Il Da Procida nel 1941 (Coll. Erminio Bagnasco via www.associazione-venus.it) |
Sommergibile di media
crociera della classe Mameli (dislocamento di 830 tonnellate in superficie e 1010 in immersione).
Breve e parziale cronologia.
21 settembre 1925
Impostazione nei
cantieri Franco Tosi di Taranto.
1° aprile 1928
Varo nei cantieri
Franco Tosi di Taranto.
Il Da Procida poco dopo il completamento (g.c. STORIA militare) |
20 gennaio 1929
Entrata in servizio.
Il Da Procida va a formare
con i tre gemelli (Goffredo Mameli, Tito Speri e Pier Capponi) la Squadriglia di Media Crociera, di base a Taranto.
Primo comandante del Da Procida, dal 20 settembre 1928 (con
l’unità ancora in allestimento) al 27 novembre 1929, è il capitano di corvetta
Gaetano Catalano Gonzaga.
1929
Da Procida, Capponi e Mameli compiono una lunga crociera con
scalo nei porti della Spagna mediterranea e poi anche in Atlantico, fino a
Cadice e Lisbona. Si tratta della prima crociera atlantica compiuta da
sommergibili italiani.
1930
La Squadriglia di
Media Crociera diventa la IV Squadriglia Sommergibili.
1931
La IV Squadriglia
Sommergibili viene trasferita a Napoli.
Il battello a Taranto nel
1931 (da “Uomini sul fondo” di Giorgio Giorgerini, Mondadori, 1994).
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1933
La IV Squadriglia
Sommergibili effettua una crociera d’addestramento della durata di una ventina
di giorni, con scalo a Salonicco, Lero e Rodi, i cui risultati sono giudicati
come molto soddisfacenti.
1934
La IV Squadriglia
Sommergibili viene nuovamente trasferita a Taranto, ed è rinominata IX
Squadriglia Sommergibili (3° Flottiglia Sommergibili). Le sue unità proseguono
nel normale addestramento, con crociere di breve durata in Italia e nel
Dodecaneso.
1935
La IX Squadriglia
Sommergibili viene rinominata XII Squadriglia Sommergibili.
21 febbraio 1936
Assume il comando del Da Procida il tenente di vascello Carlo Squitieri.
21 febbraio 1936
Assume il comando del Da Procida il tenente di vascello Carlo Squitieri.
Agosto-Settembre 1937
Partecipa alla guerra
civile spagnola con una missione clandestina in Mar Egeo, al comando del
capitano di corvetta Ronca. Durante la missione il Da Procida inizia 21 manovre d’attacco, ma in un solo caso lancia
un siluro, che non va a segno.
Settembre 1937
Seconda missione
clandestina nell’ambito della Guerra di Spagna, sempre al comando del capitano
di corvetta Ronca.
1938
La XII Squadriglia
Sommergibili viene rinominata XLI Squadriglia Sommergibili. Successivamente è
trasferita a Messina.
Giugno 1938
Il Da Procida ed il Tito Speri partecipano, a Taranto, alla sperimentazione del nuovo
apparato «Girosi», consistente in uno speciale apparato lanciafiamme che
consente al sommergibile immerso di incendiare del carburante precedentemente
espulso e finito su una vasta area della superficie: scopo di tale apparato è
di intralciare, con le fiamme alimentate dal carburante incendiato che
galleggia sulle onde, il transito di navi nemiche in passaggi obbligati od
imboccature di porti, e/o di danneggiare le navi nemiche che transitano in tali
passaggi.
Per l’esperimento il Da Procida, trovandosi in affioramento
con i periscopi ammainati, emette della nafta in superficie, poi si allontana
con una manovra d’immersione rapida mentre arriva lo Speri, che incendia subito la nafta con l’apparato «Girosi». Tale
apparecchio, la cui efficacia è stata dimostrata da questo esperimento, verrà
installato su altri 23 sommergibili, ma non avrà mai modo di essere utilizzato.
10 giugno 1940
All’entrata in guerra
dell’Italia, il Da Procida, insieme a
Speri, Mameli e Capponi, forma
la XXXIV Squadriglia Sommergibili (III Gruppo Sommergibili), avente base a
Messina.
Giugno 1940-Aprile 1941
Al comando dapprima del
capitano di corvetta Guido D’Alterio e successivamente del capitano di corvetta
Gustavo Lovatello, il Da Procida
effettua 16 missioni offensive nel Canale di Sicilia, nelle acque del
Dodecaneso, al largo di Malta, nel Canale d’Otranto e al largo della Liguria;
non coglie però alcun risultato. In un caso lancia due siluri contro un
sommergibile avversario, ma senza successo.
Giugno 1940
Inviato in agguato
nel Canale di Sicilia.
Agosto 1940
Inviato in agguato al
largo delle coste della Palestina.
Settembre 1940
Inviato in agguato al
largo di Alessandria d’Egitto.
11-12 novembre 1940
Il Da Procida si trova nella base di
Taranto durante l’attacco di aerosiluranti britannici noto come “notte di
Taranto”, che porta all’affondamento della corazzata Conte di Cavour ed al grave danneggiamento delle corazzate Vittorio Veneto e Duilio. Il sommergibile non subisce danni.
Aprile 1941-Febbraio 1942
Dislocato a La
Spezia, viene impiegato in esperimenti ed esercitazioni antisommergibile con
unità navali ed aeree. Per un periodo presta anche servizio alle dipendenze
della Scuola Sommergibili di Pola, insieme a Mameli e Speri.
Settembre 1941
Inviato in agguato
difensivo al largo della Liguria durante l’operazione britannica «Halberd»,
consistente nell’invio di un convoglio a Malta (cisterna militare Breconshire e navi da carico Ajax, City of Lincoln, City of
Calcutta, Clan MacDonald, Clan Ferguson, Rowallan Castle, Imperial
Star e Dunedin Star con un carico
complessivo di 81.000 tonnellate di rifornimenti), ma che i comandi italiani,
non conoscendo il vero obiettivo dei britannici, temono invece essere un
attacco alle coste italiane.
Il Da Procida a La Spezia nel 1941, con la colorazione mimetica
sperimentale applicata a Taranto (g.c. Dante Flore, da “I sommergibili italiani”
di Achille Rastelli)
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9 febbraio 1942
Entra in cantiere per
un periodo di lavori di rimodernamento. La sagoma della torretta viene
radicalmente modificata (riducendone di molto il volume), i vecchi motori
diesel vengono sostituiti con altri nuovi ed aventi maggiore potenza (4000/1100
HP, consentendo una velocità in superficie di 17 nodi), ed il cannone da 102/35
mm viene sbarcato e sostituito con una mitragliera contraerea da 20 mm. Il
sommergibile, al suo interno, viene pressoché “svuotato” e ricostruito con
apparecchiature più moderne.
Agosto 1942
Conclusione, a fine
mese, dei lavori di rimodernamento.
8 settembre 1943
All’annuncio
dell’armistizio tra l’Italia e gli Alleati, il Da Procida (capitano di corvetta Gustavo Lovatello) si trova ai
lavori a Taranto, porto che rimane sotto controllo italiano.
26 agosto 1944
Terminati i lavori e
tornato in piena efficienza, il Da
Procida (tenente di vascello Francesco Castracane) lascia Taranto diretto a
Gibilterra.
31 agosto 1944
Giunge a Gibilterra,
dopo una tappa ad Orano.
11 settembre 1944
Salpa da Gibilterra
diretto nelle isole Bermuda, dove sarà adibito, con altri sommergibili
italiani, all’attività addestrativa dei mezzi antisommergibili della Marina
statunitense (per conto del Destroyer and Destroyer Escort Shakedown Group,
ossia Gruppo di Prova dei Cacciatorpediniere e Cacciatorpediniere di Scorta).
21 settembre 1944
Arriva a Bermuda,
sede della Flottiglia Sommergibili dell’Atlantico Occidentale (per gli
americani, Italian Submarine Squadron One, Royal Italian Navy), al comando del
capitano di fregata Emilio Berengan. Tale flottiglia è posta alle dipendenze
della Submarine Division 72 dell’US Navy (contrammiraglio I. C. Sowell, poi
capitano di vascello Michael P. Russillo) e del Submarine Squadron 7 (capitano
di vascello W. N. Christensen).
Il Da Procida con lo schema mimetico definitivo adottato dopo prove a
La Spezia (Coll. A. Turrini, via www.betasom.it)
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8 ottobre 1944
Inizia la prima esercitazione
antisommergibili.
Usualmente le
esercitazioni occupano cinque giorni a settimana, dalle 6 alle 18, e si
svolgono a nordovest delle Bermude, a Port Royal, St. George, Great Sound,
King’s Point, Ordinance Island e Malabar; vi partecipano un sommergibile ed una
o più navi, e quando a prendervi parte è una Task Force (con una portaerei di
scorta, un gruppo di cacciatorpediniere ed una nave ausiliaria) durano 7-10
giorni. Complessivamente il periodo d’addestramento è di un mese circa; i
sommergibili, ormeggiati a King’s Bay, salpano ogni giorno con metà
dell’equipaggio (l’altra metà è in franchigia, a giorni alterni), procedono a 4
nodi (la velocità loro consentita) e giungono in mare aperto in un’ora e mezza,
impiegando poi altre due ore per raggiungere le aree operative più periferiche.
Arrivati nella zona assegnata, s’immergono ed aspettano il contatto da parte
delle unità in addestramento, emergendo – per farsi vedere – e poi
reimmergendosi se, due ore dopo l’immersione iniziale, non è successo niente.
Di solito trascorrono quattro ore nella zona assegnata.
Nell’addestramento
delle Task Force, l’area operativa è un quadrato avente lato di 80 miglia , nel quale il
sommergibile arriva due ore prima della Task Force, aspettando in superficie;
viene poi localizzato dai velivoli della portaerei (due devono essere
costantemente in volo) ed attaccato, dopo di che s’immerge con la rapida e
tenta di disimpegnarsi, vincolato solo dall’obbligo di restare nell’area
operativa. Dopo l’immersione gli aerei utilizzano anche boe sonar;
l’esercitazione si conclude quando il sommergibile viene individuato e messo
sotto caccia. A questo punto il sommergibile emerge e si trasferisce in
un’altra zona del settore operativo; le esercitazioni continuano anche durante
la notte.
I sommergibili
italiani svolgono un utile servizio: di robusta costruzione, sono in grado
d’immergersi a profondità maggiori rispetto ai sommergibili statunitensi delle
classi più anziane, adibiti all’addestramento, ed al contempo permettono di
“liberare” sommergibili di nuova costruzione per il servizio attivo nel
Pacifico.
Tutti i sommergibili,
dopo alcune riparazioni, vengono dotati di sonar, per la prima volta nella
Marina italiana.
Ottobre 1944-Febbraio 1945
Partecipa, nelle
acque delle Bermuda, a 55 esercitazioni antisom per le unità Alleate.
27 febbraio 1945
Da Procida e Speri (anch’esso
inviato nell’Atlantico occidentale per l’addestramento antisommergibili delle
navi statunitensi) lasciano Port Royal, nelle Bermuda, diretti a Guantanamo Bay
(Cuba) per proseguire l’attività di addestramento antisommergibili delle unità
Alleate in acque più vicine agli ormeggi rispetto a quelle delle Bermuda.
2 marzo 1945
Arriva a Guantanamo
Bay.
Febbraio-Agosto 1945
Effettua 72
esercitazioni antisommergibili per navi Alleate, con base a Guantanamo.
6-8 marzo 1945
Il Da Procida partecipa ad esercitazioni
antisommergibili giornaliere insieme al cacciatorpediniere statunitense Hawkins ed alla fregata statunitense Davenport.
14-16 marzo 1945
Il Da Procida partecipa ad esercitazioni
antisommergibili insieme al cacciatorpediniere di scorta USS Hanna ed alle fregate statunitensi Bayonne, Davenport, Forsyth e Greensboro.
8 agosto 1945
Lascia Guantanamo
diretto a Key West.
10 agosto 1945
Arriva a Key West.
Poco tempo dopo, con
la resa del Giappone, la seconda guerra mondiale volge al termine.
Il Da Procida in bacino di carenaggio (Coll. Guido Alfano, via Giorgio
Parodi e www.naviearmatori.net)
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26 settembre 1945
Lascia Key West per
tornare alle Bermuda, insieme al sommergibile Vortice, con la scorta del rimorchiatore di salvataggio
statunitense Chain (ARS 20).
27 settembre 1945
Si unisce alla
formazione un terzo sommergibile italiano, il Marea, proveniente da Port Everglades.
1° ottobre 1945
Arriva a Bermuda (o
Port Royal).
5 ottobre 1945
Il Da Procida salpa da Bermuda insieme ai
sommergibili Atropo, Dandolo, Marea, Speri, Vortice ed Onice, scortati ancora dal Chain.
16 ottobre 1945
I sommergibili
giungono a Punta Delgada (Azzorre) in mattinata.
18 ottobre 1945
Sommergibili e Chain lasciano Punta Delgada a
mezzogiorno, diretti a Gibilterra.
26 ottobre 1945
I sommergibili
giungono a Gibilterra in mattinata.
28 ottobre 1945
Sommergibili e Chain lasciano Gibilterra intorno alle
3.
3 novembre 1945
Il Da Procida, gli altri sommergibili ed il
Chain arrivano a Taranto: finalmente,
la guerra è finita anche per loro.
1° febbraio 1948
In base alle clausole
del trattato di pace di Parigi, che impongono il completo smantellamento della
superstite flotta subacquea italiana (in origine era prescritto l’affondamento
dei sommergibili in alti fondali, poi commutato – su richiesta dell’Italia – in
demolizione per ricavarne il prezioso metallo, utile nella ricostruzione del
Paese), il Da Procida viene radiato.
Demolito nel 1949.
Febbraio 1947: i tre superstiti battelli della classe Mameli, in primo piano, ed altri sommergibili italiani in disarmo a Taranto, ormai in attesa della demolizione (g.c. STORIA militare) |
Caduti in guerra tra
l’equipaggio del Da Procida:
Pacifico D’Ettore, marinaio silurista, da
Civitanova Marche, deceduto in territorio metropolitano il 26 ottobre 1943
Eduardo Parisi, capo meccanico di seconda
classe, da La Spezia, disperso nel Mediterraneo il 20 maggio 1941
Giovanni Scanni, sottocapo elettricista, da
Bari, deceduto in territorio metropolitano il 13 febbraio 1941
Un’altra immagine del Da Procida (da www.grupsom.com) |
Bsera. Il 21 febbraio 1936 assume il comando del Da Procida il TV Carlo Squitieri.
RispondiEliminaGrazie, aggiungo.
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