domenica 23 marzo 2014

Dante De Lutti


La Dante De Lutti (Coll. Guido Alfano via Giorgio Parodi e www.naviearmatori.net)


Cannoniera di 266 tonnellate di dislocamento standard e 370 t a pieno carico, 13 nodi di velocità, 36 uomini d’equipaggio. Lunga 32,80 m e larga 6,50, pescaggio 3,00 m. Armata con due cannoni da 76/40 mm e due mitragliere da 13,2 mm.


Breve e parziale cronologia.

1911
Costruita nei cantieri Mitsubishi Dockyards & Co. Ltd. di Nagasaki come piropeschereccio d’altura Tomiye Maru N. 2.
1916
Acquistata dalla Regia Marina insieme ad altri 46 piropescherecci giapponesi. Tutte queste unità, armate e ribattezzate con una sigla composta dalla lettera G e da un numero da 1 a 47, verranno impiegate come vedette e dragamine durante la prima guerra mondiale.
Il Tomiye Maru N. 2, dopo opportuni lavori di modifica, diventa il dragamine G 34.
15 marzo 1917
Entrata in servizio per la Regia Marina, come vedetta dragamine G 34.
21 luglio 1921
Ribattezzata Dante De Lutti (in memoria del sottotenente di vascello Dante De Lutti, caduto a Derna durante la guerra italo-turca) e riclassificata cannoniera di scorta. Viene impiegata anche per il servizio fari, compito che ricoprirà anche nella seconda guerra mondiale. Per il periodo 1925-1927 sarà classificata anche nave idrografica.
Aprile-settembre 1925
Al comando del primo tenente di vascello Francesco Baldizzone, la De Lutti, dopo essere stata approntata a La Spezia, compie una campagna idrografica lungo le coste italiane. I lavori idrografici iniziano il 13 aprile con lo scandagliamento del porto di Carloforte e del canale di San Pietro, poi vengono eseguiti un rilievo topografico della rada di Porto Vesme, un rilievo completo della rada e dei porticcioli di Gaeta, un rilievo d’aggiornamento del porto di Miseno (durante il quale vengono scoperti i resti di un antico molo romano), rilievi di verifica delle secche del Torrione, delle Formiche di Vivara, della Gaiola e Cavallara nonché misurazioni della corrente nelle acque della Sardegna e nel golfo di Gaeta. Fino a metà maggio 1925 il tempo avverso crea molti problemi alle rilevazioni in Sardegna. Ultimo lavoro consiste nel rilievo d’aggiornamento della rada di La Spezia, dove la De Lutti termina la sua campagna nel settembre 1925.
Maggio-novembre 1926
La De Lutti, al comando del primo tenente di vascello Bruno Riva (poi sostituito dal TV Agostino Scotto di Marco durante la campagna), viene armata a La Spezia in maggio per compiere un’altra campagna idrografica in Mar Tirreno.
Durante la campagna, la nave esegue rilievi di aggiornamento nei porti di Talamone, Santo Stefano, Gaeta, Bagnoli e Napoli. Spesso il maltempo è d’intralcio, e l’inesperienza dei giovani addetti ai rilievi non aiuta, ma tutte le rilevazioni vengono regolarmente eseguite senza grossi problemi.
Aprile-ottobre 1927
Terza ed ultima campagna idrografica della De Lutti, al comando del TV Oscar Marzocchelli. La nave, armata alla Spezia in aprile, compie rilievi di verifica, aggiornamento e completamento nei porti di La Maddalena, Cagliari, Carloforte, Golfo Aranci, Salerno, Civitavecchia, Imperia, San Remo e Savona. A Cagliari, Golfo Aranci, Civitavecchia, San Remo e Salerno vengono anche eseguite misurazioni magnetiche.
Terminati i rilievi di Savona, la De Lutti raggiunge Genova, dove sbarca il materiale idrografico, e poi La Spezia, dove viene posta in disarmo.
Successivamente verrà lungamente impiegata per servizio fari e fanali.
10 giugno 1940
All’entrata dell’Italia nella seconda guerra mondiale, la De Lutti, insieme alle altrettanto piccole cannoniere Palmaiola, Riccardo Grazioli Lante, Giovanni Berta e Valoroso, fa parte del Gruppo Navi Ausiliarie Dipartimentali della base di Tobruk.
4 agosto 1940
Il sottocapo cannoniere Michele Mirabello, della De Lutti, muore in Cirenaica. 

L’affondamento

Alle otto di sera del 5 luglio 1941 la De Lutti lasciò Bengasi per scortare a Tripoli il piccolo piroscafo Ninfea. Il minuscolo convoglio costiero non fece molta strada: già alle 22.22 (ora egiziana, per le navi italiane sarebbero state le 21.22), al largo di Bengasi, le due navi vennero avvistate dal sommergibile britannico Triumph, al comando del capitano di fregata Wilfrid John Wentworth Woods. Il sommergibile, avvicinatosi in superficie alle due navi, alle 22.44 (ora egiziana; le 21.45 per le fonti italiane) attaccò la De Lutti, aprendo il fuoco da una distanza di soli 90 metri con il cannone ed una mitragliera Lewis. Tutte e sei le salve sparate dal cannone da 100 mm del Triumph andarono a segno, incendiando la De Lutti, colpendo la caldaia, dalla quale fuoriuscì il vapore, e facendo esplodere le riservette di munizioni pronte all’uso accanto al cannone.
Dopo aver sparato un’ultima salva in corrispondenza della linea di galleggiamento della cannoniera, per affondarla, il Triumph aprì il fuoco contro il Ninfea, colpendolo ripetutamente (il piroscafo affondò più tardi) prima di essere costretto ad allontanarsi dall’apertura del fuoco da parte di una batteria costiera, che perforò anche una delle casse di zavorra.
La Dante De Lutti affondò due miglia ad ovest di Ras Tajunes, sulla costa libica. Del suo equipaggio era rimasto ucciso nel combattimento un ufficiale, il tenente di vascello Rosario Pellegrino, mentre quattro marinai erano rimasti feriti.

Lo scontro con la De Lutti nel giornale di bordo del Triumph (da Uboat.net):

“2222 hours - A 1500 tons merchant ship [il Ninfea, la cui dimensione è, come spesso accadeva, sovrastimata] and a A/S trawler [la De Lutti] that were at anchor were sighted. At 2244 hours Triumph was only 100 yards from the trawler when fire was opened with the deck gun and a Lewis gun. After 6 rounds of flash less 4", all of which hit, the trawler was on fire, steam was escaping from the boiler and the ready use ammunition for it's gun had exploded. A round was fired into the trawlers waterline. Fire was now shifted to the merchant.
Fire on the merchant was opened at 800 yards. After 15 rounds, with several hits, the stock of flash less ammunition was gone and regular shells had to be used. After the first one was fired Triumph was fired upon by a shore battery. A round from the shore battery fell close enough to wet the bridge and gun crew. Actually it was a hit forward but this was not realised at that time. Triumph withdrew from the scene. Later it was found out that no.1 ballast tank had been holed on the waterline.”


Un’altra immagine della De Lutti (g.c. Mauro Millefiorini via www.naviearmatori.net)




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