lunedì 20 marzo 2023

RD 33

L'RD 33 (Coll. Guido Alfano, via Coll. Giorgio Parodi e www.naviearmatori.net)

Dragamine della classe RD 31. Dislocamento di 156 o 182 o 196 tonnellate standard e 207 a pieno carico; lunghezza 33,15 metri, larghezza 5,8, pescaggio 2,22. Era armato con un cannone da 76/40 mm e due mitragliatrici da 6,5 mm (altra fonte parla di due mitragliere da 13,2 mm), e raggiungeva una velocità massima di 14 nodi, con un’autonomia di 660 miglia a 10,5 nodi.
Per buona parte del conflitto fece parte della XVIII Flottiglia Dragaggio, attiva nel Canale di Sicilia e nelle acque delle Isole Pelagie.
 
Breve e parziale cronologia.
 
Giugno 1918
Impostazione nel Regio Cantiere Navale di Castellammare di Stabia (numero di costruzione 135).
20 marzo 1919
Varo nel Regio Cantiere Navale di Castellammare di Stabia.
Aprile 1919
Entrata in servizio.
Estate 1941
L'RD 33 viene munito di telemetro, installato dall’officina di Lampedusa, al fine di poter determinare la posizione delle unità impegnate in operazioni di dragaggio in alto mare, quando la costa non è visibile, mediante rilevamenti e distanze telemetriche (durante tali operazioni, nelle quali è indispensabile conoscere sempre con esattezza la posizione, viene posata una prima boa in un punto fatto con rilievi dalla costa, e ad essa rimane ormeggiato un dragamine; viene poi posata una seconda boa dopo aver ricavato rilevamento e distanza dalla prima, quindi una terza con analogo metodo – a questo punto si salpa la prima boa, in precedenza necessaria per avere un rilevamento esatto –, e così via, usando le boe come punti di riferimento per determinare la posizione).
19 dicembre 1941
L'RD 33 salpa da Tripoli alle 18, per scortare a Pantelleria il dragamine ausiliario R 144 Agata Madre ed il piroscafo Pertusola.
21 dicembre 1941
Il piccolo convoglio raggiunge Pantelleria alle dieci.
26 agosto 1942
L'RD 33 (avente a bordo il comandante della XVIII Flottiglia Dragaggio, capitano di corvetta Dario Buscaglia) ed un dragamine ausiliario si trasferiscono da Trapani a Pantelleria in serata, per condurre un’operazione di dragaggio esplorativo volta ad accertare l’avvenuta disattivazione di uno "sbarramento temporaneo" di 110 mine (denominato «S.t. 1», ossia «Sbarramento temporaneo 1», e costituito da mine a galleggiamento temporaneo, regolate per affondare 48 ore dopo la posa) posato due settimane prima al largo di Capo Bon dal cacciatorpediniere Lanzerotto Malocello, allo scopo di ostacolare il passaggio del convoglio britannico «Pedestal» diretto a Malta. L'RD 33 e due dragamine ausiliari (entrambi motopescherecci requisiti, dei quali uno è già in attesa a Pantelleria: uno è munito di apparato per il dragaggio a sciabica, l’altro di un’attrezzatura a divergenti) devono assicurarsi che tutte le mine siano affondate, accertando così che la zona non è più pericolosa per la navigazione e che i congegni di autoaffondamento delle mine funzionano regolarmente, e localizzare eventuali relitti di navi nemiche saltate sulle mine. L’operazione sarà diretta personalmente dal comandante Buscaglia.
27 agosto 1942
In mattinata, dopo aver ancorato tre gavitelli per indicare le posizioni dei campi minati, l'RD 33 ed i due dragamine ausiliari iniziano il dragaggio esplorativo. La zona da dragare ha forma quasi rettangolare, con ampio margine rispetto alle estremità degli sbarramenti.
Nei giorni seguenti le tre unità dragano per due volte la zona assegnata, senza trovare né mine, né relitti. Passano le notti all’ancora a ridosso di Capo Bon o di Ras Mustafà, a seconda delle condizioni meteomarine. In settembre la zona può così essere dichiarata libera alla navigazione.
 
L'RD 33 e l'RD 20 a Portovenere negli anni Trenta (Coll. Guido Alfano, via Coll. Giorgio Parodi e www.naviearmatori.net)

Naufragio
 
Le circostanze della perdita dell'RD 33 ricordano che anche in tempo di guerra, oltre che da mine, navi, aerei e sommergibili nemici, i marinai dovevano guardarsi da un altro eterno, mortale, spietato nemico: il mare.
Dopo l’occupazione della Tunisia da parte delle forze italo-tedesche, sul finire del 1942, l'RD 33, con altre unità similari, era stato dislocato in quell’ultimo lembo d’Africa rimasto nelle mani dell’Asse, con l’incarico di effettuare dragaggio sul tratto finale di quella che sarebbe divenuta presto nota come “rotta della morte”.
Alle 5.30 del 22 gennaio 1943 l'RD 33, al comando del capo nocchiere di terza classe Giuseppe Amodeo, salpò da La Goletta alla volta di Biserta, rimorchiando un motoveliero e navigando insieme al similare RD 43, armato dalla Guardia di Finanza. Le tre piccole unità incontrarono forte vento da maestrale, ma finché navigarono verso nord, avendo il mare in prora, poterono procedere senza troppi problemi; fu a mezzogiorno, quando accostarono verso ovest per dirigere su Biserta – offrendo così il fianco al mare –, che accadde il disastro.
Investito al traverso dal mare grosso durante l’accostata, l'RD 33 s’ingavonò, si capovolse ed affondò rapidamente, appena cinque minuti dopo mezzogiorno, due miglia a nord dell’Isola Plana (Golfo di Tunisi). L'RD 43, nel tentativo di soccorrerne i naufraghi, fece la stessa fine, capovolgendosi ed affondando alle 12.44. Mentre l’equipaggio di quest’ultimo fu salvato quasi al completo da un grosso peschereccio in transito nella zona (si lamentarono tre vittime), più di metà dell'equipaggio dell'RD 33 venne inghiottito dal mare: 18 uomini su 34, compreso il comandante Amodeo.
I superstiti vennero sbarcati a Biserta.
 
Scomparsi nell’affondamento dell'RD 33:
 
Giuseppe Amodeo, capo nocchiere di terza classe, da Trapani
Riccardo Arecco, marinaio torpediniere, da Savona
Antonio Barone, marinaio radiotelegrafista, da Portopalo di Capo Passero
Matteo Basta, marinaio fuochista, da Manfredonia
Basilio Carbonaro, marinaio, da San Marco d’Aluzio
Gioacchino Cipri, marinaio, da Palermo
Francesco Criscuolo, sergente fuochista, da Aversa
Domenico Di Maira, marinaio fuochista, da Termini Imerese
Salvatore Di Salvo, marinaio cannoniere, da Giarre
Lorenzo Finotti, marinaio, da Rosolina
Vito Fici, marinaio cannoniere, da Marsala
Luigi La Vecchia, marinaio silurista, da Barletta
Paolo Lorenzi, sergente cannoniere puntatore scelto, da Ventimiglia
Alfredo Murolo, sottocapo elettricista, da Napoli
Isidoro Mollica, marinaio cannoniere puntatore mitragliere, da Gioiosa Marea
Angelo Scarpi, capo meccanico di seconda classe, da Borgo San Lorenzo
Sergio Schiavon, marinaio fuochista, da Venezia
Mariano Scroce, marinaio fuochista, da Zara
 


Elenco del personale imbarcato sull'RD 33 quando affondò (Ufficio Storico della Marina Militare, via Armando Straulino)

mercoledì 1 marzo 2023

Fratelli Bandiera

Il Fratelli Bandiera (da “I sommergibili nel Mediterraneo” dell’USMM, via Marcello Risolo e www.naviearmatori.net)

Sommergibile di media crociera, capoclasse della classe omonima.
Progettati nel 1927 dal colonnello del Genio Navale Curio Bernardis ed appartenenti al tipo “Bernardis” a scafo semplice con doppifondi centrali resistenti e controcarene esterne, i Bandiera erano una versione migliorata ed ingrandita della precedente classe Pisani, dai quali differivano per una maggior autonomia e velocità in immersione, ed un maggior numero di tubi lanciasiluri (otto invece che sei). La parte centrale dello scafo aveva forma cilindrica, con doppio fondo interno, e proseguiva verso le estremità in due sezioni di forma conica che terminavano con calotte semisferiche; lo scafo era diviso in cinque compartimenti separati da paratie stagne. Alle estremità si trovavano le due camere di lancio, mentre al centro si trovavano la camera di comando, gli alloggi dell’equipaggio, il locale motori (i motori diesel si trovavano subito a poppavia della camera di comando, quelli elettrici nella camera di lancio poppiera), il locale delle batterie (a proravia della camera di comando), le casse di zavorra ed i serbatoi del carburante.
Le forme dello scafo e le sistemazioni dei doppifondi erano uguali a quelle dei Pisani, mentre il dislocamento era considerevolmente aumentato, consentendo così di aumentare la dotazione di carburante oltre che di ospitare motori più potenti e raddoppiare il numero di tubi lanciasiluri di poppa.
 
Il Bandiera nella configurazione originale, comprensiva di cannone scudato, nel 1929-1930 (g.c. Marcello Risolo via www.naviearmatori.net)

Dei Pisani conservavano però i difetti, essendo stati ordinati e messi in costruzione prima ancora che i predecessori venissero collaudati e rivelassero dunque le loro mediocri caratteristiche: tendenza al beccheggio, scarsa stabilità trasversale (specie durante la navigazione in superficie) e cattiva tenuta del mare, con tendenza ad “infilarsi” in mare di prua in condizioni di tempo avverso (ciò a causa della prua estremamente “affilata” che Bernardis aveva pensato per massimizzare la velocità); per ovviare al primo problema si rese necessario, come sui Pisani, applicare controcarene allo scafo poco dopo il completamento (1930-1931), andando però a ridurre la velocità massima in superficie ed in immersione rispettivamente da 17,5 (con punte di 17,69 alle prove) a 15 nodi e da 9 a 8 nodi. Dovette inoltre essere modificata la prua, anche in questo caso come sui Pisani, rialzandone i primi cinque metri per inserirvi una cassa autoriempiente (che durante la navigazione in superficie rimaneva vuota, aumentando la galleggiabilità, mentre in immersione si riempiva da sola) avente lo scopo di contrastare il beccheggio e conferendo così ai battelli il caratteristico “nasone” che contraddistinse le prime classi del tipo “Bernardis”. Nelle controcarene laterali vennero ricavate casse di zavorra supplementari ed altri serbatoi di carburante.
Altro problema era l’eccessiva lentezza in fase d’immersione, problema che venne affrontato modificando la falsatorre, che venne resa più chiusa, eliminando le camicie dei periscopi ed aprendo due file di fori circolari nello scafo esterno.
Secondo gli storici Erminio Bagnasco e Maurizio Brescia nel saggio "I sommergibili italiani 1940-1943", le prestazioni dei Bandiera, dopo le modifiche, risultarono «accettabili, pur con una velocità massima contenuta in rapporto alla potenza installata». Giorgio Giorgerini scrive che i Bandiera «furono un passo avanti rispetto a progetti e costruzioni precedenti».
 
Il Bandiera dopo la sostituzione del cannone scudato ma prima delle modifiche alla prua (da “Gli squali dell’Adriatico. Monfalcone e i suoi sommergibili nella storia navale italiana” di Alessandro Turrini, Vittorelli Edizioni, 1999, via www.betasom.it)

Lunghi 69,8 metri, larghi 7,18-7,3 e pescanti 4,4-5,26, i Bandiera avevano un dislocamento di 928 o 937,65 o 942 tonnellate in superficie (in carico normale; il dislocamento standard in superficie era invece di 815 o 858 o 866 tonnellate) e 1080 o 1097 o 1146,87 o 1153 in immersione. L’apparato propulsivo era composto da due motori diesel Tosi (su Bandiera e Manara; Menotti e Santarosa montavano invece motori FIAT) da 3000 HP (2208 kW) complessivi per la navigazione in superficie e due motori elettrici Savigliano da 1300 HP (957 kW) complessivi per la navigazione in immersione, questi ultimi alimentati da una batteria di accumulatori al piombo composta da 112 elementi; la velocità massima in superficie, dopo l’aggiunta delle controcarene, era di 15,1 nodi, quella in immersione di 8,2. Le eliche erano a tre pale. Con una riserva di 45 tonnellate di carburante, l’autonomia in superficie era di 4740 miglia a 8,5 nodi in carico normale, in immersione di 8,2 miglia a 8,2 nodi o 60 a 4 nodi.
L’armamento silurante era costituito da otto tubi lanciasiluri da 533 mm, quattro a prua e quattro a poppa, con una scorta di dodici siluri, anch’essi equamente divisi tra prua e poppa (sedici per altra fonte); quello artiglieresco da un cannone Schneider-Armstrong 1914-1915 da 102/35 mm con scorta di 150 colpi (in un inusuale impianto scudato, scudo però rimosso quasi subito con i primi lavori di modifica), mentre per la difesa contro gli aerei c’erano due mitragliere singole Breda Mod. 31 da 13,2/76 mm, con scorta di 3000 colpi per mitragliera. Il cannone da 102/35 sparava proiettili di 15 kg con una velocità iniziale di 755 m/s ed una cadenza di sette colpi al minuto; il campo di tiro era di 360 gradi, l’elevazione andava da -5° a +45° e la gittata massima era di 9400 metri.
L’equipaggio era composto da cinque ufficiali e 47 tra sottufficiali e marinai.
La profondità di collaudo era di cento metri, con coefficiente di sicurezza 3.
 
Gli interni del Bandiera in alcune foto scattate nel 1938: dall’alto, quadrato sottufficiali, camera di lancio siluri prodiera, camera di controllo, cuccetta del comandante (Coll. sergente motorista Ennio Bartoli, via www.grupsom.com)

Le unità della classe erano quattro, tutte battezzate con nomi di eroi del Risorgimento; due costruite dal Cantiere Navale Triestino di Monfalcone (Fratelli Bandiera e Luciano Manara) e due dai cantieri Odero Terni Orlando del Muggiano (Ciro Menotti e Santorre Santarosa). Durante la seconda guerra mondiale, date le loro caratteristiche non eccelse e la non più giovane età, ebbero impiego “di prima linea” solo nella fase iniziale del conflitto, dopo di che vennero adibiti a compiti addestrativi e di trasporto. Nel 1942 le torrette delle unità della classe vennero sostituite con altre meno voluminose, simili a quelle degli U-Boote tedeschi, il che portò ad un ulteriore miglioramento della stabilità.
Dalla classe Bandiera venne derivata la classe Squalo, di simili caratteristiche e dimensioni leggermente maggiori, tanto da essere considerata da alcuni autori alla stregua di una seconda serie della classe Bandiera.
 
Il cannone su un sommergibile classe Bandiera, nei primi anni di servizio (USMM, via “Rivista Marittima” del giugno 1994 e www.betasom.it)

Durante la seconda guerra mondiale, il Bandiera fu impiegato in missioni offensive/esplorative nel Mediterraneo centrale ed occidentale tra il giugno 1940 e l’aprile 1942, svolgendone 22 (più 17 di trasferimento) senza cogliere alcun successo (nel corso di tali missioni percorse complessivamente 15.976 miglia in superficie e 1899 in immersione); venne poi assegnato alla Scuola Sommergibili di Pola, per la quale effettuò 140 uscite addestrative (oltre a diversi pattugliamenti difensivi a protezione contro eventuali attacchi di sommergibili avversari) in Alto Adriatico fino al 1° settembre 1943, quando tornò brevissimamente all’impiego “di prima linea” per un’unica missione, interrotta dall’annuncio dell’armistizio. Durante la cobelligeranza venne impiegato in compiti addestrativi a beneficio delle unità antisommergibili italiane ed Alleate, partecipando a numerose esercitazioni antisom con base dapprima a Taranto, e dal novembre 1944 ad Haifa e ad Alessandria d’Egitto; tra dicembre 1944 e maggio 1945 partecipò ad undici esercitazioni con base ad Haifa e tredici con base ad Alessandria.
Il suo motto era “Ex undis signum victoriae” (dalle onde in segno della vittoria).
 
Breve e parziale cronologia.
 
11 febbraio 1928
Impostazione presso il Cantiere Navale Triestino di Monfalcone (numero di costruzione 187).
7 agosto 1929
Varo presso il Cantiere Navale Triestino di Monfalcone.

Il varo del Fratelli Bandiera (g.c. Aldo Cavallini, via www.naviearmatori.net)

Il palco delle autorità (g.c. Aldo Cavallini)

12 agosto o 10 settembre 1930
Entrata in servizio.
Insieme ai gemelli Luciano Manara, Ciro Menotti e Santorre Santarosa (e per un periodo, anche al sommergibile posamine Filippo Corridoni), va a formare la VI Squadriglia Sommergibili di Media Crociera, avente base a Taranto.
1932
La VI Squadriglia Sommergibili di Media Crociera viene ribattezzata VII Squadriglia Sommergibili di Media Crociera, sempre con base a Taranto.

Il Bandiera con la falsatorre nella configurazione originale, ma dopo i lavori di modifica della prua (da www.modelist-konstruktor.com)

1932
Il Bandiera viene visitato da P.Yu. Oras, capo del comitato tecnico-scientifico della Marina sovietica, in visita in Italia; la Marina dell’URSS è interessata infatti alla cantieristica italiana, dalla quale negli anni a venire si farà progettare e costruire diverse nuove unità.
1932-1933
È comandante del Bandiera il capitano di corvetta Primo Longobardo.

Il Fratelli Bandiera nel luglio 1932 (g.c. STORIA militare)

1933
La VII Squadriglia Sommergibili di Media Crociera viene trasferita a Brindisi, dove svolge attività addestrativa e brevi crociere in acque italiane. Il Bandiera compie una crociera in Mediterraneo orientale, facendo scalo in vari porti della Grecia e passando per Tobruk e Tripoli prima di rientrare in Italia.
1934
La VII Squadriglia Sommergibili di Media Crociera torna a chiamarsi VI Squadriglia Sommergibili di Media Crociera, venendo trasferita a Napoli.

La falsatorre del Bandiera nei primi anni di servizio (da “I sommergibili di Monfalcone” di Alessandro Turrini, supplemento alla “Rivista Marittima” n. 11 del novembre 1998, via Marcello Risolo e www.betasom.it)

23 dicembre 1934
Alle 9.15 del mattino, mentre il Bandiera sta lasciando gli ormeggi del porto di Monfalcone per trasferirsi a Pola, si verifica un’esplosione nel carter del motore diesel di sinistra, da poco avviato; lo scoppio ferisce dodici uomini (per altra fonte, dieci) che in quel momento si trovano nel locale motori termici. I marinai che al momento dell’esplosione si trovavano in coperta accorrono al portello di poppa ed aiutano i feriti ad uscire dalla garitta, per poi provvedere, insieme ai pompieri dei Cantieri Riuniti dell’Adriatico, all’estinzione dei ridotti focolai d’incendio che lo scoppio ha appiccato nel locale motori diesel ed in quelli adiacenti.
I feriti vengono portati nella vicina infermeria della CRDA, dove ricevono le prime cure; uno di essi, il capo meccanico Lorenzo Bettini, muore però dopo un quarto d’ora. Gli altri vengono portati all’ospedale civile di Monfalcone.
Il secondo capo meccanico Antonio Ruggero, uno dei feriti, racconterà in questi termini l’accaduto alla Commissione d’Inchiesta istituita dalla Marina per indagare sul tragico incidente: "Il 23 c.m. alle ore 9,15 mi trovavo in camera Motori Termici, ero nel corridoio intento alla sorveglianza della lubrificazione del M.T. di Sn, quando ho udito un forte scoppio e sono stato investito dalle fiamme e dall'ondata d'aria. Il pagliolo mi è mancato di sotto e stavo per precipitare in sentina quando mi sono aggrappato ai tubi di scarico dell'olio di circolazione stantuffi. A tastoni ho raggiunto la garitta di poppa ed appena sgombra sono venuto in coperta. Sono stato accompagnato nell'infermeria della Ditta CRDA dove ho avuto le prime cure…" .
Fine 1935
Dislocato a Tobruk insieme ai gemelli.
1936
Trasferito a Massaua durante la guerra d’Etiopia, al comando del capitano di corvetta Giuseppe Moschini, al fine di verificare le capacità operative della classe in climi caldi.

Il Bandiera nel Canale di Suez (da www.betasom.it)


Sopra, il Fratelli Bandiera a Massaua nel 1937 (Coll. Guido Alfano, via g.c. Giorgio Parodi e www.naviearmatori.net); sotto, sempre a Massaua insieme ai sommergibili Squalo e Delfino ed alla nave coloniale Eritrea (g.c. Giorgio Parodi e www.naviearmatori.net)


Primavera 1938
Rientra in Italia e viene dislocato a Messina, dove forma la XXXII Squadriglia Sommergibili (poi XXXIV Squadriglia Sommergibili) insieme a ManaraMenotti e Santarosa.

L’equipaggio del Bandiera nel 1938 (Coll. Augusto Bartoli, figlio del sergente motorista Ennio Bartoli, via www.grupsom.com)

5 maggio 1938
Al comando del capitano di corvetta Carlo Liannazza, il Bandiera prende parte, insieme ai gemelli, alla rivista navale "H" organizzata nel Golfo di Napoli per la visita in Italia di Adolf Hitler. Partecipa alla rivista la maggior parte della flotta italiana: le corazzate Cesare e Cavour, i sette incrociatori pesanti della I e III Divisione, gli undici incrociatori leggeri della II, IV, VII e VIII Divisione, sette "esploratori leggeri" classe Navigatori, 18 cacciatorpediniere (le Squadriglie VII, VIII, IX e X, più il Borea e lo Zeffiro), 30 torpediniere (le Squadriglie IX, X, XI e XII, più le vecchie AudaceCastelfidardoCurtatoneFrancesco StoccoNicola Fabrizi e Giuseppe La Masa ed i quattro "avvisi scorta" della classe Orsa), ben 85 sommergibili della Squadra Sommergibili al comando dell’ammiraglio Antonio Legnani, e 24 MAS (Squadriglie IV, V, VIII, IX, X e XI), nonché le navi scuola Cristoforo Colombo ed Amerigo Vespucci, il panfilo di Benito Mussolini, l’Aurora, la nave reale Savoia e la nave bersaglio San Marco.
La Squadra Sommergibili è protagonista di uno dei momenti più spettacolari della parata, nella quale gli 85 battelli effettuano una serie di manovre sincronizzate: dapprima, disposti su due colonne, alle 13.15 passano contromarcia tra le due squadre  navali che procedono su rotte parallele; poi, terminato il defilamento, alle 13.25 tutti i sommergibili effettuano un’immersione simultanea di massa, procedono per un breve tratto in immersione e poi emergono simultaneamente ed eseguono una salva di undici colpi con i rispettivi cannoni.


Altre foto scattate da Ennio Bartoli sul Fratelli Bandiera nel 1938 (Coll. Augusto Bartoli, via www.grupsom.com)


Il Fratelli Bandiera in bacino a Messina nel 1939 (Coll. Ennio Bartoli, via Domenico Arena e www.grupsom.com)

1939
Sottoposto ad un periodo di lavori a Messina. Nello stesso anno viene visitato ad Augusta da Benito Mussolini e dal comandante in capo della squadra sommergibili, ammiraglio Antonio Legnani.
18 giugno 1939
Riceve a Cagliari la bandiera di combattimento.

La madrina del Bandiera (Coll. Augusto Bartoli, figlio del sergente motorista Ennio Bartoli, via www.grupsom.com)

1° giugno 1940
Il Bandiera (tenente di vascello Renato Maria Pelella) compie un’uscita da Trapani per esercitazione dalle 7.20 a mezzogiorno, percorrendo 36 miglia.
22 marzo 1940
Assume il comando del Bandiera il tenente di vascello Renato Maria Pelella, 32 anni, da Torre del Greco.
10 giugno 1940
Entrata in guerra dell’Italia. Il Bandiera, insieme a Manara, Menotti e Santarosa, forma la XXXIII Squadriglia Sommergibili, inquadrata nel VIII Grupsom ed avente base a Trapani (altra fonte parla del III Grupsom di Messina).
17 giugno 1940
Al comando del tenente di vascello Renato Maria Pelella, il Bandiera lascia Trapani alle 11.55 per un pattugliamento nella zona delimitata dai paralleli 37°20’ N e 38°00’ N e dai meridiani 00°00’ O e 00°40’ O, venti (o 29) miglia ad ovest di Capo Palos (Spagna).
Durante la missione il sommergibile incontra a più riprese navi spagnole e persino una italiana, dovendo pertanto abbandonare ogni volta le manovre d’attacco.
21 giugno 1940
In serata il Bandiera rileva agli idrofoni le motrici di una nave a circa 7 km di distanza; avvicinatosi ed identificato il contatto come un mercantile armato, alle 20.11 (per altra fonte, 19.45) il sommergibile lancia contro di esso un siluro da 533 mm tipo W 260 da 1200 metri di distanza, in posizione 37°03’ N e 00°42’ O (una ventina di miglia ad ovest di Capo Palos). Il siluro non va a segno, probabilmente a causa del mare mosso. (Altra fonte afferma che questo episodio avrebbe avuto luogo il 19 giugno).
1° luglio 1940
Rientra a Trapani alle 9.46, dopo aver percorso 1418 miglia.
8 luglio 1940
Salpa da Trapani alle 8.15 per un’esercitazione, al comando del tenente di vascello Renato Maria Pelella. Rientra in porto alle 10.35.
11 luglio 1940
Il tenente di vascello Pelella lascia il comando del Bandiera.
16 luglio 1940
Alle 00.15 il Bandiera salpa da Trapani al comando del tenente di vascello Carlo Fecia di Cossato per un pattugliamento in posizione 37°55’ N e 09°20’ E. Dopo poche ore, tuttavia, riceve ordine di rientrare, facendo ritorno alla base alle 6.50 dopo aver percorso 63,5 miglia.
16 luglio 1940
Assume il comando del Bandiera il tenente di vascello Pietro Prosperini, di 38 anni.
2 agosto 1940
Alle 8.16 il Bandiera, al comando del tenente di vascello Pietro Prosperini, esce da Trapani per addestramento, rientrando alle 11.20 dopo aver percorso 21 miglia.
22 agosto 1940
Lascia Tapani alle 16.05, al comando del tenente di vascello Pietro Prosperini, per trasferirsi a Napoli.
23 agosto 1940
Arriva a Napoli alle 12.18, dopo aver percorso 210 miglia.
21 settembre 1940
Uscita per addestramento da Napoli alle 9.40 alle 17.10, al comando del tenente di vascello Pietro Prosperini; percorse 26 miglia.
23 settembre 1940
Uscita per addestramento da Napoli alle 9 alle 16.50, al comando del tenente di vascello Pietro Prosperini; percorse 41 miglia.
26 settembre 1940
Uscita per addestramento da Napoli alle 9 alle 14.30, al comando del tenente di vascello Pietro Prosperini; percorse 28 miglia.
27 settembre 1940
Uscita per addestramento da Napoli alle 9 alle 12.20, al comando del tenente di vascello Pietro Prosperini; percorse otto miglia.
30 settembre 1940
Al comando del tenente di vascello Pietro Prosperini, il Bandiera lascia Napoli alle 18.15 per trasferirsi a Trapani.
1° ottobre 1940
Arriva a Trapani alle 13.50, dopo aver percorso 204 miglia.
4 ottobre 1940
Uscita da Trapani per esercitazione dalle otto alle 11.30, al comando del tenente di vascello Pietro Prosperini; percorse 13,5 miglia.
7 ottobre 1940
Lascia Trapani alle 14.48, al comando del tenente di vascello Pietro Prosperini, per trasferirsi a Messina.
8 ottobre 1940
Arriva a Messina alle 8.25, dopo aver percorso 184 miglia.
12 ottobre 1940
Al comando del tenente di vascello Pietro Prosperini, il Bandiera salpa da Messina alle 21 per un pattugliamento a sud di Creta, nell’area compresa tra i meridiani 24°50’ E e 25°40’ E ed i paralleli 34°10’ N e 34°45’ N.
18 ottobre 1940
Alle 23.40, a sud di Creta, il Bandiera avvista da una distanza di 1200 metri due cacciatorpediniere impegnati in ricerca antisommergibili, e s’immerge a 60 metri per evitare di essere localizzato. Così infatti avviene. (Per altra fonte questo episodio sarebbe avvenuto il 21 ottobre ed il Bandiera avrebbe tentato di attaccare i cacciatorpediniere, venendo da questi localizzato e bombardato con cariche di profondità senza tuttavia subire danni).
25 ottobre 1940
Rientra a Messina alle 8.50, dopo aver percorso 1335 miglia.
8 novembre 1940
Salpa da Messina alle 17.05, al comando del tenente di vascello Pietro Prosperini, per un pattugliamento a sudest di Malta, in posizione 34°45’ N e 15°40’ E.
Insieme ad altri quattro sommergibili (Topazio, Corallo, Goffredo Mameli, Pier Capponi), deve formare uno sbarramento una novantina di miglia a sud/sudest di Malta per contrastare l’operazione britannica «Coat».
La decisione di inviare alcuni sommergibili a sudest di Malta viene presa da Supermarina (ammiraglio Domenico Cavagnari) in seguito alle segnalazioni, giunte il 7 novembre, in merito a movimenti navali britannici nel Mediterraneo: agenti italiani appostati sulla costa spagnola dello stretto di Gibilterra hanno infatti riferito, la sera del 7 novembre, della partenza della Forza H (ammiraglio James Somerville) da quel porto, e lo stesso giorno un ricognitore S.M. 79 dell’Aeronautica della Libia ha notato la mancanza delle grandi unità della Mediterranean Fleet nel porto di Alessandria (le due formazioni sembrano avere rotte convergenti verso il Mediterraneo centrale), notizia poi confermata dall’intercettazione di traffico radio, dalla quale Supermarina ha dedotto che debbano essere in navigazione da Alessandria verso ovest 2-3 corazzate, 6 incrociatori ed una dozzina di cacciatorpediniere.
A Roma non si conosce lo scopo di questi movimenti; è in corso una operazione complessa britannica, la «MB. 8», che culminerà con il celebre attacco di aerosiluranti contro Taranto della notte dell’11-12 novembre.
Questa operazione, iniziata il 4 novembre e destinata a durare dieci giorni, si articola su diverse sotto-operazioni: l’operazione «Coat» (iniziata il 6 novembre), consistente nell’invio da Gibilterra a Malta di un convoglio di navi da guerra con truppe ed armi antiaeree (Forza F: la corazzata Barham, l’incrociatore pesante Berwick, l’incrociatore leggero Glasgow ed i cacciatorpediniere GallantGreyhound e Griffin, con una forza di copertura costituita dalla portaerei Ark Royal – che lancerà anche un attacco aereo diversivo su Cagliari, l’operazione «Crack» –, dall’incrociatore leggero Sheffield e da tre cacciatorpediniere, tutti appartenenti alla Forza H, che li accompagnano fino all’imbocco del Canale di Sicilia per poi tornare indietro); l’invio da Alessandria a Malta del convoglio «MW. 3» (5 mercantili, partiti il 4 novembre e scortati dagli incrociatori antiaerei Calcutta e Coventry e dai cacciatorpediniere DaintyVampireVoyager e Waterhen); l’invio da Malta ad Alessandria del convoglio di ritorno «ME. 3» (i mercantili scarichi Clan MacauleyClan FergusonMemnon e Lanarkshire, scortati dalla corazzata Ramillies, dal Coventry e dai cacciatorpediniere DaintyVampire e Waterhen); il trasferimento di unità da guerra da Gibilterra ad Alessandria (facente parte dell’operazione «Coat»); l’invio di convogli in Grecia (l’«AN. 6», formato da quattro navi cisterna partite da Port Said il 4 novembre e dirette a Suda con la scorta di un peschereccio armato, nonché l’invio da Alessandria a Suda degli incrociatori leggeri Ajax e Sydney il 5-6 novembre, poi ricongiuntisi con il grosso della Mediterranean Fleet, e l’invio al Pireo dell’incrociatore leggero Orion, tutti con rinforzi e rifornimenti per le truppe britanniche in Grecia); il transito del convoglio di ritorno «AS. 5» dalla Greca all’Egitto; l’attacco di aerosiluranti contro Taranto (operazione «Judgment») ed una puntata offensiva contro convogli italiani nel Canale d’Otranto da parte di una divisione di incrociatori (OrionAjax e Sydney, più due cacciatorpediniere).
L’operazione è coperta dal grosso della Mediterranean Fleet (Forza A, al comando dell’ammiraglio Andrew Browne Cunningham), con le corazzate ValiantWarspiteRamillies e Malaya, la portaerei Illustrious (che lancerà l’attacco contro Taranto), gli incrociatori OrionYork e Gloucester ed i cacciatorpediniere NubianMohawkJervisJanusJunoHyperionHastyHerewardHeroHavockIlex, Defender e Decoy; questa forza è anche quella incaricata dell’esecuzione di «Judgment» (gli aerei decolleranno dalla Illustrious).
La Forza A, con le quattro corazzate e l’Illustrious (oltre a quattro incrociatori e tredici cacciatorpediniere), è salpata da Alessandria nel pomeriggio del 5 novembre, diretta verso ovest.
Oltre all’invio di Bandiera, Topazio e Capponi a sudest di Malta, Supermarina allerta anche la flotta perché sia pronta a muovere entro l’8 mattina, e dispone crociere di vigilanza con alcuni MAS, la XIV Squadriglia Cacciatorpediniere e la XIV Squadriglia Torpediniere (MAS e cacciatorpediniere non potranno poi compiere tali pattugliamenti a causa del mare mosso). Vengono infine ordinate ricognizioni da parte degli idrovolanti dell’83° Gruppo della Ricognizione Marittima della Sicilia, che alle 11 dell’8 avvistano cinque piroscafi, scortati da un incrociatore e 4 cacciatorpediniere, 180 miglia ad est di Malta (dove evidentemente è diretto), ed alle 15.20 localizzano anche due corazzate, una portaerei e parecchi incrociatori e cacciatorpediniere che si trovano a nord del convoglio, con l’apparente compito di proteggerlo. (Secondo altra versione, i ricognitori italiani avrebbero localizzato la Mediterranean Fleet il mattino dell’8 novembre, ed alle 15 Supermarina avrebbe stimato, sulla base delle notizie raccolte, che la flotta britannica si trova a circa 300 miglia da Taranto, con rotta verso Alessandria; apprezzamento poi smentito, il 10 novembre, dall’avvistamento di parte di quelle unità da parte del Capponi. In generale Supermarina riceve in quei giorni informazioni imprecise e contrastanti dalla ricognizione aerea e dalle stazioni di vedetta di Linosa e Pantelleria, non riuscendo così a farsi un’idea esatta della composizione e delle intenzioni delle forze nemiche).
A seguito di questi avvistamenti, l’ammiraglio Cavagnari ordina tramite Maricosom a Bandiera, Topazio, Capponi ed altri due sommergibili, Corallo e Mameli, di spostarsi in settori di agguato situati a sudest e sud-sudest di Malta, a distanza di 50-90 miglia da tale isola, formando 90 miglia a sud-sud-est di Malta uno sbarramento con intervalli di 20-30 miglia tra ogni unità e l’ordine di effettuare pendolamento notturno (a contrasto dell’operazione «Coat»). Nella stessa zona dovrà inoltre agire, nottetempo, una squadriglia di MAS.
13 novembre 1940
Ritorna a Messina alle 16.20, dopo aver percorso 696 miglia senza aver avvistato niente.
15 novembre 1940
Salpa da Messina alle 23.45 per un altro pattugliamento a sudest di Malta, stavolta in un raggio di venti miglia dal punto 34°20’ N e 16°00’ E.
19 novembre 1940
Richiamato da Maricosom, fa ritorno a Messina alle 17.15. Durante la missione ha avvistato solo un aereo, a grande distanza.
Riparte già alle 19 per un altro pattugliamento a sudest di Malta, nella stessa zona di quello precedente.
23 novembre 1940
Rientra a Messina alle 14.30, dopo aver percorso 1164 miglia. Durante la missione ha avvistato soltanto un aereo.
4 dicembre 1940
Uscita per esercitazione da Messina, al comando del tenente di vascello Pietro Prosperini, dalle 8.15 alle 15. Ha percorso 56 miglia.
9 dicembre 1940
Lascia Messina alle 16.40, al comando del tenente di vascello Pietro Prosperini, per trasferirsi a Trapani.
10 dicembre 1940
Arriva a Trapani alle 12.45, dopo aver percorso 187 miglia.
22 dicembre 1940
Salpa da Trapani alle 20, al comando del tenente di vascello Pietro Prosperini, per un pattugliamento nel Canale di Sicilia, per una lunghezza di venti miglia lungo un asse orientato verso sudest dal punto 36°20’ N e 13°00’ E.
27 dicembre 1940
Ritorna a Trapani alle 13.30, dopo aver percorso 552 miglia.

Il Bandiera in affioramento (Coll. Guido Alfano, via Giorgio Parodi e www.naviearmatori.net)

7 gennaio 1941
Salpa da Trapani alle 18 al comando del tenente di vascello Pietro Prosperini, per un pattugliamento nel Canale di Sicilia lungo il meridiano a partire dal punto 36°25’ N e 12°40’ E.
10 gennaio 1941
Tra le 7.45 e le 8.36 il Bandiera, in agguato trenta miglia a sudest di Pantelleria, rileva agli idrofoni le esplosioni in lontananza di sei bombe in avvicinamento.
Le esplosini sono legate con ogni probabilità al passaggio, poco lontano, di un convoglio britannico in navigazione da Gibilterra a Malta ed al Pireo nell’ambito dell’operazione complessa "Excess", che prevede il transito simultaneo di un totale di quattro convogli (MC. 4, MW. 5, ME. 5 e ME. 6, per un totale di 12 navi da carico e tre navi cisterna) tra Alessandria, Gibilterra, Malta ed il Pireo, con l’appoggio sia della Mediterranean Fleet uscita da Alessandria (corazzate Valiant e Warspite, portaerei Illustrious, 7 cacciatorpediniere) che della Forza H uscita da Gibilterra (incrociatore da battaglia Renown, corazzata Malaya, portaerei Ark Royal, incrociatore leggero Sheffield, cacciatorpediniere DuncanFaulknorFiredrakeForesterFortuneFury e Foxhound), il tutto nell’arco di una settimana (tra il 6 ed il 13 gennaio). Manifestatosi il movimento nemico per "Excess", Supermarina ha schierato dieci sommergibili in agguato tra Malta e la Tunisia, ed altri sette nello Ionio.
13 gennaio 1941
Rientra a Trapani alle dieci, dopo aver percorso 664 miglia.
24 febbraio 1941
Sempre al comando del tenente di vascello Prosperini, lascia Trapani alle 14 per trasferirsi a Napoli.
25 febbraio 1941
Arriva a Napoli alle 13, dopo aver percorso 206 miglia.
25 febbraio-9 aprile 1941
In manutenzione a Napoli. Durante questo periodo il tenente di vascello Prosperini lascia il comando del Bandiera, che viene assunto provvisoriamente dal sottotenente di vascello Giovanni Manunta (dal 25 febbraio al 25 marzo) e poi dal parigrado Franco Fiaschi (dal 25 marzo al 9 aprile). Al termine dei lavori assume il comando il tenente di vascello Carlo Forni, 32 anni, da Genova.
16 aprile 1941
Completati i lavori, il Bandiera compie un’uscita da Napoli per esercitazione al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle 11.50 alle 18.15; percorre 54 miglia.
19 aprile 1941
Uscita per esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle 10.47 alle 19.40; percorse 33,5 miglia.
22 aprile 1941
Uscita per esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle 10.35 alle 18; percorse 25 miglia.
24 aprile 1941
Uscita per esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle 7.15 alle 18.30; percorse 57,5 miglia.
26 aprile 1941
Uscita per esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle 8.40 alle 16.35; percorse 26 miglia.
29 aprile 1941
Uscita per esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle 8.30 alle 15.15; percorse 34 miglia.
1° maggio 1941
Uscita per esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle 8.30 alle 16; percorse 34 miglia.
6 maggio 1941
Uscita per esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle 9 alle 16; percorse 45,5 miglia.
7 maggio 1941
Uscita per esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle 8 alle 14.40; percorse 26 miglia.
10 maggio 1941
Uscita per esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle 10.30 alle 16.45; percorse 39 miglia.
12 maggio 1941
Uscita per esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle 8 alle 12.10; percorse 34 miglia.
14 maggio 1941
Uscita per esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle 8 a mezzogiorno e poi di nuovo dalle 14.15 alle 19; percorse complessivamente 54,5 miglia (24 al mattino, 30,5 al pomeriggio).
16 maggio 1941
Uscita per esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle 8 alle 15.10; percorse 55 miglia.
18 maggio 1941
Uscita per esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle 19.25 a mezzanotte; percorse 26 miglia.
19-20 maggio 1941
Uscita per esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle 19.30 del 19 alle 00.35 del 20; percorse 28 miglia.
20 maggio 1941
Lascia Trapani alle 14.15 (per altra fonte 18.30), al comando del tenente di vascello Carlo Forni, per trasferirsi a Trapani.
21 maggio 1941
Arriva a Trapani alle otto del mattino (per altra fonte, 13.30), dopo aver percorso 184 miglia (per altra fonte, 202).
28 maggio 1941
Uscita per esercitazione da Trapani al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle 8.45 alle 12.45; percorse 20 miglia.
3 giugno 1941
Uscita per esercitazione da Trapani al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle 7.15 alle 9.30; percorse 14 miglia.
5 giugno 1941
Salpa da Trapani alle 23.40, al comando del tenente di vascello Carlo Forni, per un pattugliamento nel punto 38°20’ N e 10°00’ E, al largo di Capo Spartivento sardo.
Deve pattugliare, insieme ai sommergibili Manara e Diaspro, le acque ad ovest della Sicilia per il caso che la Forza H britannica, di cui è stata segnalata l’uscita da Gibilterra, sia di scorta ad un convoglio britannico diretto a Malta con rifornimenti.
In realtà la Forza H, uscita da Gibilterra in due gruppi (incrociatore da battaglia Renown, portaerei Furious, cacciatorpediniere Faulknor, Foresight, Forester e Foxhound; portaerei Ark Royal, incrociatore leggero Sheffield, cacciatorpediniere Fury e Fearless) lo stesso 5 giugno, è impegnata nell’operazione "Rocket", l’invio a Malta di nuovi aerei da caccia da far decollare dalle portaerei nel Mediterraneo occidentale per poi raggiungere l’isola in volo.
Giunte nella posizione prestabilita per il lancio il 6 giugno, Furious ed Ark Royal lanciano un totale di 43 caccia Hawker Hurricane, dopo di che rientrano indisturbate a Gibilterra il 7 giugno.
12 giugno 1941
Rientra a Trapani alle 6.40 dopo aver percorso 1185 miglia senza aver avvistato niente.
19 giugno 1941
Alle 14.15 il Bandiera (tenente di vascello Carlo Forni) lascia Trapani per trasferirsi a Messina.
20 giugno 1941
Arriva a Messina alle otto del mattino, dopo aver percorso 184 miglia.
30 giugno 1941
Lascia Messina alle 14.15, sempre al comando del tenente di vascello Forni, per tornare a Trapani.
1° luglio 1941
Arriva a Trapani alle 8.20, dopo aver percorso 186 miglia.
4 luglio 1941
Uscita per esercitazione da Trapani al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle 7.30 alle 12.40; percorse 19 miglia.
12 luglio 1941
Uscita per esercitazione da Trapani al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle 7.30 alle 12.30; percorse 18 miglia.
19 luglio 1941
Uscita per esercitazione da Trapani al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle 7.30 alle 13; percorse 23 miglia.
22 luglio 1941
Salpa da Trapani alle 18.40 per un pattugliamento a sudest di Pantelleria, in posizione 36°40’ N e 12°40’ E, al comando del tenente di vascello Carlo Forni. Deve formare uno sbarramento tra Pantelleria e Malta insieme al gemello Luciano Manara e ad altri due sommergibili, Dessiè e Ruggiero Settimo, a contrasto dell’operazione britannica «Substance», consistente nell’invio a Malta di un convoglio di rifornimenti – sei navi da carico ed un trasporto truppe – scortato dalla corazzata Nelson, dagli incrociatori leggeri EdinburghManchester ed Arethusa e da undici cacciatorpediniere, e nel contemporaneo rientro da Malta di sei mercantili scarichi e della cisterna militare Breconshire, scortati dal cacciatorpediniere Encounter. La Forza H, uscita in mare con l’incrociatore da battaglia Renown, la portaerei Ark Royal, l’incrociatore leggero Hermione e sei cacciatorpediniere, dà copertura all’operazione, mentre unità della Mediterranean Fleet uscite da Haifa ed Alessandria compiranno azioni diversive.
Supermarina ha inviato i quattro sommergibili, che assumono posizione a venti miglia l’uno dall’altro, ad intercettare la formazione britannica dopo che quest’ultima è stata avvistata e segnalata da un altro sommergibile, il Diaspro.
23 luglio 1941
Alle 19.20 il Bandiera avvista da 16 km di distanza un convoglio di sei navi (si tratta proprio di «Substance»), aventi rotta 250° e velocità 14 nodi, a sudest di Pantelleria. Non riesce ad avvicinarsi a sufficienza per attaccare, pertanto si limita a lanciare il segnale di scoperta.
Alle 21.23, in fase di emersione, il Bandiera avvista una grossa nave a circa 7000 metri di distanza, ma perde il contatto alle 21.50. (Per altra fonte il Bandiera avrebbe avvistato dapprima la Forza H e poi il convoglio, senza però riuscire a portarsi in posizione favorevole per attaccare nessuna delle due formazioni).
24 luglio 1941
Alle 7.05, sempre a sudest di Pantelleria, il Bandiera avvista da 13 km di distanza una motonave in navigazione a 14 nodi. Avvicinandosi per attaccare, alle 7.45 il sommergibile avvista un cacciatorpediniere a 3000 metri di distanza ed accosta verso di esso per attaccarlo, ma un’accostata del cacciatorpediniere vanifica il tentativo. Riportata l’attenzione sulla motonave, il Bandiera non è tuttavia in grado di avvicinarsi abbastanza, e deve rinunciare ad attaccare.
27 luglio 1941
Arriva a Trapani alle 10.40, dopo aver percorso 509 miglia.
31 luglio 1941
Alle 15.50 il Bandiera (tenente di vascello Carlo Forni) salpa da Trapani per un pattugliamento ad est di Pantelleria, in posizione 36°40’ N e 12°50’ E, formando di nuovo uno sbarramento tra Pantelleria e Malta con il Manara ed i sommergibili Tembien e Zaffiro a contrasto di un’altra operazione britannica di rifornimento di Malta, denominata «Style». Quest’ultima, che ha preso il via il 30 luglio, consiste nell’invio a Malta dell’incrociatore posamine Manxman e degli incrociatori leggeri Hermione ed Arethusa (Forza X, al comando del contrammiraglio Edward Neville Syfret), in missione di trasporto veloce di 1746 uomini (70 ufficiali e 1676 sottufficiali e soldati, in parte rimasti a Gibilterra quando il piroscafo Leinster, facente parte del precedente convoglio «Substance» diretto a Malta, si era incagliato, in parte imbarcati su navi dello stesso convoglio che erano dovute rientrare a Gibilterra perché danneggiate) e 130 tonnellate di rifornimenti, con la scorta diretta dei cacciatorpediniere Lightning e Sikh ed indiretta di parte della Forza H dell’ammiraglio James Somerville (corazzata Nelson, incrociatore da battaglia Renown, portaerei Ark Royal, due incrociatori ed otto cacciatorpediniere). Quale azione diversiva, i britannici effettuano anche un bombardamento di Porto Conte ed Alghero da parte dei cacciatorpediniere Maori e Cossack e di nove bombardieri Fairey Swordfish della portaerei Ark Royal (attacchi compiuti tra le 2.15 e le 4.45 del 1° agosto, con danni trascurabili).
Le navi dirette a Malta hanno lasciato Gibilterra alle sei del mattino del 30 luglio, ed alle 17.30 la notizia (che la Forza H è partita da Gibilterra alle 7, diretta verso est) è giunta a Supermarina, che ha subito disposto l’invio in agguato di vari sommergibili (Bandiera, Manara, Tembien e Zaffiro tra Malta e Pantelleria; AradamAlagiDiaspro e Serpente a sudovest della Sardegna), l’approntamento di sei torpediniere e varie altre misure (sospensione del traffico nel Mediterraneo Centrale, concentrazione a Trapani e Pantelleria di tredici MAS per effettuare rastrelli notturni nel Canale di Sicilia, ricognizioni aeree su vaste zone di entrambi i bacini del Mediterraneo, messa in stato di allarme delle difese costiere di Liguria, Sicilia, Sardegna e costa tirrenica italiana). Supermarina è già stata messa in allarme dall’intensificarsi, nei giorni precedenti, del traffico radio nemico a carattere operativo e degli attacchi aerei contro le basi aeree della ricognizione marittima in Sicilia e Sardegna, oltre che dalla comparsa di ricognitori britannici a Taranto e nelle basi del Tirreno meridionale: l’alto comando della Regia Marina prevede che la Forza H si stia spostando verso est e ritiene che potrebbe essere in atto un’operazione congiunta con la Mediterranean Fleet di Alessandria, siccome rivelazioni radiogoniometriche hanno rivelato la presenza di un’unità appartenente a quest’ultima alle 17.45 dello stesso giorno, a 60 miglia per 350° da Marsa Matruh. Alle due di notte del 31 luglio rilevazioni radiogoniometriche hanno individuato la Forza H nelle acque della Spagna, stimandone la velocità in una decina di nodi, e più tardi è giunta notizia della partenza da Gibilterra di alcuni mercantili e di tre incrociatori, con destinazione ignota (in realtà i mercantili sono diretti in Atlantico, e non c’è nessun incrociatore). Alle 8.45 il Servizio Informazioni dell’Aeronautica fa sapere che da Gibilterra sono partite, dirette in Mediterraneo, la portaerei Ark Royal, la corazzata Nelson, l’incrociatore da battaglia Renown e due incrociatori, arrivati nottetempo dall’Atlantico e di scorta a «due piroscafi carichi di truppe e otto mercantili carichi di materiali, munizioni e viveri, probabilmente destinati in Egitto (…) Fonte attendibile comunica che at Gibilterra si parla di rappresaglie contro l’Italia». Nonostante i ricognitori inviati dalla Sardegna durante il mattino a cercare tali forze non trovino nulla, alle 15.45 Supermarina dà ordine di approntare all’uscita in due ore la III Divisione Navale (incrociatori pesanti TrentoTrieste e Gorizia e XIII Squadriglia Cacciatorpediniere) a Messina e la V Divisione Navale (corazzate Cesare e Doria) e tutti i cacciatorpediniere disponibili a Taranto. Contestualmente viene ordinato anche alla IX Divisione Navale (corazzate Littorio e Vittorio Veneto) ed alla corazzata Duilio, a Napoli, di tenersi pronte a partire entro mezz’ora; viene ordinato che nella notte tra l’1 ed il 2 agosto inizino gli agguati di torpediniere e MAS al largo di Pantelleria e di Capo Bon; mentre la IV e VIII Divisione incrociatori, che si trovano a Palermo, vengono mantenuti in approntamento normale. In base alle informazioni raccolte, infatti, Supermarina ritiene più probabile che l’operazione britannica riguardi un attacco contro le coste tirreniche italiane che non l’invio di un convoglio attraverso il Canale di Sicilia, ritenuto a torto poco probabile. Alle 16.45 del 31 luglio un aereo di linea tedesco (della Lufthansa) segnala tredici navi da guerra, tra cui una portaerei, 50 miglia ad est delle Baleari, dirette verso est; durante la giornata del 1° agosto undici ricognitori dell’Aeronautica della Sardegna cercano la Forza H, che si è spostata a nordest delle Baleari, con rotta sudovest, e che è stata avvistata alle nove del mattino da un aereo francese (che ne ha stimato correttamente la composizione come una portaerei, due corazzate e dieci cacciatorpediniere, con rotta 160°), 35 miglia a nord di Minorca. Gli avvistamenti da parte di trimotori CANT Z. 1007 bis del 50° Gruppo segnalano che la Forza H sembra restare nello stesso punto in cui l’aveva trovata l’aereo francese (a nordest di Minorca e con rotta nordest), e quattro successivi rilevamenti radiogoniometrici individuano inoltre una nave sconosciuta a 70 miglia per 30° da Capo Sant’Antonio (a sud di Valencia). L’attenzione dell’apparato aeronavale italiano si concentra così sulla Forza H, mentre passa del tutto inosservato il transito in Mediterraneo occidentale della Forza X, che naviga ad alta velocità tenendosi vicina alle acque territoriali del nordafrica francese, seguendo la costa algerina e poi tunisina, dopo di che attraversa indisturbata il Canale di Sicilia. Supermarina, infatti, ha dato ordine che i MAS stanziati ad Augusta rimangano in porto in caso di mancato avvistamento di navi nemiche dirette verso il Mediterraneo centrale da parte della ricognizione (e nessun ricognitore le ha avvistate), mentre i MAS di Pantelleria non trovano niente a causa del mare grosso, che ne intralcia seriamente l’attività. Alle 7.35 del 2 agosto una rilevazione radiogoniometrica mostra che c’è un’unità britannica 50 miglia ad ovest di Malta, diretta verso tale isola; Supermarina chiede allora a Superaereo di condurre una ricognizione sul porto di La Valletta, e mette nuovamente in allarme la III Divisione a Messina e le corazzate a Napoli.
La Forza X raggiunge Malta alle nove del mattino del 2 agosto, scarica truppe e rifornimenti e riparte alle 16.30 per tornare a Gibilterra. Alle 18 la Forza X, in navigazione ad alta velocità una decina di chilometri a nordovest di Gozo (a levante di Malta), viene infine avvistata da dieci caccia Macchi Mc 200 del 10° Gruppo dell’Aeronautica della Sicilia, di ritorno dalla richiesta ricognizione su La Valletta, che riconoscono correttamente le navi avvistate come tre incrociatori e due cacciatorpediniere, diretti verso Gibilterra. In conseguenza di tale avvistamento, tre aerosiluranti S.M. 79 “Sparviero” della 278a Squadriglia decollano da Pantelleria per attaccare la Forza X (uno di essi, avvistata la formazione avversaria, lancia un siluro contro l’Hermione, che lo evita con la manovra); inoltre, la notizia arriva anche a Marina Messina, che intanto aveva ordinato un agguato notturno di quattro torpediniere ed altrettanti MAS tra Capo Bon, Pantelleria e Trapani, ed altri due MAS al largo di Malta. Alle 00.25 del 3 agosto Marina Messina ordina alla XV Squadriglia Cacciatorpediniere (PigafettaPessagnoDa MostoDa Verrazzano ed Usodimare) di accendere le caldaie, ed alle 3.45 di salpare per portarsi entro le 8 trenta miglia a sud di Marettimo. Al contempo, Marina Messina ordina al Comando Militare Marittimo di Pantelleria di tenere le torpediniere Pallade e Castore in agguato sottocosta, vicino all’isola, e di tenere le batterie costiere pronte all’intervento. La Forza X passa però ad ovest di Pantelleria, dal lato opposto rispetto agli sbarramenti italiani, molto lontano dalle zone in cui si trovano le torpediniere ed i cacciatorpediniere italiani (che sono state scelte tenendo presente il concetto precauzionale di evitare un incontro notturno, data la superiorità britannica nel combattimento di notte), che non riescono così ad intercettarla (per loro fortuna, probabilmente, data la netta superiorità di armamento delle navi britanniche).
3 agosto 1941
Alle 3.50 il Bandiera riceve un segnale di scoperta relativo ad un incrociatore danneggiato e dirige verso la posizione indicata per attaccarlo, ma non avvista niente.
5 agosto 1941
Rientra a Trapani alle otto del mattino, dopo aver percorso 584 miglia, senza aver avvistato navi nemiche.
22 agosto 1941
Alle 20.10 il Bandiera (tenente di vascello Carlo Forni) salpa da Trapani per un pattugliamento al largo di Ras Mustafà e di Kelibia, in un’area delimitata dal meridiano 11°12’ E, dalla costa tunisina e dai paralleli 36°53’ N e 36°57’ N. (Per altra fonte, avrebbe ricevuto inizialmente ordine di pattugliare un settore situato a sud di Pantelleria, per poi spostarsi al largo di Capo Bon).
24 agosto 1941
Il Bandiera ed i sommergibili Squalo, Topazio e Tricheco formano uno sbarramento nel Canale di Sicilia insieme a tredici MAS, per intercettare un presunto convoglio britannico in navigazione da Gibilterra a Malta, a seguito dell’avvistamento di ingenti forze navali britanniche (la Forza H con la corazzata Nelson, la portaerei Ark Royal, l’incrociatore leggero Hermione, i cacciatorpediniere EncounterFuryForesterForesight e Nestor) salpate da Gibilterra (il 21 agosto) e dirette verso est. In realtà non c’è nessun convoglio: i britannici hanno lanciato l’Operazione "Mincemeat", che consiste nell’invio del posamine veloce Manxman (partito da solo il 22 agosto per non dare nell’occhio, camuffato da cacciatorpediniere francese classe Leopard) al largo di Livorno, per posare campi minati in quelle acque (140 mine, metà a contatto e metà magnetiche) ed in attacchi aerei lanciati dall’Ark Royal contro obiettivi in Sardegna (stabilimenti industriali e boschi di sughero nella parte settentrionale dell’isola, oltre all’aeroporto di Tempio Pausania, che viene attaccato da dieci Fairey Swordfish), allo scopo di dissuadere la Spagna di Francisco Franco dall’entrare in guerra a fianco dell’Asse, mostrando le capacità della Royal Navy di colpire il nemico anche in casa propria.
La squadra da battaglia italiana, uscita in mare al comando dell’ammiraglio Angelo Iachino sempre nell’ipotesi che l’operazione britannica miri a far passare un convoglio diretto a Malta, attende invano le forze britanniche all’imbocco del Canale di Sicilia; altri quattro sommergibili (Alagi, Aradam, Diaspro e Serpente) sono schierati a sud della Sardegna, parimenti senza risultati.
Completata l’operazione, la Forza H rientra a Gibilterra il 26 agosto, preceduta il 25 dal Manxman.
27 agosto 1941
Alle 2.58 viene avvistata una sagoma a due miglia e mezzo di distanza, ed alle 3.15, in posizione 36°50’ N e 11°07’ E (ad est di Capo Ras Mustafà), il Bandiera lancia due siluri contro di essa da 1200 metri di distanza, senza successo.
Il bersaglio è la motonave britannica Deucalion, in navigazione da La Valletta a Gibilterra al comando del capitano Percival John Pycraft: si tratta di uno dei mercantili arrivati a Malta a luglio con l’operazione "Substance", che adesso rientrano scarichi a Gibilterra navigando isolati. La motonave non si è neanche accorta dell’attacco; se ne accorge però quando alle 3.18 il Bandiera, postosi al suo inseguimento dopo aver lanciato il segnale di scoperta, apre il fuoco con il cannone da tremila metri di distanza. La Deucalion manovra ad alta velocità, rendendo difficile aggiustare il tiro, e reagisce a sua volta con il cannone di cui dispone; i suoi colpi esplodono a pochi metri dall’attaccante, accecandone temporaneamente i serventi del cannone ed uccidendo due uomini, il marinaio idrofnista Antonio Colucci, 17 anni, da Cirò, ed il sergente segnalatore Giovanni Pinasio, 21 anni, da Pirano.
(L’albo dei caduti e dispersi della Marina Militare nella seconda guerra mondiale, tuttavia, indica date e luoghi di morte alquanto diversi: Colucci sarebbe morto in Palestina il 16 agosto 1945, Pinasio in Italia il 26 aprile 1944).
Da parte sua, il Bandiera riesce a colpire con un proiettile le attrezzature del paramine sul lato sinistro; sulla nave britannica si crede di essere stati colpiti dalle batterie costiere, o di aver causato l’esplosione di una mina. Il breve scontro si conclude alle 3.55, in posizione 36°58’ N e 11°06’ E, in quanto la Deucalion riesce a seminare l’inseguitore grazie alla sua maggiore velocità (per altra fonte il comandante Forni, ritenendo di aver a che fare con un incrociatore ausiliario veloce e ben armato, avrebbe deciso di rompere il contatto e disimpegnarsi in immersione). Il Bandiera ha sparato in tutto dodici colpi.
Il cacciatorpediniere britannico Farndale, che proprio in questo frangente si sta congiungendo con la Deucalion per assumerne la scorta, avvista un oggetto nell’oscurità ma non si rende conto che si tratta di un sommergibile.
La navigazione della Deucalion verso Gibilterra sarà decisamente movimentata: prima di incontrare il Bandiera la motonave ha già fatto esplodere una mina con il cavo del suo divergente ed è stata infruttuosamente cannoneggiata dalle batterie costiere francesi della Tunisia, e dopo l’incontro s’imbatterà ancora in due MAS (che non l’attaccheranno, ritenendola una nave francese) e supererà indenne anche altri attacchi da parte del sommergibile Squalo e di quattro aerosiluranti – uno dei quali colpirà la motonave con un siluro, non esploso – prima di arrivare a Gibilterra.
1° settembre 1941
Alle 10.59 il Bandiera, avvistato un mercantile francese a cinque miglia da Ras Mustafà, gli intima di fermarsi sparando un colpo d’avvertimento, poi manda a bordo un drappello d’ispezione. Emerge così che il piroscafo è lo Strasbourgeois, di 2895 tsl, in navigazione da Casablanca a Sfax con un carico di orzo, della cui navigazione il Bandiera non era stato preventivamente informato. Appurato che tutto è in regola, la nave francese viene lasciata proseguire.
3 settembre 1941
Alle 9.46 il Bandiera avvista al largo di Ras Mustafà un altro mercantile francese della cui presenza non è stato avvertito, il Nantaise, in navigazione da Port de Bouc a Susa. Anche stavolta la nave viene fermata e poi lasciata proseguire dopo un esame dei documenti.
5 settembre 1941
Rientra a Trapani alle 15.25, dopo aver percorso 1199 miglia.
25 settembre 1941
Alle 18.26 il Bandiera, al comando del tenente di vascello Carlo Forni, salpa da Trapani per un pattugliamento al largo delle coste dell’Algeria ed a sudovest della Sardegna, in una zona delimitata dai meridiani 07°20’ E e 07°40’ E e dai paralleli 37°50’ N e 38°10’ N. Deve formare uno sbarramento a nord di Capo Ferrat ed a sudovest della Sardegna insieme ad un altro sommergibile, lo Squalo (per altra fonte anche ad un terzo, il Delfino), per intercettare una forza navale britannica salpata da Gibilterra nell’ambito dell’operazione «Halberd», iniziata il 24 settembre. Quest’ultima ha come scopo principale l’invio a Malta di un convoglio di rifornimenti ("GM. 2", cisterna militare Breconshire e navi da carico AjaxCity of LincolnCity of CalcuttaClan MacDonaldClan FergusonRowallan CastleImperial Star e Dunedin Star, con un carico complessivo di 81.000 tonnellate di materiali), con la scorta diretta della Forza X (formata dagli incrociatori incrociatori leggeri KenyaEdinburghSheffieldEuryalus ed Hermione e dai cacciatorpediniere CossackFarndaleForesightForesterHeythropLaforeyLightningOribi e Zulu) ed inoltre l’appoggio indiretto, nella prima parte del viaggio, della Forza H di Gibilterra, forte di tre corazzate (RodneyNelson e Prince of Wales), una portaerei (l’Ark Royal), e nove cacciatorpediniere (i britannici DuncanFuryGurkhaLanceLegionLively, i polacchi Garland e Piorun e l’olandese Isaac Sweers). Inoltre, operazioni secondarie comprese nello schema di «Halberd» prevedono anche l’invio di un convoglio di tre mercantili scarichi da Malta a Gibilterra (partiti nella notte tra il 26 ed il 27 settembre e scortati solamente da una corvetta) ed un’uscita in mare da Alessandria di un’aliquota della Mediterranean Fleet, a scopo diversivo, il tutto con la protezione di otto sommergibili della 8th e 10th Flotilla schierati nelle aree di più probabile passaggio della flotta italiana. Il convoglio principale e le sue forze di scorta sono salpati da Gibilterra tra il 24 ed il 25 settembre, riunendosi il mattino del 27 un centinaio di miglia a sud di Cagliari.
Da parte italiana, però, si ignora del vero obiettivo dei britannici: i comandi italiani, dato che la ricognizione ha avvistato la Forza H ma non il convoglio diretto a Malta (Supermarina riceve le prime notizie sull’operazione nemica alle 11.10 del 25 settembre, quando viene informata da Maristat Infrmazioni che «N.B. NELSON partita ieri ore 18.30 per ponente con 4 CC. TT. alt RODNEY alzata insegna ammiraglio alt Nella notte tutte forze navali Gibilterra partite con scorta numerosi CC. TT. presumesi per Mediterraneo alt Al RODNEY risulterebbe aggregatosi gruppo NELSON con tipo BELFAST alt Scopo missione sarebbe rappresaglia contro coste italiane»), pensano che i britannici intendano lanciare un bombardamento aeronavale contro le coste italiane, e al contempo rifornire Malta di aerei, mentre viene tralasciata l’ipotesi (assai più probabile) dell’invio di un convoglio a Malta. In particolare, Supermarina suppone che i britannici vogliano colpire centri abitati della Sardegna in rappresaglia dell’attacco condotto pochi giorni prima (20 settembre 1941) dalla X Flottiglia MAS contro la base di Gibilterra, nel quale è stata affondata la nave cisterna Fiona Shell e sono state gravemente danneggiate la grossa motonave Durham e la cisterna militare Denbydale.
E proprio con in mente l’idea di contrastare un probabile attacco contro le coste italiane («intervenire sia nel caso che le forze nemiche avessero agito all’alba contro Genova, sia nel caso che avessero agito contro la Sardegna o comunque si trovassero verso sud») viene deciso lo schieramento di quindici sommergibili in vari punti del Mediterraneo, tre dei quali (Bandiera, SqualoDelfino) inviati a sudovest della Sardegna; inoltre un gruppo di MAS viene inviato in agguato al largo di Pantelleria.
Il mattino del 27 settembre Supermarina verrà finalmente informata della presenza in mare di un convoglio britannico diretto a Malta, ma ormai le navi britanniche sono già passate nei settori d’agguato assegnati ai vari sommergibili, prima ancora che questi ultimi li raggiungessero. Il Comando Squadra Sommergibili (Maricosom) ordinerà allora a tutti i sommergibili di spostarsi più a sud, cercando di intercettare le navi britanniche durante la navigazione di ritorno, comunicando inoltre il 27 sera: «Forza navale nemica già attaccata e danneggiata da ARMERA alt Nella ricerca et nell’attacco agite con massimo impegno et precisione per infliggere al nemico ulteriori et più gravi danni possibili alt Sono certo che vi mostrerete degni della fiducia che in voi ripone la Marina». Il Bandiera, da parte sua, non avvisterà nulla; avvisteranno invece le forze nemiche altri cinque sommergibili, dei quali due (Dandolo ed Aradam) non riusciranno ad attaccare, due (Diaspro e Serpente) attaccheranno senza successo ed il quinto, l’Adua, sarà affondato con tutto l’equipaggio dopo un infruttuoso tentativo di attacco contro un gruppo di cacciatorpediniere.
La flotta di superficie italiana, uscita in mare con due corazzate (Littorio e Vittorio Veneto), cinque incrociatori (tre pesanti, TrentoTrieste e Gorizia, e due leggeri, Muzio Attendolo e Duca degli Abruzzi) e 14 cacciatorpediniere (Granatiere, Bersagliere, Fuciliere, Vincenzo Gioberti, Folgore, Nicoloso Da Recco, Emanuele Pessagno, Ascari, Corazziere, Carabiniere, Lanciere, Maestrale, Grecale, Scirocco), verrà fatta rientrare quando la ricognizione aerea mostrerà che la Forza H è numericamente più forte. Unici danni ai britannici saranno inflitti dalla Regia Aeronautica, i cui aerosiluranti riusciranno a danneggiare seriamente la corazzata Nelson ed affondare la motonave Imperial Star. Nondimeno, «Halberd» si concluderà il 30 settembre con il raggiungimento di tutti gli obiettivi.
27 settembre 1941
Alle 23.40 viene avvistato ad un chilometro di distanza un sommergibile, che a bordo si ritiene essere italiano. Non volendo rischiare, però, Forni ordina di allontanarsi.
28 settembre 1941
Alle 20.50 il Bandiera riceve ordine di spostarsi nel punto 37°20’ N e 07°30’ E, per intercettare una nave nemica – di  nuovo la Deucalion – che si ritiene – a torto – essere stata danneggiata da aerei in tale posizione.
Giunto nel punto indicato a mezzanotte, però, il Bandiera non vi trova alcunché.
29 settembre 1941
Alle 00.50, in posizione 37°20’ N e 07°30’ E (per altra fonte, 37°26’ N e 07°14’ E), viene avvistato un sommergibile somigliante allo Squalo; Forni decide comunque di allontanarsi precauzionalmente.
Alle 7.52 vengono avvistati due cacciatorpediniere a 10 km di distanza; uno di essi, il britannico Gurkha, avvista a sua volta il Bandiera e lo sottopone a caccia dalle 8.16 alle 11.30, lanciando quattordici bombe di profondità regolate per scoppiare a profondità comprese tra i 45 ed i 90 metri. Il sommergibile riesce ad allontanarsi senza subire danni.
30 settembre 1941
All’1.05, in posizione 37°20’ N e 07°30’ E, il Bandiera avvista un sommergibile sconosciuto e si allontana per evitare incidenti; probabilmente si trattava dello Squalo.
1° ottobre 1941
Rientra a Trapani alle 23.15, dopo aver percorso 955 miglia.
3 ottobre 1941
Sempre al comando del tenente di vascello Forni, salpa da Trapani alle 18.27 per un pattugliamento difensivo 6 miglia a sud-sud-ovest di Punta Bassana (Marettimo).
4 ottobre 1941
Alle 3.45, otto miglia a sud di Marettimo, il Bandiera avvista un sommergibile nemico, avente rotta 160° e velocità 12 nodi, da 2,5 km di distanza. Il battello è il britannico Urge, di ritorno a Malta al termine di una missione; il Bandiera vira a sinistra per avvicinarsi ed attaccare, ma quando la distanza è calata a 1000-1200 metri, alle 3.55, l’Urge s’immerge rapidamente (in 40 secondi) e viene così perso il contatto.
Alle 18.17, a 5,5 miglia per 275° da Punta Sottile, viene avvistata una boa antidrante alla deriva, staccatasi da un campo minato; viene affondata a colpi di moschetto e mitragliera.
Tre minuto dopo viene avvistato un sommergibile italiano, ritenuto essere l’Ambra o l’Ametista (è l’Ametista).
Alle 20.40 il Bandiera fa ritorno a Trapani, dopo aver percorso 140 miglia.
7 ottobre 1941
Alle 8.40, mentre il Bandiera è ormeggiato a Trapani vicino ai sommergibili Squalo e Narvalo, parte accidentalmente un colpo dal cannone dello Squalo: l’incidente provoca un ferito sul Bandiera – un marinaio –, uno sullo Squalo ed un morto e due feriti sul Narvalo.
10 ottobre 1941
Salpa da Trapani alle 18.15, sempre al comando del tenente di vascello Forni, per un pattugliamento tra i meridiani 10°00’ E e 10°20’ E ed i paralleli 37°20’ N e 37°40’ N, a levante della Galite.
16 ottobre 1941
Il Bandiera ed il sommergibile Aradam ricevono ordine di formare uno sbarramento tra la Galite e Capo Bougaroni in seguito all’uscita in mare da Gibilterra della Forza H (corazzata Rodney, portaerei Ark Royal, incrociatore leggero Hermione, cacciatorpediniere Sikh, Zulu, Legion, Cossack, Fury, Foresight, Forester) per l’operazione "Callboy", un altro lancio di aerei per Malta, unito al trasferimento da Gibilterra a Malta degli incrociatori leggeri Aurora e Penelope, che dovranno formarvi – insieme ai cacciatorpediniere Lance e Lively – quella che diverrà ben presto la famigerata Forza K. In tutto undici sommergibili vengono dislocati nel Canale di Sicilia per formari uno sbarramento: Bandiera, AmbraAmetistaCoralloDiasproAlagiSqualoSerpenteTurcheseNarvalo e Delfino.
18 ottobre 1941
Giunta 450 miglia ad ovest di Malta, l’Ark Royal lancia undici aerosiluranti Fairey Albacore e due Fairey Swordfish dell’828th Squadron della Fleet Air Arm (capitano di corvetta David Erskine Langmore), uno dei quali non arriverà a destinazione, per poi rientrare a Gibilterra indisturbata. Aurora e Penelope raggiungeranno Malta senza inconvenienti il 21 ottobre.
20 ottobre 1941
Il Bandiera rientra a Trapani alle 11.36.
11 novembre 1941
Alle 21.25 il Bandiera, al comando del tenente di vascello Forni, salpa da Trapani per pattugliare la zona "K.2", tra i meridiani 36°53’ N e 36°57’ N, il parallelo 11°12’ E e la costa tunisina.
Tra il 10 ed il 12 novembre ha luogo nel Mediterraneo occidentale l’operazione britannica "Perpetual": la Forza H dell’ammiraglio James Somerville, con le portaerei Argus ed Ark Royal, la corazzata Malaya, l’incrociatore Hermione ed i cacciatorpediniere Sikh, Zulu, Gurkha, Laforey, Legion, Lightning ed Isaac Sweers (quest’ultimo olandese), salpa da Gibilterra il 10 e raggiunge un punto prestabilito nel Mediterraneo occidentale, da dove nel pomeriggio del 12 novembre le due portaerei lanciano 37 caccia Hawker Hurricane (per altra fonte, Bristol Beaufighter), che volano poi a Malta per rinforzarne i reparti aerei (tre degli Hurricane non giungono però a destinazione). La Forza H rientra quindi a Gibilterra il 13 novembre, subendo però la perdita dell’Ark Royal, silurata dal sommergibile tedesco U 81: un duro colpo per la Royal Navy, uno dei più pesanti subiti nel corso dell’intero conflitto.
Il Bandiera, al pari di altri sommergibili italiani schierati nel Mediterraneo occidentale (Squalo, Turchese, Aradam, Narvalo ed Onice) si trova troppo ad est per poter intervenire.
17 novembre 1941
Riceve ordine di spostarsi ad ovest di Malta, in una zona delimitata dai meridiani 13°10’ E e 13°40’ E e dai paralleli 35°00’ N e 35°40’ N.
19 novembre 1941
Torna a Trapani alle 19.50, al termine di una missione priva di eventi degni di nota, nella quale ha percorso 1097 miglia.
26 novembre 1941
Lascia Trapani alle 14.15, al comando del tenente di vascello Forni, per trasferirsi a Napoli.
27 novembre 1941
Arriva a Napoli a mezzogiorno, dopo aver percorso 186 miglia. Qui inizia un periodo di lavori di manutenzione.
8 dicembre 1941
Il tenente di vascello Forni cede il comando al parigrado Amedeo Stinchi, 30 anni, da Napoli.
29 dicembre 1941
Il tenente di vascello Stinchi viene avvicendato dal parigrado Massimiliano Iasiello, 30 anni, da Ancona.
3 febbraio 1942
Il tenente di vascello Iasiello lascia il comando del Bandiera, venendo sostituito dal parigrado Libero Sauro, 37 anni, da Capodistria.

Il tenente di vascello Libero Sauro (g.c. Giovanni Pinna)

5 marzo 1942
Completati i lavori, il Bandiera salpa da Napoli per un’uscita addestrativa alle 9.20, al comando del tenente di vascello Libero Sauro, rientrando in porto alle 13.10, dopo aver percorso 28 miglia.
10 marzo 1942
Altra uscita per esercitazione da Napoli, al comando del tenente di vascello Libero Sauro, dalle 8.13 alle 17.26; percorse 30,5 miglia.
11 marzo 1942
Uscita per esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Libero Sauro, dalle 78.13 alle 17.26; percorse 30,5 miglia.
15 marzo 1942
Il tenente di vascello Sauro cede il comando del Bandiera al parigrado Mario Vannutelli, 35 anni, da Apuania.
17 marzo 1942
Uscita per esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, dalle 8.11 alle 16.38; percorse 37,5 miglia.
18 marzo 1942
Uscita per esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, dalle 7.25 alle 17.22; percorse 51,5 miglia.
24 marzo 1942
Uscita per esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, dalle 7.52 alle 16.52; percorse 27,5 miglia.
28 marzo 1942
Uscita per esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, dalle 8.15 alle 16.05; percorse 52,2 miglia.
30 marzo 1942
Uscita per esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, dalle 7.28 alle 16.05; percorse 62,2 miglia.
3 aprile 1942
Uscita da Napoli al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, per prove in mare, dalle 7.35 alle 10.16; percorse 23 miglia.
Alle 21.15 il Bandiera, sempre al comando del tenente di vascello Vannutelli, lascia Napoli per trasferirsi a Pola, dove prenderà servizio presso la Scuola Sommergibili, cui è stato assegnato come unità addestrativa in considerazione del suo logorio, come pure Manara e Menotti.
4 aprile 1942
Attraversa lo stretto di Messina, con la scorta della piccola nave scorta ausiliaria Lago Tana.
6 aprile 1942
Alle 10.20 avvista una mina alla deriva in posizione 41°37’ N e 17°15’ E, affondandola a colpi di mitragliera.
7 aprile 1942
Arriva a Pola alle 9.25, dopo aver percorso 926 miglia.
12 aprile 1942
Salpa da Pola alle 6.28, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, per un’esercitazione insieme alla nave scorta ausiliaria F 95 San Giorgio. All’esercitazione si unisce poi anche il sommergibile Vettor Pisani, uscito da Fiume; al termine dell’esercitazione, anche il Bandiera dirige verso Fiume, dove giunge alle 11.51 dopo aver percorso 58 miglia.
15 aprile 1942
Uscita per esercitazione da Fiume, dalle 12.25 alle 00.20 del 16 aprile, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Partecipa all’esercitazione anche il sommergibile Diaspro, mentre forniscono scorta la vecchia torpediniera Insidioso e la nave scorta ausiliaria F 148 Traù. Percorse 26,5 miglia.
17 aprile 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 13.05 alle 17.50, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, insieme al Diaspro e con la scorta del Traù. Percorse 14 miglia.
20 aprile 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 20.50 all’una di notte del 21 aprile, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, insieme al Diaspro e con la scorta del Traù. Percorse 14 miglia.
22 aprile 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 12.15 alle 20.05, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, con la scorta del Traù e della torpediniera T 3. Percorse 29 miglia.
24 aprile 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 9.30 alle 00.10 del 25, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 58 miglia.
27 aprile 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 19.50 alle 00.35 del 28, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, insieme al Diaspro ed al sommergibile Giada e con la scorta della torpediniera Audace. Percorse 29 miglia.
1° maggio 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 7.56 alle 00.55 del 2 maggio, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, con la scorta dell’Audace. Percorse 35 miglia.
5 maggio 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 9.30 alle 00.41 del 6 maggio, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, insieme al sommergibile Jalea e con la scorta dell’Audace. Percorse 76 miglia.
7 maggio 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 12.33 alle 15.20, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, insieme allo Jalea e con la scorta della nave scorta ausiliaria F 88 Jadera. Percorse 16,5 miglia.
9 maggio 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 9.52 alle 12.36, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, insieme allo Jalea e con la scorta della torpediniera T 3. Percorse 16 miglia.
12 maggio 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 10.28 alle 2.21 del 13 maggio, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, insieme a Diaspro e Giada e con la scorta della T 3. Percorse 61 miglia.
14 maggio 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 13.22 alle 2.55 del 15 maggio, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, insieme al Diaspro e con la scorta dell’Insidioso. Percorse 54 miglia.
16 maggio 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 6.45 alle 15.40, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 50 miglia.
19 maggio 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 13.33 alle 15.37, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, insieme al sommergibile Serpente e con la scorta della Jadera. Percorse 11,6 miglia.
Segue poi un’altra uscita, sempre per esercitazione, dalle 21.20 alle due di notte del 20, insieme al Serpente e con la scorta dell’Insidioso.
20 maggio 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 14 all’1.30 del 21, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli.
21 maggio 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 14.12 alle 3.10 del 22 maggio, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, insieme al Serpente e con la scorta dell’Insidioso. Percorse 38,5 miglia.
23 maggio 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle otto alle 14.07, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, con la scorta della Jadera. Percorse 29,9 miglia.
26 maggio 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 8.41 alle 5.31 del 27, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, con la scorta della Jadera. Percorse 69 miglia.
28 maggio 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 13.45 alle 00.45 del 29, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, con la scorta dell’Insidioso. Percorse 42,5 miglia.
30 maggio 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 7.15 alle 10.38, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, con la scorta dell’Insidioso. Percorse 14,7 miglia.
2 giugno 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 14.25 alle 00.25 del 3 giugno, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, insieme al Serpente e con la scorta dell’Insidioso. Percorse 36 miglia.
4 giugno 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 8.20 alle 16.2o, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 13,5 miglia.
6 giugno 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 9 alle 15.52, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, insieme ai sommergibili Ascianghi e Serpente e con la scorta dell’Insidioso. Percorse 15 miglia.
9 giugno 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 9.20 alle 2.03 del 10, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, insieme al Serpente e con la scorta dell’Insidioso. Percorse 45,5 miglia.
12 giugno 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle otto all’1.15 del 13, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, insieme al Serpente e con la scorta dell’Insidioso. Percorse 38 miglia.
15 giugno 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 8.55 alle 20.55, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 12 miglia.
17 giugno 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 9.37 alle 16.29, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 11,3 miglia.
19 giugno 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 12.03 alle 19.15, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 13 miglia.
25 giugno 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 15.20 all’1.54 del 26, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 47,3 miglia.
27 giugno 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 8.24 alle 17.26, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 30,5 miglia.
30 giugno 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 14.15 all’1.57 del 1° luglio, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 41,5 miglia.
1° luglio 1942
Sempre al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, il Bandiera lascia Fiume alle 6.10 per trasferirsi a Pola, dove arriva alle 12.03, dopo aver percorso 58 miglia.
2 luglio 1942
Salpa da Pola alle 13.13, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, per un pattugliamento difensivo di sorveglianza idrofonica.

Il Fratelli Bandiera al largo di Pola nel 1942 (Naval History and Heritage Command, via Giorgio Parodi e www.naviearmatori.net)

3 luglio 1942
Rientra a Pola alle 9.29, dopo aver percorso 105,5 miglia.
Alle 18.15 salpa nuovamente per un altro pattugliamento idrofonico.
4 luglio 1942
Rientra a Pola alle 9.10, dopo aver percorso 78 miglia.
6 luglio 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 13.57 alle 19.43, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 15 miglia.
9 luglio 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto all’1.39 del 10 luglio, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 32 miglia.
10-12 luglio 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 15.40 del 10 alle 9.05 del 12, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 60,5 miglia.
14-15 luglio 1942
Uscita da Pola per pattugliamento difensivo idrofonico, dalle 18.30 del 14 alle 9.25 del 15, al comando del tenente di vascello Vannutelli. Percorse 58,5 miglia.
16 luglio 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 18.13 alle 23, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 31 miglia.
19 luglio 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 13.22 alle 18.40, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 18 miglia.
22 luglio 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 7.04 alle 20, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 18,5 miglia.
23 luglio 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 13.30 alle 18.35, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 15 miglia.
28 luglio 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 14 alle 18.20, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 14,5 miglia.
3 agosto 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 18.10 alle 22.30, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 20 miglia.
6 agosto 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 8.15 alle 11.25, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 25,5 miglia.
Alle 14.12 altra uscita per esercitazione.
7 agosto 1942
Rientra in porto alle 7.20 dopo aver percorso 93 miglia.
Riparte alle 19.55, al comando del tenente di vascello Vannutelli, per un pattugliamento idrofonico difensivo.
8 agosto 1942
Rientra a Pola alle 7.23, dopo aver percorso 93 miglia.
Riparte già alle 8.45 per un’uscita addestrativa, rientrando alle 15.37 dopo aver percorso 34,5 miglia.
11 agosto 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 8.55 alle 18.41, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 33,5 miglia.
15 agosto 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 8.14 alle 14.57, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 51 miglia.
18 agosto 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 9.59, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 22 miglia.
20 agosto 1942
Alle 14.05 il Bandiera lascia Pola al comando del tenente di vascello Vannutelli per trasferirsi a Venezia, eseguendo al contempo un pattugliamento idrofonico difensivo.
21 agosto 1942
Arriva a Venezia alle 9, dopo aver percorso 82,8 miglia.
22 agosto 1942
Lascia Venezia alle 23, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, per tornare a Pola.
23 agosto 1942
Arriva a Pola alle sette del mattino, dopo aver percorso 73,5 miglia.
27 agosto 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 7.55 alle 13.37, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli; l’esercitazione è svolta insieme al cacciatorpediniere Francesco Crispi, alla nuovissima torpediniera di scorta Fortunale ed alla motobarca RR 90. Percorse 29,5 miglia.
29 agosto 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 7.50 alle 15.01, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 38,5 miglia.
31 agosto 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 8.10 alle 14.04, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 18 miglia.
3 settembre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 8.40 alle 17.18, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 16 miglia.
6 settembre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 6.52 alle 12.07, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 6 miglia.
7 settembre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 6.52 alle 12.04, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 6 miglia.
8 settembre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 17.05 alle 17.21, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 2,5 miglia.
11 settembre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 14.05 alle 18.09, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 17 miglia.
14 settembre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 7.07 alle 23.32, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 48 miglia.
18 settembre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 7.55 alle 21.20, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 55,3 miglia.
19 settembre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 8.10 alle 12.05, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli.
22 settembre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 4.59 alle 17.30, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 73,5 miglia.
25 settembre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 6.10 alle 18.30, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 59,2 miglia.
28 settembre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 8 alle 00.50 del 29, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 45 miglia.
30 settembre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 8 alle 23.58, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 73,5 miglia.
5 ottobre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 17.31, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. L’esercitazione è svolta insieme alla torpediniera di scorta Uragano, con un bersaglio rimorchiato dal rimorchiatore Parenzo; vercorse 72 miglia.
7 ottobre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 13.30, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 35,05 miglia.
9 ottobre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 14.34, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 56,05 miglia.
10 ottobre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 13, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 51 miglia.
12 ottobre 1942
Uscita da Pola per esercitazione ecogoniometrica dalle otto alle 11.10, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Partecipano all’esercitazione le torpediniere Uragano e San Martino ed i rimorchiatori Parenzo e Marittimo; percorse 31,05 miglia.
15 ottobre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 18, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 32 miglia.
19 ottobre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 13.30, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 27,05 miglia.
21 ottobre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 8.50 alle 13.30, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 17 miglia.
23 ottobre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 8.25 alle 14.40, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 29 miglia.
24 ottobre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 14, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 51,2 miglia.
26 ottobre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 15.15, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 22 miglia.
28 ottobre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 13.30, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 39 miglia.

Il Bandiera fotografato al largo di Pola nel 1942-1943, durante l’impiego per la Scuola Sommergibili (da www.forums.airbase.ru)

2 novembre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 13.30, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 28 miglia.
3 novembre 1942
Lascia Pola alle cinque del mattino, al comando del tenente di vascello Vannutelli, per trasferirsi a Fiume, dove giunge alle 22 dopo aver percorso 137 miglia.
5 novembre 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 7.33 alle 13.20, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 21 miglia.
6 novembre 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 6.40 alle 11.28, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse dodici miglia. Entra poi in bacino di carenaggio.
8 novembre 1942
Esce dal bacino a mezzogiorno.
9 novembre 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 8.20 alle 17, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 42 miglia.
10 novembre 1942
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 10.30 alle 15.30, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 16 miglia.
11 novembre 1942
Sempre al comando del T.V. Vannutelli, lascia Fiume alle 7.30 per trasferirsi a Pola, dove giunge alle 12.30, dopo aver percorso 70 miglia.
12 novembre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle cinque alle 17.20, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, insieme alla torpediniera Orione ed al rimorchiatore Parenzo. Percorse 23 miglia.
14-15 novembre 1942
Uscita da Pola per pattugliamento idrofonico, alle 14 del 14 alle 10.35 del 15. Percorse 150 miglia.
19 novembre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 6.30 alle 16.20, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 50 miglia.
21 novembre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 6.35 alle 20.06, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 42 miglia.
23 novembre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 11.45, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse quattro miglia.
26 novembre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 7 alle 12.30, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 29 miglia.
28 novembre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 7.07 alle 19, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 26 miglia.
30 novembre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 7.20 alle 17.40, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 25 miglia.
11 dicembre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 7.05 alle 11.30, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 24 miglia.
15 dicembre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 9.15, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse sette miglia.
17 dicembre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 17, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 23 miglia.
18 dicembre 1942
Uscita da Pola per prove in mare, dalle 6.30 alle 16.20, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 30 miglia.
19 dicembre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 8.40 alle 15, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 40 miglia.
22 dicembre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 13 alle 17, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 23,5 miglia.
24 dicembre 1942
Uscita per esercitazione da Pola dalle 7.45 a mezzogiorno, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 11,5 miglia.
28 dicembre 1942
Salpa da Venezia alle 11.15, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, per un pattugliamento idrofonico al largo della costa istriana.

La torretta del Bandiera nella sua configurazione finale, in una foto scattata al largo di Pola alla fine del 1942 (g.c. STORIA militare)

31 dicembre 1942
Entra a Pola alle 7.35, dopo aver percorso 270,7 miglia senza rilevare niente di anomalo.
4 gennaio 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle 13.04 alle 17.10, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 23 miglia.
7 gennaio 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 17, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 35 miglia.
9 gennaio 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle 8.05 alle 11.37, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 19,5 miglia.
13 gennaio 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle 12.30 alle 17.15, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 24 miglia.
15 gennaio 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle 12.30 alle 15.30, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 21 miglia.
16 gennaio 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle 12.35 alle 17.15, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 21 miglia.
19 gennaio 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle 12.40 alle 17.03, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 18 miglia.
20 gennaio 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle 12.30 alle 16.30, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 14 miglia.
21 gennaio 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle 12.30 alle 16.45, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 21 miglia.
26 gennaio 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle 8.30 alle 16.30, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, insieme alle torpediniere Tifone e T 3 ed al rimorchiatore Molara. Percorse 26 miglia.
27 gennaio 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle 12.30 alle 16.40, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, insieme al Molara ed alle torpediniere Tifone e Pegaso. Percorse 16 miglia.
28 gennaio 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle 8.30 alle 16.10, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, insieme a Tifone e Pegaso ed al rimorchiatore Atleta. Percorse 32 miglia.
30 gennaio 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle 12.30 alle 16.25, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, insieme a Tifone, Molara ed alla cannoniera Aurora. Percorse 14 miglia.
31 gennaio 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle 8.30 a mezzogiorno, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 13 miglia.
4 febbraio 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle 8.30 alle 11.30, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, insieme a Tifone, Pegaso, Molara ed al rimorchiatore N 90.
Nel pomeriggio altra uscita, sempre per esercitazione, dalle 15 alle 17.30; percorse complessivamente 40 miglia.
6 febbraio 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 16.30, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, insieme ad Aurora e Pegaso. Percorse 40 miglia.
8 febbraio 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle 12.30 alle 16.30, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 23 miglia.
10 febbraio 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle 12.30 alle 16.30, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 23 miglia.
11 febbraio 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle 12.30 alle 16.30, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 23 miglia.
18 febbraio 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle 7 alle 12.30 e poi di nuovo dalle 14 alle 17.30, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 52 miglia.
20 febbraio 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle sette a mezzogiorno, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 27 miglia.
22 febbraio 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 12.15 e dalle 13.30 alle 18, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 52 miglia.
24 febbraio 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle undici e dalle 13.30 alle 15.45, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 32 miglia.

Il Fratelli Bandiera, in primo piano, ed il sommergibile Vettor Pisani ormeggiati alla banchina del XII Gruppo Sommergibili a Pola nell’inverno del 1942-1943 (g.c. STORIA militare)

25 febbraio 1943
Salpa dal Pola alle 14.30, al comando del T.V. Vannutelli, per trasferirsi a Venezia, eseguendo al contempo un pattugliamento idrofonico difensivo.
26 febbraio 1943
Arriva a Venezia alle 9.30 e ne riparte alle 23.30, per tornare a Pola effettuando un altro pattugliamento idrofonico difensivo.
27 febbraio 1943
Arriva a Pola alle sette del mattino. Tra il 25 ed il 27 febbraio ha percorso in tutto 172 miglia.
1° marzo 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 12.30 e dalle 13.45 alle 16, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse in tutto 42 miglia.
3 marzo 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 12.15 e dalle 13.45 alle 18.15, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 58 miglia.
5 marzo 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 12.15 e dalle 14 alle 18, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 45 miglia.
8 marzo 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 12.15 e dalle 13.45 alle 18, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 49 miglia.
10 marzo 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 12.15 e dalle 13.45 alle 18, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 56 miglia.
12 marzo 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 12.30 e dalle 13.45 alle 18, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 52 miglia.
16 marzo 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 12.45 e dalle 13.15 alle 20.30, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 45 miglia.
18 marzo 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 12.30, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 24 miglia.
22 marzo 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 12.15 e dalle 13.45 alle 18.15, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 46 miglia.
23 marzo 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle sette alle undici e dalle 15 alle 19, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 41 miglia.
30 marzo 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 12.30 e dalle 15 alle 23, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 57 miglia.
2 aprile 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 12.30 e dalle 15 alle 23, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 54 miglia.
5 aprile 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 12.30, dalle 14.30 alle 18 e dalle 20.55 alle 22.55, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 65 miglia.
6 aprile 1943
Uscita da Pola per smagnetizzazione, dalle 9.30 alle 11.30, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse otto miglia.
8 aprile 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto a mezzogiorno, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 31 miglia.
12 aprile 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 12.30 alle 17 alle 22, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 64 miglia.
14 aprile 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle otto alle 12.30 e dalle 14 alle 17.30, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 60 miglia.
16 aprile 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle 7.45 alle dieci del mattino, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 21 miglia.
21 aprile 1943
Entra in bacino a Pola per lavori di grande manutenzione, che si protrarranno fino a luglio.
22 luglio 1943
Completati i lavori, compie un’uscita addestrativa da Pola dalle 16.02 alle 20.20, percorrendo 14,5 miglia. Comandante è sempre il T.V. Vannutelli; in questo periodo il Bandiera fa parte del XII Gruppo Sommergibili (il Grupsom assegnato alla Scuola Sommergibili), di base a Fiume, insieme a Jalea, Goffredo Mameli, Luciano Manara, Vettor Pisani, Squalo e Serpente.
27 luglio 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle 8.20 alle 11.34, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 19 miglia.
3 agosto 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle 8.20 alle 11.50 e poi di nuovo nel pomeriggio, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 21 miglia.
7 agosto 1943
Il tenente di vascello Vannutelli cede il comando del Bandiera al capitano di corvetta Rodolfo Scarelli, 33 anni, da Orte.
10 agosto 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle 8.45 alle 11.35 e dalle 15.10 alle 18.40, al comando del capitano di corvetta Rodolfo Scarelli.
11 agosto 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle 8.30 alle 12.10 e dalle 15.20 alle 19.30, al comando del capitano di corvetta Rodolfo Scarelli.
13 agosto 1943
Uscita per esercitazione da Pola dalle 8.45 a mezzogiorno e dalle 15.15 alle 17.30, al comando del capitano di corvetta Rodolfo Scarelli.
14 agosto 1943
Lascia Pola alle 22.20, al comando del capitano di corvetta Rodolfo Scarelli, per trasferirsi a Fiume.
15 agosto 1943
Arriva a Fiume alle 5.45.
16-17 agosto 1943
Uscita per esercitazione da Fiume dalle otto del 16 alle 3.40 del 17, al comando del capitano di corvetta Rodolfo Scarelli.
18-19 agosto 1943
Uscita per esercitazione da Fiume dalle undici del 18 alle 2.30 del 19, al comando del capitano di corvetta Rodolfo Scarelli.
20-21 agosto 1943
Uscita per esercitazione da Fiume dalle sei del 20 all’1.05 del 21, al comando del capitano di corvetta Rodolfo Scarelli.
23-24 agosto 1943
Uscita per esercitazione da Fiume dalle 10.30 del 23 alle 00.40 del 24, al comando del capitano di corvetta Rodolfo Scarelli.
30 agosto 1943
All’1.47 il Bandiera, al comando del capitano di corvetta Rodolfo Scarelli, salpa da Susak per trasferirsi a Brindisi.
Alle 8.50 viene avvistato un aereo tedesco, col quale vengono scambiati i segnali di riconoscimento.
1° settembre 1943
Raggiunge Brindisi alle 6.40, dopo aver percorso 453 miglia.
7 settembre 1943
Al comando del capitano di corvetta Rodolfo Scarelli, il Bandiera salpa da Brindisi alle 18.19 per raggiungere un settore d’agguato nel Mar Ionio.
Maricosom (il Comando Squadra Sommergibili), ricevuta notizia dell’avvistamento della flotta d’invasione angloamericana diretta verso le coste dell’Italia meridionale, ha dato il via al Piano "Zeta" (elaborato fin dal 23 marzo 1943 per la protezione delle coste del Sud Italia, della Sicilia e della Sardegna con l’impiego su larga scala delle residue forze subacquee, modificato più volte e diramato il 2 luglio): lo schieramento in massa dei sommergibili in quelle acque, per contrastare lo sbarco Alleato.
Nell’ambito del Piano "Zeta", il Bandiera viene inviato a formare uno sbarramento in Mar Ionio (tra le coste orientali della Sicilia e della Calabria e capo Santa Maria di Leuca in Puglia) insieme ad altri sette sommergibili (SqualoMarcantonio BragadinJalea, Zoea, Luigi SettembriniOnice e Vortice): OniceVorticeSettembrini e Zoea vi sono già stati schierati in precedenza, mentre BandieraSqualoJalea e Bragadin vanno ad estendere tale sbarramento preesistente fino al Golfo di Taranto. Altri otto battelli (BrinDiasproTopazioAlagiMareaGalateaVelellaPlatino e Nichelio) vengono dispiegati nel Basso Tirreno a copertura della costa compresa tra i golfi di Paola e di Gaeta, mentre altri due (Giada e Turchese) sono inviati ad ovest della Sardegna.
In realtà, mentre questo avviene l’armistizio tra l’Italia e gli Alleati è già stato firmato da quattro giorni; ma rimane coperto da massimo segreto, tutti ne sono tenuti all’oscuro all’infuori una ristretta cerchia facente capo a Pietro Badoglio ed a Vittorio Emanuele III. Il comandante di Maricosom ha partecipato alla riunione organizzata dall’ammiraglio Raffaele De Courten, capo di Stato Maggiore della Marina, per spiegare ai comandanti superiori le disposizioni previste dal Promemoria numero 1, inviatogli il 6 settembre dal Comando Supremo, e nel quale si impartiscono ordini per un imminente rovesciamento delle alleanze. Il dispiegamento dei sommergibili nelle acque del Sud Italia è stato concordato con i comandi Alleati al fine di non insospettire i tedeschi; gli equipaggi non ne sono ovviamente a conoscenza, e quello del Velella (comandato proprio da Mario Patanè, il precedente comandante del Topazio) pagherà con la vita quest’assurda situazione, venendo silurato lo stesso 7 settembre dal sommergibile britannico Shakespeare.
8 settembre 1943
L’annuncio dell’armistizio tra l’Italia e gli Alleati sorprende il Bandiera nel Mar Ionio.
Alle 19.50, otto minuti dopo che l’EIAR ha annunciato la notizia alla nazione (gli Alleati ne hanno dato notizia già alle 18.30, tramite Radio Algeri), Maricosom dirama a tutti i sommergibili in mare il messaggio «Alla ricezione del presente ordine assumere un compito esclusivamente ripeto esclusivamente esplorativo», seguito alle 21.10 da «Alla ricezione del presente messaggio cessare ogni ostilità alt Accusate ricevuta». Alle 21.50 Maricosom ordina a tutti i sommergibili: «Immergetevi subito a quota 80 metri alt Alle 8 del giorno 9 emergete rimanendo in superficie con Bandiera nazionale a riva e pennello nero al periscopio di prora alt Riceverete ulteriori ordini alt Accusate ricevuta».
Il comandante Scarelli del Bandiera decide di consultarsi con i comandanti dello Squalo (tenente di vascello Carlo Girola) e del Bragadin (tenente di vascello Alpinolo Cinti), in agguato in aree contigue: mentre Girola e Cinti decidono di raggiungere Augusta, porto siciliano sotto controllo britannico, Scarelli fa rotta per Taranto.
11 settembre 1943
Danneggiato da un attacco da parte di bombardieri, il Bandiera raggiunge Taranto alle 20.40, dopo aver percorso 704 miglia.
12 settembre 1943
Lascia Taranto alle 9.40, al comando del tenente di vascello Aredio Galzigna, insieme ai sommergibili Atropo e Jalea per trasferirsi a Malta, come da disposizioni armistiziali. Il gruppo è accompagnato dal cacciatorpediniere Augusto Riboty e dal cacciatorpediniere britannico Troubridge.
13 settembre 1943
Giunge a Malta alle 20.40 (dopo aver percorso 331 miglia), insieme ad AtropoJalea e Riboty. Le quattro unità, insieme alle torpediniere Libra ed Orione, alla portaidrovolanti Giuseppe Miraglia ed al sommergibile Ciro Menotti, vanno ad ormeggiarsi a St. Paul’s Bay.

Sommergibili italiani a Malta nel settembre 1943: il Fratelli Bandiera è il terzo da sinistra (g.c. STORIA militare)

19 settembre 1943
Il tenente di vascello Galzigna viene sostituito al comando del Bandiera dal tenente di vascello Giuseppe Ridella, 24 anni, da Ferrara.
21 settembre 1943
I sommergibili italiani a Malta, precedentemente sparpagliati nei vari ormeggi dell’isola, vengono raggruppati in due gruppi, concentrati l’uno a Marsa Scirocco e l’altro a San Paolo.
Il Bandiera viene temporaneamente dislocato nell’ormeggio di Marsa Scirocco, insieme ad altri nove sommergibili (Atropo, AxumBragadinCorridoniGiadaMareaNichelioSettembriniVortice; dal 6 ottobre anche il Turchese), alle “dipendenze” della corazzata Giulio Cesare.
19 novembre 1943
Al comando del tenente di vascello Giuseppe Ridella, il Bandiera lascia Malta alle 16.15 per rientrare in Italia, insieme ai sommergibili Brin, Squalo e Settembrini e con la scorta della corvetta Chimera.
20 novembre 1943
Arriva ad Augusta alle undici, dopo aver percorso 125 miglia.
21 novembre 1943
Il tenente di vascello Ridella viene avvicendato al comando del Bandiera dal parigrado Ugo Esmenard, 25 anni, da Bologna.
23 novembre 1943
Al comando del tenente di vascello Ugo Esmenard, il Bandiera lascia Augusta alle 6.40, insieme allo Squalo ed al cacciatorpediniere britannico Paladin, per trasferirsi a Napoli.
24 novembre 1943
Arriva a Napoli alle 12.35, dopo aver percorso 253,8 miglia. Entra poi in cantiere per un lungo periodo di lavori, durante i quali cambia più volte comandante; il 17 dicembre 1943 assume infatti il comando il capitano di corvetta Marco Revedin, 32 anni, da Bologna, che sarà avvicendato il 20 aprile 1944 dal tenente di vascello Carlo Girola, 29 anni, da La Spezia.

Il capitano di corvetta Marco Revedin (da www.uboat.net)

29 aprile 1944
Al termine dei lavori, il Bandiera compie un’uscita da Napoli per addestramento, dalle 11.06 alle 17.16, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 21 miglia.
15 luglio 1944
Uscita da Napoli dalle 8.50 alle 17.08, al comando del tenente di vascello Carlo Girola, per prove in mare. Percorse 27 miglia.
21 luglio 1944
Uscita da Napoli dalle 8.30 alle 15.30, al comando del tenente di vascello Carlo Girola, per prove della girobussola.
30 luglio 1944
Lascia Napoli alle 17.34, insieme alla torpediniera Nicola Fabrizi, per trasferirsi ad Augusta.
31 luglio 1944
Arriva ad Augusta alle 18.58, dopo aver percorso 245,2 miglia.
4 agosto 1944
Lascia Augusta alle 9, al comando del tenente di vascello Carlo Girola, per trasferirsi a Taranto, insieme alla corvetta Cormorano.
5 agosto 1944
Arriva a Taranto alle 16.28, dopo aver percorso 262 miglia.
7 agosto 1944
Uscita da Taranto dalle 7.55 alle 12.48, al comando del tenente di vascello Carlo Girola, per prove in mare. Percorse 37,5 miglia.
11 settembre 1944
Uscita da Taranto dalle otto alle 16.48, al comando del tenente di vascello Carlo Girola, per prove in mare. Percorse 53 miglia.
15 settembre 1944
Uscita da Taranto dalle 8.05 alle 15.55, al comando del tenente di vascello Carlo Girola, per prove in mare. Percorse 39,5 miglia.
26 settembre 1944
Uscita da Taranto dalle 7.40 alle 13.12, al comando del tenente di vascello Carlo Girola, per prove in mare. Percorse 37 miglia.
6 ottobre 1944
Uscita per esercitazione da Taranto dalle 8.09 alle 15.33, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 28 miglia.
8 ottobre 1944
Uscita per esercitazione da Taranto dalle 8.50 alle 14.42, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 37 miglia.
15 ottobre 1944
Uscita per esercitazione da Taranto dalle 12.23 alle 16.25, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 26 miglia.
23 ottobre 1944
Uscita per esercitazione da Taranto dalle 15.30 alle 21.37, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 24 miglia.
29 ottobre 1944
Lascia Taranto alle 7.23, al comando del tenente di vascello Carlo Girola, per trasferirsi ad Augusta, insieme allo Jalea ed alla torpediniera Animoso.
30 ottobre 1944
Arriva ad Augusta alle 12.53, dopo aver percorso 248 miglia.
3 novembre 1944
Al comando del tenente di vascello Carlo Girola, il Bandiera lascia Augusta alle 6.30, insieme allo Jalea ed al peschereccio armato britannico Stroma, per trasferirsi a Malta.
4 novembre 1944
Arriva a Malta alle 14.55, dopo aver percorso 214,2 miglia.
7 novembre 1944
Bandiera (tenente di vascello Carlo Girola) e Jalea lasciano Malta alle 6.08 per trasferirsi a Port Said, ma il Bandiera subisce un’avaria che lo costringe a rientrare a Malta, dove si ormeggia alle 13.48, dopo aver percorso 59,5 miglia.
9 novembre 1944
Uscita da Malta per prove in mare, dalle 6 alle 16.30, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 81,5 miglia.
11 novembre 1944
Uscita da Malta per prove in mare, dalle 8 alle 11.30, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 22 miglia.
12 novembre 1944
Uscita da Malta per prove in mare, dalle 6.30 alle 13.30, al comando del tenente di vascello Carlo Girola.
13 novembre 1944
Al comando del tenente di vascello Carlo Girola, il Bandiera lascia Malta alle 5.55 per trasferirsi ad Alessandria d’Egitto.
17 novembre 1944
Arriva ad Alessandria alle 10.35, dopo aver percorso 892 miglia.
2 dicembre 1944
Sempre al comando del tenente di vascello Carlo Girola, il Bandiera lascia Alessandria alle 16.43 diretto ad Haifa, insieme al sommergibile Zoea.
4 dicembre 1944
Arriva ad Haifa alle 6.34, dopo aver percorso 312 miglia, passando alle dipendenze del Comando Gruppo Sommergibili del Levante. Tale gruppo è stato istituito nell’ottobre 1943 sotto il comando del capitano di fregata Carlo Liannazza (che è anche comandante del Comando Superiore Navale Italiano del Levante, Maricosulev Haifa); i suoi sommergibili, posti alle dipendenze della 1st Submarine Flotilla della Royal Navy, sono adibiti all’addestramento delle corvette britanniche nella zona di Alessandria.
12 dicembre 1944
Uscita da Haifa per esercitazione, dalle 7.27 alle 13.25, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 32,5 miglia.
13 dicembre 1944
Lascia Alessandria alle 16.30, al comando del tenente di vascello Girola, per trasferirsi ad Haifa.
15 dicembre 1944
Arriva ad Haifa alle 7.32, dopo aver percorso 332 miglia.
18 dicembre 1944
Uscita per esercitazione da Alessandria dalle 7.10 alle 14.48, al comando del tenente di vascello Carlo Girola, insieme ai cacciatorpediniere Wheatland (britannico) e Kanaris (greco). Percorse 44 miglia.
21 dicembre 1944
Uscita per esercitazione da Alessandria dalle 9.30 alle 16.50, al comando del tenente di vascello Carlo Girola, insieme al cacciatorpediniere Kanaris. Percorse 44 miglia.
23 dicembre 1944
Uscita per esercitazione da Alessandria dalle 6.35 alle 15.04, al comando del tenente di vascello Carlo Girola, insieme allo sloop britannico Crane. Percorse 51,5 miglia.
27 dicembre 1944
Uscita da Alessandria dalle 6.40 alle 16.07, al comando del tenente di vascello Carlo Girola, per smagnetizzazione del sommergibile.
28 dicembre 1944
Uscita da Alessandria dalle 7.44 alle 16.24, al comando del tenente di vascello Carlo Girola, per smagnetizzazione del sommergibile.
29 dicembre 1944
Uscita da Alessandria dalle 9.30 alle 12.48, al comando del tenente di vascello Carlo Girola, per prove in mare.
3 gennaio 1945
Al comando del tenente di vascello Girola, il Bandiera lascia Alessandria alle 6.40 per trasferirsi ad Haifa.
4 gennaio 1945
Arriva ad Alessandria alle 15.53, dopo aver percorso 322 miglia.
6-7 gennaio 1945
Uscita per esercitazione da Haifa dalle 9.45 del 6 all’1.17 del 7, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 155 miglia.
9-10 gennaio 1945
Uscita per esercitazione da Haifa dalle 7.45 del 9 alle 13 del 10, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 190,5 miglia.
26-27 gennaio 1945
Uscita per esercitazione da Haifa dalle 6.10 del 26 all’1.10 del 27, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 184 miglia.
28-29 gennaio 1945
Uscita per esercitazione da Haifa dalle 12.45 del 28 all’1.05 del 29, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 109 miglia.
4 febbraio 1945
Uscita per esercitazione da Haifa dalle 10.22 alle 15.22, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 33 miglia.
5 febbraio 1945
Uscita per esercitazione da Haifa dalle 12.44 alle 22.30, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 90 miglia.
8 febbraio 1945
Uscita per esercitazione da Haifa dalle 12.22 alle 19.39, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 69 miglia.
9 febbraio 1945
Uscita per esercitazione da Haifa dalle 12.30 alle 21.10, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 78 miglia.
13 febbraio 1945
Uscita per esercitazione da Haifa dalle 12.40 alle 19.43, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 54 miglia.
15 febbraio 1945
Sempre al comando del tenente di vascello Girola, il Bandiera lascia Haifa alle 16.25 per trasferirsi ad Alessandria.
17 febbraio 1945
Arriva ad Alessandria alle 6.45, dopo aver percorso 333 miglia.
21 febbraio 1945
Uscita per esercitazione da Alessandria dalle 10.50 alle 17.55, al comando del tenente di vascello Carlo Girola, insieme al cacciatorpediniere britannico Penn ed alla fregata Usk, pure britannica. Percorse 48 miglia.
1° marzo 1945
Entra in bacino ad Alessandria.
3 marzo 1945
Lascia Alessandria alle dieci del mattino, al comando del T.V. Girola, per tornare ad Haifa.
4 marzo 1945
Arriva ad Haifa alle 14.10, dopo aver percorso 308 miglia.
23 marzo 1945
Uscita per esercitazione da Haifa dalle 11.35 alle 21.42, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 105 miglia.
24 marzo 1945
Uscita per esercitazione da Haifa dalle 11.40 alle 21.15, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 92 miglia.
27 marzo 1945
Uscita per esercitazione da Haifa dalle 11.35 alle 21.13, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 101 miglia.
30 marzo 1945
Uscita per esercitazione da Haifa dalle 11.33 alle 16.45, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 55 miglia.
5 aprile 1945
Uscita per esercitazione da Haifa dalle 11.30 alle 21.50, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 107 miglia.
6 aprile 1945
Uscita per esercitazione da Haifa dalle 11.35 alle 21.35, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 100 miglia.
7 aprile 1945
Uscita per esercitazione da Haifa dalle 11.39 alle 21.42, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 85 miglia.
10 aprile 1945
Uscita per esercitazione da Haifa dalle 11.32 alle 21.30, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 90 miglia.
11 aprile 1945
Uscita per esercitazione da Haifa dalle 11.35 alle 21.55, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 90 miglia.
17 aprile 1945
Uscita per esercitazione da Haifa dalle 11.35 alle 22.36, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 112 miglia.
18 aprile 1945
Uscita per esercitazione da Haifa dalle 12.40 alle 22.45, al comando del tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 95 miglia.
19 aprile 1945
Il tenente di vascello Girola viene rimpiazzato al comando del Bandiera dal parigrado Eugenio Parodi, 28 anni, da La Spezia.
24 aprile 1945
Uscita per esercitazione da Haifa dalle 12.35 alle 22.06, al comando del tenente di vascello Eugenio Parodi. Percorse 82 miglia.
2 maggio 1945
Uscita per esercitazione da Haifa dalle 13.01 alle 20.45, al comando del tenente di vascello Eugenio Parodi. Percorse 70 miglia.
5 maggio 1945
Lascia Haifa alle 7.40, al comando del tenente di vascello Eugenio Parodi, per trasferirsi ad Alessandria.
6 maggio 1945
Arriva ad Alessandria alle 15.10, dopo aver percorso 333 miglia.
7 maggio 1945
Uscita per esercitazione da Alessandria dalle 6.45 alle 15.14, al comando del tenente di vascello Eugenio Parodi, insieme al cacciatorpediniere britannico Javelin; l’esercitazione viene però interrotta in seguito ad un guasto al sonar dello Javelin. Percorse 50 miglia.
10 maggio 1945
Uscita per esercitazione da Alessandria dalle 6.45 alle 14.30, al comando del tenente di vascello Eugenio Parodi, di nuovo insieme allo Javelin. Percorse 41 miglia.
14 maggio 1945
Uscita per esercitazione da Alessandria dalle 6.48 alle 14.42, al comando del tenente di vascello Eugenio Parodi, ancora insieme allo Javelin. Percorse 55 miglia.
18 maggio 1945
Uscita per esercitazione da Alessandria dalle 7.05 alle 13.50, al comando del tenente di vascello Eugenio Parodi, insieme al cacciatorpediniere britannico Liddlesdale. Percorse 53 miglia.
25 maggio 1945
Uscita da Alessandria dalle 13.20 alle 16.38, al comando del tenente di vascello Eugenio Parodi, per prove in mare.
26 maggio 1945
Lascia Alessandria alle 6.50, al comando del tenente di vascello Eugenio Parodi, per trasferirsi ad Haifa.
27 maggio 1945
Arriva ad Haifa alle 15.52, dopo aver percorso 313 miglia.
18 giugno 1945
Lascia Haifa alle 23.35, al comando del tenente di vascello Eugenio Parodi, per tornare ad Alessandria.
19 giugno 1945
Arriva ad Alessandria alle 9.45, dopo aver percorso 313 miglia.
22 giugno 1945
Uscita per esercitazione da Alessandria dalle 7.15 alle 18.35, al comando del tenente di vascello Eugenio Parodi, insieme agli aerei dell’837th Squadron della Fleet Air Arm. Percorse 78 miglia.
7 luglio 1945
Uscita per esercitazione da Alessandria dalle 6.53 alle 14.24, al comando del tenente di vascello Eugenio Parodi, insieme al cacciatorpediniere britannico Welfare. Percorse 50,5 miglia.
17 luglio 1945
Uscita per esercitazione da Alessandria dalle 10.40 alle 18.20, al comando del tenente di vascello Eugenio Parodi, insieme ai cacciatorpediniere britannici Calpe e Farndale. Percorse 61,5 miglia.
20 luglio 1945
Uscita per esercitazione da Alessandria dalle 6.40 alle 15, al comando del tenente di vascello Eugenio Parodi, insieme al cacciatorpediniere britannico Liddlesdale. Percorse 50 miglia.
26 luglio 1945
Uscita per esercitazione da Alessandria dalle 7.40 alle 15, al comando del tenente di vascello Eugenio Parodi, insieme allo sloop britannico Hind. Percorse 46 miglia.
29 luglio 1945
Uscita per esercitazione da Alessandria dalle 6.50 alle 14.45, al comando del tenente di vascello Eugenio Parodi, insieme all’Hind. Percorse 47 miglia.
30 luglio 1945
Uscita per esercitazione da Alessandria dalle 7 alle 14.23, al comando del tenente di vascello Eugenio Parodi, insieme all’Hind. Percorse 44,6 miglia.
2 agosto 1945
Sempre al comando del tenente di vascello Eugenio Parodi, lascia Alessandria alle 13.29 per trasferirsi ad Haifa.
4 agosto 1945
Arriva ad Haifa alle 8.18, dopo aver percorso 363 miglia.
17 agosto 1945
Uscita da Haifa per prove in mare dalle 14.05 alle 17.45, al comando del tenente di vascello Eugenio Parodi. Percorse 22 miglia.
21 settembre 1945
Lascia Haifa alle 17.43, al comando del tenente di vascello Eugenio Parodi, per trasferirsi ad Alessandria.
23 settembre 1945
Arriva ad Alessandria alle 11.55, dopo aver percorso 311 miglia.
6 ottobre 1945
Lascia Alessandria alle 6.06, al comando del tenente di vascello Eugenio Parodi, per tornare finalmente in Italia.
10 ottobre 1945
Arriva a Brindisi alle 13.15, dopo aver percorso 859 miglia. Vi viene quindi posto in disarmo.
1° febbraio 1948
Radiato dai quadri del naviglio militare. Successivamente demolito.
 
(Foto Turrini, via www.regiamarina.net)