Il
Falco con il precedente nome di Phocée (g.c. Mauro Millefiorini)
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Piroscafo per recuperi da 325 tsl, lungo 43,5 metri e largo 7,3, con
velocità di 10 nodi. Appartenente alla Compagnia Italiana Recuperi Marittimi,
avente sede a Milano, ed iscritto con matricola 48 al Compartimento Marittimo di
La Spezia.
Breve e parziale
cronologia.
1918
Costruito nei Forges & Chantiers de la Méditerranée di La
Seyne-sur-Mer (numero di cantiere 1110) come vedetta-dragamine
(piropeschereccio armato) Sansonnet,
della classe Mauviette (460 tonnellate di dislocamento, armamento composto da
un cannone da 120 mm, uno da 90 mm, uno da 75 mm ed uno da 47 mm, più una
mitragliera).
Appena entrato in servizio, viene dislocato in Algeria ed impiegato
come dragamine.
1919
Finita la prima guerra mondiale, viene radiato dai quadri della Marine
Nationale.
21 ottobre 1919
Posto in vendita, con asta pubblica, dalla Prefettura Marittima di
Cherbourg.
1920
Venduto agli Stabilimenti Sicard di Marsiglia e ribattezzato Phocée.
1927
Venduto alla Compagnie Générale Aéropostale, che lo impiegherà come
battello di servizio, per fornire supporto ed assistenza ai propri idrovolanti
a seguito dell’apertura delle linee aeree tra la Francia ed il Sudamerica.
12 maggio 1930
Il Phocée viene inviato a
1000 km da Dakar per dare appoggio alla trasvolata atlantica, da Saint-Louis du
Senegal a Natal, dell’idrovolante «Comte
de Lavault», appartenente all’Aéropostale. Un secondo battello, il Brentivy, viene inviato a 1000 km da
Natal.
Durante la trasvolata, l’idrovolante sorvola il Phocée, il cui equipaggio, radunato in coperta, lo saluta agitando
i berretti.
Il Phocée sarà adibito ad
analogo compito anche durante il viaggio di ritorno dell’aereo, in luglio.
16 luglio 1930
700-800 miglia al largo di Dakar, il Phocée trae in salvo l’equipaggio (pilota Jean Mermoz, navigatore Jean
Dabry, radiotelegrafista Léo Gimié) del «Comte
de Lavault», costretto ad ammarare da una perdita d’olio durante il volo di
ritorno da Bomfin (Brasile) a Dakar. Avvisato via radio dall’idrovolante in
avaria, il Phocée gli si è diretto
incontro e lo ha guidato verso di sé (aggiornandolo via radio sulla posizione),
finché l’aereo non è ammarato nei suoi pressi.
Insieme ai tre uomini, il Phocée
imbarca anche la posta trasportata dal velivolo. L’aereo viene preso a
rimorchio per tentare di trainarlo in porto, ma affonda dopo pochi minuti a
seguito del cedimento del galleggiante sinistro.
1934
Posto in disarmo a Saint Nazaire e messo in vendita.
Luglio 1934
Acquistato da armatori italiani, viene ribattezzato Pensiero.
1938
Acquistato dalla Compagna Italiana Ricuperi Marittimi e ribattezzato Falco.
8 marzo 1941
Requisito dalla Regia Marina ed iscritto nel ruolo del naviglio ausiliario dello Stato come vedetta foranea (di fatto, nave scorta ausiliaria), con sigla F 137.
Requisito dalla Regia Marina ed iscritto nel ruolo del naviglio ausiliario dello Stato come vedetta foranea (di fatto, nave scorta ausiliaria), con sigla F 137.
31 luglio 1941
Derequisito e radiato dal ruolo del naviglio ausiliario dello Stato.
22 ottobre 1941
Partito da Pantelleria in convoglio con i dragamine ausiliari (ex motopescherecci)
R 26 Angelo Musco, R 122 Maria di Piedigrotta e G 90 Italia e con il motoveliero Illiria, il Falco viene avvistato alle 6.30 dal sommergibile britannico Urge (capitano di corvetta Edward Philip
Tomkinson), che lo scambia per una nave mercantile di 1500 tsl e decide quindi
di attaccarlo. Alle 7 (cinque miglia ad est di Kuriat, in posizione 35°45’ N e
11°06’ E) l’Urge lancia tre siluri,
che vengono tuttavia evitati dal Falco,
che vira in direzione della costa; alle 7.56 il sommergibile lancia un altro
siluro da 2740 metri, ma nemmeno questo va a segno. L’accesa reazione dell’Illiria, con lancio di bombe torpedini
da getto (anche l’Italia ne lancia,
ma solo quattro), induce infine l’Urge ad
allontanarsi, sebbene senza arrecare alcun danno.
25 ottobre 1941
Il Falco e le altre piccole
navi arrivano a Tripoli alle 11.
9 gennaio 1942
Nuovamente requisito dalla Regia Marina ed iscritto nel ruolo del
naviglio ausiliario dello Stato come vedetta foranea F 137.
15 febbraio 1942
Salpa da Tripoli per Bengasi alle 16, scortato dalla nave servizio
fari Scilla.
18 febbraio 1942
Falco e Scilla arrivano a Bengasi alle 15.30.
L’affondamento
Alle sei del mattino del 12 novembre 1942, il Falco salpò da Bengasi alla volta di Tripoli, navigando da solo e
senza scorta.
Poche ore dopo, alle 12.25 dello stesso 12 novembre, la piccola nave
urtò una mina magnetica ed affondò al largo di Ras Taiunes. Non vi furono
vittime.
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