sabato 16 aprile 2016

Pegli

Il Pegli (Archivio Centrale dello Stato via Giorgio Parodi e www.naviearmatori.net

Piroscafo da carico da 1593 tsl e 912 tsn, lungo 80,8 metri, largo 11,6 e pescante 4,6, con velocità di 10 nodi. Appartenente all’armatore Ignazio Messina di Genova, iscritto con matricola 2024 al Compartimento Marittimo di Genova, nominativo di chiamata IJME.

Breve e parziale cronologia.

22 agosto 1910
Varato nel cantiere Southwick Yard della Robert Thompson & Sons Ltd. di Sunderland come Wedgwood (numero di cantiere 265).
Settembre 1910
Completato per la William France, Fenwick & Co. Ltd. di Londra. Registrato a Londra, stazza lorda e netta originaria 1673 tsl e 1008 tsn.
22 gennaio 1922
Il Wedgwood, in navigazione da Londra a Rouen, sperona ed affonda il peschereccio francese Jeune Marcel. Un marinaio e sei bambini, che si trovavano sul peschereccio, annegano, mentre il comandante del peschereccio ed un altro marinaio vengono recuperati dal Wedgwood.
1932
Acquistato da Salvatore Altieri di Torre del Greco, e ribattezzato Altero.
1936
Acquistato da Ignazio Messina & C. di Genova e ribattezzato Pegli.
10 giugno 1940
Ingresso dell’Italia nella seconda guerra mondiale. Il Pegli non verrà mai requisito dalla Regia Marina, né iscritto nel ruolo del naviglio ausiliario dello Stato.
2 novembre 1940
Salpa da Palermo per Tripoli, in convoglio con il piroscafo Rapido.
4 novembre 1940
Le due navi arrivano a Tripoli.
11-12 febbraio 1941
Alle 23.40 dell’11, in posizione 34°43’ N e 11°50’ E (ad est delle Kerkennah), il sommergibile britannico Unique (tenente di vascello Anthony Foster Collett) avvista su rilevamento 110° un convoglio composto dal Pegli e da altri due piroscafi, l’Audace ed il Florida II, scortati dalla torpediniera Calliope. Immersosi alle 23.46, l’Unique si avvicina e, alle 00.21, lancia due siluri da 3200 metri, mancando però il bersaglio.
5 ottobre 1941
Compie un viaggio, isolato e senza scorta, da Bari a Durazzo.
10 ottobre 1941
Lascia Durazzo e raggiunge Corfù, sempre da solo e senza scorta.
13 gennaio 1942
Compie un viaggio da Valona a Bari, di nuovo in navigazione isolata.
25 maggio 1942
Compie un viaggio isolato da Brindisi a Valona.
23 luglio 1942
Viaggio da Bari a Durazzo, ancora da solo e senza scorta.
12 ottobre 1942
Viaggio da Bari a Durazzo, sempre da solo.
9 dicembre 1942
Viaggio isolato da Bari a Prevesa.
21 dicembre 1942
Viaggio isolato da Bari a Valona.

L’affondamento

Il 14 marzo 1943 il Pegli, al comando del capitano di lungo corso Ezio Visconti, salpò da Trapani diretto a Palermo. In quelle stesse ore, al largo di Trapani, le moderne corvette Cicogna (tenente di vascello Augusto Migliorini) e Persefone (capitano di corvetta Oreste Tazzari) stavano dando la caccia al sommergibile britannico Thunderbolt, già localizzato e danneggiato il giorno precedente dalla torpediniera Libra.
Poco prima delle 5.30, la Persefone ricevette l’ordine di assumere la scorta del Pegli, e così fece. La Cicogna rimase invece a dare la caccia al Thunderbolt: alle 8.48 riuscì a colpirlo con una scarica di bombe di profondità, provocandone l’affondamento. A quel punto, anche la Cicogna ebbe ordine di unirsi alla scorta del Pegli.
Nel frattempo, però, era giunto in zona un altro sommergibile britannico: il Sybil, del tenente di vascello Ernest John Donaldson Turner. Alle 9.01, Turner avvistò in posizione 38°16’ N e 13°09’ E gli alberi ed il fumaiolo del Pegli, distante 6400 metri e scortato dalla Persefone e da due idrovolanti.
Alle 9.49, in posizione 38°16’ N e 13°10’ E, il Sybil lanciò quattro siluri da 1650 metri: colpito dopo un minuto, il Pegli s’incendiò ed iniziò a sbandare.
Le due corvette diedero la caccia al sommergibile attaccante (la Persefone lanciò quattro pacchetti di bombe di profondità; più tardi, dopo l’affondamento e mentre già il Sybil si stava allontanando, si unì alla caccia anche la corvetta Antilope: in tutto, vennero lanciate 95 bombe di profondità), ma senza risultato. Una delle corvette tornò poi verso il Pegli, che era in fiamme, fortemente sbandato e basso sull’acqua. Dopo poco più di un’ora, il piroscafo affondò nel punto 38°14’ N e 13°13’ E, a sei miglia per 270° da (cioè ad ovest di) Capo Gallo. Le unità della scorta recuperarono i naufraghi.
Della quarantina di uomini che componevano l’equipaggio del Pegli, quattro persero la vita: tra di essi il comandante Visconti.


L’affondamento del Pegli nel giornale di bordo del Sybil (da Uboat.net):


”0901 hours - In position 38°16'N, 13°09'E sighted the masts and funnel of a medium seized merchant ship escorted by 1 destroyer / torpedo boat and 2 floatplanes. Range was 7000 yards. Started attack.
0949 hours - In position 38°16'N, 13°10'E fired 4 torpedoes from 1800 yards. 2 Explosions were heard.
0955 hours - The escort dropped 10 depth charges fairly close. Another pattern of 10 depth charges was dropped a little later but this was not as close as the first pattern.
1051 hours - Returned to periscope depth. Saw the merchant vessel very low in the water with a heavy list and on fire. The escort was standing by her and had given up the hunt.
1130 hours - Had another look. The merchant vessel had sunk and the escort was picking up the survivors. Went deep again and retired to the North. Another escort later joined and Sibyl was hunted through most of the afternoon. A total of 95 depth charges were dropped on her during this day.”


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