Il Pegli (Archivio Centrale dello Stato via Giorgio Parodi e www.naviearmatori.net)
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Piroscafo da carico
da 1593 tsl e 912 tsn, lungo 80,8 metri, largo 11,6 e pescante 4,6, con
velocità di 10 nodi. Appartenente all’armatore Ignazio Messina di Genova,
iscritto con matricola 2024 al Compartimento Marittimo di Genova, nominativo di
chiamata IJME.
Breve e parziale cronologia.
22 agosto 1910
Varato nel cantiere
Southwick Yard della Robert Thompson & Sons Ltd. di Sunderland come Wedgwood (numero di cantiere 265).
Settembre 1910
Completato per la William
France, Fenwick & Co. Ltd. di Londra. Registrato a Londra, stazza lorda e
netta originaria 1673 tsl e 1008 tsn.
22 gennaio 1922
Il Wedgwood, in navigazione da Londra a
Rouen, sperona ed affonda il peschereccio francese Jeune Marcel. Un marinaio e sei bambini, che si trovavano sul
peschereccio, annegano, mentre il comandante del peschereccio ed un altro
marinaio vengono recuperati dal Wedgwood.
1932
Acquistato da Salvatore
Altieri di Torre del Greco, e ribattezzato Altero.
1936
Acquistato da Ignazio
Messina & C. di Genova e ribattezzato Pegli.
10 giugno 1940
Ingresso dell’Italia
nella seconda guerra mondiale. Il Pegli
non verrà mai requisito dalla Regia Marina, né iscritto nel ruolo del naviglio
ausiliario dello Stato.
2 novembre 1940
Salpa da Palermo per
Tripoli, in convoglio con il piroscafo Rapido.
4 novembre 1940
Le due navi arrivano
a Tripoli.
11-12 febbraio 1941
Alle 23.40 dell’11,
in posizione 34°43’ N e 11°50’ E (ad est delle Kerkennah), il sommergibile
britannico Unique (tenente di
vascello Anthony Foster Collett) avvista su
rilevamento 110° un convoglio composto dal Pegli
e da altri due piroscafi, l’Audace ed
il Florida II, scortati dalla
torpediniera Calliope. Immersosi alle
23.46, l’Unique si avvicina e, alle
00.21, lancia due siluri da 3200 metri, mancando però il bersaglio.
5 ottobre 1941
Compie un viaggio,
isolato e senza scorta, da Bari a Durazzo.
10 ottobre 1941
Lascia Durazzo e
raggiunge Corfù, sempre da solo e senza scorta.
13 gennaio 1942
Compie un viaggio da
Valona a Bari, di nuovo in navigazione isolata.
25 maggio 1942
Compie un viaggio
isolato da Brindisi a Valona.
23 luglio 1942
Viaggio da Bari a
Durazzo, ancora da solo e senza scorta.
12 ottobre 1942
Viaggio da Bari a
Durazzo, sempre da solo.
9 dicembre 1942
Viaggio isolato da
Bari a Prevesa.
21 dicembre 1942
Viaggio isolato da
Bari a Valona.
L’affondamento
Il 14 marzo 1943 il Pegli, al comando del capitano di lungo
corso Ezio Visconti, salpò da Trapani diretto a Palermo. In quelle stesse ore,
al largo di Trapani, le moderne corvette Cicogna
(tenente di vascello Augusto Migliorini) e Persefone
(capitano di corvetta Oreste Tazzari) stavano dando la caccia al sommergibile
britannico Thunderbolt, già
localizzato e danneggiato il giorno precedente dalla torpediniera Libra.
Poco prima delle
5.30, la Persefone ricevette l’ordine
di assumere la scorta del Pegli, e
così fece. La Cicogna rimase invece a
dare la caccia al Thunderbolt: alle
8.48 riuscì a colpirlo con una scarica di bombe di profondità, provocandone
l’affondamento. A quel punto, anche la Cicogna
ebbe ordine di unirsi alla scorta del Pegli.
Nel frattempo, però,
era giunto in zona un altro sommergibile britannico: il Sybil, del tenente di vascello Ernest John Donaldson Turner. Alle
9.01, Turner avvistò in posizione 38°16’ N e 13°09’ E gli alberi ed il fumaiolo
del Pegli, distante 6400 metri e
scortato dalla Persefone e da due
idrovolanti.
Alle 9.49, in
posizione 38°16’ N e 13°10’ E, il Sybil
lanciò quattro siluri da 1650 metri: colpito dopo un minuto, il Pegli s’incendiò ed iniziò a sbandare.
Le due corvette
diedero la caccia al sommergibile attaccante (la Persefone lanciò quattro pacchetti di bombe di profondità; più
tardi, dopo l’affondamento e mentre già il Sybil
si stava allontanando, si unì alla caccia anche la corvetta Antilope: in tutto, vennero lanciate 95
bombe di profondità), ma senza risultato. Una delle corvette tornò poi verso il
Pegli, che era in fiamme, fortemente
sbandato e basso sull’acqua. Dopo poco più di un’ora, il piroscafo affondò nel
punto 38°14’ N e 13°13’ E, a sei miglia per 270° da (cioè ad ovest di) Capo
Gallo. Le unità della scorta recuperarono i naufraghi.
Della quarantina di
uomini che componevano l’equipaggio del Pegli,
quattro persero la vita: tra di essi il comandante Visconti.
L’affondamento del Pegli nel giornale di bordo del Sybil (da Uboat.net):
”0901 hours - In
position 38°16'N, 13°09'E sighted the masts and funnel of a medium seized
merchant ship escorted by 1 destroyer / torpedo boat and 2 floatplanes. Range
was 7000 yards. Started attack.
0949 hours - In position
38°16'N, 13°10'E fired 4 torpedoes from 1800 yards. 2 Explosions were heard.
0955 hours - The
escort dropped 10 depth charges fairly close. Another pattern of 10 depth
charges was dropped a little later but this was not as close as the first
pattern.
1051 hours - Returned
to periscope depth. Saw the merchant vessel very low in the water with a heavy
list and on fire. The escort was standing by her and had given up the hunt.
1130 hours - Had
another look. The merchant vessel had sunk and the escort was picking up the
survivors. Went deep again and retired to the North. Another escort later
joined and Sibyl was hunted through most of the afternoon. A total of 95 depth
charges were dropped on her during this day.”
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