Motoveliero da carico
(nave goletta con scafo in legno) da 551,04 tsl e 317 tsn, lungo 47 metri,
largo 9,23 e pescante 5. Appartenente alla Società Anonima Italiana Importazione
Carboni e Navigazione (con sede a Savona), matricola 119 al Compartimento
Marittimo di Savona, nominativo internazionale IOUM.
Breve e parziale cronologia.
1921
Costruito nei
cantieri A. Terrizzano di Porto Cervo come Gaetano
Serra.
192…
Ribattezzato Intrepido.
23 agosto 1940
Requisito a Genova
dalla Regia Marina (alle 10) ed iscritto con matricola V 71 nel ruolo del naviglio ausiliario dello Stato, quale vedetta
foranea.
L’affondamento
L’Intrepido, uno dei più grossi
motovelieri ancora circolanti sotto bandiera italiana, non ebbe vita lunga dopo
l’entrata in guerra dell’Italia. Alle 13.30 del 26 ottobre 1940, mentre era in
navigazione da Bengasi a Tobruk, la nave urtò una mina al largo delle Secche di
Driana ed affondò nel giro di qualche secondo in posizione 32°28’ N e 20°16’ E.
Nonostante la
rapidità dell’affondamento, non vi furono vittime: l’intero equipaggio fu
tratto in salvo da un altro motoveliero.
La mina era uno dei
50 ordigni che il sommergibile britannico Rorqual
(capitano di corvetta Ronald Hugh Dewhurst) aveva posato tra le 23.40 e le
23.54 del 4 ottobre 1940 a nordovest di Bengasi, nel punto 32°45’ N e 20°00’ E.
Nessun commento:
Posta un commento