Il Città di Tripoli con la livrea della Tirrenia (g.c. Rosario Sessa
via www.naviearmatori.net)
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Piroscafo passeggeri da 2933 tsl e 1586 tsn, lungo 96,3 metri e largo 12,5, pescaggio 6,4 m, velocità 13,5 nodi. Appartenente alla società Tirrenia, matricola 392 al Compartimento Marittimo di Napoli.
Breve e parziale cronologia.
21 aprile 1915
Varato nei Cantieri
Navali Riuniti di Ancona (numero di cantiere 62).
24 maggio 1915
All’atto
dell’ingresso dell’Italia nella prima guerra mondiale la flotta austroungarica,
uscita dalle proprie basi nella notte precedente, lancia un attacco a sorpresa
contro le coste italiane, bombardando diverse città della costa adriatica. Le
moderne corazzate Viribus Unitis, Prinz Eugen e Tegetthoff, insieme al cacciatorpediniere Velebit ed alla torpediniera TB
65T, bombardano Ancona, causando danni in tutta la città e vittime (68
morti e circa 150 feriti), e colpendo anche i cantieri navali. Il Città di Tripoli, che vi si trova in
allestimento, subisce danni al fumaiolo, alla plancia ed alla sala musica per
totali 100.000 lire.
1915
Completato per la
Società di Navigazione Sicilia, con sede a Palermo. Stazza lorda originaria
3044 tsl, netta 1591 tsn.
Durante la prima guerra mondiale sarà impiegato come trasporto truppe (secondo altre fonti, come incrociatore ausiliario, ma si tratta probabilmente di un errore dovuto a confusione con il gemello Città di Bengasi che fu effettivamente utilizzato come incrociatore ausiliario).
Durante la prima guerra mondiale sarà impiegato come trasporto truppe (secondo altre fonti, come incrociatore ausiliario, ma si tratta probabilmente di un errore dovuto a confusione con il gemello Città di Bengasi che fu effettivamente utilizzato come incrociatore ausiliario).
1916
È comandante del Città di Tripoli il capitano di lungo
corso Manfredi Pirandello.
1° maggio 1917
Salpa da Napoli
scortato dalla torpediniera d’alto mare Orsa,
per trasportare in Palestina il Distaccamento Italiano di Palestina al comando
del capitano Angelo Scalfi.
6 maggio 1917
Parte da Napoli con a
bordo 6 ufficiali, 2 attendenti e 100 carabinieri che dovranno costituire il
primo nucleo del costituendo corpo di spedizione italiano nel Sinai, in corso
di formazione a seguito della richiesta, da parte britannica, dell’invio di un
reparto italiano in quel territorio.
10 maggio 1917
Il Città di Tripoli arriva a Tripoli, dove
il 13 maggio si uniscono ai 108 uomini già presenti altri 346 tra ufficiali e
bersaglieri, al comando del maggiore Francesco D’Agostino, con 6 cavalli, 40
muli ed una ridotta quantità di provviste, munizioni ed attrezzature da campo e
870.000 cartucce.
19 maggio 1917
Sbarca in Egitto i
454 uomini del corpo di spedizione, che proseguiranno poi via terra verso il
Sinai.
17 settembre 1919
Parte da Malta con 33
ex prigionieri austroungarici da rimpatriare.
1921
Inaugura il nuovo
scalo di Civitavecchia, servito dalla linea n. 6 della Società di Navigazione
Sicilia.
13 dicembre 1923
Lascia Tripoli con a
bordo 23 ufficiali e 374 camicie nere della 176a Legione “sarda”,
diretto a Bengasi insieme al piroscafo Yosto,
che trasporta 365 uomini. Tali truppe sono in trasferimento per le operazioni
per la riconquista della Libia, in gran parte in mano ai ribelli senussiti. Città di Tripoli e Yosto sbarcano le truppe a Bengasi tra il 19 ed il 20 dicembre.
1926
Acquistato dalla
Compagnia Italiana Transatlantica (CITRA).
Anni ’20
Impiegato sulle linee
per la Sardegna e per l’Africa Settentrionale.
21 febbraio 1930
Soccorre l’importante
architetto Florestano Di Fausto e l’equipaggio del suo aereo, precipitato
dodici ore prima nel Tirreno settentrionale. Di Fausto dedicherà il volume
illustrante la sua opera, pubblicato a Ginevra nel 1932, al comandante ed
all’equipaggio del Città di Tripoli.
1932
A seguito della fusione della CITRA con la compagnia di navigazione Florio nella Tirrenia Flotte Riunite Florio-CITRA, il Città di Tripoli passa alla nuova compagnia.
A seguito della fusione della CITRA con la compagnia di navigazione Florio nella Tirrenia Flotte Riunite Florio-CITRA, il Città di Tripoli passa alla nuova compagnia.
1936
La Tirrenia Flotte
Riunite diventa Società Anonima di Navigazione Tirrenia, con sede a Napoli.
1938
Trasporta a Carbonia
i ragazzi dell’Accademia di Scherma, diretti in Sardegna per una gita organizzata
da Luigi Socini Guelfi, il più giovane podestà d’Italia.
5 maggio 1938
Presenzia, insieme ad
altri mercantili, alla rivista navale «H» organizzata nel Golfo di Napoli in
occasione della visita in Italia di Adolf Hitler.
22 dicembre 1940
Requisito a Napoli
dalla Regia Marina, senza essere iscritto nel ruolo del naviglio ausiliario
dello Stato. Sarà impiegato principalmente come trasporto truppe in Mar Egeo.
26 gennaio 1941
Parte da Bari alle 21
in convoglio con il piroscafo Argentina
e le motonavi Verdi e Donizetti. Le navi, scortate dalla
torpediniera Castelfidardo e
dall’incrociatore ausiliario Città di
Genova, trasportano il primo scaglione della Divisione Fanteria «Cagliari»,
con 2634 uomini e 1162 tonnellate di materiali.
27 gennaio 1941
Il convoglio arriva a
Durazzo alle 9.15. Alle 20.40 Città di
Tripoli, Argentina e Verdi ripartono scarichi scortati dalla Castelfidardo.
28 gennaio 1941
Il convoglio giunge a
Bari alle 9.30.
30 gennaio 1941
Parte da Bari a
mezzanotte in convoglio con la motonave Donizetti
ed i piroscafi Titania e Caterina, scortati dalla torpediniera Giacomo Medici e dall’incrociatore
ausiliario Barletta. Il carico del
convoglio assomma a 688 quadrupedi e 128 tonnellate di foraggio e materiali,
oltre a 1506 militari.
31 gennaio 1941
Il convoglio arriva a
Durazzo alle 14.
6 febbraio 1941
Parte alle 2.45 da
Durazzo insieme alle motonave Città di
Bastia ed al piroscafo Rosandra,
scarichi, e con la scorta della torpediniera Calatafimi. Il convoglio arriva a Bari alle 15.40.
12 febbraio 1941
Lascia scarico
Durazzo alle 3.30 insieme alle motonavi Rossini
e Città di Savona, con la scorta
della Medici, giungendo a Bari alle
18.30.
16 febbraio 1941
Salpa da Bari alle
due di notte in convoglio con le motonavi Città
di Savona, Città di Bastia e Puccini. Le navi trasportano
complessivamente 2957 uomini e 392 tonnellate di materiali e, scortate dalla Castelfidardo e dall’incrociatore
ausiliario Brioni, arrivano a Durazzo
alle 16.
17 febbraio 1941
Lascia scarico
Durazzo alle 15, venendo poi raggiunto dall’incrociatore ausiliario Capitano A. Cecchi, che ne assume la scorta.
18 febbraio 1941
Città di Tripoli e Capitano
Cecchi arrivano a Bari all’una di
notte.
20 febbraio 1941
Salpa da Bari alle
18.40 insieme alle motonavi Città di
Bastia e Puccini ed al piroscafo Goffredo Mameli, con la scorta di Medici e Brioni.
21 febbraio 1941
Il convoglio, che
trasporta 1965 uomini, 4181 tonnellate di viveri e 108 di altri rifornimenti,
arriva a Durazzo alle 10.10.
24 febbraio 1941
Lascia Bari e
raggiunge Durazzo in convoglio con il piroscafo Italia e la motonave Puccini
(le navi trasportano in tutto 2450 uomini e 371 tonnellate di materiali),
scortati dal Capitano Cecchi e dalla torpediniera Curtatone.
12 marzo 1941
Il Città di Tripoli, il piroscafo Titania e le motonavi Barbarigo e Città di Bastia lasciano Bari trasportando in tutto 1395 uomini,
644 quadrupedi, 123 automezzi e 943 tonnellate di rifornimenti, giungendo a
Durazzo con la scorta del Capitano Cecchi e della torpediniera Solferino.
13 marzo 1941
Città di Tripoli e Città
di Bastia, dopo aver imbarcato 497 feriti, salpano da Durazzo alle 5.30 in
convoglio con i piroscafi scarichi Maria
e Bolsena, scortati dalla
torpediniera Solferino. Il convoglio
giunge a Bari alle 19.30.
16 marzo 1941
Lascia Bari a mezzanotte
insieme alle motonavi Città di Agrigento,
Città di Bastia e Verdi, scortate dal Capitano Cecchi e dalla
torpediniera Generale Marcello Prestinari. Il convoglio, che trasporta
2909 uomini e 172 tonnellate di materiali, giunge a Durazzo alle 16.25.
19 marzo 1941
Città di Tripoli, Città
di Bastia, Donizetti ed un’altra
motonave, la Narenta, lasciano Bari
alle 23 con a bordo il primo scaglione della Divisione Fanteria «Firenze» (1986
uomini e 612 tonnellate tra materiali della Divisione ed altri rifornimenti),
scortate dalla Castelfidardo.
20 marzo 1941
Il convoglio arriva a
Durazzo alle 15.15.
21 marzo 1941
La Città di Tripoli, dopo aver imbarcato
231 feriti leggeri, riparte da Durazzo alle 7, in convoglio con la Città di Bastia ed il piroscafo Tagliamento, nonché la Castelfidardo di scorta. Le navi
arrivano a Bari alle 21.30.
27 marzo 1941
Alle 19 Città di Tripoli, Città di Savona, Donizetti
ed un’altra motonave, la Città di Trapani,
partono da Bari con 2717 militari e 380 tonnellate di rifornimenti, scortate
dalla Medici e dall’incrociatore
ausiliario Brindisi.
28 marzo 1941
Il convoglio giunge a
Durazzo alle 9. Il Città di Tripoli
riparte il giorno stesso alle 20, dopo aver imbarcato 195 feriti leggeri, in
convoglio con i piroscafi scarichi Zena,
Istria e Triton Maris.
29 marzo 1941
Arriva a Bari alle
11.45.
2 aprile 1941
A mezzanotte il Città di Tripoli, insieme alle motonavi Città di Savona, Città di Alessandria e Donizetti,
lascia Bari con la scorta della Solferino
e dell’incrociatore ausiliario Barletta.
Il convoglio, che trasporta 2744 militari e 392 tonnellate di materiali, arriva
a Durazzo alle 13.30.
7 aprile 1941
Il Città di Tripoli e le motonavi Città di Alessandria e Donizetti partono da Bari a mezzanotte,
con a bordo 2305 uomini e 263 tonnellate di materiali, scortati da Capitano Cecchi e Prestinari. Le
navi arrivano a Durazzo alle 16.30.
21 aprile 1941
Alle 20.50 il Città di Tripoli ed i piroscafi Quirinale, Istria e Bolsena, aventi
a bordo in tutto 1834 militari e 280 tonnellate di benzina, partono da Bari
scortati dalla Castelfidardo e
dall’incrociatore ausiliario Brindisi.
22 aprile 1941
Il convoglio arriva a
Durazzo alle 11.30.
30 aprile 1941
Parte da Bari alle 21
insieme alla motonave Donizetti ed
al piroscafo Laura C. e con la
scorta dell’incrociatore ausiliario Brindisi e
della torpediniera Giacomo Medici.
2 maggio 1941
Il convoglio arriva a
Durazzo alle 11.30 con 733 militari e 2100 tonnellate di rifornimenti.
3 maggio 1941
Lascia Durazzo
insieme alla Donizetti e scortato
dalla Solferino, alle 23. I due
mercantili hanno a bordo 400 militari italiani che rimpatriano, 700 prigionieri
serbi ed un carico di materiali.
4 maggio 1941
Il convoglio arriva a
Bari alle 11.30.
5 maggio 1941
Alle 20 Città di Tripoli, Città di Marsala, Maria e
Donizetti salpano da Bari con a bordo
400 militari ed un carico di materiali, scortati dalla Solferino.
6 maggio 1941
Il convoglio arriva a
Durazzo alle 9.15.
7 maggio 1941
Città di Tripoli, Città
di Marsala, Donizetti ed il
piroscafo Monrosa, aventi a bordo 1910
militari rimpatrianti e dei materiali, ripartono da Durazzo alle tre di notte
scortati dalla Solferino e
dall’incrociatore ausiliario Zara,
arrivando a Bari alle 17.
1° giugno 1941
Trasporta da Brindisi
a Valona, insieme al piroscafo Argentina
ed alla motonave Viminale, 430 uomini
ed un carico di vestiario ed altri materiali. La scorta è fornita dalla
torpediniera Prestinari.
4 giugno 1941
Città di Tripoli, Argentina
e Viminale rientrano da Valona a
Bari, scortati dalla Prestinari e
dall’incrociatore ausiliario Brindisi,
trasportando 3130 militari rimpatrianti oltre a materiali.
6 giugno 1941
Parte da Bari
scortato dal Brindisi, trasportando
truppe e rifornimenti. A Brindisi si aggregano al convoglio anche i trasporti
truppe Francesco Crispi e Galilea e la Prestinari; tutte le unità giungono poi a Valona.
11 giugno 1941
Il Città di Tripoli, la motonave Rossini ed i piroscafi Milano e Quirinale lasciano Bari carichi di truppe e rifornimenti, giungendo
a Durazzo scortati dalla Solferino.
20 giugno 1941
Rientra da Durazzo a
Brindisi trasportando, insieme alla Città
di Marsala ed al piroscafo Rosandra,
personale del Regio Esercito, 1409 operai rimpatrianti e materiali. La scorta è
fornita dalla Solferino e
dall’incrociatore ausiliario Brioni.
7 giugno 1941
Lascia Valona insieme
ai piroscafi Francesco Crispi e Galilea, scortati dalla torpediniera Medici e dall’incrociatore ausiliario Zara. Quest’ultimo si ferma poi a
Brindisi, mentre le altre navi proseguono fino a Bari.
22 giugno 1941
Città di Tripoli e Città
di Alessandria trasportano truppe e materiali da Bari a Missolungi, facendo
scalo a Brindisi, scortate da Medici
e Brioni.
28-3o giugno 1941
Il 28 il Città di Tripoli imbarca a Missolungi il
Comando della 24a Legione Camicie Nere d’Assalto ed il suo XXIV Battaglione
Camicie Nere, mentre la Città di Savona
imbarca altri reparti della stessa Legione. I due mercantili prendono poi il
mare, attraversano il Canale di Corinto il 29 giugno e riprendono la
navigazione il 30 con la scorta di tre navi ed un idrovolante della Luftwaffe.
Durante la navigazione l’idrovolante
mitraglia una macchia avvistata sulla superficie del mare, e la scorta
effettua ascolto idrofonico, ma non viene rilevato nulla e la navigazione
prosegue senza altri problemi.
Il Città di Tripoli dopo il varo (da www.enet.gr |
L'affondamento
La sera del 1° luglio
1941 il Città di Tripoli lasciò Porto
Vathi, sull’isola di Samos, in convoglio con la motonave Città di Savona, con la scorta della torpediniera Libra. I due mercantili stavano tornando
al Pireo dopo aver trasportato a Samos truppe assegnate alla guarnigione
dell’isola (i primi reparti della Divisione «Cuneo», di cui era iniziato il
trasferimento dalle Sporadi alle Cicladi).
Alle sei del mattino
del 2 luglio un velivolo della Luftwaffe raggiunse il convoglio per fornirgli
scorta antisommergibile. Né la Libra
(che zigzagava a proravia del convoglio) né l’aereo tedesco, però, si avvidero
della presenza del sommergibile britannico Torbay.
Alle 6.30 tale
battello, al comando del capitano di corvetta Antohony Cecil Capel Miers, aveva
avvistato il convoglio italiano a 4,9 miglia per 295° da Punta San Nicolò
(nell'isola di Zea)
Alle 7.22 (ora di
bordo del Torbay, un’ora avanti
rispetto all’orario italiano), a 4,5 miglia per 304° da Punta San Nicolò, il Torbay lanciò tre siluri contro il
mercantile di testa – il Città di Tripoli
– da una distanza di 3000 metri, e due minuti dopo ne lanciò altri tre contro
il mercantile di coda (la Città di Savona).
Fu l'aereo il primo
ad avvistare le scie dei siluri, dandone subito segnalazione. Anche lo stesso Città di Tripoli avvistò le armi dirette
contro di esso, ed iniziò un’accostata per tentare di evitarle, ma la manovra
era appena cominciata quando il piroscafo fu colpito da un siluro a centro
nave, sul lato di dritta. Erano le 6.23 (7.25 per l'orario del Torbay): la nave affondò nel punto
37°41' N e 24°15' E (o 37°42' N e 24°16' E), nel canale di Zea, a sud di Atene
ed a nord di Zea.
Mentre la Libra si portava sulla presunta
posizione del battello attaccante per bombardarlo con cariche di profondità (ne
gettò 18 tra le 7.30 e le 8.40, ma nessuna esplose vicina al Torbay), la Città di Savona trasse in salvo 48 dei 59 membri dell’equipaggio
del Città di Tripoli. I dispersi
furono undici.
Le vittime tra l'equipaggio civile:
Salvatore Bandiera, marinaio
Giuseppe Bellanti, marinaio
Salvatore Galioto, pennese
Leonardo Gugliari, nostromo
Francesco Maria, cameriere
Giuseppe Marinella, marinaio
Francesco Sanfilippo, marinaio
Domenico Saraceno, ufficiale di macchina
L'affondamento del Città di Tripoli nel giornale di bordo
del Torbay (da Uboat.net):
"Around 0630 hours
(time zone -3), while in position 295° Pt. St.Nikolo (Zea Island) 4.9 nautical
miles, two merchants escorted by an Italian torpedo boats of the Libra class was sighted. Overhead of the
convoy an aircraft was circling. Torbay
took action to get into attack position.
At 0722 hours, while
in position 304° St. Nokolo 4.5 nautical miles, three torpedoes were fired at
the leading merchant [il Città di Tripoli]
from 3300 yards.
At 0724 hours three
torpedoes were fired at the rear ship [la Città
di Savona].
At 0725 hours the
leading ship was struck by one torpedo.
From 0730 to 0840
hours the escorting Italian torpedo boat dropped 18 single depth charges but
none were very close."
Il relitto del Città di Tripoli è stato scoperto da
subacquei greci (Ari̱s Biláli̱s, Kó̱sta Tho̱ktarídi̱, Níkos Vasilátos, Saránti̱s
Malafoúri̱s, Prodromos Daglaroglou ed Eléni̱
Tsopouropoúlou) nel 2009 ed identificato ed esplorato nel luglio 2014, a 117
metri di profondità (le parti superiori arrivano a 96-97 metri); giace in
assetto di navigazione ed in buone condizioni, orientato in direzione sud/sudest-nord/nordovest,
con l’evidente squarcio aperto dal siluro visibile sul lato dritto.
La nave in un dipinto che la
mostra con i colori della Società di Navigazione Sicilia (g.c. Rosario Sessa
via www.naviearmatori.net)
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Scusate ma sono informato che il relitto è stato studiato per la prima volta da Antonis Grafas in 24 aprile 2010. Per ulteriori informazioni vedere:
RispondiEliminahttp://www.grafasdiving.gr/nauagia2.php?lang=en&id=49
Grazie
DG
Qui però si parla di ritrovamento già nel 2009: http://www.wreckdiving.gr/wreck/citta-di-tripoli
EliminaTra quelle undici persone disperse c'era mio nonno ...lasciò mia nonna vedova a 31 anni e due bimbe....mia madre...6 anni ! Mi hanno parlato della sua carriera e della sua scomparsa fino a volergli bene senza averlo mai conosciuto!
RispondiEliminaAvendo trovato una lettera spedita il 4 aprile 1941 dal maggiore Mancini imbarcato sul Duca degli Abruzzi al fratello Vincenzo, ufficiale macchinista del Piroscafo Città di Tripoli, vorrei qualche notizia su di lui da chi ne sappia qualcosa - Lucio C. Giummo : lucio.giummo@virgilio.it
EliminaAnche mio nonno è tra quelle 11 persone. Mio padre a nacque 13 giorni dopo la sua scomparsa. Vorrei ringraziare chi ci ha permesso di ricostruire l’accaduto e chi ha effettuato le riprese del relitto
RispondiElimina