L’RD 56 (Coll. Guido Alfano via Giorgio Parodi e www.naviearmatori.net)
|
Dragamine della
classe RD 55 (dislocamento standard 155 tonnellate e 212 a pieno carico, 35,5
metri di lunghezza per 5,8 di larghezza e 2,2 di pescaggio, armato con un
cannone da 76/40 mm e due mitragliatrici da 6,5 mm; velocità 12,9 nodi,
autonomia 700 miglia).
Fu la penultima unità
completata della numerosissima serie di rimorchiatori-dragamine del tipo RD;
incredibilmente, la costruzione di una nave tanto piccola richiese ben sette
anni, forse a causa del turbolento periodo storico che l’Italia attraversò in
quegli anni.
Breve e parziale cronologia.
19 novembre 1918
Impostazione nel
cantiere Migliardi di Savona.
14 marzo 1923
Varo nel cantiere
Migliardi di Savona.
7 ottobre 1925
Entrata in servizio.
1939
Durante l’invasione
del’Albania, l’RD 56 viene inviato a
dragare le acque attorno a Pelagosa, alla guida di una flottiglia di
pescherecci chioggiotti convertiti in dragamine ausiliari.
Durante l’operazione
di dragaggio, essendo finito molto al di fuori della zona assegnata (più a
nordovest), il tagliamine dell’RD 56
rimane impigliato in una vecchia ancora tipo ammiragliato, con resti di ceppo
in legno ed ancora attaccata ad una lunga catena, e l’anno 1859 impresso nel
metallo. Forse un’ancora di una nave affondata nella battaglia di Lissa? Il
comandante dell’RD 56, tuttavia, la
liquida come “rumenta” e la fa ributtare a mare.
L’affondamento
L’8 gennaio 1943 l’RD 56 si trovava ormeggiato presso
l’Arsenale di Ferryville (Biserta), quando le installazioni portuali e militari
di Biserta furono sottoposte ad uno dei frequenti bombardamenti aerei che
piagavano i porgitori tunisini.
Schegge di bombe
scoppiate vicine colpirono l’RD 56,
provocando una detonazione nella sua riservetta munizioni; lo scoppio aprì una
falla, e l’acqua allagò il locale macchina. Il dragamine venne portato
all’incaglio, per evitare che affondasse, ma ciò non fu sufficiente: l’RD 56 scivolò sotto la superficie il
giorno seguente. Non vi furono vittime.
Successivamente la
nave venne riportata a galla portata in
bacino di carenaggio nell’Arsenale di Sidi Abdallah, sempre a Biserta, per
essere rimesso in efficienza. Di nuovo, però, i martellanti attacchi aerei su
quella città ne avrebbero decretato la perdita: il 24 marzo 1943 l’RD 56 si trovava ancora in bacino per le
riparazioni, quando venne colpito di nuovo da bombe durante una nuova
incursione aerea, e nuovamente affondato alle 13.45.
Nessun commento:
Posta un commento