da parte di unità britanniche.
22 settembre 1940
Il sommergibile HMS Osiris silura e affonda la torpediniera Palestro (72 morti e 53 sopravvissuti).
Il sommergibile HMS Truant silura e affonda il piroscafo Provvidenza (nessuna vittima).
25 settembre 1940
Affonda su mine il piroscafetto/nave scorta ausiliaria F 34 Rina Croce (7 morti).
28 settembre 1940
Il sommergibile HMS Pandora affonda il piroscafetto Famiglia (nessuna vittima).
29 settembre 1940
Il piroscafo Carmen affonda per arma subacquea (mina o siluro del sommergibile HMS Osiris) senza perdite tra l’equipaggio.
30 settembre 1940
Il sommergibile Gondar viene affondato per azione combinata dei cacciatorpediniere HMAS Stuart ed HMS Diamond, di una corvetta e di aerei. Vi è una vittima.
2 ottobre 1940
Il sommergibile Berillo viene affondato dai cacciatorpediniere HMS Havock ed Hasty (3 morti e 44 superstiti).
4 ottobre 1940
Il piroscafo Franca Fassio viene affondato dal sommergibile HMS Triton (64 morti e 9 superstiti).
Il piroscafo Nina Bianchi affonda a seguito di collisione con il piroscafo Veloce (21 dispersi e 5 sopravvissuti).
5 ottobre 1940
Il motoveliero/vedetta foranea V 36 Maria Grazia viene speronato ed affondato dal sommergibile HMS Regent (nessuna vittima).
8 ottobre 1940
Il sommergibile posamine Foca parte per una missione di posa mine e scompare con tutto l’equipaggio di 69 uomini, probabilmente affondato per urto contro una delle sue mine.
Il sommergibile Gemma viene accidentalmente silurato e affondato dal sommergibile Tricheco (44 morti, nessun superstite).
9 ottobre 1940
Il piroscafo Antonietta Costa viene silurato dal sommergibile HMS Regent e portato ad incagliare; risulterà irrecuperabile (1 morto e 30-33 sopravvissuti).
12 ottobre 1940
In seguito a un fallito attacco silurante notturno contro l’incrociatore leggero HMS Ajax (e al successivo intervento dell’incrociatore pesante HMS York) vanno perduti il cacciatorpediniere Artigliere (132 morti e 122 superstiti) e le torpediniere Airone (59 morti e 81-84 superstiti) e Ariel (98 morti e 41 superstiti). Viene seriamente danneggiato anche il cacciatorpediniere Aviere (7 morti e 14 feriti).
16 ottobre 1940
Il piroscafo Verace affonda per urto contro mina (nessuna vittima, 4 feriti).
18 ottobre 1940
Il sommergibile Durbo viene affondato dai cacciatorpediniere HMS Firedrake e Wrestler. Tutti i 46 uomini dell’equipaggio vengono salvati (e fatti prigionieri).
La motonave Cuma affonda per urto contro mina (4 vittime).
20 ottobre 1940
Il sommergibile Lafolè viene affondato dai cacciatorpediniere HMS Gallant, Griffin ed Hotspur (39 morti e 9 sopravvissuti).
21 ottobre 1940
In Mar Rosso il cacciatorpediniere Francesco Nullo viene affondato dal cacciatorpediniere HMS Kimberley, con 14 morti e 11 feriti tra i 120 membri dell’equipaggio.
24 ottobre 1940
La posacavi Giasone affonda per urto contro una mina italiana (2 dispersi e 83 superstiti).
26 ottobre 1940
Il motoveliero/vedetta foranea V 71 Intrepido affonda per urto contro mina posata dal sommergibile HMS Rorqual (nessuna vittima).
2-3 novembre 1940
In Atlantico il sommergibile Emo perde un uomo, caduto nel mare mosso.
6 novembre 1940
Il sommergibile Comandante Faà di Bruno viene affondato in Atlantico dai cacciatorpediniere HMS Harvester ed HMCS Ottawa; non vi sono sopravvissuti tra i 55 uomini dell’equipaggio.
12 novembre 1940
Notte di Taranto: aerosiluranti britannico affondano a Taranto la corazzata Conte di Cavour (17 morti) e danneggiano gravemente le corazzate Littorio (32 morti) e Caio Duilio (3 morti); ricevono lievi danni l’incrociatore pesante Trento e i cacciatorpediniere Libeccio ed Emanuele Pessagno.
Gli incrociatori britannici Orion, Ajax e Sydney e i cacciatorpediniere Nubian e Mohawk distruggono un convoglio nel canale d’Otranto, affondando la motonave mista Catalani (3 morti) e i piroscafi Capo Vado (11 morti e 7 feriti), Antonio Locatelli (4 morti e 7 feriti) e Premuda (7 morti e 11 feriti) e danneggiando gravemente la torpediniera Nicola Fabrizi (11 morti e 17 feriti gravi).
20 novembre 1940
La torpediniera Confienza viene speronata e affondata dall’incrociatore ausiliario Capitano Cecchi (5 vittime).
30 novembre 1940
Il piroscafo Veloce viene danneggiato da una mina (nessuna vittima tra i 39 membri dell’equipaggio).
5 dicembre 1940
La torpediniera Calipso affonda per urto contro mina (90 morti e 39 sopravvissuti).
In Atlantico il sommergibile Capitano Tarantini perde in mare un uomo, a causa del maltempo.
6 dicembre 1940
Il piroscafo Olimpia viene silurato e danneggiato dal sommergibile HMS Triton (nessuna vittima).
8 dicembre 1940
La nave ospedale Arno viene seriamente danneggiata da una bomba durante un bombardamento su Napoli.
9 dicembre 1940
A Bari la nave ospedale Aquileia entra in collisione con il trasporto truppe Sardegna e con la motonave tedesca Ruhr, riportando seri danni.
10 dicembre 1940
La pirocisterna Marangona affonda per urto contro mina (2 vittime).
11 dicembre 1940
Il sommergibile Argo, in Atlantico, perde un uomo in una tempesta.
13 dicembre 1940
Il piroscafo Sebastiano Bianchi viene affondato dal sommergibile HMS Truant (nessuna vittima).
14 dicembre 1940
Il sommergibile Naiade viene affondato dai cacciatorpediniere HMS Hereward ed Hyperion (un morto).
L’incrociatore pesante Pola viene gravemente danneggiato durante un bombardamento aereo su Napoli (22 morti), durante il quale viene anche affondato il motoveliero/vedetta foranea V 58 Immacolata Terza (successivamente recuperato).
15 dicembre 1940
Il sommergibile Capitano Tarantini viene silurato e affondato dal sommergibile HMS Thunderbolt in Atlantico (56 morti e 5 sopravvissuti).
16 dicembre 1940
La nave cisterna Bonzo viene affondata dal sommergibile HMS Truant (29 morti e 6 sopravvissuti).
21 dicembre 1940
Aerosiluranti affondano i piroscafi Norge (3 morti) e Peuceta (3 morti).
22 dicembre 1940
Il sommergibile Mocenigo, in Atlantico, perde quattro uomini in uno scontro con il piroscafo britannico Sarastone.
Il motoveliero Antonietta viene affondato dal sommergibile greco Papanikolis (nessuna vittima, 6 superstiti).
23 dicembre 1940
La torpediniera Fratelli Cairoli affonda su una mina con la perdita di 71 dei 114 uomini dell’equipaggio.
La torpediniera Francesco Stocco viene speronata e danneggiata dalla motonave Marin Sanudo (nessuna vittima).
24 dicembre 1940
Il piroscafo Firenze viene affondato dal sommergibile greco Papanikolis (93 morti e 903 superstiti).
29 dicembre 1940
Il trasporto truppe Sardegna viene affondato dal sommergibile greco Proteus (25 morti e 240 superstiti).
31 dicembre 1940
Il piroscafo Quinto viene affondato dal sommergibile greco Katsonis (10 morti, nessun superstite).
2 gennaio 1941
Il piroscafo Albano affonda per urto contro mina (5 morti e 35 sopravvissuti).
3 gennaio 1941
Il sommergibile Nani scompare in Atlantico con l’intero equipaggio di 53 uomini.
5 gennaio 1941
In Atlantico il sommergibile Comandante Cappellini perde un uomo durante uno sconto d’artiglieria con il piroscafo Shakespeare (che viene affondato).
8 gennaio 1941
La corazzata Giulio Cesare viene danneggiata da schegge durante un bombardamento aereo su Napoli (5 morti e 20 feriti).
La motonave Giovanni Maria affonda per urto contro mina (nessuna vittima, 10 superstiti).
9 gennaio 1941
Un membro dell’equipaggio del sommergibile Glauco rimane ucciso in uno scontro d’artiglieria con un mercantile, in Atlantico.
Il piroscafo Carlo Martinolich viene affondato dal sommergibile HMS Parthian (5 morti e 34 superstiti).
Il sommergibile HMS Pandora affonda i piroscafi Palma (2 vittime) e Valdivagna (nessuna vittima, 34 superstiti tra cui un ferito). 
10 gennaio 1941
La torpediniera Vega viene affondata dall’incrociatore leggero HMS Bonaventure e dal cacciatorpediniere HMS Hereward (122 morti e 6 sopravvissuti).
14 gennaio 1941
In un violento duello d’artiglieria con il piroscafo armato Eumaeus (che viene infine affondato) il sommergibile Comandante Cappellini perde tre uomini del proprio equipaggio.
15 gennaio 1941
La motonave Città di Messina viene affondata dal sommergibile HMS Regent; 171 uomini sono tratti in salvo, mentre 342 rimangono uccisi.
18 gennaio 1941
Il sommergibile Marcello, in Atlantico, perde un uomo in mare durante l’attacco al piroscafo belga Portugal (poi affondato).
19 gennaio 1941
Il sommergibile Neghelli viene affondato dal cacciatorpediniere HMS Greyhound con la perdita di tutto l’equipaggio di 46 uomini.
21 gennaio 1941
Il vecchio incrociatore corazzato San Giorgio viene minato e fatto saltare in aria dall’equipaggio alla caduta di Tobruk (due uomini rimangono accidentalmente uccisi nell’esplosione).
31 gennaio 1941
In un violento combattimento il sommergibile HMS Rorqual affonda il rimorchiatore Ursus (12 morti e 6 superstiti) e danneggia la batteria galleggiante GM 239 da esso rimorchiata (12 morti su 49 uomini di equipaggio, uno in combattimento ed 11 annegati dopo aver abbandonato l’unità).
3 febbraio 1941
Il piroscafo Multedo scompare con tutto l’equipaggio di 15 uomini nel golfo della Sirte.
6 febbraio 1941
Il sommergibile Marcello parte per una nuova missione e scompare in Atlantico con l’intero equipaggio di 58 uomini, forse affondato da azione antisommergibile britannica il 21 febbraio.
10-11 febbraio 1941
I piroscafi Adria, Leonardo Da Vinci, Savoia, Erminia Mazzella e Manon, in fuga da Chisimaio (Somalia) prossima alla caduta, vengono catturati da unità navali britanniche nonostante tentativi di sabotaggio da parte degli equipaggi. La pirocisterna Pensilvania, anch’essa fuggita da Chisimaio, viene cannoneggiata e bombardata da navi ed aerei britannici e s’incaglia in fiamme presso Mogadiscio.
12 febbraio 1941
I piroscafi Carso ed Integritas e la pirocisterna Marghera, rimasti a Chisimaio, vi si autoaffondano.
14 febbraio 1941
Il sommergibile HMS Rover silura la pirocisterna Cesco (1 morto e 2 feriti), che può essere rimorchiata a Taranto.
16 febbraio 1941
Il piroscafo Juventus viene affondato da aerosiluranti (nessuna vittima, 24 superstiti).
17 febbraio 1941
La nave ospedale Tevere affonda per urto contro mina davanti a Tripoli, con 5 vittime.
23 febbraio 1941
Il piroscafo Silvia Tripcovich viene affondato dal sommergibile HMS Upright. Non vi sono superstiti.
25 febbraio 1941
L’incrociatore leggero Armando Diaz viene silurato e affondato dal sommergibile HMS Upright (464-484 morti e 147-151 sopravvissuti).
27 febbraio 1941
In Oceano Indiano l’incrociatore ausiliario RAMB I viene affondato dall’incrociatore leggero HMNZS Leander (2 morti e 102 sopravvissuti).
5 marzo 1941
Il sommergibile HMS Triumph affonda i piroscafi Marzamemi (nessuna vittima) e Colomba Lofaro (4 morti e 4 feriti).
6 marzo 1941
Il cacciatorpediniere HMS Greyhound affonda il sommergibile Anfitrite (7 morti e 43 superstiti).
7 marzo 1941
A Tripoli la motonave Assiria viene gravemente danneggiata da un attacco aereo (1 morto).
9 marzo 1941
Il sommergibile HMS Utmost silura il piroscafo Capo Vita, che affonda con tutto l’equipaggio.
10 marzo 1941
Il sommergibile HMS Unique silura e affonda il piroscafo Fenicia (29 morti e 9 sopravvissuti).
14 marzo 1941
Un attacco di aerosiluranti affonda a Valona la nave ospedale Po (24 morti e 216 sopravvissuti) e il piroscafo Santa Maria (1 morto e 2 feriti; successivamente recuperato e riparato).
16 marzo 1941
Il piroscafo Giovanni Boccaccio viene danneggiato dal sommergibile HMS Parthian (nessuna vittima, 3 feriti).
17 marzo 1941
Aerosiluranti britannici affondano nella rada di Valona la torpediniera Andromeda (50 morti e 87 sopravvissuti).
23 marzo 1941
Il piroscafo Carnia viene affondato dal sommergibile HMS Triton (1 morto).
25 marzo 1941
Il cacciatorpediniere Francesco Crispi viene lievemente danneggiato da un attacco aereo (7 morti e 10 feriti).
26 marzo 1941
Affondano su mine le cisterne militari Ticino (11 morti) e Verde (23 morti). I sopravvissuti sono in tutto 52.
28 marzo 1941
Battaglia di Capo Matapan. Vengono affondati gli incrociatori pesanti Zara (799 morti e 287 sopravvissuti), Pola (336 morti e 688 superstiti) e Fiume (814 morti e 269 sopravvissuti) e i cacciatorpediniere Vittorio Alfieri (210 morti e 35 sopravvissuti) e Giosuè Carducci (171 morti e 35 sopravvissuti); riportano gravi danni la corazzata Vittorio Veneto (aerosilurata con una o due vittime a bordo) e il cacciatorpediniere Alfredo Oriani (colpito dal tiro d’artiglieria delle navi britanniche che affondano le altre unità, con 3 morti).
Lo stesso giorno affonda su mine la torpediniera Generale Antonio Chinotto (48 morti e 71 superstiti).
30 marzo 1941
La pirocisterna Laura Corrado viene affondata dal sommergibile HMS Rorqual (4 dispersi e 19 superstiti).
Gli Stati Uniti, benché neutrali, decidono di requisire tutte le navi mercantili italiane là internate: a Boston viene catturato il piroscafo Dino; a Jacksonville vengono catturati i piroscafi Confidenza ed Ircania; a Wilmington viene catturata la motonave Villarperosa; a New York vengono catturati i piroscafi Arsa, Aussa, Alberta e San Leonardo e la cisterna militare Brennero (sabotata dall’equipaggio); a Norfolk vengono catturati i piroscafi Pietro Campanella (sabotato dall’equipaggio), Laconia, San Giuseppe, Giuan, Antonietta e Vittorin; a Newport News viene catturato il piroscafo Guidonia (sabotato dall’equipaggio); a Baltimora viene catturato il piroscafo Euro; a Philadelphia vengono catturati i piroscafi Mar Glauco, Santa Rosa e Belvedere; a Savannah viene catturato il piroscafo Clara; a Mobile viene catturato il piroscafo Ida Z. O.; a New Orleans vengono catturati i piroscafi Ada O. (sabotato dall’equipaggio) e Monfiore; a Houston viene catturato il piroscafo Mongioia; a Portland viene catturata la motonave Leme.
Sulla scia della decisione statunitense, anche altri stati dell’America centrale e meridionale decidono di confiscare il naviglio dell’Asse presente nei propri porti, attuando la decisione tra il 30 ed il 31 marzo.
A Panama viene catturato il transatlantico Conte Biancamano (sabotato dall’equipaggio).
A Puntarenas, in Costarica, la motonave Fella viene incendiata dall’equipaggio per evitare la cattura.
A San Juan de Portorico viene catturata la pirocisterna Colorado.
A Puerto Cabello, in Venezuela, le navi cisterna Jole Fassio, Trottiera e Teresa Odero vengono incendiate dai loro equipaggi, mentre le navi cisterna Dentice, Alabama (entrambe recuperate dopo i fatti del giugno 1940) e Bacicin Padre vengono catturate.
31 marzo 1941
Il sommergibile Pier Capponi viene silurato e affondato dal sommergibile HMS Rorqual (38 morti, nessun superstite).
1° aprile 1941
Il cacciatorpediniere Leone, partito da Massaua per un’ultima missione contro Suez prima della caduta dell’Eritrea, urta uno scoglio e, stante l’impossibilità di salvarlo, viene autoaffondato (2 dispersi).
2-4 aprile 1941
Un ufficiale del sommergibile Santorre Santarosa cade in mare e annega durante una tempesta.
3 aprile 1941
Ultima missione dei cacciatorpediniere rimasti a Massaua, in Eritrea, prima della caduta della colonia.
Il cacciatorpediniere Cesare Battisti si autoaffonda al largo della costa araba (nessuna vittima, 181 superstiti).
Attacchi aerei britannici affondano i cacciatorpediniere Nazario Sauro (78 morti e 95 superstiti) e Daniele Manin (ca. 35 morti e ca. 145 sopravvissuti).
4 aprile 1941
I cacciatorpediniere Tigre (1 disperso) e Pantera (1 disperso) si autoaffondano in Mar Rosso al largo di Someina (Yemen).
La torpediniera Giovanni Acerbi si autoaffonda a Massaua (o vi viene affondata da attacco aereo).
5 aprile 1941
A Lero il sommergibile posamine Pietro Micca viene seriamente danneggiato dallo scoppio accidentale di uno dei suoi siluri.
8 aprile 1941
La torpediniera Vincenzo Giordano Orsini si autoaffonda alla caduta di Massaua.
La nave ospedale RAMB IV, lasciata Massaua, viene catturata dal cacciatorpediniere HMS Kingston.
Tra il 3 e l’8 aprile 1941 si sono autoaffondati a Massaua anche il posamine Ostia, le cannoniere Biglieri e Porto Corsini, i MAS 204, 206, 210, 213 e 216, la cisterna militare Niobe, i rimorchiatori militari Formia, San Paolo e San Giorgio, i piroscafi Adua, Brenta, Colombo, Impero, Moncalieri, Romolo Gessi, Tripolitania, Vesuvio e XXIII Marzo, le navi cisterna Antonia C., Clelia Campanella e Riva Ligure e la motonave Arabia. Vengono invece catturate intatte le navi cisterna per acqua Sile, Sebeto e Bacchiglione.
Al contempo, si sono autoaffondati nelle Isole Dahlak i rimorchiatori militari Ausonia, Malamocco, Oneglia, Pirano, Panaria e Porto Venere, la cisterna militare Giove, i piroscafi Urania, Nazario Sauro, Giuseppe Mazzini (forse affondato da aerei), la motonave Capitano Bottego e la nave cisterna Prometeo.
10 aprile 1941
Alla caduta di Assab, ultima base navale italiana in Eritrea, si autoaffondano i piroscafi Sannio e Piave e la motonave India.
12 aprile 1941
La pirocisterna Persiano viene affondata dal sommergibile HMS Tetrarch (3 morti).
14 aprile 1941
Il cacciatorpediniere Libeccio viene speronato e gravemente danneggiato dalla turbonave Esperia (nessuna vittima).
15 aprile 1941
Aerosiluranti affondano a Valona i piroscafi Luciano (24 morti e 11 sopravvissuti) e Stampalia (nessuna vittima, 34 sopravvissuti).
16 aprile 1941
Nello scontro del convoglio Tarigo vengono affondati (dai cacciatorpediniere britannici Jervis, Janus, Nubian e Mohawk, quest’ultimo a sua volta affondato dal Tarigo) i cacciatorpediniere Luca Tarigo (202 morti e 36 superstiti), Lampo (141 morti e 64 superstiti) e Baleno (69 morti e 146 superstiti) nonché il piroscafo italiano Sabaudia (30 morti e 12 superstiti) ed i piroscafi tedeschi Arta, Adana, Aegina e Iserlohn. Solo il Lampo potrà essere recuperato.
17 aprile 1941
Il motoveliero/vedetta foranea V 162 Vanna viene affondato dal sommergibile HMS Truant (nessuna vittima, 6 superstiti).
18 aprile 1941
La nave cisterna Franco Martelli viene affondata in Atlantico dal sommergibile HMS Urge, durante un tentativo di forzamento del blocco (1 morto e 37 sopravvissuti).
21 aprile 1941
Bombardamento navale di Tripoli da parte della Mediterranean Fleet: la torpediniera Partenope viene leggermente danneggiata, con perdite tra l’equipaggio; la motonave Assiria (nessuna vittima), il piroscafo Marocchino (nessuna vittima) e la motovedetta Cicconetti della Guardia di Finanza vengono affondati, mentre rimane danneggiato il piroscafo Sabbia.
24 aprile 1941
La torpediniera Simone Schiaffino affonda per aver accidentalmente urtato una mina italiana (79 morti e 39 sopravvissuti).
L’incrociatore ausiliario Egeo viene affondato dai cacciatorpediniere HMS Jervis, Janus, Jaguar e Juno (84 morti e 36 sopravvissuti).
25 aprile 1941
Il piroscafo Antonietta Lauro viene affondato dal sommergibile HMS Upholder (4 dispersi).
1° maggio 1941
Il piroscafo Serdica viene affondato a Bengasi da un bombardamento (nessuna vittima).
3 maggio 1941
A Tripoli la motonave Birmania, per incidente, sabotaggio o attacco aereo, salta in aria (9 morti e 33 sopravvissuti) coinvolgendo nella sua fine l’incrociatore ausiliario Città di Bari, che esplode e affonda a sua volta (11 morti e 78 sopravvissuti).
Un attacco aereo affonda a Tripoli la torpediniera Canopo (24 morti e 20 feriti).
La nave soccorso Giuseppe Orlando urta una mina e affonda mentre esce da Tripoli (8 morti e 31 superstiti).
4 maggio 1941
La torpediniera Giuseppe La Farina affonda per urto contro mina (61 morti e 67 sopravvissuti).
6 maggio 1941
La pirocisterna Sangro, catturata dall’incrociatore ausiliario HMS Camito durante un tentativo di violare il blocco, viene affondata dal sommergibile tedesco U 97 (21 morti e 8 sopravvissuti).
Il piroscafo Bengasi viene affondato dal sommergibile HMS Truant (4 morti e 6 feriti).
Il piroscafo Cagliari viene affondato dal sommergibile HMS Taku (18 morti e 34 sopravvissuti).
7 maggio 1941
Il piroscafo Pascoli affonda per urto contro una mina posata dal sommergibile HMS Rorqual (nessuna vittima).
8 maggio 1941
L’incrociatore leggero HMS Ajax e i cacciatorpediniere HMS Havock, Imperial ed Hotspur affondano l’incrociatore ausiliario Capitano A. Cecchi (26 morti e 75 sopravvissuti) ed il piroscafo Tenace (nessuna vittima).
15 maggio 1941
La nave soccorso San Giusto affonda per urto contro mina (16 morti).
18 maggio 1941
Il piroscafo Giovinezza viene silurato e affondato dal sommergibile HMS Tetrarch (3 morti e 42 superstiti).
20 maggio 1941
La torpediniera Curtatone affonda su mine nel golfo del Pireo (94 morti e 34 superstiti).
Il piroscafo Zeffiro salta su mine al largo di Capo Bon (nessuna vittima).
21 maggio 1941
Su un campo minato al largo di Capo Dukato affondano il cacciatorpediniere Carlo Mirabello (44 morti e 142 superstiti) e la cannoniera Pellegrino Matteucci (41 morti e 4 superstiti).
La torpediniera Lupo riceve lievi danni (2 morti e 26 feriti) durante uno scontro con una formazione britannica (incrociatori leggeri Dido, Ajax e orion e cacciatorpediniere Hasty, Hereward, Kimberley e Janus) che ha attaccato il convoglio di caicchi che stava scortando. Dieci caicchi vengono affondati, con la morte di circa 800 uomini, soprattutto soldati tedeschi.
Il rimorchiatore F 98 Gladiator salta su una mina (1 morto).
22 maggio 1941
Il cacciatorpediniere Quintino Sella viene accidentalmente danneggiato da un attacco aereo tedesco (5 morti e 32 feriti).
24 maggio 1941
Il trasporto truppe Conte Rosso viene affondato dal sommergibile HMS Upholder (1297 morti e 1432 superstiti).
Il piroscafo Florida II viene danneggiato da un attacco aereo a Sfax (3 morti e 5 feriti).
26 maggio 1941
Il piroscafo Enrico Costa viene affondato dal sommergibile HMS Utmost (nessuna vittima).
27 maggio 1941
La motonave Marco Foscarini viene bombardata, incendiata e portata all’incaglio (1 morto); non sarà mai riparata.
30 maggio 1941
Al Pireo il piroscafo francese (sotto controllo tedesco) Marie Louise Le Borgne s’incendia ed esplode, investendo altre navi: affondano il motoveliero italiano Albatros (esploso a sua volta), il piroscafo romeno Juli e il piroscafo tedesco Alikante, mentre viene gravemente danneggiata la nave ospedale Gradisca.
A Bengasi l’incrociatore ausiliario RAMB III viene gravemente danneggiato dal sommergibile HMS Triumph.
31 maggio 1941
A Tripoli un aereo italiano precipita sulla torpediniera Pleiadi, causandone l’affondamento (18 morti e 21 feriti).
A Sfax il piroscafo Florida II viene affondato da un attacco aereo (1 morto su 35 uomini a bordo). Verrà in seguito recuperato e rimorchiato in Italia.
1° giugno 1941
Il piroscafo San Marco viene affondato dal sommergibile HMS Clyde (8 morti).
3 giugno 1941
Un attacco aereo ai danni di un convoglio causa l’affondamento dei piroscafi Montello (43 morti, nessun sopravvissuto) e Beatrice C. (senza vittime).
Il piroscafo Arsia viene affondato dal sommergibile HMS Unique (nessuna vittima, 11 superstiti).
Il motoveliero/vedetta foranea V 5 Sant’Antonio affonda per urto contro mina (7 dispersi e 4 superstiti).
5 giugno 1941
Il sommergibile HMS Triumph affonda a cannonate la cannoniera Valoroso (2 morti e 36 sopravvissuti) e i motovelieri/vedette foranee V 137 Trio Frassinetti (nessuna vittima, 15 superstiti) e V 190 Frieda (1 morto e 7 sopravvissuti).
8 giugno 1941
Il piroscafo Sturla viene affondato dal sommergibile HMS Clyde (10 dispersi e 5 superstiti).
9 giugno 1941
Il motoveliero/dragamine ausiliario DM 20 Drin affonda per urto contro mina (nessuna vittima).
Il piroscafo Achille viene affondato a La Goulette da sabotatori francesi (nessuna vittima). Verrà recuperato e riparato.
10 giugno 1941
Il sommergibile Alagi viene mitragliato da un aereo, perdendo un uomo.
La pirocisterna Giuseppina Ghirardi viene affondata dal sommergibile HMS Torbay (12 morti e 21 sopravvissuti).
12 giugno 1941
Il motoveliero/vedetta foranea V 165 Gesù e Maria viene affondato dal sommergibile HMS Torbay (9 dispersi e 9 superstiti).
Il sommergibile olandese O 24 affonda il piroscafo Fianona (nessuna vittima).
Il sommergibile HMS Taku affonda il piroscafo Silvio Scaroni (10 dispersi e 27 superstiti).
13 giugno 1941
Il motoveliero/vedetta foranea V 121 Carloforte viene affondato dal sommergibile olandese O 24 (nessuna vittima, 14 superstiti).
14 giugno 1941
Il motoveliero/vedetta foranea V 125 Luciano Bottiglieri viene affondato dal sommergibile HMS Clyde (7 morti e 7 superstiti).
15 giugno 1941
Il rimorchiatore-dragamine RD 7 salta su una mina (19-21 morti, 5 superstiti).
19 giugno 1941
La torpediniera Polluce viene danneggiata durante una missione di scorta convogli per la Libia.
20 giugno 1941
Il piroscafo Buccari affonda per urto contro mina (3 morti e 37 superstiti).
22 giugno 1941
Il piroscafo Pietro Querini viene affondato dal sommergibile HMS Union (nessuna vittima).
24 giugno 1941
Il sommergibile Glauco viene affondato dal cacciatorpediniere HMS Wishart con 8 morti.
26 giugno 1941
Il piroscafo Polinnia viene affondato dal sommergibile HMS Severn (nessuna vittima, 19 superstiti).
28 giugno 1941
Il piroscafo Ugo Bassi viene affondato dal sommergibile HMS Severn (1 disperso e 1 ferito).
In Atlantico il piroscafo Ernani, durante un tentativo di violazione del blocco, viene accidentalmente affondato dal sommergibile tedesco U 103 (2 morti e 32 sopravvissuti).
27 giugno 1941
Il sommergibile Salpa viene affondato con tutto l’equipaggio (47 uomini) dal sommergibile HMS Triumph.
30 giugno 1941
Il sommergibile olandese O 24 affonda il piroscafo Capacitas (5 morti e 29 sopravvissuti).
1° luglio 1941
Il dragamine ausiliario DM 6 Eritrea viene affondato da un attacco aereo a Tripoli (nessuna vittima). Verrà recuperato e rimesso in servizio.
2 luglio 1941
Il piroscafo Città di Tripoli viene affondato dal sommergibile HMS Torbay (11 morti e 48 superstiti).
3 luglio 1941
Il piroscafo Laura C. viene affondato dal sommergibile HMS Upholder (6 morti e 32 superstiti).
5 luglio 1941
La cannoniera Dante De Lutti (1 morto e 4 feriti) e il piroscafo Ninfea (nessuna vittima) vengono affondati dal sommergibile HMS Triumph.
Il sommergibile HMS Torbay silura e affonda il sommergibile Jantina (42 morti e 6 sopravvissuti).
Il sommergibile HMS Tigris silura e affonda, in Atlantico, il sommergibile Michele Bianchi. Non vi sono superstiti tra i 53 uomini dell’equipaggio.
9 luglio 1941
La torpediniera Antonio Mosto, a Tripoli, viene gravemente danneggiata da un aereo britannico abbattuto che precipita a bordo. Durante lo stesso bombardamento la nave ospedale Virgilio viene danneggiata da bombe (4-10 morti e 12 feriti).
10 luglio 1941
La motocisterna Strombo viene silurata dal sommergibile HMS Parthian e rimorchiata a Salamina con 2 vittime a bordo.
13 luglio 1941
La motonave Caldea viene affondata dal sommergibile HMS Taku (3 morti).
15 luglio 1941
La motonave Barbarigo viene affondata dal sommergibile HMS P 33 (nessuna vittima).
Il motoveliero Vincenzo P. viene affondato dal sommergibile HMS Taku (nessuna vittima).
21 luglio 1941
Il piccolo veliero San Nicola viene affondato a cannonate dal sommergibile greco Glaucos (nessuna vittima).
22 luglio 1941
La nave cisterna Brarena viene incendiata da attacchi aerei (6 morti), affonderà dopo alcuni giorni.
28 luglio 1941
L’incrociatore leggero Giuseppe Garibaldi viene silurato e seriamente danneggiato dal sommergibile HMS Upholder, senza perdite tra l’equipaggio.
Il piroscafo Federico viene affondato dal sommergibile HMS Utmost (1 disperso).
Il piroscafetto Monteponi viene affondato dal sommergibile HMS Olympus (2 dispersi e 13 sopravvissuti).
1° agosto 1941
Il motoveliero/dragamine ausiliario B 23 Igea affonda per urto contro mina (nessuna vittima).
2 agosto 1941
L’incrociatore HMS Hermione sperona e affonda con tutto l’equipaggio il sommergibile Tembien (42 morti, nessun superstite).
6 agosto 1941
Il piroscafo Nita viene affondato da aerosiluranti (1 vittima e 177 sopravvissuti).
Il piroscafetto Bombardiere viene affondato dal sommergibile olandese O 21 (3 dispersi e 8 sopravvissuti).
11 agosto 1941
La nave ospedale California viene semiaffondata da aerosiluranti a Siracusa (1 morto).
13 agosto 1941
Il sommergibile Zoea affonda accidentalmente nel porto di Taranto. Verrà poi recuperato e rimesso in servizio.
15 agosto 1941
La piccola motonave/vedetta foranea V 25 Adua viene affondata da bombardieri (11 morti e 15 sopravvissuti).
17 agosto 1941
Il motoveliero Peppino C. salta su una mina (nessun superstite).
18 agosto 1941
Il piroscafo Maddalena Odero, incendiato da attacchi aerei, esplode travolgendo ed affondando anche la cannoniera Maggiore Macchi della Regia Guardia di Finanza (sulla quale non vi sono vittime).
20 agosto 1941
Il trasporto truppe Esperia viene affondato dal sommergibile HMS Unique (46 morti e 1136 sopravvissuti).
Il piroscafo Enotria viene affondato dal sommergibile HMS Upholder (2 morti).
21 agosto 1941
La danneggiata motocisterna Strombo viene affondata dal sommergibile HMS Torbay.
22 agosto 1941
Il trasporto militare Lussin viene affondato dal sommergibile HMS Upholder (40 dispersi e 84 superstiti).
23 agosto 1941
Il piroscafetto Costanza viene affondato da un attacco aereo (nessuna vittima).
Il motoveliero/vedetta foranea V 72 Fratelli Garrè viene affondato dal sommergibile HMS Tetrarch (9 morti e 6 sopravvissuti).
24 agosto 1941
Il motoveliero/vedetta foranea V 113 Francesco Garrè viene affondato dal sommergibile HMS Tetrarch (1 morto e 2 feriti).
La cannoniera Riccardo Grazioli Lante viene affondata da aerei (7 morti).
25 agosto 1941
A seguito dell’invasione alleata dell’Iran, le navi italiane là internate (il piroscafo Caboto, la nave cisterna Barbara e la cisterna militare Bronte a Bandar Shapur, la motonave Hilda a Bandar Abbas) vengono incendiate dai propri equipaggi e poi catturate da navi britanniche.
26 agosto 1941
L’incrociatore pesante Bolzano viene silurato dal sommergibile HMS Triumph, riportando gravi danni (3 morti e 22 feriti).
28 agosto 1941
La motonave Cilicia viene silurata e affondata dal sommergibile HMS Rorqual (5 morti e 53 superstiti).
30 agosto 1941
Il motoveliero/vedetta foranea V 51 Alfa viene affondato dal sommergibile HMS Unbeaten (3 morti e 12 superstiti).
31 agosto 1941
Il piccolo piroscafo postale Egadi viene affondato da un aerosilurante (44 morti e 65 sopravvissuti).
Il governo cubano, ancora neutrale ma favorevole agli Alleati, cattura il piroscafo Recca internato a Cuba.
1° settembre 1941
Un attacco aereo affonda a Crotone il piroscafo Dea Mazzella (3 morti).
Le autorità uruguaiane, benché la nazione sia ancora neutrale, sequestrano il naviglio italiano presente nei propri morti: a Montevideo vengono così catturati i piroscafi Adamello e Fausto.
3 settembre 1941
La motonave Andrea Gritti viene affondata da aerosiluranti (347 morti, 2 superstiti).
5 settembre 1941
La pirocisterna Maya viene affondata dal sommergibile greco Perseus (1 morto).
Il sommergibile olandese O 21 affonda il piroscafo Isarco (5-6 morti, 22 sopravvissuti).
6 settembre 1941
Il motoveliero/vedetta foranea V 63 Carla viene affondato dal sommergibile olandese O 24 (nessuna vittima, 21 superstiti).
7 settembre 1941
Il piccolo piroscafo F 136 Sirena viene affondato dal sommergibile HMS Thunderbolt (7 dispersi e 12 sopravvissuti).
8 settembre 1941
In Atlantico il sommergibile Maggiore Baracca viene affondato dal cacciatorpediniere HMS Crome (28 morti e 32 sopravvissuti).
9 settembre 1941
Il sommergibile olandese O 24 affonda il piroscafo Italo Balbo (nessuna vittima, 42 superstiti).
10 settembre 1941
Un aereo affonda in Atlantico il sommergibile Alessandro Malaspina, con tutto l’equipaggio di 60 uomini.
Il cacciatorpediniere Dardo si capovolge e affonda accidentalmente a Palermo. Vi sono 40 vittime. Sarà poi recuperato.
L’incrociatore pesante Bolzano viene danneggiato da un bombardamento aereo su Messina (12 morti e 30 feriti).
Il motoveliero/vedetta foranea V 224 SVAM I viene incendiato dal sommergibile HMS Thunderbolt (1 morto e 1 ferito); affonderà l’indomani.
11 settembre 1941
Il piroscafo Alfredo Oriani viene affondato da bombardieri (2 dispersi e 48 superstiti).
12 settembre 1941
Il piroscafo Caffaro viene affondato da bombardieri (4 dispersi e 224 superstiti).
13 settembre 1941
Un attacco aereo affonda il piroscafo Nicolò Odero (20 vittime e 285 superstiti).
15 settembre 1941
Il sommergibile Smeraldo lascia la base diretto nel canale di Sicilia e scompare con tutto l’equipaggio di 45 uomini, forse vittima di una mina.
17 settembre 1941
Durante un attacco aereo su un convoglio costiero, un velivolo nemico, abbattuto, precipita sul motoveliero/vedetta foranea V 16 Filuccio, affondandolo (3 morti e 10 sopravvissuti).
18 settembre 1941
Il sommergibile HMS Upholder affonda i trasporti truppe Neptunia (avente a bordo 2938 uomini) e Oceania (avente a bordo 2900 uomini). I morti sono 394 in tutto.
Il piroscafo Lello scompare con tutto l’equipaggio sulla rotta La Spezia-Civitavecchia, forse affondato da una mina (15 morti tra l’equipaggio civile, nessun superstite).
23 settembre 1941
Il rimorchiatore Carmelo Noli salta su una mina (8 morti e 3 feriti).
24 settembre 1941
Il sommergibile HMS Triumph silura e danneggia gravemente la pirocisterna Poseidone (nessuna vittima, 2 feriti).
Il piroscafo Marigola, incagliatosi sulla costa tunisina, viene silurato da aerosiluranti britannici e danneggiato (nessuna vittima).
25 settembre 1941
L’incrociatore ausiliario Lago Zuai viene danneggiato da aerei britannici (11 morti e 24 feriti).
Il rimorchiatore di soccorso Salvatore Primo viene affondato da un bombardamento a Palermo (nessuna vittima).
27 settembre 1941
Il sommergibile HMS Tetrarch silura e affonda la motonave Città di Bastia (150 morti e 432 sopravvissuti).
Il sommergibile HMS Upright silura e affonda il cacciasommergibili Albatros (36 morti e 47 sopravvissuti).
28 settembre 1941
Il sommergibile Fisalia viene affondato dalla corvetta HMS Hyacinth (46 morti, nessun superstite).
29 settembre 1941
In Mar Nero la pirocisterna Superga viene affondata dal sommergibile sovietico ShCh 211 (2 morti).
La piccola motocisterna Fluvior viene danneggiata irreparabilmente da una mina magnetica, portata all’incaglio e considerata perduta (nessuna vittima).
30 settembre 1941
Il sommergibile Adua viene affondato dai cacciatorpediniere HMS Gurkha e Legion (47 morti, nessun superstite).
5 ottobre 1941
La motonave Rialto viene affondata da aerosiluranti (20 morti e 145 superstiti).
10 ottobre 1941
Il motoveliero Città di Simi viene affondato dal sommergibile HMS Thunderbolt, senza vittime.
11 ottobre 1941
Aerosiluranti britannici affondano i piroscafi Zena (1 morto e 119 superstiti) e Casaregis (nessuna vittima, 295 superstiti).
13 ottobre 1941
La torpediniera Pleiadi, in corso di recupero a Tripoli, viene nuovamente affondata da un attacco aereo.
La nave ospedale California, in corso di recupero ad Augusta, viene definitivamente affondata dal mare mosso e da un incendio.
14 ottobre 1941
Il piroscafo Bainsizza viene affondato da aerosiluranti (2 morti e 248 superstiti).
18 ottobre 1941
Il piroscafo Beppe viene danneggiato dal sommergibile HMS Ursula (nessuna vittima).
19 ottobre 1941
Il piroscafo Caterina affonda dopo essere stato colpito da aerosiluranti britannici (14 morti e 185 superstiti).
20 ottobre 1941
Le torpediniere Altair (13 morti e 123 superstiti) e Aldebaran (10 morti e 140 superstiti) affondano su mine nel golfo di Atene.
22 ottobre 1941
Il piroscafo Marigola, ancora incagliato sulla costa tunisina, viene nuovamente silurato dal sommergibile HMS Urge ed ulteriormente danneggiato (nessuna vittima, 5 feriti).
23 ottobre 1941
Il piroscafo Maria Pompei salta su una mina (16 sopravvissuti).
24 ottobre 1941
Il piroscafo Achille viene affondato da bombardieri (21 morti e 5 sopravvissuti).
Il piroscafo Padenna viene cannoneggiato da un sommergibile, riportando lievi danni (1 morto).
25 ottobre 1941
Il sommergibile Ferraris, in Atlantico, viene danneggiato da un aereo e poi affondato dal cacciatorpediniere HMS Lamerton, con 6 morti tra l’equipaggio.
Il piroscafo Monrosa viene affondato dal sommergibile HMS Triumph (148 morti e 117 superstiti).
28 ottobre 1941
Il sommergibile Marconi scompare in Atlantico con i 63 uomini del suo equipaggio, forse affondato dal cacciatorpediniere HMS Duncan.
Il sommergibile HMS Thrasher affonda il motoveliero/vedetta foranea V 73 Esperia (nessuna vittima).
31 ottobre 1941
La motocisterna Meteor viene affondata dal sommergibile HMS Truant (14 morti e 7 superstiti).
1° novembre 1941
Il piroscafo Marigola, ancora incagliato sulla costa tunisina, viene ulteriormente danneggiato dal sommergibile HMS Utmost; sarà abbandonato sul posto (nessuna vittima).
2 novembre 1941
Il sommergibile HMS Utmost affonda il piroscafo Balilla (nessuna vittima, 25 superstiti).
3 novembre 1941
Il sommergibile HMS Proteus silura la pirocisterna Tampico, che viene rimorchiata al Pireo (nessuna vittima).
4 novembre 1941
Il veliero Ambrogio G., partito da Salerno per Civitavecchia, scompare con tutto l’equipaggio.
5 novembre 1941
Bombardieri affondano il piroscafo Anna Zippitelli (3 morti e 23 superstiti).
La nave cisterna Torcello viene affondata in Mar Nero dal sommergibile sovietico ShCh 214 (3 morti).
7 novembre 1941
Collisione a Civitavecchia tra il piroscafo Santa Chiara e l’incrociatore ausiliario Ipparco Baccich.
Un attacco aereo causa 2 vittime a bordo del piroscafo Bosforo.
9 novembre 1941
Scontro del convoglio Duisburg. Vengono affondati i cacciatorpediniere Fulmine (in combattimento, 141 morti) e Libeccio (silurato e affondato dall’HMS Upholder il mattino successivo, 27 morti), i piroscafi Sagitta e Rina Corrado (12 morti e 39 sopravvissuti), la motonave Maria e le navi cisterna Minatitlan (52 morti e 6 sopravvissuti) e Conte di Misurata (16 morti e ? sopravvissuti), oltre ai piroscafi tedeschi Duisburg e San Marco; subiscono gravi danni il cacciatorpediniere Grecale (23 morti e 56 feriti) e più lievi i cacciatorpediniere Euro (una ventina di vittime) e Maestrale.
21 novembre 1941
Durante una fallita operazione di rifornimento verso la Libia vengono gravemente danneggiati l’incrociatore pesante Trieste (silurato dal sommergibile HMS Utmost con 22 morti e 6 feriti) e l’incrociatore leggero Luigi di Savoia Duca degli Abruzzi (colpito a poppa da aerosiluranti con 10 vittime).
22 novembre 1941
Il motoveliero San Salvatore viene affondato dal sommergibile olandese O 21 (nessuna vittima, 7 superstiti).
24 novembre 1941
Il rimorchiatore di salvataggio G 6 Hercules viene affondato dal sommergibile HMS Triumph (2 morti e 3 feriti).
Il motoveliero Nuovo Sant'Antonio viene affondato dal sommergibile olandese O 21 (nessun superstite).
25 novembre 1941
Il sommergibile HMS Thrasher affonda l’incrociatore ausiliario Attilio Deffenu (nessuna vittima).
30 novembre 1941
Il sommergibile Beilul viene attaccato da un aereo, con una vittima tra l’equipaggio.
Il piroscafo Capo Faro viene affondato da bombardieri ed aerosiluranti (4 morti e 111 sopravvissuti).
1° dicembre 1941
La Forza K (incrociatori leggeri Aurora e Penelope, cacciatorpediniere Lively) affonda l’incrociatore ausiliario Adriatico (87 superstiti, 9-11 morti).
Il cacciatorpediniere Alvise Da Mosto viene affondato dalla Forza K nel tentativo di difendere la nave cisterna Iridio Mantovani, già incendiata da attacchi aerei. Del Da Mosto muoiono 138 uomini, 125 vengono tratti in salvo; tra l’equipaggio della Mantovani i morti sono 49 e i sopravvissuti 34.
4 dicembre 1941
Il piroscafo Eridano viene affondato dal sommergibile HMS Perseus (4 dispersi, 33 sopravvissuti).
8 dicembre 1941
A seguito dell’entrata in guerra del Giappone e degli Stati Uniti, il Messico, pur restando neutrale (entrerà in guerra a fianco degli Alleati nel maggio 1942), decide la confisca di tutto il naviglio italiano presente nei propri porti. A Tampico vengono così catturate le navi cisterna Vigor, Lucifero, Genoano, Americano, Tuscania, Fede, Atlas, Stelvio e Marina O.; a Veracruz viene catturata la pirocisterna Giorgio Fassio.
Lo stesso accade in Colombia: a Cartagena vengono così catturate le navi cisterna Anteo e Rapallo.
In Brasile, vengono catturati a Recife i piroscafi Aida Lauro e Pampano, a Cearà il piroscafo Laura Lauro, a Bahia i pirocafi Liana ed Augusta, a Rio de Janeiro i piroscafi Teresa ed Auctoritas, a Santos il piroscafo Tebro ed il transatlantico Conte Grande, a Sao Luiz de Maranhao il piroscafo Antonio Limoncelli.
A Phuket Harbour, in Thailandia, temendo erroneamente un’invasione alleata, si autoaffondano il piroscafo XXVIII Ottobre e le motonavi Volpi e Sumatra.
9 dicembre 1941
La motonave Sebastiano Venier viene silurata dal sommergibile HMS Porpoise e portata a incagliare presso Capo Methoni, dove andrà perduta (muoiono 11 italiani e 309 prigionieri britannici, mentre vengono salvati 156 italiani, 15 tedeschi e 1691 prigionieri).
11 dicembre 1941
Il trasporto truppe Calitea viene affondato dal sommergibile HMS Talisman (155 morti e 238 sopravvissuti).
Il sommergibile Ammiraglio Caracciolo viene affondato dal cacciatorpediniere HMS Farndale. Muoiono 16 uomini dell’equipaggio e una trentina di militari di passaggio, i superstiti sono 53. Un altro membro dell’equipaggio era in precedenza rimasto ucciso durante un attacco aereo.
La torpediniera Alcione viene affondata dal sommergibile HMS Truant (17 morti e 14 feriti).
13 dicembre 1941
Scontro di Capo Bon. I cacciatorpediniere Legion, Sikh, Maori e Isaac Sweers (quest’ultimo olandese) affondano gli incrociatori leggeri Alberico Da Barbiano (534 morti e 250 sopravvissuti) e alberto Di Giussano (283 morti e 437 superstiti) in missione di trasporto di carburante.
Il sommergibile HMS Upright affonda le motonavi Fabio Filzi (208 morti e 143 superstiti) e Carlo Del Greco (9 morti, 289 superstiti).
Il sommergibile HMS Urge silura e danneggia gravemente la corazzata Vittorio Veneto (40 morti e 17 feriti).
I piroscafi Iseo e Capo Orso entrano in collisione riportando gravi danni.
17 dicembre 1941
La pirocisterna Lina viene affondata da aerosiluranti (due vittime e 20 sopravvissuti).
18 dicembre 1941
I cacciatorpediniere Granatiere e Corazziere entrano in collisione, riportando entrambi gravi danni. I morti sono 24 in tutto (versioni diverse indicano il numero dei morti del Granatiere in 3 o in 20).
Il cacciatorpediniere Nicolò Zeno viene accidentalmente mitragliato, durante un attacco aereo, dalla motonave Napoli, con 2 morti e 1 ferito tra l’equipaggio.
22 dicembre 1941
I piroscafi Cadamosto (nessuna vittima) e Spezia (4 morti e 13 superstiti) affondano su mine.
Aerosiluranti italiani danneggiano per errore il piroscafo Honor (6 morti).
27 dicembre 1941
Il sommergibile Fratelli Bandiera perde due uomini del proprio equipaggio nel fallito attacco a un mercantile.
30 dicembre 1941
Il sommergibile HMS Proteus silura la motonave Città di Marsala, che viene rimorchiata ad Argostoli (5 morti e 4 feriti).
2 gennaio 1942
Il piroscafo Anna Capano viene attaccato e danneggiato a cannonate dal sommergibile HMS Thunderbolt (nessuna vittima, un ferito); portato ad incagliare, verrà successivamente recuperato e riparato.
4 gennaio 1942
Il piroscafo Sirio viene danneggiato dal sommergibile HMS Upholder (nessuna vittima).
5 gennaio 1942
L’incrociatore ausiliario Città di Palermo viene silurato e affondato dal sommergibile HMS Proteus (ca. 400-600 morti e 291 sopravvissuti).
Il sommergibile Ammiraglio Saint Bon viene silurato e affondato dal sommergibile HMS Upholder (57 morti e 3 sopravvissuti).
7 gennaio 1942
Il piroscafo Perla viene affondato da aerosiluranti (nessuna vittima, 78 superstiti).
Nell’Oceano Pacifico il piroscafo Venezia Giulia, in servizio per le forze giapponesi ma con equipaggio italiano, viene affondato dal sommergibile USS Pollack (9 morti).
10 gennaio 1942
Il piroscafo Fedora viene affondato dal sommergibile HMS Thrasher; tutti i 36 uomini dell’equipaggio si salvano.
18 gennaio 1942
Il piroscafetto/nave scorta ausiliaria F 117 Rampino viene affondato dal sommergibile HMS Umbra (14 morti ed 1 sopravvissuto).
La motonave Città di Livorno viene affondata dal sommergibile HMS Porpoise (8 morti e 464 superstiti).
23 gennaio 1942
Il trasporto truppe Victoria viene affondato da aerosiluranti (409 morti e 1046 superstiti).
25 gennaio 1942
Il piroscafo Dalmatia L. viene affondato dal sommergibile HMS Ultimatum; tutti i 40 uomini dell’equipaggio vengono tratti in salvo.
28 gennaio 1942
Il piroscafo Ninuccia viene affondato dal sommergibile HMS Thorn (8 morti e 19 superstiti).
30 gennaio 1942
Il sommergibile Medusa viene silurato e affondato dal sommergibile HMS Thorn (58 morti e 2 sopravvissuti).
Il piroscafo Monstella viene silurato dal sommergibile HMS Rorqual e portato all’incaglio (7 morti).
31 gennaio 1942
Il piroscafo San Giovanni Battista viene danneggiato da aerosiluranti (54 morti e dispersi su 126 uomini a bordo).
1° febbraio 1942
Il sommergibile HMS Thunderbolt affonda il piroscafo Absirtea (2 morti e 35 superstiti).
3 febbraio 1942
Il sommergibile HMS Umbra silura la motonave Napoli, senza perdite tra l’equipaggio; la nave viene portata all’incaglio al largo di Mahdia, dove andrà poi definitivamente perduta.
7 febbraio 1942
I cacciatorpediniere HMS Lively e HMS Zulu affondano il piropeschereccio/vedetta foranea F 37 Grongo (10 morti e 7 sopravvissuti) ed il grosso motoveliero/vedetta foranea V 87 Aosta (9 morti e 25 superstiti).
8 febbraio 1942
Il piroscafo Duino salta su una mina in Adriatico (165 morti e 45 sopravvissuti).
9 febbraio 1942
Il piroscafo Salpi affonda per urto contro mina del sommergibile HMS Rorqual (3 morti e 28 superstiti).
12 febbraio 1942
La pirocisterna Lucania viene affondata dal sommergibile HMS Una (nessuna vittima).
Il sommergibile polacco Sokol affonda il motoveliero/vedetta foranea V 65 Giuseppina (nessuna vittima).
14 febbraio 1942
Il piroscafo Ariosto viene affondato dal sommergibile HMS P 38 (158 morti, tra cui 138 prigionieri britannici, e 252 superstiti, tra cui 156 prigionieri britannici).
16 febbraio 1942
Il cacciatorpediniere Carabiniere viene silurato e gravemente danneggiato dal sommergibile HMS P 36 (20 morti e 40 feriti).
22 febbraio 1942
Il piroscafo Luisa affonda (1 morto) a seguito di collisione con la torpediniera Enrico Cosenz.
27 febbraio 1942
Il piroscafo Tembien viene affondato dal sommergibile HMS Upholder (muoiono 68 italiani, 10 tedeschi e 419 prigionieri britannici, vengono salvati 69 italiani, 10 tedeschi e 78 prigionieri).
Il piroscafo Lido viene cannoneggiato ed incendiato dal sommergibile HMS Torbay e va ad incagliarsi presso Capo Kastrosikia (8 morti).
1° marzo 1942
L’incrociatore ausiliario Egitto affonda su mine (77 morti e 26 sopravvissuti).
3 marzo 1942
Un bombardamento aereo britannico e la conseguente esplosione della motonave tedesca Cuma nel porto di Palermo provocano l'affondamento dei piroscafi Securitas e Le Tre Marie e della piccola nave cisterna Tricolore, nonché danni di varia entità alla motonave Gino Allegri (36 morti), alla torpediniera Partenope (19 morti e 10 feriti), al piroscafo Assunta De Gregori (due morti e 10 feriti), ai cacciatorpediniere Freccia (un morto e cinque feriti) e Folgore (nessuna vittima, alcuni feriti) ed alla nave appoggio sommergibili Antonio Pacinotti.
5 marzo 1942
Il cacciasommergibili ausiliario AS 91 Ottavia affonda dopo uno scontro con il sommergibile HMS Thorn (17 morti e 5 sopravvissuti).
Il sommergibile HMS Uproar affonda la motonave Marin Sanudo (65 morti e 155 sopravvissuti).
14 marzo 1942
Il sommergibile Ammiraglio Millo viene silurato e affondato dal sommergibile HMS Ultimatum (55 morti e 15 sopravvissuti).
17 marzo 1942
Il sommergibile Guglielmotti viene silurato e affondato dal sommergibile HMS Unbeaten (61 morti, nessun superstite).
18 marzo 1942
Il sommergibile Tricheco viene silurato e affondato dal sommergibile HMS Upholder (38 morti e 11 sopravvissuti).
23 marzo 1942
In una violenta tempesta, dopo la conclusione della seconda battaglia della Sirte, naufragano i cacciatorpediniere Lanciere (226 morti, 16 superstiti uno dei quali deceduto dopo il salvataggio) e Scirocco (234 morti, solo 2 superstiti).
27 marzo 1942
La piccola motonave requisita/vedetta foranea F 138 Amba Aradam viene mitragliata da aerei (1 morto).
Il piroscafo Oreste affonda per urto contro mina (nessuna vittima).
28 marzo 1942
Il trasporto truppe Galilea viene affondato dal sommergibile HMS Proteus (995 morti e 319 sopravvissuti).
31 marzo 1942
Il piroscafo Bosforo affonda in seguito a siluramento da parte del sommergibile HMS Proteus (13 morti e 90 sopravvissuti).
1° aprile 1942
Il sommergibile HMS Urge affonda l'incrociatore leggero Giovanni delle Bande Nere (381 morti e 391 sopravvissuti).
3 aprile 1942
Il motoveliero/vedetta foranea V 230 Antonio Landi affonda per urto contro mina (1 morto).
5 aprile 1942
Il piroscafo Ninetto G. viene affondato dal sommergibile HMS Una (2 dispersi, 28 superstiti).
7 aprile 1942
Il piroscafetto Rosa M. viene affondato dal sommergibile HMS Turbulent (nessuna vittima, 10 superstiti).
9 aprile 1942
Il piroscafo Gala viene affondato dal sommergibile HMS Thrasher (21 morti e 37 sopravvissuti).
11 aprile 1942
Il motoveliero Gesù Crocifisso viene affondato dal sommergibile HMS Torbay (2 superstiti).
16 aprile 1942
Il piroscafo Delia viene affondato dal sommergibile HMS Turbulent (8 morti e 22 sopravvissuti).
19 aprile 1942
Il sommergibile HMS Umbra affonda il piroscafo Assunta De Gregori (26 o 27 morti e 35 superstiti).
8 maggio 1942
A seguito dell’invasione britannica del Madagascar e della presa di Diego Suarez, il piroscafo Somalia e la motonave Duca degli Abruzzi, là internate, si autoaffondano.
14 maggio 1942
Il sommergibile HMS Turbulent affonda a cannonate il motoveliero/vedetta foranea V 32 San Giusto (1 morto e 11 sopravvissuti).
18 maggio 1942
Il piroscafo Bolsena viene affondato dal sommergibile HMS Turbulent (50 morti e 36 superstiti).
27-29 maggio 1942
Il sommergibile Argo viene gravemente danneggiato da un attacco aereo (non vi sono vittime).
29 maggio 1942
Il sommergibile HMS Turbulent silura e affonda il cacciatorpediniere Emanuele Pessagno (159 morti e 86 superstiti) e il piroscafo Capo Arma (3 morti e 186 superstiti).
30 maggio 1942
Il sommergibile HMS Proteus affonda il piroscafo Bravo (1 morto e 4 feriti).
31 maggio 1942
La motonave Gino Allegri salta in aria dopo essere stata colpita da bombardieri e dal sommergibile HMS Proteus. Su circa trecento uomini a bordo vi sono solo 21 sopravvissuti.
5 giugno 1942
La motonave Reginaldo Giuliani, immobilizzata da aerosiluranti il giorno precedente, deve essere finita dalla torpediniera Partenope (nessuna vittima, 225 sopravvissuti).
7 giugno 1942
Il sommergibile Veniero viene affondato da un aereo con tutto l’equipaggio di 58 uomini.
In Atlantico un membro dell’equipaggio del sommergibile Luigi Torelli rimane ucciso in un attacco aereo.
8 giugno 1942
Durante una missione di scorta, il cacciatorpediniere Antoniotto Usodimare viene accidentalmente silurato e affondato dal sommergibile italiano Alagi. 141 uomini perdono la vita, 165 vengono salvati.
9 giugno 1942
Il sommergibile Zaffiro viene affondato da un aereo, senza superstiti tra i 49 uomini dell’equipaggio.
15 giugno 1942
Durante la vittoriosa battaglia aeronavale di Mezzo Giugno vengono danneggiati gravemente dal tiro navale britannico il cacciatorpediniere Ugolino Vivaldi (10 morti, poi saliti a 24) e in maniera lieve l’incrociatore leggero Eugenio di Savoia (2 morti); l’incrociatore pesante Trento, immobilizzato e incendiato da un aerosilurante, viene affondato dal sommergibile HMS Umbra (570 morti e 581 sopravvissuti); la corazzata Littorio, attaccata da aerei, viene danneggiata da una bomba e da un siluro (1 morto e 12 feriti).
19 giugno 1942
La motonave Carlotta affonda per urto contro mina (12 superstiti).
21 giugno 1942
Il cacciatorpediniere Strale s’incaglia sulla costa tunisina e viene abbandonato (1 vittima, 222 superstiti).
23 giugno 1942
Il piroscafo Sant’Antonio viene affondato dal sommergibile HMS Thrasher (4 morti e 31 superstiti).
24 giugno 1942
Il piroscafo Regulus viene silurato dal sommergibile HMS Turbulent e dev’essere portato all’incaglio (una vittima); verrà considerato perduto.
26 giugno 1942
Il piroscafo Avionia viene distrutto da un incendio (accidentale o per sabotaggio) ad Iraklion (nessuna vittima).
29 giugno 1942
L’avviso Diana viene silurato e affondato dal sommergibile HMS Thrasher (336 morti e 119 superstiti).
9 luglio 1942
Il sommergibile Perla viene catturato dalla corvetta HMS Hyacinth (1 morto).
11 luglio 1942
Il sommergibile Ondina viene affondato dai cacciasommergibili HMS Maid e Walrus e da un aereo (5 morti).
12 luglio 1942
Il sommergibile HMS Safari affonda il piccolo piroscafo Adda (3-4 vittime, 24 sopravvissuti).
13 luglio 1942
Il motoveliero Maria Immacolata viene affondato dal sommergibile HMS Una (1 morto).
15 luglio 1942
In Atlantico il sommergibile Pietro Calvi viene affondato dallo sloop HMS Lulworth (43 morti e 35 sopravvissuti).
Il sommergibile HMS Safari danneggia a cannonate il piroscafo Tigrai (4 morti).
24 luglio 1942
La motonave Vettor Pisani viene incendiata da aerosiluranti e portata all’incaglio (8 morti su 329 uomini a bordo).
26 luglio 1942
La motozattera MZ 717 viene danneggiata da un attacco aereo (3 morti e 3 feriti).
1° agosto 1942
La motozattera MZ 704 viene danneggiata da un attacco aereo (5 morti e 4 feriti).
2 agosto 1942
La motozattera MZ 707 viene affondata da un attacco aereo (nessuna vittima, due feriti).
3 agosto 1942
La motonave Monviso viene silurata e affondata dal sommergibile HMS Thorn (6 morti e 241 sopravvissuti).
4 agosto 1942
La motozattera MZ 723 viene affondata da un attacco aereo (nessuna vittima, un ferito).
5 agosto 1942
Il piroscafo Eneo viene gravemente danneggiato dal sommergibile HMS Upholder, con 61-78 morti su 229 persone a bordo, e va a incagliarsi sulla costa dalmata.
La motozattera MZ 709 viene gravemente danneggiata da un aereo che, colpito dal suo tiro contraereo, le precipita addosso (due morti e 7 feriti).
7 agosto 1942
La motozattera MZ 712 viene affondata da un attacco aereo (nessuna vittima, 14 feriti); la MZ 738 viene danneggiata (due morti e tre feriti).
8 agosto 1942
Il sommergibile Morosini scompare in Atlantico con tutto l’equipaggio di 58 uomini.
9 agosto 1942
La motozattera MZ 735 affonda per urto contro mina (4 morti, 5 feriti).
10 agosto 1942
Il sommergibile Scirè, durante un tentativo di attacco con incursori contro la base di Haifa, viene affondato dalla corvetta HMS Islay (60 morti, nessun superstite).
11 agosto 1942
La motozattera MZ 703 viene gravemente danneggiata da una mina (nessuna vittima ma ferito tutto l’equipaggio), portata a incagliare e abbandonata.
12 agosto 1942
Battaglia di Mezzo Agosto. Durante la battaglia, nella quale aerei, sommergibili e mezzi insidiosi italiani e tedeschi infliggono gravi perdite a un convoglio britannico, vengono affondati i sommergibili Dagabur (45 morti, nessun superstite) e Cobalto (2 morti) rispettivamente dai cacciatorpediniere HMS Wolverine e Ithuriel. Il sommergibile Giada viene gravemente danneggiato da un attacco aereo con un morto e cinque feriti. L’incrociatore pesante Bolzano (9 morti e 20 feriti) e l’incrociatore leggero Muzio Attendolo vengono silurati e gravemente danneggiati dal sommergibile HMS Unbroken (il Bolzano, in fiamme, viene portato a poggiarsi su bassifondali davanti a Pantelleria, l’Attendolo, con la prua asportata, riesce a raggiungere Messina).
In circostanze non collegate alla battaglia il piroscafo Ogaden viene affondato dal sommergibile HMS Porpoise (4 morti e 258 sopravvissuti).
La motozattera MZ 701 va perduta con tutto l’equipaggio di 10 uomini per urto contro mina o attacco aereo.
13 agosto 1942
La motozattera MZ 763 viene danneggiata da un attacco aereo (un morto).
15 agosto 1942
Il cacciatorpediniere Vincenzo Gioberti viene mitragliato da aerei britannici con 13 morti e 67 feriti tra l’equipaggio.
La motonave Lerici viene silurata dal sommergibile HMS Porpoise; dovrà essere abbandonata e finita dalla scorta il giorno seguente (20 morti e 270 superstiti).
16 agosto 1942
Il sommergibile HMS Safari danneggia il motoveliero Giovannina M. (nessuna vittima tra i 6 uomini dell’equipaggio).
La motozattera MZ 719 viene affondata da un attacco aereo (1 morto ed 1 ferito) dopo essere già stata danneggiata da una mina il 14 agosto.
17 agosto 1942
La motonave Nino Bixio viene silurata e gravemente danneggiata dal sommergibile HMS Turbulent (434 morti, tra cui 336 prigionieri).
Il sommergibile HMS Safari affonda il motoveliero/vedetta foranea Ausonia (8 morti, nessun superstite).
18 agosto 1942
La motonave Rosolino Pilo, immobilizzata ed incendiata da aerosiluranti il 17, viene finita dal sommergibile HMS United. Vi è una vittima.
Il piroscafo Perseo viene affondato dal sommergibile HMS Safari (nessuna vittima).
20 agosto 1942
Attacchi aerei britannici danneggiano gravemente la nave cisterna Pozarica (9 morti), che viene silurata; i cacciatorpediniere Aviere e Camicia Nera, mitragliati, hanno morti e feriti tra gli equipaggi.
21 agosto 1942
La motozattera MZ 714 viene danneggiata a Tobruk da un attacco aereo (1 morto).
22 agosto 1942
La torpediniera Generale Antonio Cantore affonda per urto contro mina (23 morti e 96 superstiti).
27 agosto 1942
Aerosiluranti affondano i piroscafi Istria (7 morti e 60 superstiti) e Dielpi (6 morti e 52 superstiti).
La motonave Manfredo Camperio, silurata ed incendiata dal sommergibile HMS Umbra (5 morti e 255 superstiti), deve essere finita dalla scorta nell’impossibilità di salvarla.
Il piroscafo Paolina affonda per urto contro mina (nessuna vittima, 52 sopravvissuti).
30 agosto 1942
La nave cisterna Sanandrea viene incendiata da un attacco aereo; affonderà il giorno seguente (50 morti e 5 sopravvissuti).
1° settembre 1942
In Atlantico il sommergibile Reginaldo Giuliani viene gravemente danneggiato da un attacco aereo, con 5 morti e 4 feriti gravi. (L’indomani un altro attacco aereo causa ulteriori danni).
2 settembre 1942
La nave cisterna Picci Fassio viene incendiata ed affondata da aerei britannici (13 morti e 20 sopravvissuti).
La motonave Monti viene colpita da aerosiluranti e portata all’incaglio presso Fiumara Calabra (nessuna vittima; la nave verrà poi riparata).
4 settembre 1942
La torpediniera Polluce affonda in seguito a un attacco aereo (30 morti e 120 superstiti); il piroscafo Padenna viene affondato dal sommergibile HMS Thrasher (20 morti e 14 sopravvissuti) e il piroscafo Davide Bianchi da aerosiluranti (7 morti e 33 sopravvissuti). Tutte e tre le navi appartenevano allo stesso convoglio.
5 settembre 1942
Il piroscafo Albachiara viene affondato dal sommergibile HMS Traveller (10 morti e 26 superstiti).
11 settembre 1942
La nave ospedale Arno viene affondata da aerosiluranti (27 morti).
12 settembre 1942
Il motoveliero Ida S. viene affondato dal sommergibile HMS Sahib (nessuna vittima, 4 superstiti).
14 settembre 1942
Il sommergibile Alabastro viene affondato da un attacco aereo (44 morti, nessun superstite).
17 settembre 1942
Il piroscafo Carbonia viene affondato da un attacco aereo (24 morti e 32 sopravvissuti).
La nave recuperi Rostro viene affondata dal sommergibile HMS United (nessuna vittima).
21 settembre 1942
Il sommergibile HMS Unruffled affonda il motoveliero/dragamine ausiliario DM 10 Aquila (nessuna vittima, 26 superstiti).
22 settembre 1942
Il piroscafo Leonardo Palomba viene affondato dal sommergibile HMS Unruffled (34 morti e 15 sopravvissuti).
24 settembre 1942
Il piroscafo Fiume viene affondato dal sommergibile greco Nereus (214 morti e 73 sopravvissuti).
Il cacciasommergibili ausiliario AS 114 Cyprus affonda per urto contro mina (32 morti tra l’equipaggio militare, 105 sopravvissuti).
28 settembre 1942
La motonave Francesco Barbaro viene affondata dal sommergibile HMS Umbra (30 morti e 248 sopravvissuti).
1° ottobre 1942
Il piroscafo Ravenna, incagliato da due giorni, viene silurato dal sommergibile HMS United (nessuna vittima).
2 ottobre 1942
Il sommergibile HMS Safari danneggia gravemente il piroscafo Veglia (29 morti e 10 feriti).
8 ottobre 1942
Il piroscafo Dandolo viene affondato da aerosiluranti, senza vittime tra l’equipaggio.
La piccola vinacciera Lupa viene affondata dal sommergibile HMS Unbending (nessuna vittima, 2 feriti).
9 ottobre 1942
Il sommergibile HMS Unbending affonda il piroscafo Alga (44 morti ed 8 sopravvissuti).
10 ottobre 1942
Il trasporto militare Enrichetta viene affondato dal sommergibile HMS Unison (88 morti e 63 sopravvissuti).
12 ottobre 1942
La torpediniera Antares viene danneggiata da bombe d’aereo (31 morti e 37 feriti).
13 ottobre 1942
Il piroscafo Loreto viene affondato dal sommergibile HMS Unruffled, con la morte di 123 dei 400 prigionieri indiani che trasportava e di uno dei 50 italiani dell’equipaggio.
La nave cisterna Nautilus viene affondata dal sommergibile HMS Utmost (3 morti e 29 superstiti).
15 ottobre 1942
Il piroscafo Amsterdam viene colpito da un aerosilurante e portato ad incagliare sulla costa libica (nessuna vittima).
17 ottobre 1942
Il sommergibile Pietro Micca perde una vedetta in una burrasca.
Il grosso piroscafo Piemonte viene silurato dal sommergibile HMS Umbra e dev’essere portato a incagliare (nessuna vittima, 3 feriti).
19 ottobre 1942
Il cacciatorpediniere Giovanni Da Verrazzano viene silurato e affondato dal sommergibile HMS Unbending (20 morti e 255 superstiti).
Il sommergibile HMS Thrasher affonda il rimorchiatore/dragamine ausiliario G 67 Roma (48 morti, nessun superstite).
20 ottobre 1942
Il posamine ausiliario Lero viene affondato dal sommergibile HMS Thrasher (4 morti).
Il piroscafo Titania, già danneggiato da un aerosilurante il giorno precedente, viene affondato dal sommergibile HMS Safari (78 sopravvissuti).
23 ottobre 1942
Il piroscafo Amsterdam, in corso di recupero, viene affondato dal sommergibile HMS Umbra insieme al rimorchiatore Pronta (sull’Amsterdam vi sono 9 morti, sul Pronta 21).
25 ottobre 1942
La piccola nave cisterna Alfredo viene mitragliata e danneggiata da aerei (1 morto e 4 feriti).
26 ottobre 1942
Attacchi aerei britannici contro un convoglio diretto a Tobruk portano all’affondamento della nave cisterna Proserpina (15 morti e 62 sopravvissuti) e della motonave Tergestea (80 morti, nessun superstite).
La nave cisterna Arca viene affondata dal sommergibile HMS Taku (nessuna vittima, 25 superstiti).
28 ottobre 1942
La nave cisterna Luisiano viene incendiata ed affondata da aerosiluranti (25 morti e 8 superstiti).
1° novembre 1942
Il piroscafo Tripolino viene affondato da aerosiluranti lasciando un solo superstite.
2 novembre 1942
Il cacciatorpediniere Corazziere viene lievemente danneggiato da un attacco aereo durante una missione di trasporto di munizioni verso la Libia. Vi sono sei feriti, due dei quali gravi; almeno uno morirà per le ferite riportate.
L’incrociatore ausiliario Zara viene affondato da aerosiluranti (3 morti); il gemello Brioni viene colpito durante un bombardamento a Tobruk e salta in aria (33 morti e 18 feriti).
3 novembre 1942
Il sommergibile Antonio Sciesa viene gravemente danneggiato da un attacco aereo a Tobruk, con 23 morti, e viene portato all’incaglio.
4 novembre 1942
La torpediniera Centauro viene incendiata e affondata a Bengasi da un attacco aereo (34 morti).
6 novembre 1942
Il cacciasommergibili Selve viene affondato da un bombardamento aereo a Bengasi (22 morti).
7 novembre 1942
L’incrociatore leggero Attilio Regolo viene silurato dal sommergibile HMS Unruffled, con l’asportazione della prua.
8 novembre 1942
Collisione tra i sommergibili Diaspro e Alagi (che riporta seri danni).
9 novembre 1942
Il sommergibile Granito viene silurato e affondato dal sommergibile HMS Saracen (47 morti, nessun superstite).
10 novembre 1942
Il sommergibile Emo viene affondato dal peschereccio antisommergibile HMS Lord Nuffeld (13 morti).
12 novembre 1942
Il relitto del sommergibile Antonio Sciesa viene minato e fatto saltare in aria prima della caduta di Tobruk.
Il piroscafetto/vedetta foranea F 137 Falco affonda per urto contro mina (nessuna vittima).
13 novembre 1942
Il piroscafo Scillin viene affondato dal sommergibile britannico Sahib (muoiono 788-805 prigionieri britannici su 814-830 a bordo e 79 marinai e soldati italiani su 114 a bordo).
Il motoveliero Bice viene affondato dal sommergibile HMS Safari (nessuna vittima).
16 novembre 1942
Il motoveliero/vedetta foranea V 277 San Paolo viene affondato dal sommergibile HMS Splendid (nessuna vittima, 15 superstiti).
17 novembre 1942
La nave cisterna Giulio Giordani viene incendiata da aerosiluranti e affondata dal sommergibile HMS Porpoise (39 morti e 102 sopravvissuti).
La motonave Aprile affondata per un’esplosione dalle cause ignote (8 morti e 4 superstiti).
18 novembre 1942
La motozattera MZ 716 dev’essere autodistrutta dopo essersi irrimediabilmente incagliata (nessuna vittima).
20 novembre 1942
L’incrociatore ausiliario Lago Tana viene affondato da aerosiluranti (215 morti e 2 sopravvissuti).
21 novembre 1942
Il cacciatorpediniere Velite viene silurato e gravemente danneggiato dal sommergibile HMS Splendid (1 morto e 7 feriti).
L’incrociatore ausiliario Lago Zuai viene seriamente danneggiato da un mitragliamento aereo.
22 novembre 1942
La torpediniera Lince viene gravemente danneggiata da un bombardamento aereo su Tripoli e portata a incagliare, con metà dell’equipaggio ucciso o ferito. Potrà tornare in servizio.
23 novembre 1942
Il sommergibile HMS Porpoise affonda il piroscafetto requisito F 39 Giacoma (3 morti e 15 sopravvissuti).
La torpediniera di scorta Ardito viene mitragliata e danneggiata da aerei (11 morti e 2 feriti).
24 novembre 1942
Il piroscafo Luigi viene affondato da aerosiluranti (3 morti e 23 sopravvissuti).
25 novembre 1942
Il motoveliero/vedetta foranea V 281 L’Eroe di Caprera affonda per urto contro mina (4 sopravvissuti).
26 novembre 1942
Il piroscafo Algerino viene affondato da bombardieri (nessuna vittima).
27 novembre 1942
La torpediniera Circe viene accidentalmente speronata e affondata dalla motonave Città di Tunisi (66 morti e 99 superstiti).
Il cacciatorpediniere Francesco Crispi viene danneggiato da un attacco aereo.
La torpediniera Climene viene mitragliata da aerei con 2 vittime.
28 novembre 1942
Il sommergibile Dessiè viene affondato con tutto l’equipaggio (48 uomini) dai cacciatorpediniere HMCS Quiberon e Quentin.
L’incrociatore ausiliario Città di Napoli affonda per urto contro mina (1 vittima).
1° dicembre 1942
Il trasporto ausiliario C 20 Tabarca affonda su una mina (233 morti ed 8 sopravvissuti).
La nave ospedale Città di Trapani affonda per arma subacquea (mina o siluro del sommergibile HMS Unrivalled), con 9 vittime.
Il motoveliero/vedetta foranea V 135 Togo viene affondato dal sommergibile HMS Ursula (nessuna vittima, 16 superstiti).
2 dicembre 1942
Scontro del banco di Skerki. Vengono affondati il cacciatorpediniere Folgore (124 morti e 100 superstiti), il traghetto Aspromonte e i trasporti truppe Aventino e Puccini (con la morte in totale di 1527 militari trasportati, su 1766 in totale, oltre a gran parte degli equipaggi) insieme al trasporto militare tedesco KT 1, sono gravemente danneggiati il cacciatorpediniere Nicoloso Da Recco (118 morti) e la torpediniera Procione (3 morti).
La stessa notte la Forza K (cacciatorpediniere HMS Jervis, Nubian, Kelvin e Javelin) affonda la torpediniera Lupo (135 morti e 29 sopravvissuti) e finisce il piroscafo Veloce, già incendiato da aerei (63 morti e 72 sopravvissuti).
Il sommergibile HMS Umbra affonda il piroscafo Sacro Cuore (3 morti e 46 sopravvissuti).
3 dicembre 1942
Aerei britannici affondano i piroscafi Minerva (21 morti e 26 superstiti) e Palmaiola (17 morti e 25 superstiti).
Il piroscafo Audace viene affondato da aerosiluranti (28 morti e 12 sopravvissuti).
4 dicembre 1942
Durante un bombardamento statunitense sul porto di Napoli viene affondato l’incrociatore leggero Muzio Attendolo (188 morti e 46 feriti), danneggiato gravemente l’incrociatore leggero Raimondo Montecuccoli (44 morti e 36 feriti) e danneggiato in maniera non grave l’incrociatore leggero Eugenio di Savoia (17 morti e 46 feriti).
5 dicembre 1942
La torpediniera Aretusa viene mitragliata e danneggiata da aerei (2 morti e 16 feriti).
Il piroscafo Achille Lauro viene danneggiato da un bombardamento aereo su Genova (nessuna vittima).
6 dicembre 1942
Il sommergibile Porfido viene silurato e affondato dal sommergibile HMS Tigris (44 morti e 4 sopravvissuti).
13 dicembre 1942
Il sommergibile Corallo viene affondato dalla fregata HMS Enchantress con tutto l’equipaggio di 49 uomini.
La motonave Foscolo viene affondata da aerosiluranti (27 morti e 81 superstiti).
14 dicembre 1942
Il piroscafo Delfin viene affondato dal sommergibile HMS Taku (nessuna vittima).
Il piroscafo Castelverde viene affondato dal sommergibile HMS Unruffled (15 morti e 248 superstiti), mentre il piroscafo Honestas, nello stesso convoglio, viene affondato dal sommergibile HMS Sahib (8 morti e 154 superstiti).
15 dicembre 1942
Il sommergibile Uarsciek viene affondato dai cacciatorpediniere Petard (britannico) e Vassilissa Olga (greco); vi sono 18 morti e 30 sopravvissuti.
Il piroscafo Sant’Antioco viene affondato dal sommergibile HMS Unruffled (29 morti e 201 superstiti).
Il motoveliero Santa Maria viene affondato da bombardieri (12 superstiti su ca. 20 uomini a bordo).
17 dicembre 1942
Il sommergibile britannico P 228 (poi Splendid) silura e affonda il cacciatorpediniere Aviere (220 morti e 30 sopravvissuti).
18 dicembre 1942
L’incrociatore ausiliario Piero Foscari viene silurato e gravemente danneggiato dal sommergibile HMS Rorqual.
Il sommergibile HMS Safari affonda il motoveliero Eufrasia C. (2 sopravvissuti).
20 dicembre 1942
Il piroscafetto Ist viene danneggiato dal sommergibile HMS Sahib (nessuna vittima).
21 dicembre 1942
Il cacciasommergibili ausiliario AS 99 Zuri affonda per urto contro mina (16 morti tra l’equipaggio militare).
Il motoveliero/dragamine ausiliario DM 23 Rosina S. viene affondato dal sommergibile HMS Safari (8 morti e 19 sopravvissuti).
22 dicembre 1942
Il piroscafo Etruria viene affondato da aerosiluranti (18 morti e 112 superstiti).
26 dicembre 1942
Il motoveliero requisito O 97 Margherita viene affondato dal sommergibile HMS Unrivalled (5 morti e 3 superstiti).
Il dragamine RD 30 viene affondato da un bombardamento aereo a Biserta (nessuna vittima).
27 dicembre 1942
Il motoveliero Eleonora Rosa viene affondato dal sommergibile HMS Safari (2 dispersi e 3 superstiti).
29 dicembre 1942
Il piroscafo Iseo viene affondato da aerosiluranti (59 morti e 13 sopravvissuti).
Il piroscafo Torquato Gennari viene affondato dal sommergibile HMS Safari (8 morti e 24 sopravvissuti).
Il piroscafo Marte viene affondato dal sommergibile HMS Turbulent (2 dispersi).
31 dicembre 1942
Il motoveliero/vedetta foranea V 12 Maddalena viene affondato dal sommergibile HMS Unrivalled (8 morti e 3 sopravvissuti).
5 gennaio 1943
I motovelieri Littoria ed Anna Madre affondano su mine, con rispettivamente due e sette morti.
Il piroscafo Hermada viene affondato nel porto del Pireo da una bomba piazzata da un sabotatore greco (nessuna vittima). Sarà recuperato e riparato.
7 gennaio 1943
Il cacciatorpediniere Bersagliere viene affondato a Palermo durante un bombardamento aereo statunitense, con la perdita di 59 uomini.
La nave ospedale Virgilio urta una mina, riportando gravi danni.
9 gennaio 1943
Su un campo minato al largo della costa tunisina viene danneggiato gravemente il cacciatorpediniere Maestrale (nessuna vittima) e affondato il cacciatorpediniere Corsaro (187 morti e 48 superstiti).
Il piroscafo Emilio Morandi viene affondato dal sommergibile HMS Umbra (66 morti e 32 sopravvissuti).
Il dragamine RD 56 viene affondato da bombardamento aereo a Biserta (nessuna vittima).
10 gennaio 1943
La motonave Calino affonda per urto contro mina (5 morti).
12 gennaio 1943
La torpediniera di scorta Ardente viene accidentalmente speronata dal cacciatorpediniere Grecale nel canale di Sicilia. L’Ardente affonda, con 118 morti e 44 superstiti, mentre sul Grecale (in missione di trasporto truppe), gravemente danneggiato, restano uccisi 8 uomini dell’equipaggio e oltre 100 militari tedeschi.
14 gennaio 1943
Il sommergibile Narvalo, già immobilizzato da un aereo, viene affondato dai cacciatorpediniere HMS Hursley e Pakenham: muoiono 29 membri dell’equipaggio, 8 prigionieri britannici ed 11 militari italiani di guardia o di passaggio, mentre vengono salvati 32 membri dell’equipaggio e 3 prigionieri britannici.
16 gennaio 1943
La Forza Q (incrociatori leggeri HMS Dido ed Euryalus, cacciatorpediniere HMS Kelvin, Nubian e Javelin) affonda al largo di Tripoli la motonave D’Annunzio (10 sopravvissuti su circa 300 uomini a bordo) e danneggia gravemente la torpediniera Perseo (3 morti e 15 feriti).
La motonave Emma viene silurata e affondata dal sommergibile HMS Splendid (343 morti e 7 sopravvissuti).
17 gennaio 1943
Il cacciatorpediniere Bombardiere viene silurato e affondato dal sommergibile britannico United (175 morti e 49 superstiti).
La cisterna militare Tanaro viene affondata dai cacciatorpediniere HMS Javelin e Pakenham (40 morti e 17 sopravvissuti).
Il piroscafo Zenobia Martini viene affondato dal sommergibile HMS Unseen (7 morti e 48 superstiti).
Il sommergibile HMS Unrivalled affonda il rimorchiatore/dragamine ausiliario R 97 Genova (nessuna vittima, 15 superstiti).
18 gennaio 1943
Il piroscafo Sportivo viene affondato dal sommergibile HMS Unseen (nessuna vittima, 36 sopravvissuti).
19 gennaio 1943
Aerosiluranti britannici affondano il piroscafo Edda (nessuna vittima, 69 superstiti), già danneggiato dal sommergibile HMS Unbroken, ed il cacciasommergibili Eso (24 morti e 75 superstiti).
Il sommergibile Santorre Santarosa, incagliatosi durante una missione di trasporto, viene silurato dalla motosilurante britannica MTB 260, con due morti tra l’equipaggio. L’indomani il relitto, nell’imminenza della caduta di Tripoli, viene minato e fatto saltare in aria.
Il sommergibile Tritone viene affondato dalle corvette HMCS Port Arthur e antelope (26 morti e 25 sopravvissuti).
I cacciatorpediniere HMS Nubian e Pakenham ed il greco Vasilissa Olga affondano il piccolo trasporto militare Stromboli (17 morti e 16 sopravvissuti).
Il sommergibile HMS Unrivalled affonda il rimorchiatore requisito Z 11 Maurizio (nessun superstite).
20 gennaio 1943
I cacciatorpediniere HMS Kelvin e Javelin intercettano e distruggono un gruppo di dragamine e piccole unità ausiliarie partite da Tripoli: vengono affondati i rimorchiatori-dragamine RD 31, RD 36 (45 morti, nessun superstite), RD 37 (17 morti, nessun superstite) e RD 39, il piropeschereccio/nave scorta ausiliaria F 113 Scorfano (nessun superstite), la piccola cisterna Q 6 Irma, i dragamine ausiliari DM 12 Guglielmo Marconi (nessuna vittima), R 26 Angelo Musco e R 224 Cinzia, la nave cisterna/vedetta foranea V 66 Astrea e la barca pompa S. Barbara. I morti sono in tutto 180.
La motocisterna Alfredo viene affondata da aerosiluranti (tutti i 14 uomini dell’equipaggio vengono salvati).
Il motoveliero/vedetta foranea V 3 Maria Angeletta viene affondato dal sommergibile HMS Saracen (15 sopravvissuti).
21 gennaio 1943
L’incrociatore ausiliario Città di Genova viene silurato e affondato dal sommergibile HMS Tigris (173 morti e 317 sopravvissuti).
Il rimorchiatore militare Fianona viene mitragliato e affondato da aerei (17 morti e 4 sopravvissuti).
La nave cisterna Saturno viene affondata da reiterati attacchi aerei (1 morto).
Il sommergibile HMS Unrivalled affonda i motovelieri Ardito e Margherita (nessuna vittima su nessuna delle due navi).
22 gennaio 1943
La nave soccorso Meta viene mitragliata da aerei alleati durante l’evacuazione della Tripolitania (1 morto e 6 feriti).
Nel Golfo di Tunisi il mare grosso causa il naufragio dei dragamine RD 33 (18 morti e 16 sopravvissuti) e RD 43 (3 morti e 28 sopravvissuti).
23 gennaio 1943
La motonave Viminale, già danneggiata a Palermo da un attacco di incursori britannici il 3 gennaio, viene silurata dal sommergibile HMS Unbending mentre è a rimorchio e dev’essere portata all’incaglio; il rimorchiatore militare Luni, che la stava rimorchiando, viene anch’esso colpito ed affondato (30 morti).
Il motoveliero Amabile Carolina viene affondato dal sommergibile HMS Unrivalled (2 morti).
24 gennaio 1943
Attacchi aerei contro un convoglio affondano i piroscafi Verona (12 morti e 100 superstiti) e Pistoia (25 morti e 56 sopravvissuti).
25 gennaio 1943
Il sommergibile HMS Unrivalled affonda la nave cisterna/nave scorta ausiliaria D 3 Teodolinda (nessuna vittima).
26 gennaio 1943
Il motoveliero requisito Z 90 Redentore viene affondato dal sommergibile HMS Unruffled (nessuna vittima).
27 gennaio 1943
La motozattera MZ 702, gravemente danneggiata da aerei (1 morto), viene portata all’incaglio presso Zuara (verrà autodistrutta due giorni dopo prima della caduta della Libia). Analoga sorte subisce la MZ 725.
29 gennaio 1943
Il dragamine RD 4 viene affondato da un aereo (16 morti e 14 superstiti).
30 gennaio 1943
Il piroscafo Vercelli viene affondato da un attacco aereo (12 morti e 193 superstiti).
Il cacciasommergibili Unie viene affondato a Biserta da un bombardamento aereo (30 morti e 41 superstiti).
31 gennaio 1943
Affondano su mine la corvetta Procellaria (23 morti) e la torpediniera Generale Marcello Prestinari (84 morti).
1° febbraio 1943
Il piroscafo Pozzuoli viene affondato dal sommergibile HMS Turbulent (11 vittime e 16 sopravvissuti [dato incerto]).
2 febbraio 1943
Il sommergibile HMS Safari affonda i piroscafi Salemi (7 morti) e Valsavoia (1 morto).
3 febbraio 1943
Vanno perdute su mine il cacciatorpediniere Saetta (170 morti e 39 sopravvissuti) e la torpediniera di scorta Uragano (114 morti e 15 sopravvissuti).
4 febbraio 1943
Il piroscafo Le Tre Marie viene affondato dal sommergibile HMS Unseen (nessuna vittima, 1 ferito lieve).
5 febbraio 1943
La nave cisterna Utilitas viene affondata dal sommergibile HMS Turbulent (2 morti e 24 superstiti).
9 febbraio 1943
Il sommergibile Avorio viene affondato dalla corvetta HMCS Regina (20 morti e 26 superstiti).
Il sommergibile Malachite viene affondato dal sommergibile olandese Dolfijn (35 morti e 13 sopravvissuti).
10 febbraio 1943
Il piroscafetto Margottini viene semiaffondato dal sommergibile HMS Unbending (2 feriti).
Il piroscafo Cosala viene affondato dal sommergibile HMS Una (1 disperso).
11 febbraio 1943
Il piccolo motoveliero/dragamine ausiliario B 541 Nuovo Ardizio, lasciata Trebisacce per raggiungere Crotone, scompare con tutto l’equipaggio di 7 uomini.
15 febbraio 1943
Il cacciatorpediniere Corazziere ha la prua asportata durante un bombardamento aereo statunitense su Napoli. Non vi sono vittime.
Il sommergibile Ammiraglio Cagni viene danneggiato da un aereo in Atlantico, subendo un morto e un ferito tra l’equipaggio.
Il piroscafo Petrarca, portato all’incaglio a seguito di un attacco aereo, viene silurato e distrutto dal sommergibile HMS Una (79 morti e 5 sopravvissuti, oltre a 31 uomini a terra al momento del siluramento).
Il piroscafetto/vedetta foranea V 83 Totonno affonda per urto contro mina (nessuna vittima).
16 febbraio 1943
Il piroscafo Capo Orso viene affondato da aerosiluranti (56 morti e 44 sopravvissuti).
Il motoveliero U 4 Sparviero viene mitragliato da aerei (1 morto e 2 feriti) e poi affondato dal sommergibile HMS Unrivalled (senza ulteriori perdite tra l’equipaggio).
Il sommergibile HMS Unrivalled affonda il piroscafo Pasubio (1 disperso e 21 superstiti).
17 febbraio 1943
Il sommergibile Asteria viene affondato dai cacciatorpediniere HMS Wheatland ed Easton (5 morti e 46 superstiti).
Il piroscafo XXI Aprile viene affondato dal sommergibile HMS Splendid (203 morti e 17 sopravvissuti).
18 febbraio 1943
Il sommergibile HMS Sahib danneggia a cannonate i motovelieri Santa Teresa (nessuna vittima, 4 feriti) e Francesco Padre.
La motozattera MZ 714 affonda in una tempesta, con un disperso tra l’equipaggio.
La motonave Col di Lana viene affondata da aerosiluranti (40 morti e 101 superstiti).
21 febbraio 1943
Attacchi di bombardieri ed aerosiluranti affondano la nave cisterna Thorsheimer (1 morto e 49 superstiti).
25 febbraio 1943
Il piroscafo Alcamo viene affondato da attacchi di bombardieri ed aerosiluranti (4 morti e 54 superstiti).
27 febbraio 1943
La cannoniera Palmaiola viene affondata da un bombardamento aereo su Siracusa (11 morti).
Il motoveliero/vedetta foranea V 276 Baicin viene affondato dal sommergibile HMS Torbay (nessuna vittima).
28 febbraio 1943
Il sommergibile FR 111 viene affondato da aerei con la perdita di 23 uomini.
I cacciatorpediniere Nicolò Zeno e Antonio Da Noli entrano in collisione, riportando gravi danni.
Il piroscafo Ischia viene affondato dal sommergibile HMS Torbay (nessuna vittima, 31 superstiti).
1° marzo 1943
Il cacciatorpediniere Geniere viene affondato in bacino di carenaggio a Palermo (3 morti) durante un bombardamento aereo alleato, che affonda anche le motozattere MZ 741 e MZ 743, il rimorchiatore militare Porto Adriano (2 vittime) e il dragamine ausiliario B 152 San Carlo e danneggia la cisterna militare Marte, i piroscafi Schiaffino, Modena e Lampedusa e il rimorchiatore Sicilia.
La torpediniera di scorta Monsone viene affondata durante un bombardamento aereo statunitense su Napoli (8 morti e 18 feriti).
3 marzo 1943
Il motoveliero Gesù Giuseppe e Maria viene affondato dal sommergibile HMS Turbulent (4 superstiti).
4 marzo 1943
Il motoveliero Lina lascia Pantelleria diretto a Biserta e scompare con tutto l’equipaggio, forse vittima di una mina.
7 marzo 1943
La motonave Ines Corrado viene affondata da un attacco aereo (tutti o quasi tutti i ca. 200 uomini a bordo vengono salvati).
8 marzo 1943
La torpediniera di scorta Ciclone affonda su mine al largo della Tunisia (14 morti e 143 sopravvissuti).
9 marzo 1943
Il piroscafo Anfora si autoaffonda a Marmagoa (Goa, Indie Portoghesi) a seguito di un’incursione britannica nel porto neutrale (uno dei 46 membri dell’equipaggio morirà in prigionia).
10 marzo 1943
Il piroscafo Derna viene affondato dal sommergibile HMS Taurus (1 disperso e 49 superstiti).
La pirocisterna Rosario viene affondata dal sommergibile HMS Trooper (3 vittime tra l’equipaggio civile [incerto]).
14 marzo 1943
Il piroscafo Città di Bergamo viene affondato dal sommergibile HMS Unbending (nessuna vittima).
Il piroscafo Pegli viene affondato dal sommergibile HMS Sybil (4 morti su ca. 40 persone a bordo).
16 marzo 1943
Un aereo danneggia in Atlantico il sommergibile Luigi Torelli, uccidendo un membro dell’equipaggio e ferendone molti altri.
17 marzo 1943
La motonave Monginevro viene affondata dalle motosiluranti britanniche MTB 634 e MTB 656 (nessuna vittima).
Il sommergibile HMS Splendid affonda la cisterna militare Devoli (14 dispersi e 18 superstiti).
Il sommergibile HMS Trooper affonda il piroscafo Forlì (10 dispersi e 16 superstiti).
21 marzo 1943
La motozattera MZ 786 affonda per esplosione del carico di benzina (14 morti e due sopravvissuti).
22 marzo 1943
Un bombardamento aereo statunitense su Palermo danneggia gravemente il cacciatorpediniere Granatiere (42 morti e 24 feriti).
Un attacco aereo affonda la motonave Monti (41 morti e 102 superstiti).
La motonave Manzoni viene affondata da aerosiluranti (6 morti e 119 superstiti).
23 marzo 1943
Il sommergibile Delfino affonda per collisione con un’unità addetta al pilotaggio (28 morti).
Il sommergibile HMS Unison affonda la pirocisterna Zeila (10 morti e 14 superstiti).
24 marzo 1943
Durante una missione di trasporto truppe in Tunisia affondano su mine i cacciatorpediniere Ascari e Lanzerotto Malocello. Muoiono 474 dei 533 uomini imbarcati sull’Ascari (194 membri dell’equipaggio e 280 militari tedeschi, mentre i superstiti sono rispettivamente 53 e 6) e 520 dei 596-600 uomini imbarcati sul Malocello (199 membri dell’equipaggio e 321 tedeschi, con rispettivamente 38-42 e 38 sopravvissuti).
Il piroscafetto Tosca viene affondato dal sommergibile HMS Sahib (4 morti).
25 marzo 1943
La motozattera MZ 783 viene gravemente danneggiata da una mina (10 morti).
28 marzo 1943
La motonave Caterina Costa salta in aria nel porto di Napoli, uccidendo 549 persone e ferendone circa 3000.
30 marzo 1943
La corvetta Antilope e la torpediniera Pegaso entrano in collisione, riportando gravi danni (1 morto sull’Antilope).
Il sommergibile HMS Sahib affonda i motovelieri Santa Maria Della Salvazione e San Vincenzo e danneggia i motovelieri S. Rita e Papà Giuseppe. In tutto ci sono un morto e sei feriti.
31 marzo 1943
La nave soccorso Epomeo viene gravemente danneggiata durante un bombardamento aereo su Cagliari.
Il piroscafo Nuoro viene affondato da aerei (23 morti e 92 sopravvissuti).
La piccola nave cisterna Triglav viene affondata dal sommergibile HMS Unrivalled (2 morti e 8 sopravvissuti).
1° aprile 1943
Il cacciatorpediniere Lubiana s’incaglia al largo della costa tunisina, e successivamente affonda. L’intero equipaggio può essere tratto in salvo.
Dello stesso convoglio, vanno perduti per incaglio anche il piroscafo tedesco, ex francese, Le Borgne, ed il piroscafo italiano Aquila, entrato in collisione con il Le Borgne e poi a sua volta  incagliatosi (nessuna vittima).
Il piroscafo Crema viene affondato da motosiluranti (44 dispersi, 26 sopravvissuti).
4 aprile 1943
Un bombardamento aereo su Napoli affonda la nave ospedale Sicilia e semiaffonda il grosso piroscafo Lombardia, oltre ad altre navi.
5 aprile 1943
L’incrociatore ausiliario Mazara urta una mina, riportando gravi danni.
6 aprile 1943
Aerei affondano i piroscafi Rovereto (italiano) e San Diego (tedesco): sul Rovereto vi sono 106 morti e 11 sopravvissuti.
10 aprile 1943
Bombardamento aereo statunitense sulla base di La Maddalena: vengono affondati l’incrociatore pesante Trieste (77 morti e 75 feriti gravi), le vedette foranee V 143 Carmen Adele e V 266 Eliana e i MAS 501 e 503; viene gravemente danneggiato l’incrociatore pesante Gorizia (63 morti e 97 feriti) e in maniera meno grave il sommergibile Mocenigo (1 morto e due feriti gravi). I sommergibili Aradam, Topazio e Sirena non sono colpiti ma lamentano, tra il personale a terra, rispettivamente 2 feriti (Aradam), un ferito e un disperso (Topazio) e 3 morti e 10 feriti gravi (Sirena).
Il sommergibile HMS Safari affonda la cisterna militare Isonzo (9 morti) e l’incrociatore ausiliario Loredan (15 morti), mentre il piroscafo Entella, appartenente allo stesso convoglio, s’incaglia (verrà affondato dal Safari il giorno seguente, con una vittima).
11 aprile 1943
L’incrociatore ausiliario Narenta viene affondato a Trapani durante un bombardamento (1 morto).
Il piroscafo Fabriano viene affondato dal sommergibile HMS Sybil (14 morti e 91 sopravvissuti).
Il rimorchiatore di salvataggio Teseo è affondato da un bombardamento aereo (15 morti).
13 aprile 1943
La torpediniera Aretusa viene gravemente danneggiata da un bombardamento aereo e viene portata all’incaglio. Potrà essere riparata e tornare in servizio.
14 aprile 1943
La corazzata Littorio viene lievemente danneggiata da un bombardamento aereo a La Spezia (1 morto).
Il sommergibile HMS Taurus affonda a cannonate la piccola motocisterna Alcione C. (2 morti e 13 superstiti).
15 aprile 1943
La motonave Marco Foscarini viene mitragliata da aerei, con una vittima a bordo.
In Atlantico il sommergibile Archimede viene affondato da aerei statunitensi (60 morti ed 1 sopravvissuto).
Il motoveliero Luigi viene affondato dal sommergibile HMS Taurus (1 solo superstite).
16 aprile 1943
In un cruento scontro con i cacciatorpediniere HMS Paladin e Pakenham (poi affondato) viene affondata la torpediniera Cigno (103 morti e 47 sopravvissuti) mentre la gemella Cassiopea è gravemente danneggiata (56 morti).
Durante un bombardamento statunitense su Catania viene affondata la torpediniera Giacomo Medici.
17 aprile 1943
Il piroscafetto Capua affonda per incendio accidentale (nessuna vittima).
19 aprile 1943
Il trasporto truppe Francesco Crispi viene affondato dal sommergibile HMS Saracen (ca. 400-600 morti e 676 sopravvissuti).
Il cacciatorpediniere Alpino viene affondato a La Spezia durante un bombardamento britannico, con la morte di 44 uomini. Nello stesso bombardamento viene danneggiata la corazzata Littorio.
Il sommergibile HMS Unrivalled affonda la nave cisterna Bivona (48 morti e 8 sopravvissuti) ed il piroscafo Mostaganem (2 morti e 25 sopravvissuti).
21 aprile 1943
La motonave Marco Foscarini viene affondata dal sommergibile HMS Unison (28 morti e 97 superstiti).
La nave soccorso Capri viene gravemente danneggiata durante un bombardamento aereo su Napoli (2 morti e 15 feriti).
22 aprile 1943
Il piroscafo Tagliamento viene affondato dal sommergibile HMS Saracen (120 morti, nessun superstite).
Il piroscafo Aquino viene incendiato ed affondato da aerei (9 morti e 126 sopravvissuti).
Il motoveliero/dragamine ausiliario DM 17 Milano, incagliatosi presso Solanto, viene distrutto dal sommergibile HMS Unbroken (nessuna vittima).
Il rimorchiatore militare Valente viene cannoneggiato dal sommergibile HMS Sahib e portato all’incaglio, andando perduto (19 morti).
23 aprile 1943
Il piroscafo Mauro Croce viene cannoneggiato e danneggiato dal sommergibile HMS Sickle (3 morti e 4 feriti).
24 aprile 1943
Il piroscafo Galiola viene affondato dal sommergibile HMS Sahib (5 morti e 40 sopravvissuti).
28 aprile 1943
Il sommergibile HMS Unshaken silura e affonda la torpediniera Climene (53 morti e 91 sopravvissuti).
Le motosiluranti britanniche MTB 633, MTB 637 e MTB 639 affondano i motovelieri/dragamine ausiliari R 32 Impero (11 superstiti) e R 110 Camillo I (nessuna vittima, 12 superstiti).
La torpediniera Sagittario viene mitragliata da aerei (3 morti e 20 feriti).
Il piroscafo Teramo viene incendiato da motosiluranti e aerei; si arenerà l’indomani, venendo completamente divorato dalle fiamme (13 morti e 7 superstiti – dato incerto).
Nel Canale della Manica il piroscafo Butterfly viene affondato dai cacciatorpediniere HMS Goathland e Albrighton e da sette motosiluranti e motocannoniere britanniche (11 morti tra l’equipaggio italiano).
29 aprile 1943
La nave ospedale Toscana viene mitragliata da aerei, con 15 feriti (alcuni dei quali molto gravi).
Il dragamine ausiliario DM 1 Luigi Razza viene affondato da attacchi aerei (nessuna vittima).
30 aprile 1943
Attacchi aerei statunitensi affondano i cacciatorpediniere Lampo (60 morti e 153 superstiti) e Leone Pancaldo (124 morti e 156 superstiti tra l’equipaggio, 75 morti e 172 superstiti tra i soldati tedeschi imbarcati) impegnati in missioni di trasporto verso la Tunisia. Gli aerei affondano anche il MAS 552 (8 morti) e danneggiano mortalmente la motosilurante MS 25, che è portata all’incaglio.
Il piroscafetto requisito F 78 Fauna viene affondato dai cacciatorpediniere HMS Nubian e Paladin (4 morti e 20 sopravvissuti).
2 maggio 1943
Il piropeschereccio/vedetta foranea F 111 Sogliola viene affondato dal sommergibile HMS Safari (6 morti e 29 sopravvissuti).
Il dragamine RD 12 viene affondato da un attacco aereo (nessuna vittima).
3 maggio 1943
I cacciatorpediniere HMS Nubian, Paladin e Petard affondano la torpediniera Perseo (133 morti e 83 superstiti, compreso personale di passaggio) e il piroscafo Campobasso (73 morti e 30 superstiti).
4 maggio 1943
Il motoveliero Spina Secondo viene affondato dal sommergibile HMS Parthian, senza vittime.
5 maggio 1943
Il motoveliero Sempre Avanti affonda per urto contro mina (nessuna vittima).
Il motoveliero/vedetta foranea V 17 Pia viene affondato dal sommergibile HMS Tactician (nessuna vittima, 16 superstiti).
Un attacco aereo affonda le motozattere MZ 789 (nessuna vittima) e MZ 793 (due morti) e danneggia la MZ 788 (due morti).
6 maggio 1943
La nave ospedale Principessa Giovanna viene gravemente danneggiata da aerei, con 54 morti e 52 feriti.
La torpediniera di scorta Tifone, gravemente danneggiata da un attacco aereo a Tunisi (6 morti), viene portata all’incaglio.
I sommergibili FR 116 e FR 117 si autoaffondano a Biserta prima della caduta della città, essendo immobilizzati ai lavori di ripristino.
Il piropeschereccio R 106 Onda viene affondato dal sommergibile HMS Safari (7 morti e 2 sopravvissuti).
7 maggio 1943
La torpediniera di scorta Tifone, ulteriormente danneggiata da un altro attacco aereo, si autoaffonda prima della caduta di Tunisi.
Il motoveliero Albina viene danneggiato dal sommergibile HMS Unrivalled, portato all’incaglio e considerato perduto (nessuna vittima, 1 ferito).
Il motoveliero Colombo viene affondato da bombardieri (12 morti e 2 sopravvissuti).
8 maggio 1943
Il piroscafo Peppino Palomba viene affondato dal sommergibile HMS Safari (24 morti e 6 sopravvissuti).
9 maggio 1943
Il sommergibile HMS Unrivalled affonda il piroscafo Santa Marina Salina (61 morti e 36 superstiti).
Il piroscafo San Eduardo viene affondato da aerei (5 morti e 10 superstiti).
11 maggio 1943
La nave soccorso Laurana viene catturata dai cacciatorpediniere HMS Dulverton e Tetcott e dal greco Miaoulis al largo della Tunisia.
13 maggio 1943
Il sommergibile Mocenigo viene affondato a Cagliari da bombardamento aereo. Non vi sono vittime.
14 maggio 1943
Un pesante bombardamento aereo su Civitavecchia affonda i piroscafi Città di Trieste (9 morti), Città di Bengasi, Mira, Erice, Orione e Garibaldi e la motonave Verdi, oltre a numerose unità minori.
Il motoveliero/dragamine ausiliario R 121 Anna Maria II viene affondato da un attacco aereo (4 morti).
Il piroscafo Sfinge viene mitragliato e danneggiato da aerei (4 morti).
16 maggio 1943
Il sommergibile Enrico Tazzoli lascia Bordeaux per una missione di trasporto in Estremo Oriente e scompare con tutti gli uomini a bordo (52 membri dell’equipaggio e 5 operai civili destinati alla costruzione di una nuova base in Estremo Oriente), forse perso per urto contro mina.
19 maggio 1943
Il rimorchiatore/vedetta foranea F 20 Enrica viene affondato dal sommergibile HMS Unbroken (13 morti e 8 sopravvissuti).
21 maggio 1943
Il sommergibile Gorgo viene affondato con l’intero equipaggio di 47 uomini dal cacciatorpediniere USS Nields.
La motozattera MZ 733 viene affondata da aerei (7 morti e 12 sopravvissuti).
22 maggio 1943
Il sommergibile Leonardo Da Vinci viene affondato in Atlantico dal cacciatorpediniere HMS Active e dalla fregata HMS Ness. Non vi sono sopravvissuti tra i 62 uomini dell’equipaggio.
23 maggio 1943
La piccola motonave Stella Maris viene affondata dai cacciatorpediniere Laforey e Loyal (8 sopravvissuti).
25 maggio 1943
La torpediniera di scorta Groppo viene affondata da un bombardamento aereo a Messina (nessuna vittima).
26 maggio 1943
Il trasporto Monte Santo viene affondato da un bombardamento aereo alla Maddalena (nessuna vittima).
28 maggio 1943
Un bombardamento aereo statunitense su Livorno affonda la torpediniera Angelo Bassini (nessuna vittima), la corvetta FR 52 e l’incrociatore ausiliario Caralis (oltre a numeroso naviglio mercantile) e danneggia gravemente la torpediniera Antonio Mosto e la corvetta Antilope (2 morti). La torpediniera Antares, con gravissimi danni, viene portata a incagliare su bassifondali per evitarne l’affondamento (nessuna vittima); non tornerà più in servizio.
Anche il cacciatorpediniere Velite viene colpito, con 16 vittime tra l’equipaggio.
2 giugno 1943
La torpediniera Castore viene affondata in combattimento dai cacciatorpediniere Jervis (britannico) e Vassilissa Olga (greco). Muoiono 78 uomini; i superstiti sono forse un centinaio.
5 giugno 1943
Durante un pesante bombardamento aereo su La Spezia viene affondato il sommergibile H 8 e sono danneggiate le corazzate Roma e Vittorio Veneto (non vi sono vittime su nessuna delle tre unità).
14 giugno 1943
Il piroscafo Rosandra viene affondato dal sommergibile HMS Tactician (6 morti e 176 superstiti).
Il piroscafo Valentino Coda viene affondato dal sommergibile HMS Unruly (3 dispersi).
15 giugno 1943
Il sommergibile HMS Ultor affonda il piroscafo Tullio (3 dispersi ed 11 superstiti).
16 giugno 1943
Il piroscafo Terni viene affondato dal sommergibile HMS Unison (9 sopravvissuti tra equipaggio e militari di passaggio; tra il solo equipaggio vi sono 39 morti e 4 superstiti).
17-19 giugno 1943
Il sommergibile Barbarigo scompare in Atlantico con tutto l’equipaggio di 59 uomini, probabilmente affondato da attacco aereo il 17 o il 19 giugno.
19 giugno 1943
L’incrociatore ausiliario Lorenzo Marcello affonda per urto contro mina (39 morti e 38 sopravvissuti).
20 giugno 1943
L’incrociatore ausiliario Olbia viene affondato dal sommergibile HMS United (93 superstiti).
23 giugno 1943
Il piroscafo Pomo viene affondato dal sommergibile britannico Unshaken (9 sopravvissuti).
La motozattera MZ 785 viene danneggiata da un attacco aereo (un morto).
24 giugno 1943
La corazzata Roma viene danneggiata durante un bombardamento aereo a La Spezia.
28 giugno 1943
Il vecchio incrociatore leggero Bari viene gravemente danneggiato da un bombardamento aereo sul porto di Livorno; affonderà due giorni dopo.
29 giugno 1943
Il piroscafo Bolzaneto viene affondato dal sommergibile HMS Sportsman (22 morti e 14 sopravvissuti).
3 luglio 1943
Il piroscafo Vesta viene silurato dal sommergibile HMS Trident e rimorchiato a Sira con 4 morti e 13 feriti tra l’equipaggio.
4 luglio 1943
Il motoveliero/vedetta foranea V 50 Adalia viene affondato dal sommergibile olandese Dolfijn (nessuna vittima).
6 luglio 1943
Il trasporto militare Tripoli viene affondato dal sommergibile HMS Saracen (34 dispersi e 19 superstiti).
8 luglio 1943
La motonave Valfiorita viene affondata dal sommergibile HMS Ultor (13 morti).
11 luglio 1943
Il sommergibile Flutto viene affondato dalle motosiluranti britanniche MTB 640, MTB 651 e MTB 670. Non vi sono superstiti tra i 49 uomini dell’equipaggio.
Il sommergibile Bronzo viene catturato dopo un combattimento con i dragamine HMS Seaham, Boston, Cromarty e Poole, nel quale sono rimasti uccisi otto uomini del suo equipaggio.
13 luglio 1943
Il motoveliero Filippo viene affondato dal sommergibile HMS Trespasser (17 sopravvissuti).
Il motoveliero/vedetta foranea V 105 Stefano Galleano viene affondato dal sommergibile olandese Dolfijn (3 vittime).
Il sommergibile Acciaio scompare con tutto l'equipaggio, forse vittima di un attacco aereo (46 morti).
Il sommergibile Nereide viene affondato dai cacciatorpediniere HMS Echo e Ilex, con 21 vittime.
Il piroscafo Cosenza viene affondato da aerosiluranti (11 morti e 40 sopravvissuti).
14 luglio 1943
Il motoveliero/vedetta foranea V 265 Cesena viene affondato dal sommergibile HMS Unshaken (9 morti e 6 sopravvissuti).
15 luglio 1943
Il rimorchiatore Robusto viene cannoneggiato e danneggiato dal sommergibile HMS Simoon (nessuna vittima).
Il piroscafo Aquitania viene affondato da aerosiluranti (10 dispersi e 96 superstiti).
17 luglio 1943
Il sommergibile Dandolo viene gravemente danneggiato da un aereo al largo di Catania.
Il motoveliero/vedetta foranea V 293 Pozzallo viene affondato dal sommergibile HMS Torbay (2 dispersi e 14 superstiti).
18 luglio 1943
Il sommergibile HMS Sickle affonda i dragamine ausiliari G 61 Costante Neri (un rimorchiatore) e R 164 Rosa Madre (un motoveliero). Non vi sono vittime tra gli equipaggi.
Il sommergibile Ambra viene gravemente danneggiato da un attacco aereo, con un morto tra l’equipaggio.
Il motoveliero/vedetta foranea V 90 San Girolamo viene affondato dal sommergibile HMS Torbay (nessuna vittima, 14 superstiti).
19 luglio 1943
Il sommergibile Pietro Micca viene silurato e affondato dal sommergibile HMS Trooper (65 morti, 18 sopravvissuti).
20 luglio 1943
Il piroscafetto/vedetta foranea F 50 Silvia Onorato viene affondato dal sommergibile HMS Safari (10 morti e 5 sopravvissuti).
21 luglio 1943
Il sommergibile HMS Sickle silura e danneggia la motonave Alfredo Oriani; una delle navi della scorta, la torpediniera Calliope, viene mitragliata da aerei con 7 morti e 28 feriti.
22 luglio 1943
Il posamine Durazzo viene affondato dal sommergibile HMS Safari (4 morti e 3 feriti).
23 luglio 1943
Il sommergibile Ascianghi viene affondato dai cacciatorpediniere HMS Laforey ed Eclipse (23 morti e 27 sopravvissuti).
Il piroscafo Adernò viene affondato dal sommergibile HMS Torbay (40 sopravvissuti).
24 luglio 1943
Il piroscafo Santa Lucia viene affondato da aerosiluranti (106 morti e 4 sopravvissuti).
La corvetta Cicogna viene affondata da un bombardamento alleato a Messina (21 vittime).
La torpediniera Partenope viene danneggiata da un attacco aereo, con perdite tra l’equipaggio.
25 luglio 1943
La motonave Viminale viene affondata dalla motosilurante statunitense PT 216 (4 morti e 18 superstiti).
25 luglio 1943
Il dragamine FR 70 viene affondato dal sommergibile HMS Safari (6 dispersi e 29 sopravvissuti).
26 luglio 1943
La pirocisterna Alberto Fassio affonda per urto contro mina (30 morti).
27 luglio 1943
Il piroscafo Chateau Yquem viene affondato dal sommergibile HMS Usurper (2 morti e 27 superstiti).
2 agosto 1943
La pirocisterna Romagna affonda per urto contro mina (14 morti ed 11 sopravvissuti).
La torpediniera di scorta Impavido viene mitragliata da aerei alleati al largo di Salerno; i danni non sono gravi, ma vi sono morti e feriti tra l’equipaggio.
3 agosto 1943
Il piroscafo Città di Catania viene affondato dal sommergibile HMS Unruffled (256 morti e 256 sopravvissuti).
Il sommergibile Argento viene affondato dal cacciatorpediniere USS Buck (6 morti e 45 sopravvissuti).
4 agosto 1943
La torpediniera Lince s’incaglia nei pressi di Punta Alice.
5 agosto 1943
La torpediniera Pallade, gravemente danneggiata da un bombardamento aereo il giorno precedente, affonda a Napoli (2 vittime).
La corvetta Gazzella affonda per urto contro mina con quasi tutto l’equipaggio (79 vittime, 36 superstiti).
6 agosto 1943
L’incrociatore ausiliario Brindisi viene affondato dal sommergibile HMS Uproar (9 morti e 103 superstiti).
Le motozattere MZ 756 e MZ 775 vengono affondate da attacchi aerei, senza vittime tra gli equipaggi.
7 agosto 1943
La motozattera MZ 792 viene danneggiata da un attacco aereo (un morto), mentre la MZ 787 viene affondata (nessuna vittima).
8 agosto 1943
Il cacciatorpediniere Freccia viene affondato (6 morti e 50 feriti) durante un bombardamento aereo britannico su Genova, che danneggia anche il piroscafo Achille Lauro (nessuna vittima) e l’incrociatore ausiliario Mazara.
9 agosto 1943
Il cacciatorpediniere Vincenzo Gioberti viene silurato e affondato dal sommergibile HMS Simoon (105 morti e 171 sopravvissuti).
11 agosto 1943
Il trasporto militare Asmara viene affondato dal sommergibile HMS Unshaken (2 morti e 155 superstiti).
La motozattera MZ 701 II viene affondata da un attacco aereo (nessuna vittima).
14 agosto 1943
La motozattera MZ 732 viene affondata da un attacco aereo (nessuna vittima).
15 agosto 1943
Il sommergibile da trasporto Remo viene silurato e affondato dal sommergibile HMS United (55 morti e 4 sopravvissuti).
Un attacco aereo pone fuori uso le motozattere MZ 746 e MZ 774, che, portate all’incaglio a Siderno Marina, vanno perdute senza perdite tra gli equipaggi.
Il piroscafo Goggiam viene silurato dal sommergibile polacco Dzik e portato all’incaglio (3 morti su 59 uomini a bordo).
17 agosto 1943
La motozattera MZ 790 viene affondata da un attacco aereo (nessuna vittima).
18 agosto 1943
Il sommergibile da trasporto Romolo scompare con tutto l'equipaggio, forse vittima di una mina o di un incidente (60 morti, nessun superstite).
23 agosto 1943
Il piroscafo Ada, in servizio per le autorità giapponesi come Ataka Maru ma con equipaggio italiano, viene affondato dal sommergibile USS Paddle nel Pacifico (1 morto e 31-32 superstiti) .
27 agosto 1943
La motonave Città di Spezia viene affondata dal sommergibile HMS Unruffled (34 morti e 115 sopravvissuti).
Il piroscafo Rastrello viene affondato dal sommergibile HMS Unseen (4 morti e 12 sopravvissuti).
28 agosto 1943
La torpediniera Lince, non ancora disincagliata, viene silurata e affondata dal sommergibile HMS Ultor. Rimangono uccisi 10 (o 12) uomini dell’equipaggio e un civile.
Il motoveliero/vedetta foranea V 216 Fabiola viene affondato dal sommergibile HMS Unseen (nessuna vittima, 17 superstiti).
31 agosto 1943
Il piccolo motoveliero Colombo viene affondato a cannonate dal sommergibile HMS Torbay (nessuna vittima).
La cisterna militare Flegetonte viene affondata dal sommergibile HMS Unsparing (18 morti e 40 sopravvissuti).
2 settembre 1943
Il sommergibile HMS Torbay affonda il piroscafo Versilia (10 morti, 7 sopravvissuti).
7 settembre 1943
Il sommergibile Velella viene affondato con tutto l’equipaggio (49 uomini) dal sommergibile HMS Shakespeare.
8 settembre 1943
Annuncio dell’armistizio tra l’Italia e gli Alleati.
9 settembre 1943
La corazzata Roma viene affondata da due bombe-razzo lanciate da aerei tedeschi (1393 morti e 622 sopravvissuti); la corazzata Italia (ex Littorio) viene danneggiata durante gli stessi attacchi aerei (da 0 a 30 morti a seconda delle fonti).
Il cacciatorpediniere Antonio Da Noli affonda su mine nelle Bocche di Bonifacio con la perdita di 218 (o 228) uomini, i superstiti sono 39.
Il posamine Pelagosa viene affondato dalle batterie costiere tedesche mentre cerca di lasciare Genova (1 morto).
A Trieste la corvetta Berenice viene affondato dal tiro di artiglierie tedesche (15 morti e circa 45 superstiti), mentre viene catturato l’incrociatore ausiliario RAMB III.
A Bastia la torpediniera di scorta Ardito è gravemente danneggiata da un attacco di unità tedesche, con la morte di 70 dei 180 uomini dell’equipaggio.
Al largo di Livorno il trasporto munizioni Buffoluto viene catturato dopo un duro combattimento con i posamine Pommern e Brandenburg.
Al Pireo vengono catturati dai tedeschi i cacciatorpediniere Turbine e Francesco Crispi, le torpediniere San Martino e Calatafimi e l’incrociatore ausiliario Francesco Morosini.
A Suda sono catturate le torpediniere Castelfidardo e Solferino.
I cacciatorpediniere Maestrale e Corazziere e i sommergibili Aradam e FR 113, ai lavori a Genova, si autoaffondano nell’impossibilità di prendere il mare. Sempre a Genova vengono catturati i cacciatorpediniere Dardo e Premuda e la torpediniera Generale Achille Papa, immobilizzate per riparazioni.
A La Spezia si autoaffondano, non essendo in grado di muovere, il vetusto incrociatore leggero Taranto, i cacciatorpediniere Nicolò Zeno, FR 21 e FR 22, le torpediniere di scorta Procione e Ghibli, le torpediniere Lira, Generale Antonino Cascino e Generale Carlo Montanari, le corvette Euterpe, Persefone e FR 51, l’incrociatore ausiliario Ipparco Baccich e i sommergibili Ambra, Murena (con la morte accidentale del direttore di macchina), Sirena, Sparide, Volframio e Antonio Bajamonti. Vengono invece catturati gli incrociatori pesanti Bolzano e Gorizia, immobilizzati ai lavori, la nave bersaglio San Marco, la nave ospedale Aquileia e la nave soccorso Meta (sabotata dall’equipaggio).
La torpediniera T 7 viene catturata a Gravosa.
Il sommergibile Beilul, immobilizzato per lavori, viene catturato a Monfalcone.
A Livorno vengono catturate le corvette Antilope, Artemide e Camoscio, bloccate ai lavori.
A Fiume si autoaffonda il sommergibile Des Geneys, già da tempo disarmato e ridotto a pontone di carica batterie.
A Santa Margherita Ligure si autoaffonda l’incrociatore ausiliario Cattaro.
A Shanghai si autoaffondano il transatlantico Conte Verde, il posamine Lepanto e la cannoniera Ermanno Carlotto. La motonave Calitea II si autoaffonda a Kobe.
Il motoveliero/cacciasommergibili ausiliario AS 75 Dentice, partito da Bastia diretto verso sud, scompare senza lasciare traccia.
10 settembre 1943
Il cacciatorpediniere Ugolino Vivaldi, gravemente danneggiato dalle batterie costiere tedesche della Corsica e da attacchi aerei tedeschi, si autoaffonda al largo dell’Asinara (58 morti e 240 superstiti).
La torpediniera T 8 viene affondata da aerei tedeschi (30 morti, ca. 30 superstiti).
L’incrociatore ausiliario Piero Foscari e il piroscafo Valverde vengono affondati in combattimento con i posamine Pommern e Brandenburg e da due R-Boote. Vi sono un morto sul Valverde e uno sul Foscari.
A Cattaro la nave cisterna Ardor viene gravemente danneggiata dalla Luftwaffe, con la morte di metà dell’equipaggio (affonderà il 12).
Le torpediniere Giuseppe Missori e Rosolino Pilo, l’incrociatore ausiliario Arborea e i piroscafi Marco e Italia vengono catturati a Durazzo dalle truppe tedesche (l’equipaggio della Pilo riuscirà a sopraffare i tedeschi di guardia e a portare la nave in Italia durante un viaggio di trasferimento il 25 settembre, mentre la Missori verrà sabotata dall’equipaggio il 6 ottobre).
La nave scorta (già torpediniera) Insidioso viene catturata dai tedeschi a Pola.
Il cacciatorpediniere Antonio Pigafetta si autoaffonda a Fiume perché immobilizzato ai lavori.
A Trieste la corazzata Conte di Cavour, ancora in ripristino dopo la notte di Taranto, viene catturata dalle forze tedesche.
A Sabang (Sumatra) i sommergibili Comandante Cappellini e Reginaldo Giuliani vengono catturati dalle forze giapponesi.
A Singapore il sommergibile Luigi Torelli viene catturato dalle forze giapponesi.
11 settembre 1943
Le torpediniere di scorta Impetuoso e Pegaso, raggiunte le Baleari con altre unità dopo l’affondamento della Roma, si autoaffondano a Pollenza per non doversi consegnare né agli Alleati (cui sarebbero state prima o poi consegnate in caso di internamento alle Baleari) né ai tedeschi.
Le motosiluranti tedesche S 54 e S 61 silurano e affondano la cannoniera Aurora (26 morti e 62 sopravvissuti) e il cacciatorpediniere Quintino Sella (28 morti tra l’equipaggio e 170-300 vittime tra i profughi civili imbarcati, 93 sopravvissuti).
La torpediniera T 6 si autoaffonda davanti a Cesenatico.
A Chioggia il piroscafo Dubrovnik viene affondato da un attacco aereo tedesco, con un centinaio di vittime.
A Fiume la torpediniera Giuseppe Dezza, immobilizzata per lavori, viene sabotata dal proprio equipaggio e poi catturata dalle forze tedesche.
A Napoli la torpediniera Giuseppe La Masa, ai lavori, si autoaffonda, mentre la torpediniera Partenope, ai lavori in bacino, viene catturata.
A Pozzuoli viene catturata la corvetta Vespa.
A Venezia il cacciatorpediniere Sebenico, in cantiere, viene catturato, mentre il sommergibile Nautilo si autoaffonda. Il transatlantico Conte di Savoia viene incendiato e affondato da un attacco aereo tedesco.
A Monfalcone si autoaffonda il sommergibile Argo.
A Pozzuoli viene catturato il sommergibile FR 115.
A Bonifacio (Corsica) vengono catturati i sommergibili Francesco Rismondo ed H 6 (quest’ultimo già danneggiato da un attacco aereo tedesco a La Maddalena l’8 settembre).
A Prevesa viene catturata la nave ospedale Gradisca.
A Saseno vengono catturati gli incrociatori ausiliari Pola (che riuscirà a liberarsi) e Rovigno.
Nella base atlantica di Betasom, a Bordeaux, vengono catturati i sommergibili Finzi e Alpino Bagnolini.
Il motoveliero requisito O 80 Michelangelo viene affondato da aerei tedeschi al largo di Cefalonia (nessuna vittima, 5 sopravvissuti).
12 settembre 1943
Il sommergibile Topazio viene affondato in circostanze non del tutto chiarite da un aereo britannico. Nessuno dei 49 uomini dell’equipaggio viene salvato.
I sommergibili Ametista e Serpente si autoaffondano al largo di Numana, avendo deciso di non consegnarsi agli Alleati.
La torpediniera Audace viene catturata a Venezia dalle forze tedesche.
13 settembre 1943
Il sommergibile FR 114, ai lavori a Castellammare di Stabia, viene catturato dai tedeschi.
14 settembre 1943
La torpediniera Giuseppe Sirtori viene gravemente danneggiata da attacchi aerei tedeschi e viene portata all’incaglio a Corfù (1 morto).
15 settembre 1943
Truppe tedesche affondano a Napoli con cariche esplosive il piroscafo Siculo (nessuna vittima).
16 settembre 1943
Le torpediniere di scorta Ardito, immobilizzata per i gravi danni riportati a Bastia, e Impavido, immobilizzata da un’avaria alle macchine, vengono catturate a Portoferraio dalle forze tedesche, insieme all’incrociatore ausiliario Filippo Grimani e ai piroscafetti/vedette foranee Andrea Sgarallino ed Elbano Gasperi.
La torpediniera T 3, immobilizzata per lavori, viene catturata a Fiume.
22 settembre 1943
Il piroscafo Andrea Sgarallino, catturato dai tedeschi e in servizio civile, viene affondato dal sommergibile HMS Uproar (4-5 superstiti su 300-330 persone a bordo).
La motonave Donizetti, catturata dai tedeschi, viene affondata dai cacciatorpediniere HMS Fury ed Eclipse senza nessun sopravvissuto tra i prigionieri italiani (tra i 1584 e i 1835) e i militari tedeschi (220) a bordo.
Il rimorchiatore Sperone, carico di marinai in licenza, salta su una mina nel golfo di Taranto, con la morte di 97 dei 148 uomini presenti a bordo.
A Valona l’incrociatore ausiliario Rovigno, in mano tedesca, viene affondato dalle motosiluranti britanniche MTB 287, 290 e 295.
24 settembre 1943
Attacchi aerei tedeschi affondano la torpediniera Francesco Stocco al largo di Corfù (102 morti e 19 sopravvissuti).
Il piroscafo Diocleziano viene ripetutamente bombardato, con 300-700 morti a bordo, e viene portato all’incaglio nell’isolotto di Busi.
25 settembre 1943
Alla caduta di Corfù, la torpediniera Giuseppe Sirtori viene minata e fatta saltare in aria dall’equipaggio.
Aerei tedeschi affondano la motonave Probitas (nessuna vittima) e danneggiano gravemente il piroscafo Dubac (sul quale vi sono circa 200 morti), che viene portato all’incaglio presso Capo d’Otranto.
27 settembre 1943
La torpediniera Enrico Cosenz, già danneggiata da una collisione con il piroscafo Ulisse il 25, viene gravemente danneggiata da aerei tedeschi e si autoaffonda al largo di Lagosta (1 vittima).
1° ottobre 1943
Il cacciatorpediniere Euro viene affondato a Lero da attacchi aerei tedeschi (7 morti, oltre al comandante che, dopo la caduta dell’isola, verrà fucilato per rappresaglia).
5 ottobre 1943
La motozattera MZ 730 viene affondato da un attacco aereo tedesco a Lero (nessuna vittima).
7 ottobre 1943
Il piroscafo Eridania, catturato dai tedeschi, viene affondato dal sommergibile polacco Sokol (12 morti).
10 ottobre 1943
La motonave Mario Roselli, catturata dai tedeschi e carica di 5500 prigionieri italiani, viene affondata da attacchi aerei a Corfù, con la morte di 1302 prigionieri.
15 ottobre 1943
Il piroscafo Merano, in navigazione in Adriatico sotto controllo tedesco, viene autoaffondato dal personale tedesco di guardia dopo essere stato intercettato dal cacciatorpediniere HMS Tumult (nessuna vittima, i 21 italiani dell’equipaggio ed i militari tedeschi vengono tutti raccolti dalla nave britannica).
16 ottobre 1943
Il piroscafo Olimpia, in navigazione in Adriatico sotto controllo tedesco, viene affondato dal cacciatorpediniere HMS Tumult (tutto l’equipaggio, 12 italiani e 47 tedeschi, viene catturato).
25 ottobre 1943
Il dragamine RD 22 affonda per urto contro mina (24 morti, nessun superstite).
26 ottobre 1943
Il trasporto militare Camogli viene gravemente danneggiato da attacchi aerei tedeschi (4 morti, la nave affonderà il 30 ottobre).
20 novembre 1943
Il piroscafo Drepanum, sotto controllo tedesco, affonda nel Kattegat per collisione con il piroscafo tedesco Lippe (nessuna vittima).
27 novembre 1943
Il piroscafo Polcevera, in servizio tedesco come Palma, viene affondato dal sommergibile HMS Torbay (84 morti e 171 superstiti).
2 dicembre 1943
La motonave Barletta viene affondata a Bari da un bombardamento tedesco (40 morti e 44 feriti) che affonda numerosi mercantili Alleati, compreso il John Harvey carico di iprite.
10 dicembre 1943
La motozattera MZ 791 affonda per incendio accidentale (nessuna vittima).
18 dicembre 1943
Il piroscafo La Foce, sotto controllo tedesco, viene affondato dal sommergibile HMS Universal (18 dispersi e 31 superstiti).
24 dicembre 1943
La motozattera MZ 798 affonda per mina (7 morti).
29 dicembre 1943
Il sommergibile Axum, incagliatosi sulla costa greca (senza vittime), si autoaffonda.
6 gennaio 1944
Il motoveliero Alma, in servizio sotto controllo tedesco, affonda su una mina senza superstiti.
13 gennaio 1944
La motonave Arborea, sotto controllo tedesco, affonda per attacco aereo (nessuna vittima).
14 gennaio 1944
Il piroscafo Milano, sotto controllo tedesco, affonda per attacco aereo (8 vittime, 3 feriti).
20 gennaio 1944
I pescherecci Ben Vai e Vigilante vengono mitragliati da aerei alleati al largo di La Spezia (1 morto e 5 feriti).
30 gennaio 1944
Il piroscafo Giovanni Ingrao viene affondato da un attacco aereo a Pianosa (nessuna vittima).
8 febbraio 1944
Il piroscafo Capo Pino, in servizio come tedesco Petrella, viene affondato dal sommergibile HMS Sportsman mentre trasporta 3173 prigionieri italiani: ne muoiono 2670.
20 febbraio 1944
Il piroscafo Nina, sotto controllo tedesco, affonda per urto contro mina (7 sopravvissuti).
21 febbraio 1944
Il MAS 546 salta su una mina presso Capraia (10 morti e 3 sopravvissuti).
29 febbraio 1944
L’incrociatore leggero Eugenio di Savoia urta una mina al largo di Punta Stilo, riportando gravi danni.
21 marzo 1944
Il MAS 541 scompare con tutto l’equipaggio (18 uomini) nell’Alto Tirreno, forse vittima di una mina.
10 aprile 1944
Alcuni membri dell’equipaggio del MAS 505 si ammutinano, uccidono i tre ufficiali presenti a bordo e consegnano il MAS alla Kriegsmarine a Porto Santo Stefano.
26 aprile 1944
Il piroscafo Eugenio C., sotto controllo tedesco, viene affondato da un attacco aereo in Norvegia (33 morti, tra cui 17 italiani, e 12 sopravvissuti, tra cui 8 italiani).
8 maggio 1944
Il piccolo motoveliero Maria Laura, lasciata Mazara del Vallo, sparisce senza lasciare traccia, forse vittima di una mina o di un sommergibile.
27 maggio 1944
Il motoveliero Fratelli Barrera, in navigazione tra Trieste e Venezia, affonda senza superstiti per cause imprecisate, probabilmente vittima di una mina.
15 giugno 1944
Il piroscafo Rapido, sotto controllo tedesco, affonda per urto contro mina (13 dispersi tra cui 9 italiani, 23 superstiti).
18 giugno 1944
Il motoveliero Maria P., sotto controllo tedesco, viene affondato da aerei angloamericani (2 morti e 2 feriti).
1° luglio 1944
Il motoveliero Mariella G., sotto controllo tedesco, salta su una mina in Alto Adriatico (due sopravvissuti).
6-7 luglio 1944
Il piroscafo Italia, sotto controllo tedesco, affonda per attacco aereo (4 dispersi, due feriti).
10 luglio 1944
Il transatlantico Duilio, in mano tedesca, viene affondato da attacchi aerei alleati a Muggia.
11 agosto 1944
Il piroscafo Giuseppe Dormio, catturato dai tedeschi, affonda per urto contro mina (6 morti).
14 agosto 1944
A Venezia viene mitragliato un vaporetto lagunare, con 14 morti e 30 feriti.
18 agosto 1944
Il piroscafo Numidia, sotto controllo tedesco, viene affondato dalle motosiluranti britanniche MTB 295 e MTB 371 (14 dispersi, tra italiani e tedeschi).
25 agosto 1944
Il piropeschereccio Addis Abeba, sotto controllo tedesco, salta su una mina in Alto Adriatico (5 morti, tra cui 4 italiani).
29 agosto 1944
Il piroscafo Lucrino viene danneggiato da una mina e portato all'incaglio (5 morti e 5 feriti).
4 settembre 1944
Un pesante bombardamento aereo tedesco su Genova affonda, insieme a numerose unità militari tedesche (in gran parte ex italiane), il sommergibile Aradam (1 morto) ed il cacciasommergibili ausiliario Antonio Landi della Marina Nazionale Repubblicana (12 morti).
8 settembre 1944
Il transatlantico Rex, in mano tedesca, viene incendiato e affondato da aerei britannici.
9 settembre 1944
Il piroscafo San Marco, catturato dai tedeschi e in servizio civile, viene affondato da aerei in Alto Adriatico (120 morti e 60 feriti).
11 settembre 1944
Il transatlantico Giulio Cesare, in mano tedesca, viene affondato da attacchi aerei alleati a Muggia.
25 settembre 1944
Sul Lago Maggiore attacchi aerei angloamericani affondano i piroscafi Genova (34 morti) e Torino (nessuna vittima).
26 settembre 1944
Il piroscafo Milano viene mitragliato e affondato da aerei angloamericani nel Lago Maggiore (26 morti e 31 feriti).
13 ottobre 1944
Il piroscafetto lagunare Giudecca viene affondato da un attacco aereo davanti a Pellestrina (almeno 68 morti, forse un’ottantina, su circa 400 persone a bordo).
Il motoveliero Nettuno 3°, sotto controllo tedesco, salta su una mina in Alto Adriatico (9 sopravvissuti).
5 novembre 1944
Sul Lago d’Iseo la motonave Iseo viene mitragliata e danneggiata da aerei angloamericani (43 morti e 76 feriti).
6 novembre 1944
Sul Lago di Garda il piroscafo a ruote Giuseppe Zanardelli viene mitragliato e danneggiato da aerei angloamericani (12 morti e 17 feriti gravi).
15 novembre 1944
In Atlantico il sommergibile Luigi Settembrini affonda per collisione con il cacciatorpediniere USS Frament (45 morti, tra cui i tre membri del gruppo di collegamento della US Navy, ed 8 sopravvissuti).
27 novembre 1944
Il piroscafo Fidelitas, sotto controllo tedesco, viene affondato da aerosiluranti britannici nel Sulafjord, in Norvegia (39 morti, tra cui 17 italiani, e 9 sopravvissuti, tra cui 6 italiani).
10 gennaio 1945
Sul Lago di Como aerei angloamericani mitragliano e danneggiano il piroscafo a ruote Patria (6 morti e 16 feriti) e il piroscafo a elica Bisbino (1 morto e 5 feriti).
Aerei alleati affondano al largo di Sestri Ponente il peschereccio Opere Sociali Ansaldo n. 1 (1 morto).
12 gennaio 1945
Sul Lago di Garda il piroscafo a ruote Italia viene mitragliato da aerei angloamericani (1 morto e 2 feriti).
18 gennaio 1945
Sul Lago di Garda attacchi aerei affondano il piroscafo a ruote Italia e il rimorchiatore Ticino, senza vittime su nessuna delle due unità. Successivamente analoga sorte subirà, senza morti, anche la motonave Angelo Emo.
25 gennaio 1945
Sul Lago di Como il piroscafo Baradello viene affondato da un attacco aereo (nessuna vittima).
14 marzo 1945
Sul Lago di Como i piroscafi a ruote Lariano, Volta e Lombardia vengono incendiati e affondati da un attacco aereo, senza perdite umane.
26 maggio 1945
La motonave Genepesca I affonda per urto contro mina (nessuna vittima, 31 superstiti).
3 dicembre 1945
Il piroscafo Leneo affonda per urto contro mina (4 morti).
3 marzo 1947
Il piroscafo Luana affonda per urto contro una mina non dragata (12 morti e 3 sopravvissuti).
11 maggio 1947
Il motoveliero Cuore di Gesù affonda per urto contro mina (nessun superstite).
1° luglio 1947
A più di due anni dalla fine della guerra il trasporto munizioni Panigaglia, durante le operazioni di smilitarizzazione di Pantelleria, salta in aria per esplosione accidentale del carico (68 morti, 1 superstite).
 
 
Nella seconda guerra mondiale trovarono la morte 31.347 tra ufficiali, sottufficiali e marinai della Regia Marina (su 14.953 ufficiali e 244.129 tra sottufficiali e marinai), e 7164 marittimi della Marina mercantile (su circa 25.000; del totale di 7164 vittime, 3100 morirono su navi iscritte nel ruolo del naviglio ausiliario dello Stato, 3257 su navi requisite o non, e 537 in prigionia). Più di un militare su dieci della Regia Marina, ed un marittimo su quattro della Marina mercantile, avevano perso la vita.
Insieme a loro un numero imprecisato – almeno parecchie migliaia – di militari del Regio Esercito e della Regia Aeronautica imbarcati su molte delle navi affondate, e di civili trasportati dalle numerose navi passeggeri in servizio di linea che non vennero risparmiate dalla generalizzata offensiva aerea, navale e subacquea.
La percentuale di morti e dispersi tra il personale della Regia Marina – il 12 % – fu seconda, tra le maggiori Marine mondiali, soltanto a quella della Marina imperiale giapponese (dove fu del 19,8 %). La Kriegsmarine ebbe una percentuale di caduti tra il proprio personale appena inferiore (l'11,5 %), mentre tra le principali Marine Alleate morì circa il 6 % del personale in servizio nella Royal Navy e lo 0,88 % di quello in servizio nella US Navy.
 
Durante il conflitto la Regia Marina ebbe o mise in servizio complessivamente 7 corazzate, 7 incrociatori pesanti, 17 incrociatori leggeri (due dei quali di tipo obsoleto), un incrociatore corazzato, 71 cacciatorpediniere, 91 tra torpediniere e avvisi scorta, un avviso, una nave coloniale, una portaidrovolanti, 29 corvette, 145 sommergibili (oltre a 14 sommergibili tascabili) e numeroso naviglio minore ausiliario.
Di queste unità, andarono perdute in tutto 2 corazzate (il 28,5 %), 7 incrociatori pesanti (il 100 %), 8 incrociatori leggeri (compresi i due di tipo obsoleto; in tutto il 47 %), un incrociatore corazzato, 58 cacciatorpediniere (l’81,7 %), 67 tra torpediniere e avvisi scorta (il 73,6 %), 10 corvette (il 34,5 %), 109 sommergibili (il 75,2 %; oltre a 7 sommergibili tascabili) e numeroso naviglio minore e ausiliario.
Precisamete, andarono perdute durante il conflitto con gli Alleati (10 giugno 1940-8 settembre 1943) una corazzata, 5 incrociatori pesanti, un incrociatore corazzato, 7 incrociatori leggeri, 43 cacciatorpediniere, 40 tra torpediniere e avvisi scorta, un avviso, 4 corvette, 86 sommergibili (più un sommergibile tascabile) oltre a numeroso naviglio minore ed ausiliario.
In conseguenza dell’armistizio, e durante la cobelligeranza contro la Germania, andarono perdute una corazzata, due incrociatori pesanti, un incrociatore leggero, 15 cacciatorpediniere, 27 tra torpediniere e avvisi scorta, 6 corvette, 23 sommergibili (nonché 6 sommergibili tascabili) e numeroso naviglio minore ed ausiliario.

Al 10 giugno 1940, la Marina mercantile italiana contava 786 navi mercantili sopra le 500 tsl, per 3.318.129 tsl complessive, e circa 200 tra le 100 e le 500 tsl (grossi motovelieri, piropescherecci e rimorchiatori d’altura, piroscafetti costieri) oltre a migliaia di unità più piccole (rimorchiatori portuali, pescherecci, motovelieri di poche decine di tsl). Durante il conflitto con gli Alleati si aggiunsero altre 204 navi, in parte di nuova costruzione ed in parte catturate (francesi, jugoslave, greche e britanniche), per complessive 818.619 tsl.
Le perdite subite nello stesso periodo, tuttavia, ridussero la flotta mercantile, entro l’8 settembre 1943, a 324 navi per totali 1.247.092 tsl. Le ulteriori perdite subite con l’armistizio e la cobelligeranza decimarono anche questo numero: alla fine della guerra, nel maggio 1945, restavano a galla solo 95 navi superiori alle 500 tsl, per totali 336.810 tsl. In tutto erano andate perdute 895 navi mercantili, cioè il 90% delle 990 totali, per complessive 3.799.938 tsl, oltre a più di 2000 unità minori tra pescherecci, motovelieri e rimorchiatori.
A questo durissimo prezzo era stato possibile trasportare a destinazione 3.750.150 tonnellate di rifornimenti su 4.199.375 inviate verso i vari fronti oltremare (Libia, Tunisia, Grecia, Albania, isole dell’Egeo), cioè l’89,3%, e 1.242.729 uomini su 1.266.172 partiti, cioè il 98,15 %. Quest’ultimo dato significa che in 23.443 non giunsero a destinazione: parte di questi uomini sopravvisse agli affondamenti e fu tratta in salvo dalle unità di scorta, ma migliaia di altri furono inghiottiti dalle acque del Mediterraneo.

153 commenti:

  1. Tutto bene: cerco però l'elenco dei CADUTI e DISPERSI

    Grazie

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  2. Perché non avete inserito L incrociatore Giovanni delle bande nere?

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    1. Buonasera, per una svista di cui mi scuso: ero convinto di averlo già inserito. Ho provveduto subito ad aggiungerlo.

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  3. Mi piacerebbe tanto conoscere la storia della nave perché mio nonno era lì

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    1. Purtroppo non ho ancora scritto una pagina sul Bande Nere, ma a questo indirizzo: http://www.pietrocristini.com/incrociatori_classe_digiussano.htm c'è una cronologia molto dettagliata della storia degli incrociatori classe Di Giussano, compreso il Bande Nere

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  4. A Punta Giglio (Alghero) c'è una vecchia caserma con una serie di disegni a carboncino ormai evanescenti. In uno di questi si vede un militare probabilmente marinaio con le catene ai polsi davanti ad un ufficiale alleato con bastone e chiavi. Sullo sfondo Portovenere con 3 mezzi navali in porto e subito fuori la punta una nave con due fumaioli che sta inabissandosi, probabilmente un cacciatorpediniere o un incrociatore. Dato che tutti questi disegni riportano mezzi navali reali, con sigle, e dato che questo disegno è abbastanza ricco di particolari, chiedo se e quale mezzo navale sia affondato al largo di Portovenere e quando. Parrebbe che il militare sia sfuggito al naufragio ma non alla cattura e detenzione. Dalla bocca gli esce un fumetto con la scritta ITALIA.
    Grazie.

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    1. Di navi da guerra affondate dagli Alleati non troppo lontano da Portovenere mi viene in mente soltanto il cacciatorpediniere Vincenzo Gioberti (Punta Mesco, Cinque Terre), ma i superstiti non furono catturati. Che sigle ci sono nei disegni? (Magari me ne potrebbe inviare delle fotografie per e-mail?)

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  5. Mi dia la sua email, non so dove mandarle delle foto
    La mia è elburic@alice.it

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    1. torreeiffell@tiscali .it mio nonno si chiamava di biasi vincenzo dato x disperso il 23 5 1943 unica nave affondata kuel giorno e la stella maris vorrei se e possibile sapere se era su kuesta piccola nave grazie

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    2. Signor Musarella, ha ricevuto la mia e-mail?

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    3. no xk sbagliato a scivere mail le kiedo scusa la riscrivo torreeiffel@tiscali.it e grazie

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  6. Io vorrei sapere l'elenco della nave Carlo Mirabello in 1924 quando ha visitato Suezia. Sembra che mio nonno era un ufficiale su questa nave. Se avessi gli nomi e le photografie li potrei confrontrare con il viso di mio padre...Cosa posso fare per trovare questa informazione?

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    1. Non so se esistano ancora tali elenchi; bisognerebbe richiedere all'Ufficio Storico della Marina Militare. Potrebbe inoltre richiedere il foglio matricolare di suo nonno.

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  7. Grazie. Si, forse quell'ufficio mi possa aiutare. Mio padre non ha mai conosciuto suo vero padre, quindi non abbiamo nessun nome. Purtroppo abito in Nuova Zelanda ma forse rispondeno alle e-mail

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  8. Mio padre è deceduto a Rodi nel 11 settembre 1943, almeno così dicono le fonti marina. Bombardamento isola di Rodi, dove si può avere l'elenco dei caduti? altre notizie? Grazie

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  9. la spezia 23/6/2016. Eraldo Burgay. Attendo publicazione su RCT Lampo su cui era imbarcato e naufragato mio suocero: Rolla Giobatta di Lerici classe 1915, s c cannoniere puntatore scelto.
    E su RCT Lanzerotto Malocello su cui era imbarcato mio cugino: Menichetti Guglielmo SDT direzione di tiro, di Lerici classe 1919, disperso nell'afondamento dell'unità per mina il 24/3/1943. Grazie e complimenti vivissimi

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  10. Mio padre era imbarcato sul piroscafo armato Sabbia silurato all'ingresso nel porto di Civitavecchia. Questo almeno è quanto ricordo . Non ne ho trovato traccia e temo di ricordare male. Mi può essere d'aiuto ? Grazie.
    Francobadii@Alice.it

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    1. Buongiorno, quanto lei scrive è corretto; non ho incluso il Sabbia nella cronologia perché ho deciso di inserirvi soltanto le navi mercantili per le quali conosco la sorte degli equipaggi, e per il Sabbia non la conosco.

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  11. si può conoscere il nome delle vittime del sommergibile "Iride" affondato a BOMBA IL 22-8-1940? In particolare D'Amicis Amleto o De Amicis Amleto.
    Grazie.

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    1. Buongiorno, i nomi dei caduti dell'Iride sono indicati qui: http://i62.tinypic.com/1570tpk.jpg

      Tuttavia Amleto D'Amicis, secondo capo silurista nato a Scurcola Marsicana il 10.1.1913, risulta caduto non sull'Iride ma sul smg Capitano Tarantini, affondato in Atlantico il 15 dicembre 1940.

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  12. Esiste l'elenco degli imbarcati sul Calabria? E dove sono stati deportati dopo la cattura?

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  13. Esiste l'elenco degli imbarcati sul Calabria?

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    1. Non saprei, trattandosi di nave mercantile che fu catturata e non affondata...

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    2. anche mio padre mi ha sempre raccontato di essersi gettato in mare e di aver nuotato sott'acqua mentre in superfice bruciava il combustibile incendiato dall'incidente......mi fa ppiacere Pierre che lei ed io siamo accomunati da questo ormai storico ricordo, grazie. Grazie anche a lei Colombo, proverò a fare altre ricerche.
      Francesco Dallacasa

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  14. Buon giorno, esiste l'elenco dell'equipaggio della torpediniera Pleiadi affondata a tripoli il 31 maggio 1941? mio padre credo ne facesse partee mi piacerebbe averne conferma e sapere anche se c'è qualcun altro che ha ricordi di racconti di padri o nonni su questo affondamento. Grazie
    Francesco Dallacasa

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    1. Buongiorno, l'elenco completo dell'equipaggio al momento dell'affondamento probabilmente esiste, ma credo vada cercato presso l'Archivio dell'Ufficio Storico della Marina Militare, a Roma.

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    2. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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    3. Anche mio padre faceva parte dell'equipaggio e si salvò buttandosi in mare e perdendo tutto quello che aveva sulla nave.

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  15. Non trovo ancora il nome di LORENZO CONCA, nato a Squillace CZ, perito il 09 settembre 1945 con la DE NOLI.Forse abbiamo recuperato una fotografia delgiovane Caduto, ma ... mi consiglia di verificare all'Archivio della Marina: Qui non vi sono discendenti. Grazie e buon lavoro.
    Saluti
    GUIDO RHODIO, già Sindaco di Squillace
    rhodioguido@gmail.com

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    1. Buongiorno, ho recentemente scritto una pagina sul Da Noli, che dovrei pubblicare sul blog nel prossimo gennaio; confermo che, nell'elenco dei caduti del Da Noli, vi è anche il sottocapo radiotelegrafista Lorenzo Conca. La data è il 9 settembre 1943 (affondamento del Da Noli), non 1945. Se lo desiderasse, potrebbe magari inviarmi la foto di Lorenzo Conca, ed io la potrei inserire nella pagina sul Da Noli quando la pubblicherò.

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  16. Peccato non poter mettere qui la medaglia del Regio Esploratore Antonio Da Noli, con il motto "Prendimi teco a l'ultima fortuna". Anni fa ho studiato la sorte del Da Noli e del Vivaldi, e un caro amico francese ha fatto immersioni profonde sui due mezzi navali.
    la mia nuova email è m.galasso@tiscali.it

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    1. Buongiorno, se acconsente potrei inserire la medaglia nella pagina del Da Noli quando la pubblicherò (le immagini della medaglia me le aveva inviate in una e-mail di parecchi mesi fa).

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  17. buongiorno, leggendo con attenzione il libretto marittimo di mio padre, leggo che l'ultimo imbarco e stato fatto sulla nave Polcevera poi affondata in grecia, mio padre era uno dei sopravvissuti. se puo essere utile posso inviarti le scansioni del libretto.

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    1. La ringrazio, in effetti sarebbero interessanti. Il mio indirizzo è lorcol94@gmail.com

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  18. La lista deceduti e sopravvissuti del Panigaglia si trova sul libro Nave Panigaglia - Cap.L.C. Marco Scotto
    Gruppo A.N.M.I. “Nicola Bausani” mio zio era uno delle vittime del Paniglia SERGENTE MASTROLORENZO MARCELLINO Classe 1919. Antecedente è stato uno dei sopravvissuti del Laciere.

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  19. Salve,dall'elenco delle perdite della Marina Militare Italiana durante il secondo conflitto mondiale.

    "Il rimorchiatore Sperone, carico di marinai in licenza, salta su una mina nel golfo di Taranto, con la morte di quasi tutti i 150 uomini presenti a bordo."
    E' possibile avere l'elenco delle 150 persone saltete con lo Sperone e se tra esse ci sono stati dei supertiti?
    Mio padre era su quel rimorchiatore in quel tragico momento e comunicato a mia madre come disperso.
    Avrei bisogno di conferma se deceduto o disperso anche se non fa al momento nessuna differenza visto che non l'ho mai conoscito. Avevo solo 2 anni e mezzo quell'infausto giorno.
    Grazie

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    1. Buongiorno,
      presumo che vi siano stati alcuni sopravvissuti, però non so quanti, e non conosco i loro nomi. L'elenco degli uomini imbarcati sullo Sperone dovrebbe trovarsi all'archivio dell'Ufficio Storico della Marina Militare, a Roma. Ho l'albo dei caduti e dispersi della Marina nella seconda guerra mondiale, se mi comunicasse il nome di suo padre potrei controllare e riferirle se egli risulti deceduto o disperso.

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    2. Grazie per la rapida risposta.
      Il nome e cognome di mio padre: Gelao Francesco.
      E' possibile fare ricerca online all'archivio dell'Ufficio Storico della marina Militare?
      Se si, come è possibile effettuarle?
      Di nuovo grazie.
      T. Gelao

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    3. Buonasera, dall'albo risulta che Francesco Gelao (nato a Bari l'11.9.1910: è esatto?), camicia nera della MILMART di Taranto, risulta disperso nel Mediterraneo Centrale il 23 settembre 1943. (La MILMART, Milizia Marittima di Artiglieria, era una branca della M.V.S.N. addetta alla difesa costiera e posta alle dipendenze della Regia Marina).
      Purtroppo l'archivio USMM non consente ricerche online, è necessario recarvisi di persona. Potrebbe tuttavia provare a scrivere loro una e-mail: il loro indirizzo è ufficiostorico@marina.difesa.it

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    4. La ringrazio molto, è esatto. L'unico ultimo dubbio è che forse non era tra i 150 marinai dello Scorpione visto che risulta disperso nel mediterraneo centrale, il giorno dopo, non a Taranto. Le due date portano un giorno di differenza ed era, forse, imbarcato su un'altra nave anche se dall'elenco riportato non risulta nessuna nave affondata il 23/9/1943.
      Grazie del lavoro che fa.

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    5. Buongiorno, "Mediterraneo centrale" è nell'albo un termine molto generico, usato per indicare anche le vittime di affondamenti avvenuti in porti italiani e lungo le coste italiane, quindi è del tutto compatibile con l'affondamento dello Sperone; infatti nell'albo i membri dell'equipaggio dello Sperone vengono riportati come dispersi nel Mediterraneo Centrale. Lo stesso vale per la data; la nave affondò il 22 settembre, ma per i dispersi dell'equipaggio dello Sperone nell'albo sono indicate in alcuni casi la data del 22 ed in altri quella del 23. Penso sia una discrepanza di origine "amministrativa", trattandosi di dispersi per alcuni la data di morte presunta fu considerata il 22 e per altri il 23. Penso che si possa essere certi del fatto che fosse sullo Sperone.

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  20. Ancora una volta La ringrazio di questi chiarimenti.

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  21. Sono alla ricerca di in marinaio : sergente Giovanni Ralla o Rallo.

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  22. Salve. Mio zio nel 1942 era su un dragamine tra Tripoli e Bengasi.Ho trovato una fitta corrispondenza con la sua famiglia originaria di Palermo. Nel mittente c'è questa dicitura : R.91 Perseverante ufficio Dragaggio Tripoli. La corrispondenza si interrompe il 30/11/42 da Augusta ( Flottiglia dragamine) e poi la famiglia apprende che è disperso e non farà più ritorno a casa. Vorrei sapere in quale battaglia potrebbe aver perso la vita. Grazie Cristina

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  23. Buongiorno, il Perseverante era un motopeschereccio di 76 tsl, costruito nel 1938 ed appartenente all'armatore catanese Agatino Comis, che venne requisito dalla Regia Marina il 16 maggio 1940 e trasformato (dal 1° giugno 1940) in dragamine con sigla R 91. Questa nave risulterebbe "perduta il 7 maggio 1943 nelle acque di Tunisi, in occupazione dell'occupazione nemica della zona. Successivamente catturata dalla Francia", quindi credo sia stato o autoaffondato (e poi recuperato dai francesi) o catturato alla fine della campagna di Tunisia. Mi potrebbe dire la data in cui risulta disperso o, ancor meglio, il suo nome? Se la morte risale - come mi pare di capire - a mesi prima del 7 maggio 1943 credo che potrebbe essersi trattato ad esempio di un mitragliamento aereo, cui i piccoli dragamine erano molto vulnerabili e spesso soggetti. Purtroppo si trova molto poco su queste imbarcazioni.

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    1. L'ultima lettera con busta da come mittente La Rosa Giuseppe R.91 Perseverante 15^ flottiglia dragamine Augusta. Le lettere proseguono fino al 9/11/42. Nei mesi passati era stato anche sulla flottiglia 40 e 41. Mio padre mi ha sempre detto che è stato dato per disperso tra il 42 e il 43. Spero che con il nome possa fare maggiore chiarezza. Grazie!

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  24. L'ultima lettera che ho letto completa di busta da come mittente La Rosa Giuseppe R. 91 Perseverante 15^ flottiglia dragamine datata 29/9/42 proveniente da Augusta. La corrispondenza va avanti fino al 30/11/42 sempre da Augusta ma non ho più le buste per accertarmi la flottiglia avendo cambiato nei mesi precedenti con la 40^ e 41^. Mio padre ora deceduti mi ha sempre detto che il fratello e stato dato per disperso tra il 42 e 43. Spero che con il nome mi possa fare chiarezza. Grazie!

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    1. Ho controllato, Giuseppe La Rosa (nato a Palermo l'1/1/1915, è esatto?), marinaio cannoniere, risulta disperso nel Mediterraneo Centrale il 20 gennaio 1943, quindi diversi mesi prima della perdita del Perseverante. Come le dicevo, è possibile che sia rimasto ucciso in un attacco aereo od in un'altra azione bellica (od anche un incidente) che coinvolse il Perseverante senza causarne l'affondamento; però la data del 20 gennaio 1943 è "sospetta". In quella data, infatti, si verificò la distruzione dell'intera flottiglia dragamine di Tripoli, che stava venendo evacuata da quella città (ormai prossima a cadere in mano britannica) verso la Tunisia e poi verso l'Italia. Al largo di Zuara, la flottiglia venne intercettata dai cacciatorpediniere britannici Kelvin e Javelin e completamente distrutta; furono affondati i dragamine RD 31, RD 36, RD 37 e RD 39, i dragamine ausiliari DM 12 Guglielmo Marconi, R 224 Cinzia e R 26 Angelo Musco, il piropeschereccio armato Scorfano, la vedetta foranea/motoveliero V 66 Astrea, la piccola nave cisterna Irma e la barca pompa S. Barbara (rimorchiata dallo Scorfano). Morirono 180 uomini. Credo che non sia impossibile che Giuseppe La Rosa, successivamente al 30 novembre 1942, possa essere stato trasferito dal Perseverante ad uno dei dragamine della flottiglia di Tripoli, e che sia morto nel suo affondamento il 20 gennaio 1943. Potrebbe chiedere all'Archivio di Stato della provincia di nascita il suo foglio matricolare, dal quale si potrebbero ottenere informazioni più certe.

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  25. Si la data di nascita è corretta. Anche io avevo pensato che la battaglia del 20/1/43 fosse quella probabile anche perché aveva già avuto modo in un passato recente di essere presente nella 40^ flottiglia che se non ho capito male era dell' RD36 inoltre non si spiega la fine della corrispondenza con la famiglia iniziata nel 1935 e proseguita senza lunghe interruzioni fino a novembre 1942. Grazie mille mi ha aiutato a conoscere con più precisione la fine della vita di un giovane uomo di 28 anni che ho imparato a conoscere leggendo la sua corrispondenza ricca di momenti sereni nonostante la dura realtà è sempre pieno di speranza per un futuro migliore.

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  26. Un elenco del naviglio inglese affondato,esiste (:?

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  27. scusate ma le notizie riportate in questo sito sono state estrapolate dal registro storico della marina? avete notizie più dettagliate sul piroscafo a vapore terni affondato il 16 giugno del 1943 inj territorio acese?

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    1. Le fonti sono variegate: libri dell'Ufficio Storico della Marina Militare, libri di altra provenienza, siti Internet; c'è una pagina specifica ('Fonti') in cui sono specificate. Per quanto riguarda il Terni, alcune informazioni sulla sua perdita si possono trovare nella pagina https://uboat.net/allies/warships/ship/3551.html (alla data del 16 giugno 1943) nonché in https://www.lavocedelmarinaio.com/2018/06/16-6-1943-il-piroscafo-terni/ e https://www.wrecksite.eu/wreck.aspx?98100. Appare del tutto errata la notizia, riportata da vari siti di subacquei (ed anche dalla pagina della "Voce del marinaio" che ho linkato, per il resto ottima), secondo cui il Terni avrebbe cercato di portarsi all'incaglio dopo il siluramento; in realtà, dopo essere stata colpita la nave saltò in aria, uccidendo quasi tutto l'equipaggio.

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  28. MT/ve CATALANI (requisita dalla Reggia Marina) notte del 11/12 novembre 1940 affondata in mare adriatico tra Brindisi e Valona, tra gli unici 3 morti ci doveva essere mio nonno Francesco Clemente cerco conferme o consiglio su dove cercare. Grazie

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    1. Buongiorno,
      non trovo il nome di Francesco Clemente negli elenchi dei caduti e dispersi della Marina Militare: era un marinaio civile, della Marina Mercantile?

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  29. Buongiorno, cerco informazioni sul naufragio del "Patriota", mercantile della compagnia Dani & c di Genova. E' stato dato per disperso intorno al 28-29 settembre 1952 in navigazione tra Genova e la Sardegna. A bordo l'equipaggio formato da n° 9 persone tra cui mio prozio di 18 anni. Ringrazio in anticipo per la disponibilità.

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    1. Buongiorno,
      purtroppo la perdita di questa nave è al di fuori del periodo della seconda guerra mondiale, e non ho notizie a riguardo.

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  30. Egregio sig. Colombo,
    per prima cosa un ringraziamento particolare per la sua preziosa e minuziosa ricerca storica. Sono il nipote omonimo del fuochista Antonio Scalera, imbarcato sul Pir.fo Monrosa(?) e disperso nell'affondamento del 25/10/1941.Ora sono a chiederLe se effettivamente mio zio era imbarcato su quella nave. Per sua informazione mio zio era nato a Mesagne (BR) il 24/04/1914.La ringrazio anticipatamente e cordialmente la saluto. Antonio Scalera

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    1. Buonasera,
      purtroppo è più difficile trovare informazioni su marittimi della Marina Mercantile, come suo zio; proverò a fare una ricerca, le farò sapere se trovo conferme.

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    2. Buongiorno,
      sull'Albo d'Oro della Marina Mercantile (che però presenta varie lacune) risulta un caduto di nome Antonio Scalera, fuochista, deceduto non il 25 ma il 30 ottobre 1941, nell'affondamento della nave cisterna Meteor.

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  31. Buonasera,
    cerco informazioni su mio zio Azzara Giovanni, nato a Vittoria il 24/07/1922, imbarcato e dichiarato disperso nel 1942.La ringrazio anticipatamente. Cordiali saluti.

    RispondiElimina
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    1. Buonasera,
      Giovanni Azzara era imbarcato sull'avviso Diana. Questa nave, nata come panfilo di Benito Mussolini e convertita in avviso veloce dopo lo scoppio della guerra (mentre era ancora in costruzione), fu silurata ed affondata dal sommergibile britannico Thrasher il 29 giugno 1942 durante la navigazione da Messina a Tobruk, con a bordo, oltre all'equipaggio, trecento tra sottufficiali e marinai destinati a costituire il personale del Comando Marina di Tobruk, appena ricreato dopo la riconquista di quella città da parte dell'Asse. La nave affondò in soli dodici minuti e su 455 uomini a bordo, 336 persero la vita.

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  32. Hi,
    Quote:
    16 febbraio 1941
    Il piroscafo Juventus viene affondato da aerosiluranti (nessuna vittima, 24 superstiti).
    Please tell me, are the details of the death of the vessel known? What planes attacked him and how many were there? Which convoy was the ship in? Did they drown him day or night?
    I would be grateful for any information.
    Sergey.

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    1. I will check tomorrow if I have more details.

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    2. Hello again,
      here's what I found (not much):

      Juventus was en route from Naples to Sfax, where she would load phosphates (no information about the escort, if any; almost surely no other merchant ships in this convoy, as steamers used to carry phosphates from Tunisia usually sailed alone from what I've found) when at 2:30 on 16 February she was torpedoed by Fairey Swordfish torpedo bombers of 830th Squadron Fleet Air Arm (from Malta; no information about the number) east of Tunisia, in 35°36' N, 11°18' E. The crew abandoned ship, which then drifted until it ran aground on that afternoon three miles north-east of Kuriat. A tug boat was despatched from Trapani on 18 February, but this does not seem to have been successful. Juventus was later wrecked where she had run aground. A photo of her partially sunk wreck, taken on 20 February, is here: http://www.naviearmatori.net/ita/foto-242176-1.html

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  33. Hi,
    Quote:
    11 agosto 1941
    La nave ospedale California viene semiaffondata da aerosiluranti a Siracusa (1 morto).
    Please help me find out the details of the death of this ship. I would like to know how many planes participated in the attack, the time of the attack, how many hits there were, and why the British attacked the hospital ship (maybe it was without light?).

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    1. Yes, her lights were turned off due to curfew rules, making it impossible for the attackers to recognize her (like Po in Vlore a few months earlier). I think I have some more details, I will add them later this evening/tomorrow.

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    2. Here are some more details. On 9 August California reached Syracuse, coming from Naples. She remained there, waiting for orders, and received order from the local Naval Command to turn off all lights at night. At 23 on 10 August, the crew heard noise of approaching aircraft; one of the aircraft sounded closer than the others, and immediately thereafter the ship was hit by a torpedo. At least two more torpedoes were dropped, as two were found on the ground (?) on the following day, pointing in opposite directions. The torpedo hit California on the port side, in the stern; light went out at once and the ship quickly developed a list to port and started to sink by the stern. She sank very slowly, however; the stern was evacuated and the crew and medical personnel were gathered in the bow (there were no patients onboard at the time of the attack). One of the nurses was missing, but was later found amidships, shocked (as a mass of water coming from the boat deck had suddenly rained down on her due to the list) but unscathed. A crewman was trapped in the refrigerator (refrigerated?) room, but managed to escape through a porthole. A tug boat was dispatched to the assistance of the ship; all lifeboats were launched, and the crew abandoned ship in a calm and orderly manner, many even managing to carry away some personal items. Within two hours of the torpedo hit, everyone was ashore, with the exception of a member of the engineering crew, who had had the misfortune of being on watch in the room that was hit by the torpedo; he was the only victim. Thanks to the shallow water and California’s considerable draught (over ten meters), the ship was only partially submerged, thus furniture, medical equipment and food provisions stored in the part of the ship left above the surface could be retrieved in the following days. In “Le navi ospedale italiane 1935-1945” (by Enrico Cernuschi and Maurizio Brescia) it is stated that according to three downed British airmen who were questioned by SIM Major Alberto Bechi Luserna three months later, the ship had been photographed on the previous day by British reconnaissance plane and recognized as a hospital ship, but the aircrews that carried out the attack were instead given retouched photos in which the hospital ship markings had been removed. This was claimed by Bechi Luserna in a book he published in 1942, during the war, so it needs to be taken with a grain of salt. California was at first deemed salvageable, but on 13 October 1941 she was wrecked beyond repair by a storm (“Navi mercantili perdute” also mentions a fire that broke out onboard as a cause for her final loss). The unit of the attackers is not very clear; several websites identify them as Fairey Swordfish torpedo bombers of the 830th Squadron of the Fleet Air Arm, based in Malta, while the book “Planning the American Air War: Four Men and Nine Days in 1941” (by James C. Gaston and John S. Pustay) “credits” the sinking to Bristol Beauforts of the 39th Squadron RAF. Number unknown to me.

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    3. Many thanks! Great description!
      The attack was conducted by Swordfish aircraft of the 830th Squadron (Malta: War Diary). The 39th squadron appeared in Malta only in 1942.

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  34. Buongiorno e complimenti per il grande lavoro.

    Tra i documenti di mio padre (caporale a Creta) ho trovato un suo manoscritto che cita"I due fratelli di Matera e il soldato delle Lipari si sono imbarcati prima di me ma la loro nave è stata affondata prima di arrivare ad Atene.
    Io, D’Agostino e gli altri, siamo salpati dalla baia di Suda con la salve Maria, siamo sbarcati ad Atene dopo un viaggio di diversi giorni durante il quale abbiamo subito un bombardamento in un’isola del Dodecaneso che per fortuna non ha fatto danni."

    Non ho trovato da nessuna parte l'esistenza di questa imbarcazione, dove potrei trovare i dettagli delle partenze da Suda da Ottobre 1943 per il ritorno al Pireo dei soldati Italiani ? Esistono anche gli elenchi degli imbarcati? grazie per l'attenzione.
    Adriano Cairoli
    adrilella8888@gmail.com

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    1. Buonasera,
      purtroppo non ho informazioni dettagliate sul traffico delle navi impiegate per il trasporto di prigionieri italiani in Egeo dopo l'armistizio, salvo quelle che furono affondate... E' possibile che qualcuno sul Forum Marinearchiv possieda informazioni in merito: https://www.forum-marinearchiv.de/

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  35. Hi,
    Quote:
    17 dicembre 1941
    La pirocisterna Lina viene affondata da aerosiluranti (nessuna vittima, 20 sopravvissuti).
    Please help me find out the details of the death of this ship.

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    1. Hi,
      not much in this case. "La difesa del traffico..." provides the following: Lina had sailed from Pantelleria at 20:00 on 16 December, bound for Tripoli, sailing in convoy with the steam freighter Diadora, no escort. After "reiterated notcturnal air attacks", Lina was sunk at 4:30 on on 17 December, eighty miles northwest of Tripoli. The 20 crewmembers were picked up by the rescue/hospital ship Laurana. Diadora reached Tripoli at 20:00 on 18 December. "Navi mercantili perdute" states that the 4:30 attack was carried out by four Fairey Swordfish of 830th Squadron, Fleet Air Arm, coming from Malta, and mentions that the ship was "bombed" (bombardata) rather than torpedoed (as one would expect). Might be a mistake. It also adds that after leaving Pantelleria she had made call in Lampedusa, and provides the sinking position: 33°58' N, 12°03' E.

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  36. Hi,
    Quote:
    22 aprile 1943.
    Il piroscafo Aquino viene incendiato ed affondato da aerei (9 morti e 126 sopravvissuti).
    Please help me find out the circumstances of the death of this ship. Did it go in convoy or on its own? As far as I know, he was first hit by B-17 bombers, and then the Beaufort torpedo bombers sunk.

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    1. Here’s what I have:
      Aquino sailed from Livorno at 20:45 on 22 April, bound for Tunis, escorted by destroyer Mitragliere (Captain Giuseppe Marini). At 8:00 on 23 April, off Ponza, destroyer escort Groppo (Lt. Cdr. Beniamino Farina), having sailed from Pozzuoli, replaced Mitragliere, which then turned back, as escorting vessel. Aquino and Groppo proceeded towards Tunis at 17 knots (unusually high speed for a supply convoy; Aquino – former French El Kantara – being a modern turbine liner, which had even been used as an auxiliary cruiser by the French Navy early in the war). At 17:15 (or 17:25), 34 miles northwest of Marettimo, the small convoy was attacked by sixteen four-engined bombers that were identified as B-24 “Liberators”; Aquino was hit by three bombs and, being loaded with fuel, immediately caught fire. Groppo rescued 126 survivors, nine men were missing; she then reached Trapani at 21:50, “while Aquino was sinking, engulfed in the inextinguishable fire”. This from “La difesa del traffico…”; “Navi mercantili perdute” instead describes the bombers as B-17s. The details are the same, it is stated that “at 21:50, still burning and near sinking, she was abandoned by the escort”. The USMM books make no more mention of what happened to the ship afterwards, implying she sank shortly afterwards. “A History of the Mediterranean Air War, 1940–1945: Tunisia and the End in Africa” instead claims that she was finished off by Beaufort torpedo bombers of 39th Squadron RAF, sent from Malta (https://books.google.it/books?id=6o6eDgAAQBAJ&pg=PA278&lpg=PA278&dq=%22beniamino+farina%22+groppo&source=bl&ots=8KOIM4lwa9&sig=ACfU3U22X-1_4cdoxLF5A6KglL-3O99MLQ&hl=it&sa=X&ved=2ahUKEwifsbXy2r_pAhWPCewKHdtYDGwQ6AEwA3oECAYQAQ#v=onepage&q=aquino&f=false).

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  37. Good day.
    Please help me find out the circumstances of the death of the yacht Sardinette FR-11, which became the German UJ-6091, 21 July 1944. Presumably, the yachts were sunk by American PTs.

    cam

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    1. Hello,
      unfortunately I don't have any information on this vessel.

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  38. Hi,

    I have information that the Paolo S Podesta was sunk on October 8, 1941 by the 830th FAA Squadron, but there are no details.
    https://www.wrecksite.eu/wreck.aspx?179200
    Please help me find out how this ship died.

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    1. Hello,
      the correct name of the ship is Paola Z. Podestà. She was a small (863 GRT) and very old (built in 1882) steam freighter, owned by Achille Lauro of Naples.
      She was part of a convoy of small vessels that sailed from Trapani bound for Pantelleria and Tripoli in the afternoon of 8 October 1941. The other ships in the convoy were fishing vessel S. Antonio, motor sailing vessel Illiria, and tugboat Adige; there was no escort. Paola Z. Podestà, the “largest” ship in the convoy, was carrying 1,000 tons of foodstuffs for the civilian population of Libya. At 22:45 on 8 October, fifteen miles southwest of Favignana, the convoy was attacked by four torpedo bombers; Podestà was hit and sunk, the rest of the convoy turned back and dispersed, each vessel proceeding independently. S. Antonio rescued the survivors of Podestà; the Trapani Naval Command, after being informed of what had happened, dispatched the naval tug Montecristo and a minesweeper to the spot in order to provide assistance, and ordered that at dawn on the following day an aircraft from Stagnoni was to reconnoitre the area. The three surviving vessels all reached Trapani on 9 October; Adige towed by Montecristo, Illiria on her own, S. Antonio with the crew of Podestà onboard. This according to “La difesa del traffico”; “Navi mercantili perdute” instead claims that the torpedo bombers were three, rather than four, and that they were Swordfish of the 830th Squadron Fleet Air Arm, from Malta.

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  39. Many thanks.

    Quote:
    5 novembre 1941
    Bombardieri affondano il piroscafo Anna Zippitelli (3 morti e 23 superstiti).

    What details are known about the death of this ship? I only know that it was sunk west of Benghazi.

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    1. I will answer tomorrow evening or the day after, when I have time

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    2. Hello,
      what I found: Anna Zippitelli (1023 GRT, built 1887, owned by Società Anonima di Navigazione Japigia, Bari) and another small steamer, Ascianghi, sailed from Tripoli for Benghazi at 09:00 on 3 November, escorted by the torpedo boat Calliope. At 12:30 on 5 November, off the Cyrenaican coast, the convoy was attacked by large aircraft formations. Anna Zippitelli was hit by bombs, caught fire and blew up at 13:30 (when the flames reached her cargo of ammunition) in 31°49’ N, 18°25’ E (75 miles west of Benghazi). Three men were killed, Calliope picked up 23 survivors (including eleven wounded) and claimed to have shot down three aircraft. Calliope and Ascianghi reached Benghazi at 7:30 on 6 November.

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  40. Hi,

    Found such information:

    "29 Nov 1941. British aircraft from Malta sank Italian tanker Berbera and damaged Italian tanker Volturno at Navarino (now Pylos), Greece".

    Please help me find out the details of this battle.

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    1. Berbera was a motor tanker of 2093 GRT, built in 1931, owned by Società Italiana Petroli ed Affini, Genoa. At 12:50 on 28 November she was hit by bombs during an air raid while moored in Navarino; a fire broke out onboard but was put down, however there was increasing flooding from the bomb damage and at 17:33 the hull touched the bottom (according to another version, she was purposely run aground in an attempt to prevent her sinking and save at least part of her cargo). On the following night, Berbera capsized and sank completely. She was later refloated and towed to Split for repairs, that were not completed before September 1943. Berbera had been stationed in Navarino to provide fuel to warships (destroyers and torpedo boats) used in transport missions from Greece to Cyrenaica; she was basically to serve as a floating fuel depot, the warships would load the fuel from her and carry it to Libya. However she was sunk four days after her arrival in Navarino.

      Volturno, a water tanker of the Italian Navy, was stationed in Souda as part of the same program of warship transport missions to North Africa; she was to resupply the warships with water. The claim of her being damaged appears to be wrong. She sailed from Taranto on the night of 26/27 November escorted by the torpedo boat Aretusa (TV Egidio Cioppa); in the afternoon of 28 November she was repeatedly attacked by torpedo bombers, but despite the lack of air escort and the heavy seas (the machine gunners on Aretusa had to cling on their weapons to avoid being thrown overboard by the ship rolling) Aretusa successfully fought off all attacks, and Volturno entered Navarino undamaged. From there she proceeded to Souda, where she arrived without mishaps.

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  41. Hi,
    There is one more question.
    Quote:
    Tanker Lina 1235 t was bombed and sunk in the Mediterranean Sea nordwest of Tripoli, Libya (33°58′N 12°03′E) by British aircraft 17 december.
    Please help me find out how this ship died.

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    1. You already asked me about this ship, don't you remember? Look at your comment of 16 May on this page, and my answer.

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  42. Really. Excuse me. This I found another mention of the death of this ship.

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  43. Hi,
    Please help me solve the riddle.
    In DIARIO STORICO DEL COMANDO SUPREMO VOL IV TOMO1 - PARTE PRIMA written:
    23 maggio - il piroscafo «Perseo» in navigazione per Sfaks e stato silurato a 30 miglia WSW Pantelleria. Disposto invio di soccorsi.
    In "Malta Strikes Back: The Role of Malta in the Mediterranean Theatre 1940–1942" written, that the Perseo ship (4857 tons) was sunk by the Blenheims of the 139th squadron RAF 22 may.
    No other source says anything about this event! Was it really and what are the details.

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    1. Perseo (master Giorgio Blok), a steam freighter of 4857 GRT, built in 1921 and owned by Società Ligure di Armamento (Genoa), sailed from Bagnoli (Naples) bound for Bona (Annaba, where she would load phosphate) at 22:00 on 16 August 1942. She sailed alone, unescorted, at top speed (10 knots) and keeping away from the main convoy routes to Libya. She followed a course that passed south of Sardinia, towards Ras Enghela. The voyage proceeded without mishap till 01:00 on 18 August, when she received a message sent by Supermarina at 20:35, ordering her to reach Cagliari. About an hour was needed to decipher this message. This diversion had been caused by a (bogus) sighting report by the destroyer Maestrale, about enemy surface ships in the Straits of Sicily. At 2:00 on 18 August, therefore, Perseo turned back and headed for Cagliari. Around 06:00 she met the submarine Avorio, which unsuccessfully tried to warn her of the sighting of an enemy submarine in the vicinity (details on this encounter are in my page about the Avorio). This submarine was HMS Safari, which indeed sighted and attacked Perseo. At 9:25 on 18 August, Perseo was hit amidships by one or two torpedoes fired by HMS Safari fifteen miles south of Serpentara island. She sank at 11:50, after being hit by a third torpedo fire by Safari to finish her off. Nine men were wounded, one of them seriously. Further details on the page on HMS Safari on Uboat.net.

      Previously, on 22 May 1941, she had been damaged by a mine, but was repaired and returned to service.

      No aircraft involved in either instance.

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  44. Hi,
    I read that on September 22, 1942 British aircraft sank the ship Apuania. The place of death is indicated by Benghazi or Ras Hammamet. Please tell me where and how this ship died.

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    1. Apuania, a modern motor freighter of 7,948 GRT built in 1942 for Società Anonima Pittaluga of Genoa, was unloading her cargo in Benghazi when she was hit by bombs during an Allied air raid over the harbour, at 18:35 on 22 September. Her cargo included 1,692 tons of ammunition; the bombs caused some fires, and at 18:50 they reached the ammunition and the ship blew up. The small motor sailing vessel Anita, moored nearby, was also destroyed in the explosion.

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  45. Thank.
    Apparently, these were bombers from Egypt, since the Beauforts and Wellingtons from Malta on this day flew on a convoy attack to the coast of Greece.

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  46. Hi,
    Quote:
    1° novembre 1942
    Il piroscafo Tripolino viene affondato da aerosiluranti lasciando un solo superstite.
    Please help me find out the details of the death of this ship. I only know that it followed in a convoy.

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    1. Hello,
      the steamers Tripolino (Italian, 1464 GRT, built 1912, owned by Società Anonima D. Tripcovich & C. of Trieste) and Ostia (German) sailed in a coastal convoy from Benghazi at 16:45 (or 17:30) on 30 October 1942, headed for Tobruk. They were escorted by the torpedo boat Circe (Lieutenant Commander Stefanino Palmas) and, until dusk, by six aircraft.
      On 31 October, the trip was uneventful; in the daylight hours, the convoy always had a good aerial escort. From 19:30 to 20:45 the only incident of the day happened, when some lines of flares intermittently lit up around the convoy.
      Starting just after midnight, and lasting till 2:08 on 1 November, aircraft continually flew over the ships, dropping flares. Circe manoeuvred at high speed around the two steamers and hid them with smoke curtains, simultaneusly firing intensely all her AA armament. At 2:08, when Tripolino momentarily wandered a little outside the smoke curtain, she was hit by a torpedo amidships; loaded with fuel and ammunition, she blew up in position 32°21’ N, 23°23’ E (per “La difesa del traffico”; “Navi mercantili perdute” says 32°31’ N, 23°24’ E), Gulf of Bomba. (“Navi mercantili perdute” says instead she was hit at 1:45, and sank at 2:08 after her cargo exploded. The same book also states that she was torpedoed by Wellington aircraft of the RAF, but “Navi mercantili perdute” is to be taken with a grain of salt in this respect). Circe, in order not to leave Ostia alone, did not stop to rescue survivors. The two surviving ships temporarily diverted from their course and headed north, in an attempt to confuse the enemy aircraft, which kept attacking them; between 2:35 and 2:43 a bomber dropped a “salvo” of bombs that fell astern of Ostia, at around 3:00 another aircraft dropped a torpedo, that Circe and Ostia avoided by manoeuvring independently.
      Afterwards, the two ships returned to the place where Tripolino had sunk, in order to look for any survivors. At 6:20 Circe found and picked up a badly wounded man; he was the sole survivor from Tripolino’s crew.
      At 6:30, just after the two ships had resumed their course towards Tobruk, an aicraft was spotted – the USMM book calls it a “Blenheim Beaufort” which of course must be some error – and both Circe and Ostia immediately opened fire against it. Heavy AA fire “framed [the word is ‘inquadrare’, I do not know how to properly translate it; it means that the fire is accurate and well directed on the target, albeit not necessarily scoring hits] the aircraft perfectly”, but the plane carried on its attack, and dropped a torpedo from a distance of about 300 meters. Ostia tried to manoeuvre to avoid it, but was hit in the far end of the bow, and immediately (6:40) blew up in position 32°29’ N, 23°22’ E. Circe picked up the survivors, then proceeded to Tobruk, where she moored at 13:56.

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  47. Hi,
    Please tell me whether the vessel Union vessel (6017 tons) was restored, which was torpedoed by Beaufort No 39 squadron RAF on 28 September 1942 and which was towed to Navarin.

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    1. Don't know for sure; all I know is that she was captured by the Germans after the Armistice of Cassibile and scuttled by them as a blockship in La Spezia on 17 June 1944. Whether she was still under repairs at the Armistice or not, I do not know. She does not appear in the chronology of convoys to North Africa after September 1942.

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  48. Hi,
    Quote:
    28 ottobre 1942
    La nave cisterna Luisiano viene incendiata ed affondata da aerosiluranti (25 morti e 8 superstiti).
    Surprisingly, I have not found a detailed description of this event anywhere, although it is repeatedly mentioned in military literature. Please tell me how it happened.

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    1. The tanker Luisiano (2,552 GRT, built 1917, owned by Ditta G. M. Barbagelata of Genoa) and the steamer Etiopia (loaded with drums of fuel) left Taranto together (convoy “J”) at 18:48 on 25 October, both headed for Cyrenaican ports. Their escorts were the destroyer Granatiere (Commander Giuseppe Gregorio, escort leader), the destroyer escort Fortunale (Lieutenant Alfredo D’Angelo) and the torpedo boat (downrated old destroyer) San Martino (Lieutenant Enrico Vaccaro). At 24:00 on 26 October the convoy was attacked by a single enemy aircraft that dropped two bombs, scoring no hits. Aside from this, the first part of the trip was uneventful, but on 27 October the convoy was twice spotted by reconnaissance aircraft, which led the Italian commands to think that the ships would have be targeted by air strikes if they had proceeded as planned; therefore, the convoy was temporarily redirected to Navarino (Pylos, Greece), where it arrived at 01:00 on 28 October. The ships left Navarino at sunset on 28 October, divided in two groups: Luisiano, headed for Bengasi, sailed around 19:00 hours with torpedo boats Lupo (Lieutenant Commander Carlo Zanchi, escort leader) and San Martino; Etiopia, headed for Tobruk, sailed a little later with Fortunale. Granatiere remained in Navarino with the 8th Cruiser Division, to which she was attached.

      As Etiopia was manoeuvring to leave her mooring, an air attack took place; she was not directly hit, but a bomb exploded (in the water) close enough to her hull to cause some light damage, which led to her departure being delayed.
      Luisiano with her escorts, meanwhile, proceeded; from 22:00 on 28 October to 00:50 on 29 October aircraft continuously kept flying over this little convoy, and torpedo bombers carried out repeated attacks, until at 23:52 (or 23:30) on 28 October Luisiano was hit by a torpedo (from Malta RAF torpedo bombers according to “Navi mercantili perdute”) and exploded, about 20 miles bearing 260° from Navarino. She broke in two; the stern half sank immediately, the bow half, on fire, remained afloat until the early hours of 29 October, when it was scutted by the escorts. There were only eight survivors, picked up by Lupo, which then returned to Navarino at 09:00 on 29 October (San Martino arrived there earlier, at 5:35).

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  49. Ho notizia di un piroscafo, "Giovanna Madre", saltato su una mina nel 1946 a largo della Toscana (Piombino). Le risulta?

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    1. Sì, un piropeschereccio di 76 tsl, costruito nel 1903 ed appartenente a Francesco Sampognaro di Catania, matricola 161. Durante il conflitto (dal 15 maggio al 28 agosto 1940 e dal 26 settembre 1940 al 10 maggio 1944) fu requisito come dragamine, con sigla B 74. Affondò il 30 gennaio 1946 nel Canale di Piombino, per urto contro mina. Non ho notizie sulla sorte dell'equipaggio, però forse si potrebbe trovare qualcosa consultando l'archivio storico online del quotidiano La Stampa.

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  50. Hi,
    Quote:
    8 ottobre 1942
    Il piroscafo Dandolo viene affondato da aerosiluranti, senza vittime tra l'equipaggio.
    Please tell me the place and details of the loss of this vessel.

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    1. It's all here: http://conlapelleappesaaunchiodo.blogspot.com/2017/11/dandolo.html

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  51. Mr. Colombo.
    Search works poorly on the site. For any request, it appears "Monzambano".
    But I did find the Dandolo page. It says about the place of death, but the details of the death are very vague. It is not written what were the reasons for the two explosions at 23.47 on October 7. It is not specified which British aircraft and how many took part in the attack. Is this still not known?
    Information about Dandolo indicated that he was guarded by the torpedo boats Castore and Medici. But on the page about Castore it says:
    8 ottobre 1942
    Alle 7.10 il sommergibile Turbulent (capitano di fregata James W. Linton) avvista il piroscafo tedesco Kreta, scortato dalla Castore, una decina di miglia a nord di Ras al Hilal. Alle 7.34 il sommergibile, nel punto 33°03’ N e 22°13’ E, lancia due siluri da 915 metri contro il Kreta: la piccola nave tedesca, colpita, affonda, e la Castore ne raccoglie l’equipaggio (risulta disperso un uomo) e raggiunge Tobruk.

    So what was the composition of Dandolo's convoy?
    I hope to get answers to my questions.

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    1. All the details I know about the sinking of Dandolo are in that page... I suppose the explosions were from "near misses".

      I wrote the page about Castore before buying the USMM book covering the period in question, so it is incomplete. I will have to update it. The composition of the convoy was Dandolo escorted by Castore and Medici.

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  52. Hi,
    Quote:
    La nave cisterna Arca viene affondata dal sommergibile HMS Taku (nessuna vittima, 25 superstiti).
    Can you please tell me which port the tanker was sailing to when it was attacked by a British submarine?

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    1. She was en route from Istanbul (which is a bit strange...) to Leros, escorted by the destroyer Quintino Sella.

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  53. Cerco notizie su Sprugnoli Iacopo, suppongo fosse fra i 18 deceduti nell'affondamento del piroscafo Etruria

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    1. Buongiorno,
      ha provato a richiederne il foglio matricolare? Nell'elenco dei caduti e dispersi della Marina non risulta, quindi presumo appartenesse ad un'altra forza armata.

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  54. Salve Lorenzo, innanzitutto mi complimento per l accuratezza di questo blog, molto molto interessante.
    Io le chiedo lumi in merito a mio prozio BERTONCELLO DOMENICO, molto probabilmente imbarcato sulla motonave GINO ALLEGRI come autista di ambulanze, affondata il 31/05/1942.
    Ho letto attentamente la pagina relativa alla cronostoria della ALLEGRI, ma oltre all equipaggio non ho trovato la lista dei militari imbarcati i quel triste viaggio.. dove potrei trovare la lista di imbarco dell ultimo viaggio della nave?
    Grazie in anticipo dell aiuto
    Thomas Bertoncello

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    1. Salve,
      la ringrazio; se l'elenco dei militari imbarcati sull'Allegri nel suo ultimo viaggio è ancora esistente, dovrebbe trovarsi all'archivio dell'Ufficio Storico della Marina Militare: ufficiostorico@marina.difesa.it

      Lei è già in possesso del foglio matricolare del suo prozio?

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    2. salve lorenzo, leggo solo ora la risposta.. la ringrazio dell informazione.. ora provvederò a far richiesta all ufficio della marina in merito al mio prozio che aveva matricola militare 10547.
      il foglio matricolare dovrebbe essere custodito presso l archivio di stato di vicenza e appena si sistema il discorso covid ci andro in visita
      ringarzio ancora per l aiuto

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  55. Buongiorno. Sto tentando un'impresa riguardante mio papà "silurato", così diceva, dopo essere partito con la nave da un paese vicino a Fiume. La nave che portava anche ammalati rimase in pezzi in mare per tre giorni e chi sopravvisse venne salvato dopo il passaggio di un elicottero/aereo che li vide. Non so il nome dell'imbarcazione, nè la data esatta ma so dal foglio di congedo che era nel 12° corpo d'armata il 10 maggio 1944 e poi trasferito al reparto autonomo ministeriale il 15 maggio 1945. Sarei felicissimo di saperne di più. Grazie a chi vorrà aiutarmi. Raffaele Ridolfi (Melara - Rovigo)

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    1. Buongiorno,
      purtroppo sono informazioni un po' vaghe, servirebbe qualcosa di più preciso. Tra le altre mi viene da pensare al piroscafo Veglia (attaccato dal sommergibile HMS Safari il 2 ottobre 1942 al largo di Curzola e portato all'incaglio con 29 tra morti e dispersi) oppure l'Eneo (attaccato con analoghe modalità sempre dal Safari tre giorni dopo, al largo di Sebenico, con 51 tra morti e dispersi), od ancora il Duino: http://conlapelleappesaaunchiodo.blogspot.com/2018/06/duino.html

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  56. La ringrazio molto. Ho nel frattempo recuperato altre notizie. Il periodo del siluramento viene circoscritto dalla data 23/5/1943 sopra una foto-cartolina mandata da Spalato ed il telegramma della CRI datato 10/01/1945

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    1. Vuol dire che è avvenuto tra il maggio 1943 ed il gennaio 1945?

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  57. Sì, queste le date. Inoltre potrebbe essere una pista il cercare fra le navi dirette in territorio italiano, forse ad uso trasporto e non militari, ma sono profano nell'argomento e chiedo scusa

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    1. E' sempre una finestra troppo ampia, si parla di decine se non centinaia di navi. Servirebbe conoscere almeno il mese, se non il giorno...

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  58. Le aggiungo che il telegramma mandato da Palermo datato 10 gennaio 1945 reca il timbro: Ispettorato generale alta Itala prigioniero di guerra. Certamente il gruppo di soldati del quale faceva parte, forse il 25° fanteria Bergamo, si era arreso dopo l'8 settembre, ma allora perchè silurarlo?

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    1. Dipende da chi l'ha silurato.

      Un'altra possibilità che mi viene in mente è che si tratti dell'Eridania: http://conlapelleappesaaunchiodo.blogspot.com/2014/01/eridania.html

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  59. Tramite un amico ho reperito il foglio matricolare dove si evince che è rientrato con il comando truppe n.3 il giorno 28 settembre 1943. In forza di queste ultime notizie il fatto del siluramento dev'essere accaduto fra l'8 ed il 28 settembre 1943, così almeno io comprendo. Il 1 ottobre 1943 risulta essere nel campo riordinamento Tricase, poi Palermo

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    1. Purtroppo in quelle poche settimane a causa degli eventi armistiziali si persero centinaia di unità, tra grandi e piccole.

      Potrebbe essersi trattato del piroscafo Dubrovnik. Partì da Fiume il 10 settembre 1943 con personale della II Armata diretto a Venezia, e l’indomani fu affondato da bombardieri tedeschi davanti a Chioggia, con un centinaio di vittime. Rimarrebbe però da capire come avrebbe fatto a raggiungere Tricase.

      Un’altra possibilità è che fosse sul Dubac, il che coinciderebbe maggiormente con la presenza in Puglia a fine settembre: http://conlapelleappesaaunchiodo.blogspot.com/2017/09/dubac.html

      Un’altra ancora è il piroscafo Diocleziano, bombardato il 24 settembre 1943 durante la navigazione da Spalato a Bari con truppe rimpatrianti e mandato ad incagliare su un isolotto vicino a Lissa, con diverse centinaia di vittime.

      Altre possibilità, meno probabili: nave cisterna Ardor (http://conlapelleappesaaunchiodo.blogspot.com/2020/07/ardor.html), piroscafo Nicolò Martini (affondato da aerei tedeschi al largo di Spalato l’11 settembre 1943), piroscafo Pugliola (affondato su mine il 12.9.1943, navigazione Brindisi-Taranto), piroscafo Caterina Madre (affondato per mina al largo di Gallipoli il 13.9.1943).

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  60. Buonasera,
    mio prozio Orazio Bernazzani (cannoniere puntatore mitragliere) sicuramente era imbarcato sul Duilio durante l'attacco degli inglesi a Taranto (abbiamo una cartolina indirizzata alla madre datata 5/11/1940). Mi ha sempre raccontato di aver subito tre affondamenti. Come posso risalire su quali altre navi è stato imbarcato? Inoltre raccontava di essere stato sulla nave che portava Mussolini al luogo di prigionia (non sapendo che stavano trasportando Mussolini). Come posso sapere se era sulla Persefone o sulla FR22? Grazie mille Tommaso

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    1. Buonasera,
      dovrebbe richiedere il suo foglio matricolare all'Archivio di Stato della provincia di nascita. Lì dovrebbero essere indicati tutte le unità su cui fu imbarcato, con relativi periodi d'imbarco.

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  61. Salve, c'è un elenco del naviglio alleato affondato dall'Italia nella seconda guerra mondiale? Grazie!

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    1. Buongiorno, purtroppo non ho un elenco completo...

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    2. https://exchange.maps.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html#/1fe3381b1bdd43c78c9e02f33859c55a Includes a listing of ships sunk by country for all those with known locations.

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  62. chiedo se è possibile conoscere l'elenco dei naufraghi dell'incrociatore Colleoni affondato il 19/07/1940 nella battaglia di Capo Spada.

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    1. Buongiorno, io ho solo l'elenco dei caduti e dispersi, che è in questa pagina: http://conlapelleappesaaunchiodo.blogspot.com/2015/07/bartolomeo-colleoni.html

      L'elenco dei superstiti andrebbe probabilmente chiesto all'archivio dell'Ufficio Storico della Marina Militare.

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  63. Idem, mi piacerebbe molto sapere quali furono le due navi affondate, sulle quali sopravvisse mio padre classe 1920, Biagio Fischietti

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    1. Buongiorno, se non conosce le date degli affondamenti od altri riferimenti l'unico modo è chiedere il suo foglio matricolare all'archivio di Stato della provincia di nascita.

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  64. Buonasera, gradirei avere notizie di mio nonno imbarcato sul piroscafo Veloce,si chiamava Galileo Simone Andrea,penso che era marinaio,mio padre ha ricevuto la croce ma non ha mai avuto notizie se disperso, prigioniero oppure recuperato e sepolto, grazie
    Andrea Galileo

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    1. Buonasera,
      purtroppo non ho informazioni specifiche su di lui, ma date le circostanze dell'affondamento del Veloce è quasi certo che sia stato disperso in mare.

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  65. Molte grazie e complimenti per quello che svolge, Andrea Galileo

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  66. 14 MAGGIO 1943 nel bombardamento di Olbia viene affondato il piroscafo Santa Giovanni (ex Indeficienter) costruito nel 1901 a Stockton-on-Tees ...

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    1. Buongiorno, come scritto nell'introduzione non ho compreso nella cronologia le navi per le quali non ho potuto reperire informazioni sulla sorte degli equipaggi.

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