La Confienza nel 1923 (g.c. Giorgio Parodi via www.naviearmatori.net)
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Torpediniera, già
cacciatorpediniere, della classe Palestro
(862 tonnellate di dislocamento standard, 1033 in carico normale, 1180 a pieno
carico). Durante la guerra operò nel Basso Adriatico, principalmente in compiti
di scorta convogli.
Breve e parziale cronologia.
10 maggio 1917
Impostazione nei
cantieri Fratelli Orlando di Livorno.
18 dicembre 1920
Varo nei cantieri
Fratelli Orlando di Livorno.
25 aprile 1923
Entrata in servizio,
come cacciatorpediniere.
1923
Il Confienza (TV Luigi Corsi) prende parte
alle operazioni per l’occupazione di Corfù, nel corso della crisi italo-greca
seguita all’eccidio di Giannina.
Anni ’20-’30
Opera in Mediterraneo
orientale ed in Africa settentrionale. Vi presta servizio anche il STV Gino
Birindelli, futura MOVM.
1925
Risale il Danubio.
17 maggio 1927
Trasporta Vittorio
Emanuele III in visita a Stabia e Pompei per inaugurare i nuovi scavi di
Ercolano.
La Confienza, a sinistra, insieme agli esploratori Aquila ed Augusto Riboty a Gaeta, nel 1927 (g.c. Carlo Di Nitto via www.naviearmatori.net)
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1929
Il Confienza, unitamente ai gemelli Palestro, San Martino e Solferino,
forma la VII Squadriglia Cacciatorpediniere, che, insieme alla VIII Squadriglia
(Curtatone, Castelfidardo, Calatafimi
e Monzambano) ed all’esploratore
leggero Augusto Riboty, forma la 4a
Flottiglia Cacciatorpediniere della II Divisione Siluranti, inquadrata nella 2a
Squadra Navale di base a Taranto.
1930 (o 1938)
Il fumaiolo prodiero
viene allungato per evitare che il fumo ostacoli la punteria e la direzione del
tiro.
1931
Viene assegnato,
unitamente agli esploratori Bari e Taranto, ai cacciatorpediniere San Martino e Monzambano ed alla torpediniera Giuseppe
Dezza, alla IV Divisione della 2a Squadra Navale.
1938
Declassata a
torpediniera.
1939
Presta servizio per
alcuni mesi sulla Confienza il futuro
campione di calcio Valentino Mazzola.
10 giugno 1940
All’ingresso
dell’Italia nella seconda guerra mondiale, la Confienza forma, con le gemelle Palestro,
San Martino e Solferino, la XV Squadriglia Torpediniere di base a Venezia
(Settore Alto Adriatico).
27-28 settembre 1940
La Confienza e la San Martino scortano l’incrociatore leggero Alberico Da Barbiano durante due brevi uscite in mare nelle acque
di Pola, per esercitazioni degli allievi cannonieri dell’Accademia di Pola.
21 ottobre 1940
Dislocata a Brindisi
e posta alle dipendenze del Comando Superiore Traffico Albania (Maritrafalba),
insieme ai vecchi cacciatorpediniere Carlo
Mirabello ed Augusto Riboty, alle
torpediniere Generale Antonio Cantore,
Generale Marcello Prestinari, Castelfidardo,
Curtatone, Calatafimi, Monzambano, Solferino, Nicola Fabrizi e Giacomo
Medici, agli incrociatori ausiliari RAMB
III, Capitano A. Cecchi, Lago Tana e Lago Zuai ed alla XIII Squadriglia MAS con i MAS 534, 535, 538 e 539, ed adibita alla scorta ai convogli tra Italia ed Albania ed a
ricerca e caccia antisommergibile.
24 ottobre 1940
Parte da Bari alle 19
di scorta ai piroscafi Perla e Chisone, carichi di 4247 tonnellate di
rifornimenti e diretti a Durazzo.
25 ottobre 1940
Alle 9 il Chisone urta una mina e rimane
danneggiato, necessitando essere rimorchiato a Durazzo. Confienza e Perla
arrivano nello stesso porto alle 11.25.
2 novembre 1940
Riparte da Durazzo
alle 23.15 insieme all’incrociatore ausiliario Capitano A. Cecchi di scorta alla motonave Città di Marsala ed al piroscafo Principessa Giovanna, scarichi.
3 novembre 1940
Il convoglio arriva a
Bari alle 18.30.
4 novembre 1940
Lascia Bari alle 3.30
insieme all’incrociatore ausiliario RAMB
III, scortando altri due incrociatori ausiliari, il Città di Palermo ed il Città
di Genova, che sono invece impiegati quali trasporti ed hanno a bordo 1610
militari, 156 automezzi e 164 tonnellate di materiali. Il convoglio arriva a
Durazzo alle 20.25.
6 novembre 1940
Le stesse quattro
navi dell’andata ripartono da Durazzo alle 8.30 ed arrivano a Bari alle 17.15.
13 novembre 1940
Salpa da Bari
all’1.45 unitamente all’incrociatore ausiliario Lago Tana, scortando il piroscafo Olimpia e la motonave Birmania,
con un carico di 799 veicoli. Il convoglio arriva a Durazzo alle 8.30.
14 novembre 1940
Lascia Durazzo alle
7.30 insieme all’anziano cacciatorpediniere Augusto
Riboty, scortando la motonave Città
di Trapani ed i piroscafi scarichi Milano
ed Aventino, con i quali arriva a
Brindisi alle 15.15.
15 novembre 1940
Parte da Bari alle
23.30 di scorta, insieme alla torpediniera Andromeda
ed all’incrociatore ausiliario Egeo,
le motonavi Verdi e Puccini, che trasportano 1347 uomini,
cinque quadrupedi e 69,5 tonnellate di materiali.
16 novembre 1940
Il convoglio arriva a
Durazzo alle 15.
Ancor oggi alcune
fonti affermano che la Confienza
potrebbe aver affondato, il 18 dicembre 1940, il sommergibile britannico Triton nel canale d’Otranto. In realtà
ciò è chiaramente impossibile, dal momento che la torpediniera andò perduta
quasi un mese prima, il 20 novembre. Dato che il Triton lasciò Malta per la sua missione il 28 novembre, otto giorni
dopo l’affondamento della Confienza,
quest’ultima non può aver avuto alcun ruolo nella sua perdita. Probabilmente il
Triton si perse sui campi minati del
Canale d’Otranto, o fu affondato dalle torpediniere Altair ed Andromeda il 6
dicembre.
La nave all’ormeggio (www.wrecksite.eu)
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Collisione
La Confienza ripartì da Durazzo, per
tornare a Brindisi, alle 9.30 del 19 novembre 1940, quale unica scorta del
piroscafo Carnia e delle motonavi Verdi e Puccini, di ritorno, scariche, in Italia (precisamente a Bari,
passando per Brindisi).
Verso le otto di sera
dello stesso 19 novembre il convoglio arrivò presso il punto di atterraggio «Y»
di Brindisi, ma nello stesso momento in cui vi stava arrivando anche
l’incrociatore ausiliario Capitano A.
Cecchi, partito da Valona.
Brindisi era in
allarme per bombardamento aereo, così i fari di atterraggio erano spenti per
l’oscuramento: l’assenza di questi punti di riferimento, combinata forse anche
con degli errori di manovra, fece sì che alle 21.19 il Capitano Cecchi finisse con lo speronare la Confienza.
Entrambe le navi
rimasero a galla, ma ambedue danneggiate: il Capitano Cecchi con la prua danneggiata, la Confienza con danni di estrema gravità nella zona colpita dalla
prua dell’incrociatore ausiliario. Dopo aver preso a bordo l’equipaggio della
torpediniera, il Capitano Cecchi
prese a rimorchio la Confienza nel
tentativo di portarla in salvo a Brindisi, ma ogni sforzo fu vano: dopo circa
un’ora e venti, alle 00.35 del 20 novembre, la Confienza si spezzò in due e s’inabissò a due miglia da Brindisi ed
al largo di Capo Gallo.
Tra il suo equipaggio
si contarono due morti e due dispersi; uno dei superstiti rimase gravemente
ustionato e morì in seguito.
I caduti della Confienza:
Michele Chiara, marinaio fuochista, disperso
Antonio D’Acunto, marinaio fuochista, deceduto
Antonio De Filippis, marinaio fuochista, disperso
Eugenio Rossi, marinaio fuochista, deceduto
Lino Santus, sergente nocchiere, deceduto
Carnia, Verdi e Puccini arrivarono a Brindisi alle 2.20
del 20 novembre.
Il relitto della Confienza, ritrovato dall’Aquademia
Diving Center, giace oggi ad una profondità compresa tra i 70 ed i 90 metri, a
2,6 miglia dalla riva, a nordest di Brindisi. Il relitto si presenta pezzato in
due tronconi, adagiati sul fondale in assetto di navigazione.
La Confienza a Venezia (coll. Aldo Fraccaroli via g.c. Giorgio Parodi e www.naviearmatori.net) |
Buongiorno. Chi era il comandante del Confidenza il 19 novembre 1940?
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