Il Salpa subito dopo il varo (Coll. Marcello Risolo, via www.naviearmatori.net)
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Sommergibile di
piccola crociera della classe Argonauta (650 tonnellate di dislocamento in
superficie e 800 in immersione). In guerra svolse 11 missioni offensive ed
esplorative e 4 di trasferimento, percorrendo 9087 miglia in superficie e 1668
in immersione.
Breve e parziale cronologia.
23 aprile 1930
Impostazione nei
cantieri Franco Tosi di Taranto.
8 maggio 1932
Varo nei cantieri
Franco Tosi di Taranto.
12 dicembre 1932
Entrata in servizio.
1933
Insieme al capoclasse
Argonauta ed al gemello Fisalia, compie una crociera
d’addestramento in Dodecaneso, facendo vari scali, durante il ritorno, in
Libia.
1936
Dislocato in Mar
Rosso per qualche mese, insieme al gemello Serpente,
per verificare l'idoneità dei battelli della classe Argonauta ad operare in quelle acque. In questo periodo è comandante del Salpa il capitano di corvetta Mario Tabucchi.
Successivamente
dislocato, assieme al Serpente,
dapprima in Mar Egeo e successivamente a Tobruk.
15 dicembre 1939
Assume il comando del Salpa il capitano di corvetta Antonio Biondo, 32 anni, da Maglie.
6 giugno 1940
Al comando del capitano di corvetta Antonio Biondo, il Salpa parte da Taranto per un pattugliamento 10-15 miglia a sud dell'isola di Gaudo (vicino a Creta), dove va a formare uno sbarramento insieme ai sommergibili Alpino Bagnolini, Capitano Tarantini e Reginaldo Giuliani (posizionati a circa 20 miglia l'uno dall’altro). Il Salpa sarà l'unico a non avvistare niente.
10 giugno 1940
Alla data
dell'entrata dell'Italia nella seconda guerra mondiale, il Salpa (capitano di corvetta Antonio Biondo) appartiene alla XLV Squadriglia Sommergibili del IV Grupsom di
Taranto, che forma insieme al gemello Serpente
(per altra fonte, però, allo scoppio della guerra i due battelli facevano parte
del Gruppo Sommergibili di Tobruk). Si trova già in mare per la missione iniziata il 6 giugno.
16 giugno 1940
Termina la missione raggiungendo Gallipoli, senza aver incontrato navi nemiche. Il giorno stesso rientra da Gallipoli a Taranto, navigando insieme ai sommergibili Capitano Tarantini e Ruggiero Settimo e con la scorta del cacciatorpediniere Zeffiro.
27 giugno 1940
Al comando del capitano di corvetta Antonio Biondo, il Salpa parte da Taranto diretto nel punto 33°46' N e 23°10' E, dove dovrà formare uno sbarramento tra Gaudo e Derna insieme ai sommergibili Ondina, Anfitrite ed Uebi Scebeli.
29 giugno 1940
Durante la navigazione verso la zona d'agguato, il Salpa viene attaccato dai cacciatorpediniere britannici Dainty, Defender ed Ilex (la
Forza «B»), in mare per un rastrello antisommergibile a protezione
dell'operazione britannica «MA. 3» (invio di convogli tra Malta, l'Egitto e la
Grecia) e già autori, nei giorni precedenti, degli affondamenti dei
sommergibili italiani Console Generale Liuzzi
ed Uebi Scebeli (e forse anche dell'Argonauta, capoclasse della classe
stessa del Salpa). L'incontro non è
casuale: alcuni marinai del Dainty,
infatti, prima che l'Uebi Scebeli affondasse,
sono saliti a bordo ed hanno catturato vari documenti, uno dei quali riporta
che il Salpa si trova in agguato nel
punto 33°46' N e 23°10' E, così la Forza B si è conseguentemente diretta verso
la posizione indicata.
Il Salpa viene
avvistato da un aereo antisommergibile e poi sottoposto a precisa e pesante
caccia con bombe di profondità (specie dal Dainty, che riterrà a torto di averlo affondato).
1° luglio 1940
In mattinata il Salpa viene nuovamente localizzato ed attaccato da due cacciatorpediniere, il britannico Hostile e l'australiano Stuart. L'Hostile localizza ed attacca il sommergibile alle 10.30 ma può usare solo i lanciabombe, essendosi inceppato lo scaricabombe per bombe di profondità; lo Stuart al contrario lancia un "pacchetto" di bombe di profondità alle 10.50 e subito dopo ripassa e lancia altre sei bombe, arrecando seri danni ed avarie al Salpa che scende a 60 metri ed avverte altre sei esplosioni di bombe di profondità alle 15. I danni subiti costringono il sommergibile ad interrompere la missione e dirigere su Bengasi.
3 luglio 1940
Arriva a Bengasi, dove vengono
effettuate alcune riparazioni provvisorie.
16 luglio 1940
Lascia Bengasi alla
volta di Taranto.
19 luglio 1940
Arriva a Taranto.
22 luglio 1940
Lascia Taranto diretto a Pola, dove verrà sottoposto a lavori di riparazione più estesi.
24 luglio 1940
Arriva a Pola, dove rimane in riparazione fino al 20 settembre.
21 settembre 1940
Uscita da Pola per esercitazione, al comando del capitano di corvetta Antonio Biondo.
25 settembre 1940
Altra uscita da Pola per esercitazione, ancora al comando del capitano di corvetta Antonio Biondo.
29 settembre 1940
Ulteriore uscita da Pola per esercitazione, sempre al comando del capitano di corvetta Antonio Biondo.
8 ottobre 1940
Lascia Pola diretto a Taranto, al comando del capitano di corvetta Antonio Biondo.
10 ottobre 1940
Arriva a Taranto.
12 ottobre 1940
Uscita da Taranto per esercitazione, al comando del capitano di corvetta Antonio Biondo.
18 ottobre 1940
Altra uscita da Taranto per esercitazione, al comando del capitano di corvetta Antonio Biondo.
20 ottobre 1940
Ulteriore uscita da Taranto per esercitazione, sempre al comando del capitano di corvetta Antonio Biondo.
22 ottobre 1940
Ancora un'uscita da Taranto per esercitazione, al comando del capitano di corvetta Antonio Biondo.
24 ottobre 1940
Al comando del capitano di corvetta Antonio Biondo, il Salpa parte da Taranto per un pattugliamento nelle acque della Cirenaica. Deve tuttavia interrompere la missione e dirigere per Brindisi a causa di danni causati dal tempo avverso e problemi alle batterie.
26 ottobre 1940
A mezzogiorno il Salpa avvista al largo di Santa Maria di Leuca una corazzata, distante 7 km, identificata come della classe Andrea Doria: si tratta infatti proprio dell'Andrea Doria, in navigazione di trasferimento da Pola a Taranto senza scorta di cacciatorpediniere in quanto il maltempo li ha costretti a rientrare alla base, non riuscendo a mantenere una velocità di 15 nodi. L'Andrea Doria effettua il segnale di riconoscimento, ma siccome il Salpa è troppo lento a rispondere, la corazzata spara due salve nella sua direzione; cessa il fuoco quando il sommergibile riesce finalmente ad eseguire il segnale corretto.
Il Salpa raggiunge Brindisi la sera stessa, e vi rimane ai lavori fino ad inizio dicembre.
25 novembre 1940
Mentre il Salpa è ai lavori, il capitano di corvetta Biondo cede il comando al sottotenente di vascello Filiberto Sturlese, 35 anni, da Campiglia.
3 dicembre 1940
Uscita da Brindisi per esercitazione, al comando del sottotenente di vascello Filiberto Sturlese.
14 dicembre 1940
Il sottotenente di vascello Sturlese viene avvicendato al comando del Salpa dal capitano di corvetta Emilio Berengan, 36 anni, da Venezia.
20 dicembre 1940
Uscita da Brindisi per esercitazione, al comando del capitano di corvetta Emilio Berengan.
21 dicembre 1940
Salpa da Brindisi per una missione
di agguato protettivo nel canale d'Otranto, a difesa del traffico convogliato
tra l'Italia e l'Albania, al comando del capitano di corvetta Emilio Berengan.
30 dicembre 1940
Raggiunge Augusta dopo una missione priva di eventi di rilievo, ha soltanto captato rumore di macchine ed esplosioni lontane.
3 gennaio 1941
Il capitano di corvetta Berengan lascia il comando del Salpa, che il giorno seguente viene assunto dal parigrado Guido Coscia, 32 anni, da Forenza.
26-27 gennaio 1941
Compie un pattugliamento idrofonico al largo di Augusta, al comando del capitano di corvetta Guido Coscia, senza che si verifichino eventi degni di nota.
31 gennaio 1941
Salpa da Augusta per una missione nelle acque della Cirenaica, al comando del capitano di corvetta Guido Coscia.
3 febbraio 1941
Alle due di notte, mentre procede da Augusta verso Derna durante la navigazione di avvicinamento al suo settore d'agguato (sito nelle acque di Marsa Matruh), avvista tre cacciatorpediniere britannici impegnati in ricerca sistematica antisommergibile, che lo localizzano e lo bombardano pesantemente con cariche di profondità fino alle 16.
Successivamente viene danneggiato da un aereo antisommergibili e poi costretto ad abbandonare la missione a seguito del danneggiamento degli accumulatori delle batterie.
5 febbraio 1941
Rientra ad Augusta, ripartendo subito dopo alla volta di Messina.
6 febbraio 1941
Arriva a Messina.
10 febbraio 1941
Lascia Messina diretto a Taranto, per il terzo lungo periodo di lavori nell'arco di pochi mesi.
Nel tardo pomeriggio, durante la navigazione di trasferimento, il Salpa viene avvistato da 7300 metri di distanza dal sommergibile britannico Rover (capitano di corvetta Hubert Anthony Lucius Marsham, che identifica il suo bersaglio come un'unità della classe Perla), che alle 17.52 gli lancia cinque siluri (un sesto non parte perché difettoso) da 1370 metri di distanza, a 5,5 miglia per 278° da Punta Stilo. Il Salpa avvista due scie di siluri a dritta (alle 18.15, secondo il rapporto del suo comandante) e le evita mettendo tutta la barra a sinistra; prosegue quindi nella navigazione ed alle 23, incontrato un convoglio (piroscafi tedeschi Arta, Maritza ed Heraklea scortati dal cacciatorpediniere Baleno) in navigazione da Bari a Messina, lo avverte del pericolo.
11 febbraio 1941
Arriva a Taranto, dove rimane in riparazione fino al 20 marzo.
14 febbraio 1941
Uscita da Taranto per prove in mare, al comando del capitano di corvetta Guido Coscia.
24 marzo 1941
Uscita da Taranto per esercitazione, al comando del capitano di corvetta Guido Coscia.
31 marzo 1941
Al comando del capitano di corvetta Guido Coscia, salpa da Taranto per un'altra
missione di agguato protettivo nel canale d'Otranto, al largo di Capo Krio sulla costa albanese, a difesa del traffico
convogliato tra l'Italia e l'Albania. Non avvista niente all'infuori di alcuni MAS.
14 aprile 1941
Rientra a Taranto.
25-26 aprile 1941
Pattugliamento idrofonico nel Golfo di Taranto, al comando del capitano di corvetta Guido Coscia. Nessun evento di rilievo.
27-28 aprile 1941
Altro pattugliamento idrofonico nel Golfo di Taranto, al comando del capitano di corvetta Guido Coscia. Nessun evento degno di nota. Al rientro dalla missione il comandante Coscia sbarca e viene sostituito dal tenente di vascello fiorentino Renato Guagni, di trent'anni, che sarà l'ultimo comandante del Salpa.
5-6 maggio 1941
Uscita da Taranto per esercitazione al comando del tenente di vascello Renato Guagni, insieme al vecchio sommergibile H 8 e con la scorta della nave scorta ausiliaria F 46 Limbara.
9 maggio 1941
Salpa da Taranto al comando del tenente di vascello Renato Guagni per un pattugliamento a sudovest di Creta.
14 maggio 1941
Viene spostato al largo della costa egiziana per due giorni, poi torna nelle acque di Creta.
25 maggio 1941
Conclude la missione raggiungendo Messina. Non si sono verificati eventi degni di nota, ha solo captato del rumore di macchine.
12 giugno 1941
Uscita da Messina per esercitazione, al comando del tenente di vascello Renato Guagni, con la scorta della pirovedetta Arcioni della Guardia di Finanza.
Ufficiali e marinai in tenuta
coloniale sul Salpa in arrivo a
Massaua nel 1936 (Coll. Giovanni Celeste, via www.associazione-venus.it)
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Duello tra sommergibili
Alle 21.55 del 18 giugno 1941 il Salpa, al comando del tenente di
vascello Renato Guagni, partì da Messina per una missione nelle acque cirenaico-egiziane. Il suo settore d'agguato era situato tra Ras Uleima (Golfo di Sollum) e Marsa Matruh, con il compito di
attaccare il traffico nemico nelle acque costiere della Cirenaica; più precisamente la zona assegnata era delimitata dai meridiani 26°20' E e 26°40' E, dal parallelo 31°55' N e dalla costa egiziana (secondo fonti tedesche, invece, la zona era compresa tra i meridiani 25°00' E e 25°20' E ed i paralleli 32°27' N e 32°40' N). Era previsto
che il sommergibile sarebbe giunto nel proprio settore operativo nella notte
del 21 giugno, per poi trattenervisi fino alla sera del 30 giugno, dopo di che avrebbe dovuto raggiungere Lero.
Come fin troppi altri
battelli, però, il Salpa non rispose
più alle chiamate radio dopo la sua partenza. Alla fine ci si dovette
rassegnare: il sommergibile ed i suoi 48 uomini di equipaggio erano stati inghiottiti dal Mediterraneo. Il 20 luglio
1941 gli uomini del Salpa, cinque ufficiali e 43 tra sottufficiali e marinai, furono
dichiarati dispersi.
La verità, come
sovente avveniva in questi casi, si apprese dagli archivi britannici dopo la guerra.
Alle 7.57 del mattino
del 27 giugno 1941 il sommergibile britannico Triumph (capitano di corvetta Wilfrid John Wentworth Woods), mentre si trovava
immerso al largo di Marsa Matruh, aveva avvistato quelle che sulle prime erano parse le alberature di una piccola nave: cinque minuti più tardi, tuttavia, il comandante britannico si era reso conto che quello che stava osservando era un sommergibile, probabilmente appena emerso, distante circa 1800 metri. Woods aveva identificato il suo avversario come un'unità italiana della classe Perla, stimandone la rotta come 003° e la velocità in dieci nodi.
Le manovre del
sommergibile italiano impedivano a quello britannico di attaccare con il siluro
stando immerso, così, alle 8.11, il Triumph
era emerso ed aveva aperto il fuoco con il cannone e le mitragliere Lewis da 1370
metri di distanza. Anche sul Salpa i serventi
avevano armato il pezzo, ma dopo aver sparato cinque colpi che erano caduti
tutti lunghi avevano abbandonato il cannone ed erano scesi sottocoperta. Il Triumph aveva sparato 33 colpi con il cannone da 101 mm (nonché 330 con le mitragliatrici Lewis),
mettendone a segno cinque e giungendo quasi ad immobilizzare il Salpa, che aveva iniziato ad affondare
di poppa; alle 8.18 l'unità britannica aveva lanciato due siluri da appena 550
metri di distanza. La prima delle due armi si era rivelata difettosa ed aveva deviato dalla rotta accostando a sinistra, ma la seconda era andata a segno, ed il Salpa era scomparso in un'enorme colonna di fumo ed acqua, dopo di
che i rottami erano piovuti su tutta l'area circostante. Quando tutto si era
diradato, solo una grossa chiazza di nafta era apparsa in superficie: nessun
sopravvissuto era in vista. Il Salpa
era affondato nel punto 32°05' N e 26°47' E (o 28°47' E), portando con sé tutto
l'equipaggio.
Per quest'azione il comandante Woods del Triumph ricevette il Distinguished Service Order, mentre il suo secondo Richard Gatehouse ebbe la Distinguished Service Cross.
Perirono con il Salpa:
Romeo Alessi, sottocapo silurista, da Modena
Giordano Anderbegani, capo elettricista di seconda classe, da Como
Nando Benecchi, sottocapo radiotelegrafista, da Sorbolo
Lionello Bertani, marinaio fuochista, da Cesenatico
Giuseppe Biondi, secondo capo silurista, da Lucca
Felice Caimi, marinaio silurista, da Solbiate Olona
Aniello Cammisa, sottocapo cannoniere, da Sperone
Catello Castellano, marinaio, da Meta
Antonio Ciccone, marinaio silurista, da Acerra
Cito Citi, marinaio silurista, da Capannoli
Crispoldo Crispoldi, capo meccanico di prima classe, da San Gemini
Domenico Degortes, marinaio, da Olbia
Domenico Di Pilato, marinaio, da Bisceglie
Cosimo Elia, marinaio silurista, da Cellino San Marco
Giovanni Fannio, sottocapo elettricista, da Codroipo
Cleto Federighi, capo silurista di seconda classe, da Buggiano
Alessandro Filippi, secondo capo elettricista, da Carrara
Angelo Galderisi, secondo capo elettricista, da Salerno
Mario Gatti, secondo capo motorista, da Zolla Predosa
Renato Guagni, capitano di corvetta (comandante), da Firenze
Antonio Kosmina, sergente furiere, da Comeno
Corrado La Forgia, marinaio motorista, da Molfetta
Armando Lagi, marinaio, da Scarperia
Giuseppe Liguoro, marinaio, da Torre
del Greco
Mauro Lazzaro Magarelli, marinaio fuochista, da Molfetta
Guido Merli, sottocapo radiotelegrafista, da Voghera
Pietro Micillo, sottocapo cannoniere, da Sparanise
Salvatore Morello, marinaio motorista, da Palermo
Alfredo Neri, marinaio cannoniere, da Gaggio Montano
Renzo Paganelli, sottocapo fuochista, da Mirandola
Doris Paladini, secondo capo radiotelegrafista, da Codroipo
Raffaele Palazzo, sottocapo segnalatore, da Campi Salentina
Leo Pattacini, marinaio radiotelegrafista, da San Polo d'Enza
Antonio Piazzolla, sottocapo elettricista, da Margherita di Savoia
Antonio Pintar, secondo capo nocchiere, da Trieste
Giovanni Premuda, sottotenente di vascello, da Lussinpiccolo
Rino Prendin, marinaio motorista, da Monteviale
Dilio Ridi, marinaio, da Capoliveri
Giovanni Rosini, guardiamarina, da Rotella
Umberto Scognamiglio, marinaio, da Torre Annunziata
Manlio Scorsolini, sottocapo elettricista, da Civitavecchia
Idilio Tanganelli, secondo capo motorista, da Città della Pieve
Luigi Traina, tenente del Genio Navale, da Corleone
Domizio Valsecchi, marinaio fuochista, da Cesana Brianza
Ugo Vassalle, sottocapo furiere, da Viareggio
Lorenzo Veccia, marinaio, da Cupra
Marittima
Carlo Villa, marinaio fuochista, da Monza
Giuseppe Viscogliesi, sottocapo silurista, da Parrano
Manlio Vittori, sottotenente di vascello, da Fiume
L'affondamento del Salpa nel giornale di bordo del Triumph (da Uboat.net):
"0800 hours - A surfaced submarine was sighted about 2000 yards away. As the enemy manoeuvring made it impossible to make a submerged torpedo attack Triumph surfaced at 0811 hours and opened fire with the deck and Lewis guns from 1500 yards.
The enemy also manned
his deck gun. After firing 33 rounds (with 5 hits) the enemy was almost stopped
and appeared to be sinking by the stern. The enemy's gun crew, after firing
five rounds that all went over, abandoned their gun and went below.
0818 hours - Fired
two torpedoes from 600 yards. The second torpedo hit the enemy submarine. An
enormous column of smoke and water shot into the air and debris showered all
round. A large pool of oil appeared but no survivors were seen in the water."
Un’altra immagine del Salpa in arrivo a Massaua nel 1936 (Coll.
Giovanni Celeste, via www.associazione-venus.it)
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I seguenti nominativi non sono nel data base di ONORCADUTI e nell'Albo d'Oro della Marina militare: Di Filato Fintar e Galdi. Di Filato è da sostituire con Di Pilato. Mancano nell'elenco Biondi Giuseppe, Galderisi Angelo, Pintar Antonio e Valsecchi Domizio. In totale morirono il Comandante, 4 Ufficiali e 44 Sottufficiali, Sottocapi e Comuni.In totale 49 (fonte Albo d'Oro della MMI e ONORCADUTI)
RispondiEliminaLa ringrazio per la segnalazione; correggerò la pagina al mio rientro.
EliminaBsera. All'atto dell'ingresso in guerra il comandante del Salpa è affidato al CC Antonio Biondo da Maglie.
RispondiEliminaDopo un brevissimo periodo al comando del CC Emilio Berengan, da Venezia, a fine maggio 1941, il sommergibile passa al comando del TV Renato Guagni, da Firenze, con cui affonderà il 27 giugno seguente.
Grazie, aggiungo.
EliminaBsera. Il Salpa nel 1936 in Mar Rosso era al comando del CC Mario Tabucchi.
RispondiEliminaGrazie, aggiungo.
EliminaHo notato un errore tra I nominativi dell'equipaggio. Il nome errato è Ugo Vassallo. Il nome corretto è Ugo Vassalle. ( con la "e" finale al posto della "o" ). Distinti saluti Ugo Vassalle.
EliminaHo notato un errore tra i nominativi dell'equipaggio. Il nome errato è Ugo Vassallo. Il nome corretto è Ugo Vassalle. ( con la "e" finale al posto della "o" ).
RispondiEliminaGrazie per la segnalazione, provvedo a correggere.
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