Il
Gala nel 1919 (g.c. Mauro
Millefiorini via www.naviearmatori.net)
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Piroscafo da carico da 1029,18 tsl e 691 tsn, lungo 71,8 metri,
largo 10,36 e pescante 4, con velocità 9 nodi. Appartenente all’armatore
Settimio Spampinato di Catania, iscritto con matricola 154 al Compartimento
Marittimo di Catania.
Breve e
parziale cronologia.
20
marzo 1897
Varato nei cantieri Carmicheal & MacLean di Port Glasgow
come Lovart (numero di cantiere 3).
1897
Completato per la Lovart Steamship Company (Love, Stewart &
Co.) di Bo’ness (Scozia). Stazza lorda originaria di 1015 tsl.
18
luglio 1914
Dopo aver caricato carbone a St. David’s (Fife), salpa diretto
a Kronstadt, in Russia.
25
luglio 1914
Arriva a Kronstadt, dove scarica il carbone. Mentre si trova in
questo porto, il 28 luglio, ha inizio la prima guerra mondiale, con l’invasione
austroungarica della Serbia.
30
luglio 1914
Lasciata Kronstadt, arriva a Lovisa, in Finlandia, per caricare
legna. Il Regno Unito entra in guerra contro la Germania il 4 agosto, quando il
Lovart ha imbarcato solo parte del
carico; dato che la presenza di navi tedesche nel Golfo di Finlandia impedisce la
partenza, il piroscafo sbarca il carico ed anche tutto l’equipaggio, ad
eccezione del comandante e del direttore di macchina.
Non essendovi molte speranze di poterlo fare uscire dal Baltico,
il Lovart passerà a Lovisa quasi due
anni.
Marzo
1917
In seguito alle pesantissime perdite subite dalla Marina
mercantile britannica a causa degli U-Boote, si decide di “recuperare” quante
più navi possibile, tra cui quelle bloccate nel Baltico. Tra queste il Lovart: armato con equipaggio in
maggioranza scandinavo, lascia Lovisa e, navigando in acque neutrali, si
trasferisce a Cristiania (Oslo), in Norvegia.
4
luglio 1917
Lascia Cristiania diretto ad Haugesund, dove si unisce ad un
convoglio diretto a Lerwick. Pur faticando a non restare indietro, a causa del
carbone di scarsa qualità, riesce a raggiungere Leith il giorno seguente.
Luglio 1917
Dopo la necessaria manutenzione in bacino di carenaggio, viene
acquistato da George Gibson & Company Ltd. di Leith (è una delle tre navi
acquistate dalla compagnia per rimpiazzarne altrettante perdute in guerra) e
ribattezzato Gala. Posto in servizio
sulla rotta per Dunkerque.
3
febbraio 1918
In navigazione da Dunkerque a Leith, il Gala entra in collisione con il piroscafo norvegese Eidsvaag (in navigazione dal Tyne a
Rouen con un carico di carbone) al largo di Flamborough Head. L’Eidsvaag affonda due miglia a sudovest
di Flamborough Head; il Gala ne
recupera l’equipaggio (c’è una vittima), che sbarca sul Tyne.
12
giugno 1918
Quindici miglia a sudest di Flamborough Head, il Gala viene colpito da un siluro, ma la
testata non esplode, così non ci sono danni.
13
agosto 1918
Mentre il Gala carica
balle di iuta, destinate a Dundee, nei Millwall Docks di Londra, scoppia a
bordo un incendio. Le fiamme raggiungono una tale portata che si rende
necessario allagare ed affondare la parte prodiera della nave per spegnerle;
successivamente il piroscafo viene rimesso a galla con l’assistenza di una
pompa dell’autorità portuale di Londra, e riparato.
1934
Acquistato dalla Coastal Marine Steamship Service di Londra (o
Leith). Stazza lorda e netta risultano essere di 998 tsl e 605 tsn.
1935
Acquistato dall’armatore Settimio Spampanato di Catania.
2
aprile 1941
Parte da Bari alle cinque del mattino diretto a Brindisi, senza
scorta ed insieme al piroscafo Neghelli.
Le navi giungono a Brindisi alle 13.10.
6
aprile 1941
Il Gala, insieme al
piroscafo Rimini ed alla piccola
motonave Carlotta, salpa da Bari alle
21.30 diretto a Durazzo, con la scorta della torpediniera Curtatone.
7
aprile 1941
Il convoglio – che trasporta in tutto 200 tonnellate di viveri,
780 di benzina e 1228 di carburante – arriva a Durazzo alle 16.30.
19
aprile 1941
Il Gala ed il
piroscafo Laura C., ambedue scarichi,
lasciano Durazzo alle otto per rientrare a Bari, con la scorta della
torpediniera Castelfidardo.
20
aprile 1941
Il convoglio arriva Bari alle 6.15.
13
maggio 1941
Il Gala ed il
piroscafo Anna Martini, carichi di
carburante ed altri materiali, salpano da Bari per Durazzo alle 22.30, privi di
scorta.
14
maggio 1941
Gala ed Anna Martini giungono a Durazzo alle
15.15.
4
agosto 1941
Compie un viaggio da Patrasso a Brindisi, scortato
dall’incrociatore ausiliario Attilio
Deffenu.
13
agosto 1941
Requisito ad Ancona dalla Regia Marina (alle ore 17) ed
iscritto con matricola L 9 nel ruolo
del naviglio ausiliario dello Stato, quale nave oneraria (cioè trasporto;
precisamente, in base alla lettera L della sigla, trasporto assegnato al
traffico di cabotaggio lungo le coste della Libia).
22
settembre 1941
Compie un viaggio da Taranto a Prevesa, scortato dalla vecchia
torpediniera Giacomo Medici.
30
dicembre 1941
Salpa da Trapani alle 20.45, diretto a Tripoli. Durante la
navigazione, sarà scortato per alcuni tratti dal piccolo incrociatore
ausiliario Lago Tana.
31
dicembre 1941
Arriva a Pantelleria nel pomeriggio, vi sosta per qualche
tempo, poi riparte per Lampedusa e sosta anche lì per un altro po’.
3
gennaio 1942
Riparte da Lampedusa alle 17 (per altra versione, all’alba), privo
di scorta.
4
gennaio 1942
Arriva a Sfax; nuova sosta.
6
gennaio 1942
Lascia Sfax, sempre senza scorta.
7
gennaio 1942
Giunge a Tripoli alle 15.15.
22
gennaio 1942
Parte da Tripoli alle 17 alla volta di Buerat, in convoglio con
il piroscafo tedesco Sturla, senza
scorta.
23
gennaio 1942
Gala e Sturla arrivano a Buerat tra le 8 e le
11.
L’affondamento
Alle 19 del 6 aprile 1942 il Gala, insieme alla piccola motonave Rosa, salpò da Tripoli diretto a Bengasi, con la scorta della
torpediniera Pallade. A bordo, oltre
al carico, si trovavano 31 membri dell’equipaggio e 27 militari di passaggio,
tra cui 25 soldati libici.
La navigazione del piccolo convoglio di cabotaggio s’interruppe
bruscamente alle 5.40 del 9 aprile, quando il Gala venne colpito a prora dritta da un siluro lanciato dal
sommergibile britannico Thrasher (ma
sul momento si pensò ad una mina).
Il Thrasher, al
comando del tenente di vascello Hugh Stirling Mackenzie, stava seguendo il
convoglio ormai da giorni: lo aveva avvistato già alle 12.25 del 7 aprile, in
posizione 32°22’ N e 15° 23’ E, ad otto miglia per 275°; già allora aveva
tentato di avvicinarsi, ma non era riuscito a serrare le distanze a meno di
7315 iarde, così Mackenzie aveva deciso di rimandare l’intercettazione alla
notte successiva. Emerso alle 19.53, il Thrasher
si era messo sulle tracce del convoglio ed era tornato ad immergersi alle 8.27
dell’8 aprile, ma non aveva più trovato la preda durante il resto del giorno.
Riemerso alle 19.50, aveva avvistato di nuovo il convoglio alle
3.51 del 9, in posizione 31°52’ N e 19°33’ E. A questo punto Mackenzie aveva
fatto aumentare la velocità e modificare la rotta per portarsi a proravia delle
navi italiane, ed alle 5.04 si era immerso per completare l’attacco in
immersione, identificando le navi avvistate, in questo frangente, come le
stesse di due giorni prima. Alle 5.35, il Thrasher
aveva lanciato tre siluri da 1830 metri mirando al mercantile di testa – il Gala –, valutato in circa 1500 tsl. Dopo
aver visto che uno dei siluri aveva colpito a proravia della plancia, Mackenzie
ne fece lanciare altri tre contro il mercantile di coda, stavolta senza
successo (il primo siluro, difettoso, era subito affiorato in superficie), poi
era sceso a 24 metri di profondità e si era ritirato verso sudovest.
A seguito dello scoppio delle caldaie, il Gala affondò alle 5.45 nel punto 31°49’ N e 19°42’ E, circa 22
miglia ad ovest-sud-ovest di Bengasi (per altre fonti 25 miglia a sudovest di
Bengasi, o 20 miglia ad ovest-sud-ovest di Bengasi) ed ad otto miglia da Ras
Tajunes.
Morirono nell’affondamento sette italiani e 14 libici.
Mentre la Pallade
procedeva al salvataggio dei naufraghi (non ci fu contrattacco, dato che
l’affondamento fu attribuito ad una mina e quindi non si pensò nemmeno di
cercare il sommergibile), il Rosa
proseguì a tutta forza verso Bengasi, dove giunse alle undici di quello stesso
giorno.
L’inseguimento del convoglio e l’affondamento del Gala nel giornale di bordo del Thrasher (da Uboat.net):
“7 April 1942
0529 hours - Dived and set course for Ras Zorug anchorage
1050 hours - Altered course to the eastward as no shipping was spotted at the
Ras Zorug anchorage
1325 hours - In position 32°22'N, 15°23'E sighted one Spica class torpedo boat
and two small merchant ships bearing 275° distant 8 nautical miles. Turned
towards but was unable to close further then 8000 yards. Decided to intercept
them the following night
2053 hours - Surfaced and set off in pursuit of the convoy.
8 April 1942
0927 hours - Dived but the convoy was not sighted during the day
2050 hours - Surfaced.
9 April 1942
0451 hours - In position 31°52'N, 19°33'E sighted three darkened ships.
Increased speed and altered course as to get ahead of them
0604 hours - Dived to complete the attack from periscope depth. The ships were
soon identified as being the same as sighted 2 days before
0635 hours - In position 31°49'N, 19°42'E fired the first torpedo of a salvo of
three from 2000 yards at the leading merchant ships that was of about 1500 tons
0637 hours - One torpedo hit the leading ship just forward of the bridge. Also
fired the first torpedo of a salvo of three against the second merchant (2500
tons). The first torpedo broke surface upon firing. No hits were obtained
0640 hours - Went to 80 feet and retired to the south-west. No counter attack
followed
0700 hours - Came to periscope depth. Northing was seen of the merchant that
was hit. The second was seen to make off towards Benghazi at full speed and the
torpedo boat was picking up survivors in the position of the attack
0735 hours - The destroyer was now searching the area and was joined by a
trawler or patrol vessel. Also a seaplane was circling overhead so went to 80
feet, continued to retire to the south-west and reloaded the torpedo tubes
2105 hours - Surfaced.”
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