sabato 18 aprile 2015

Neghelli

Il varo del Neghelli (foto USMM, via “Rivista Marittima” del giugno 1995, Marcello Risolo e www.naviearmatori.net)

Sommergibile di piccola crociera della classe Adua (dislocamento di 698 tonnellate in superficie e 866 in immersione). Svolse 9 missioni di guerra (5 offensivo-esplorative e 4 di trasferimento), percorrendo 5226 miglia in superficie e 714 in immersione e danneggiando due navi tra cui l’incrociatore leggero HMS Coventry.

Breve e parziale cronologia.

25 febbraio 1937
Impostazione nei cantieri Odero Terni Orlando del Muggiano (La Spezia).
7 novembre 1937
Varo nei cantieri Odero Terni Orlando del Muggiano.
28 febbraio 1938
Entrata in servizio.

L’unità prima del varo (Coll. Giuseppe Celeste, via www.associazione-venus.it)

3 marzo 1938
Posto agli ordini del comando flotta sommergibili (Maricosom). Effettua una crociera addestrativa di resistenza nel Dodecaneso, poi viene dislocato a Lero.
Maggio 1940
Trasferito di base a La Spezia.
10 giugno 1940
L’Italia entra nella seconda guerra mondiale. Il Neghelli, che con i gemelli Gondar, Ascianghi e Scirè forma la XV Squadriglia Sommergibili del I Grupsom (La Spezia), viene inviato in missione esplorativa ad ovest del Golfo di Genova.
14 giugno 1940
Rientra alla base senza aver avvistato alcuna unità nemica.
1° agosto 1940
Il Neghelli (tenente di vascello Carlo Ferracuti) viene inviato a nord di Capo Bougaroni per un agguato alla Forza H britannica, uscita da Gibilterra. Nelle stesse acque e per lo stesso motivo vengono inviati anche i sommergibili Scirè, Argo, Turchese, Medusa, Axum, Diaspro e Luciano Manara.

Il tenente di vascello Carlo Ferracuti (g.c. Giovanni Pinna)

5 agosto 1940
Alle 18.50, ad ovest di Punta Asinara, il Neghelli viene attaccato con due siluri da un sommergibile nemico; riesce ad eludere le armi con la manovra.
Dicembre 1940
Nuova missione, sempre al comando del tenente di vascello Ferracuti, 45 miglia a nord di Marsa Matruh, fino a Natale. Nella stessa zona sono in pattugliamento i sommergibili Naiade e Narvalo, per contrastare le forze navali britanniche inviate a cannoneggiare le postazioni italiane sulle coste cirenaiche in appoggio all’avanzata delle proprie truppe di terra.
13 dicembre 1940
Alle 20.22 il Neghelli, stando in superficie, avvista l’incrociatore leggero britannico Coventry (capitano di vascello David Gilmour), facente parte della «Stand-by Bombarding Force» impegnata nel bombardamento di strade e fortificazioni costiere italiane nell’ambito dell’operazione «Compass», l’offensiva britannica che porterà alla caduta della Cirenaica (Ferracuti scambia però il suo bersaglio per un più grande e moderno incrociatore classe Southampton).
Avvicinatosi in emersione, nel punto 32°37’ N e 26°44’ E (80 miglia a nord-nord-ovest di Marsa Matruh e 40 miglia a nordest di Sidi el Barrani), alle 20.36 (o 20.42) il sommergibile lancia una salva di quattro siluri (tre da 533 mm ed uno da 450 mm) contro l’incrociatore, poi rimane in superficie senza allontanarsi, in modo da poter osservare il risultato dei lanci. Uno dei quattro siluri colpisce il Coventry a proravia della plancia, asportando gran parte della carena prodiera (ma senza causare perdite tra l’equipaggio); l’incrociatore reagisce aprendo il fuoco contro il Neghelli, che riesce tuttavia a sfuggire senza danni (mentre l’indomani resterà sfortunata vittima della caccia all’attaccante il Naiade, che si trovava nella stessa zona). Il Coventry riuscirà a rientrare ad Alessandria d’Egitto a marcia indietro, scortato dai cacciatorpediniere Jervis, Janus ed Hereward, ma necessiterà di riparazioni protrattesi sino al 20 gennaio 1941 (tornando poi operativo a marzo) e subirà una diminuzione permanente della velocità da 29 nodi a 23 nodi.
L’azione del Neghelli verrà annunciata nel bollettino di guerra n. 191 del 15 dicembre 1940, parlando però di affondamento, e non danneggiamento, dell’incrociatore britannico («Il sommergibile Neghelli, al comando del capitano di corvetta Carlo Ferracuti,ha silurato e affondato al largo delle coste egiziane un incrociatore nemico del tipo Southampton»). Il comandante Ferracuti sarà decorato con una Medaglia d’argento al Valor Militare.


La “Canzone del Neghelli”, composta dal capo di seconda classe Egidio Carli per celebrare il siluramento del Coventry (g.c. Pierino Valsecchi)


L’ultimo attacco

Il 14 gennaio 1941 il Neghelli, al comando del tenente di vascello Carlo Ferracuti e con 46 uomini di equipaggio (5 ufficiali e 41 tra sottufficiali, sottocapi e marinai; un altro ufficiale, Giacomo Gaudino, rimase a terra per una febbre improvvisa), lasciò Lero per una nuova missione tra le isole dell’Egeo, un agguato offensivo sulla rotta per il Pireo. Il battello, tuttavia, dopo aver lasciato la base non diede mai più notizia di sé.
La storia dell’ultimo attacco del Neghelli la si apprese a guerra finita, dagli archivi dell’ex nemico. Il mattino del 19 gennaio 1941 il battello di Ferracuti aveva attaccato prima, senza risultato, il cacciatorpediniere ellenico Psara, e poi, alle 11.53, il convoglio britannico «AS. 12», in navigazione dal Pireo (da dov’era partito alle otto di quel giorno) ad Alessandria nell’ambito dell’operazione britannica «Excess» con i piroscafi Clan Cumming, Clan MacDonald ed Empire Song scortati dall’incrociatore antiaereo britannico Calcutta e dai cacciatorpediniere, pure britannici, Defender, Janus e Greyhound. Il Neghelli aveva colpito il Clan Cumming (7264 tsl) con un siluro, nel punto 37°15’ N e 24°04’ E (al largo dell’isola di Aghios Georgios, 20 miglia ad est-nord-est dell’isola di Serifos e 25 miglia a sud del Pireo), danneggiandolo tanto gravemente da costringerlo a tornare al Pireo scortato dal Janus, ma subito dopo il Greyhound (capitano di fregata Walter Roger Marshall-A’Deane) aveva contrattaccato con bombe di profondità (assistito anche da un altro cacciatorpediniere appositamente distaccato, l’Ilex, che tuttavia non gettò alcuna carica di profondità), affondando il Neghelli con il suo intero equipaggio a 48 miglia per 160,4° da Atene, 40 miglia a nordest dell’isola di Falconera (alle 11.25, ma vi dev’essere una discrepanza di fuso orario con l’ora del siluramento del Clan Cumming).
L’azione antisommergibile del Greyhound venne in realtà considerata come avente «risultato discutibile», ma il Neghelli non fece più ritorno alla base, e, sebbene non se ne abbiano notizie sin dalla sua partenza da Lero il 14 gennaio, non vi erano altri sommergibili italiani in zona che potessero aver silurato il Clan Cumming, né tantomeno ve ne furono che andarono perduti in quel periodo.
Alcune fonti greche attribuiscono ancor oggi l’affondamento del Neghelli al sommergibile ellenico Triton (al comando del capitano di corvetta Dyonisios Zeppos, che per questo presunto successo fu promosso), che alle 00.17 del 9 gennaio 1941, mentre era in immersione nel canale d’Otranto, lanciò due siluri contro un sommergibile avvistato nella luce lunare ed affermò di averlo visto esplodere ed affondare (il sommergibile fu visto solo dal comandante Zeppos, il cui racconto fu parzialmente confermato dal terzo ufficiale e da un marinaio, che sentirono l’esplosione e videro una colonna di fumo attraverso il periscopio ma non furono in grado di capire che tipo di unità fosse stata colpita). In realtà ciò non è possibile, dato che il 9 gennaio il Neghelli era ancora in porto (che lasciò solo cinque giorni dopo): probabilmente il Triton attaccò un’altra unità, scambiata per un sommergibile, e – non risultando comunque perdite compatibili per data e luogo – l’affondamento fu solo un’impressione erronea come quelle ottenute in innumerevoli circostanze dai sommergibilisti di tutte le Marine.


Perirono sul Neghelli:

Ascanio Ammaturo, sergente furiere, da Francavilla Fontana
Alessandro Bagioli, marinaio elettricista, da Milano
Stefano Becciolini, marinaio silurista, da Firenze
Ghino Becherini, capo radiotelegrafista di seconda classe, da Livorno
Ferruccio Blazek, marinaio silurista, da Fiume
Mario Brignola, sottotenente di vascello, da Genova
Egidio Carli, capo meccanico di seconda classe, da La Spezia
Giacinto De Benedictis, secondo capo motorista, da Corato
Cristofoto Delfino, sergente motorista, da Sezzadio
Lorenzo Delfino, marinaio elettricista, da Cogoleto
Angelo Di Martino, marinaio, da Pachino
Carlo Ferracuti, capitano di corvetta in servizio permanente effettivo (comandante), 30 anni, da San Pietro di Feletto (MAVM)
Vito Fiorino, marinaio, da Trapani
Luigi Gaiardelli, sottocapo elettricista, da Trescone Balneario
Lodovico Gelli, marinaio, 21 anni, da Ferrara
Dino Gentino, marinaio silurista, da Borgofranco d’Ivrea
Giuseppe Giacomazzo, marinaio fuochista, da Dolo
Angelo Guaschi, sottocapo radiotelegrafista, da Casalmorano
Rodolfo Guglia, guardiamarina, da Trieste
Luigi Iacobellis, marinaio, da Modugno
Nicola Iodice, sergente motorista, da Marcianise
Giovanni Lacirignola, sergente furiere, da Fasano
Pasquale Lanna, marinaio fuochista, da Roma
Guido Luise, marinaio cannoniere, da Napoli
Edoardo Macchia, capo silurista di prima classe, da Roma
Rino Manfrini, marinaio radiotelegrafista, 20 anni, da Comacchio
Costantino Marsilio, sottocapo silurista, da Sannicandro Garganico
Raffaele Marzetti, marinaio, da Sant’Elpidio a Mare
Giuseppe Masserani, capo aiutante di seconda classe, da Milano
Ugolino Mattiazzi, capo motorista di terza classe, da San Giovanni al Natisone
Ezio Mazza, marinaio, da Pesaro
Adolfo Molaro, marinaio motorista, da Sedegliano
Giuseppe Munafò, sottocapo segnalatore, da Siracusa
Costantino Niola, sottocapo nocchiere, da Aidomaggiore
Francesco Paladini, sergente radiotelegrafista, da Vicchio
Giorgio Petrucci, marinaio elettricista, da Busana
Giuseppe Pizzorno, guardiamarina, da Genova
Ezio Pucci, secondo capo elettricista, da La Spezia
Francesco Rezzani, capitano del Genio Navale, da Venezia
Renato Ricca, marinaio cannoniere, da Montanaro
Giuseppe Sangani, sottocapo motorista, da Catania
Giusepe Saverino, sottocapo nocchiere, da Bovalino
Edoardo Tarantino, secondo capo silurista, da Atripalda
Armando Tucci, sergente nocchiere, da Napoli
Augusto Vallini, marinaio silurista, da Tradate
Pietro Valsecchi, marinaio elettricista, da Lecco

Alcuni marinai del Neghelli a Lero (foto scattata dall’operaio militarizzato Oscar Natale Formaro, all’epoca in servizio presso l’officina navale di San Giorgio a Lero, per g.c. del nipote Giovanni Lanzillotta)

Il marinaio elettricista Pietro Valsecchi, 23 anni, da Lecco, scomparso sul Neghelli (per g.c. del nipote Pierino Valsecchi)

Pacchetto di foto turistiche di Rodi, con le firme di vari membri dell’equipaggio del Neghelli (g.c. Pierino Valsecchi)

Alla memoria del comandante Carlo Ferracuti, nato a San Pietro di Feletto (TV) il 9 gennaio 1906, fu conferita una seconda Medaglia d’argento al Valor Militare, con la seguente motivazione:

«Comandante di Sommergibile dislocato in acque particolarmente insidiate all'avversario, effettuava numerose missioni di guerra silurando tra l’altro, un incrociatore di 9.000 tonnellate. Nei pericoli e fra le molteplici insidie dimostrava sereno coraggio, perizia professionale e sprezzo del pericolo. Scompariva in mare combattendo per la Patria in seguito all’affondamento dell'Unità al suo Comando.
Mediterraneo, 10 giugno 1940 – 22 gennaio 1941.»

Un’altra foto del Neghelli subito dopo il varo (da www.warshipsww2.eu)



30 commenti:

  1. Pasquale Ferraro (pasf@hotmail.it)
    In realtà un membro dell'equipaggio del Neghelli si salvò, si trattava di mio nonno Giacomo Gaudino, ufficiale addetto ai siluri. Quel fatidico giorno non si imbarcò a causa di una febbre improvvisa e, pertanto, rimase a Lero.
    Ricordo di quando mi parlava con una profonda commozione dell'equipaggio, ne aveva una foto appesa a casa(che ancora abbiamo). Dopo un paio d'anni venne fatto prigioniero dai tedeschi e deportato presso il campo di concentramento di Leopoli. Alla fine della guerra, dopo vari orrori, rientrò in patria con la bandiera dell'ultimo vascello sul quale era imbarcato.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buongiorno, la ringrazio; ho provveduto ad aggiornare la pagina per includere la vicenda di suo nonno. Qualora volesse inviarmi la foto dell'equipaggio del Neghelli, la potrei pubblicare in questa pagina.

      Elimina
    2. ....sarebbe bello vedere le foto .....chi le ha le mandi.....purtroppo sul sommergibile c'era anche il fratello di mia nonna ora mancata......Guido Luise.....

      Elimina
    3. Mi chiamo Lucio Grasso e sono il nipote di Guido Luise, marinaio cannoniere del Neghelli, sarebbe molto bello ed importante per me trovare la foto di tutto l'equipaggio, e se pubblicasse la foto sarebbe per me un vero piacere e potrei anche annetterla in tutto ciò che ho trovato su mio zio. So che mio zio sarebbe dovuto essere sbarcato perché finito il turno, ma non poté farlo in quanto dovette sostituire un compagno che si infortunò o stette male, non so, comunque il destino aveva riservato a lui questo epilogo salvando il suo collega, e se fosse era suo nonno penso che ne abbia parlato in famiglia. spero abbia raccontato solo cose belle dei suoi commilitoni, ed abbia anche detto qualcosa di mio zio. la ringrazio dell'attenzione che mi dedicherà e, se potrà, della pubblicazione della foto che servirà ad arricchire il racconto degli eroici marinai d'Italia dispersi nel nostro mediterraneo

      Elimina
    4. sig. Ferraro, sono il nipote di Guido Luise, sarei oltremodo grato e commosso se volesse pubblicare o inviare una scannerizzazione della foto alla mia mail lucio.grasso48@gmail.com, per me sarebbe come lenire, anche se in memoria, le pene ed il dolore di mia nonna per la perdita di questo figliolo. La ringrazio anticipatamente per la sua gentile opportunita di avere qualcosa che mi ricordi ancora più mio zio.

      Elimina
  2. L'Ufficiale addetto al tiro era mio Padre S.T.V. Giacomo Gaudino che mi ha raccontato tante volte,nel corso della sua vita,il rammarico per essersi salvato solo lui e di aver lasciato in fondo al mare tanti suoi amici fraterni.Io sono stato sempre fiero ed orgoglioso di essere il figlio di un SOMMERGIBILISTA

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buongiorno, sono il nipote dell'elettricista Valsecchi Pietro e sarei lieto di poter vedere la foto dell'equipaggio. Mio zio si era imbarcato sul Neghelli nel dicembre '40, dopo essere stato sul Santarosa dal luglio'38 ad agosto '40 quando era stato sbarcato per malattia.
      Io sono in possesso dele sue lettere e di una raccolta di foto ricordo dell'isola di Rodi con le firme di alcuni membri dell'equipaggio che penso abbiano trascorso un periodo di licenza a Rodi dopo la missione in cui era stato colpito il Coventry.
      Ringraziando anticipatamente porgo cordiali saluti.
      Pierino Valsecchi

      Elimina
    2. Buongiorno, io sono il nipote dell'elettricista Valsecchi Pietro che ricordo sempre anche se non l'ho conosciuto, mi piacerebbe vedere la foto dell'equipaggio dove potrebbe esserci anche mio zio che però si è imbarcato sul Neghelli solo a dicembre '40 dopo essere stato imbarcato sul Santarosa da luglio '38 ad agosto '40 quando è stato sbarcato per malattia. Io sono in possesso delle sue lettere e di una serie di foto ricordo di Rodi con le firme di parte dell'equipaggio del Neghelli che penso sia stato a Rodi in licenza dopo la missione in cui è stato colpito il Coventry,
      Ringraziando porgo cordiali saluti.
      Pierino Valsecchi

      Elimina
    3. Allora suo padre sicuramente le avrà parlato di mio zio Guido Luise, il marinaio che sarebbe dovuto scendere per riposo ed è restato al posto di suo padre per la sopraggiunta indisposizione.
      Sarebbe interessante se le avesse dato o avesse foto dell'equipaggio, o, magari, di mio zio, ne sarei felicissimo.
      nel ringraziarla anticipatamente la saluto
      Lucio Grasso

      Elimina
  3. Salve. Mi piacerebbe vedere la foto dell'equipaggio in quanto il sottocapo Sangani Giuseppe era mio zio.
    Grazie.

    RispondiElimina
  4. Il sottotenente di vascello Mario Brignola era mio zio, fratello di mia mamma, che ne parlava sempre, ed è come se lo avessi conosciuto, tanto è vivo in me. Sarebbe bello avere qualche foto e documento dell'equipaggio, dove poterlo ritrovare.

    RispondiElimina
  5. Il sottotenente di vascello Mario Brignola era mio zio, fratello di mia mamma, che ne parlava sempre, ed è come se lo avessi conosciuto, tanto è vivo in me. Sarebbe bello avere qualche foto e documento dell'equipaggio, dove poterlo ritrovare.

    RispondiElimina
  6. io dovrei avere una foto dell'equipaggio con mio nonno

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buongiorno, se volesse inviarmela (lorcol94@gmail.com) sarei felice di pubblicarla.

      Elimina
  7. Buongiorno, sono il nipote del sottocapo motorista Sangani. Sarei felice di poter avere tale foto, da inserire nei ricordi di famiglia. La mia mail è :filippo.platania@gmail.com

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buongiorno, ad ora l'unica foto di marinai del Neghelli in mio possesso è quella presente nella pagina.

      Elimina
  8. ....Sono il nipote del S.C.R.T. ANGELO GUASCHI e ringrazio di cuore chi ha fornito tutte queste informazioni sul Neghelli, il suo equipaggio e le sue imprese...grazie ancora...!

    RispondiElimina
  9. Salve sono il nipote del S.C.R.T. GUASCHI ANGELO e desidero ringraziare di cuore per tutte le informazioni fornite sul Neghelli, il suo valoroso equipaggio e le sue imprese belliche....grazie ancora...!

    RispondiElimina
  10. buonasera, il cannoniere armaiolo Renato Ricca era mio zio. Tra le cose di famiglia ho un paio di fotografie dell epoca, in bianco e nero ma abbastanza leggibili. In una delle due compare quello che penso essere l intero equipaggio sul ponte del sommergibile Neghelli. Non sono su Fb, ma se mi si dice come, non ho nessuna difficoltà a condividerle con chi fosse interessato. Cordialmente. Marco Ricca

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Buonasera,
      se mi inviasse la foto a lorcol94@gmail.com la potrei pubblicare, con il suo permesso, in questa pagina.

      Cordialmente,

      Lorenzo Colombo

      Elimina
    2. credo che se l'invia o contatta per sapere come fare al signor Colombo si risolve il tutto.
      Siamo in parecchi tra nipoti che non hanno materiale per ricordare degnamente questo equipaggio che purtroppo è sparito in fondo al mare e nessuno mai sarà interessato a recuperarne i resti, tranne qualche studioso o archeologo subaqueo in vena di recuperi da studiare. Grazie anticipatamente se potrà far pubblicare queste foto e penso che mio zio lavorasse a stretto contatto con suo zio essendo marinaio cannoniere a bordo del Negehelli.

      Elimina
    3. Grazie per la disponibilità, mio zio era marinaio cannoniere e probabilmente conosciuto da suo zio, se potesse anche scannerizzare al computer e inviare via mail le foto che possiede sull'intero equipaggio, ma anche le altre se non ci sono problemi, le sarei veramente molto grato, perché purtroppo mi sono rimaste pochissime cose di mio zio, e per me è un pallino poter recuperare tutto il possibile, lo sento come un dovere verso mia nonna che tanto ha sofferto questa perdita.
      La ringrazio anticipatamente per la sua cortesia.

      Elimina
    4. Buon giorno sig Gaudino, capisco il cruccio di suo padre, un sommergibilista è sempre legato al suo equipaggio come in famiglia, e perdere tutto un equipaggio è stato un vero dramma per lui ed una casualità la sua salvezza, forse proprio perché potesse tenere alto il ricordo dei suoi commilitoni fraterni. So da Mia nonna che suo padre la incontro e l'abbraccio in lacrime, quindi penso che ricordasse molto bene mio zio che era compagno allo stesso servizio di suo padre. Mi chiedevo e le chiedo, se per caso non possegga qualche foto in cui sia presente tutto l'equipaggio del Neghelli e se potesse, nel caso, scannerizzare ed inviare la possibile foto al mio indirizzo google, le sarei molto grato e mi permetterebbe di unirla ai pochi oggetti che ho rinvenuto tra le cose di mia mamma, recuperate dalla mia nonna che le conservava molto gelosamente.
      Mi consenta di ringraziarla anticipatamente per qualunque risultato possa scaturire da questa mia comunicazione

      Elimina
    5. Sig. Grasso ho letto quanto lei ha scritto il 5 novembre u.s..Io non riesco a trovare le foto e di questo ,mi creda mi dispiace molto. Dopo un paio di traslochi non so più dove esse siano finite .Le prometto che farò di tutto per trovarle e inviarle.Ieri sera ho visto il film il Comandante e sono uscito dal cinema con gli occhi pieni di pianto,ma orgogliosissimo della Marina Militare e dei
      Sommergibilisti di cuii mio padre ha fatto parte. La saluto cordialmente.

      Elimina
    6. Caro Sig Lucio,ho letto quanto da lei scritto il 5 novembre. Il mio rammarico è di non riuscire più a trovare quell'album di foto che papà conservava. Dopo due traslochi non riesco più a trovarlo
      Le prometto che cercherò di farlo. Un cordiale saluto

      Elimina
  11. Buongiorno mio papà era sul Neghelli come sotto capo elettricista MONCIARDINI ALDO

    RispondiElimina
  12. Buongiorno, questo articolo è fantastico.
    Il Tenente di vascello Carlo Ferracuti era il fratello del mio bisnonno Antonio Ferracuti che prestò servizio nella fanteria. Ho inviato questo articolo a mia nonna e lei è stata molto felice di vedere la foto del suo caro zio. Grazie mille per aver scritto questo.

    RispondiElimina
    Risposte
    1. Di mio zio Guido Luise mi sono restati i distintivi ed una coccarda, spero che qualcuno che ha le foto dell’equipaggio le pubblichi, così potrò vedere ancora mio zio, fratello più piccolo di mia madre. Ringrazio anticipatamente chi posterà le foto dello sfortunato ed eroico equipaggio del Neghelli

      Elimina