Il
Marcantonio Colonna (da “Gli squali
dell’Adriatico. Monfalcone ed i suoi sommergibili nella storia navale italiana”
di Alessandro Turrini, Vittorelli Edizioni, 1999)
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Sommergibile di media crociera della classe Pisani (dislocamento di 880
tonnellate in superficie e 1057
in immersione). Svolse in guerra 12 missioni offensive/esplorative
e 6 di trasferimento, percorrendo complessivamente 6718 miglia in superficie e
908 in immersione, il che fece del Colonna
il più “attivo”, in guerra, tra i quattro sommergibili della sua classe. Non
venne, comunque, mai in contatto con forze nemiche.
Breve e parziale
cronologia.
3 dicembre 1925
Impostazione presso il Cantiere Navale Triestino di Monfalcone (numero
di costruzione 151).
26 dicembre 1927
Varo presso il Cantiere Navale Triestino di Monfalcone.
Il
sommergibile pronto al varo (da “I sommergibili di Monfalcone” di Alessandro
Turrini, supplemento alla “Rivista Marittima” n. 11 del novembre 1998)
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10 luglio 1929
Entrata in servizio. Rimane a Monfalcone per ultimare l’allestimento e
compiere le prove di collaudo ed accettazione. Per via dei problemi di
stabilità trasversale presto emersi, tutte le unità della classe devono essere
modificate con l'applicazione di controcarene laterali al livello del
galleggiamento.
Assegnato con i gemelli (Vettor
Pisani, Giovanni Bausan e Des Geneys) alla V Squadriglia
Sommergibili di Media Crociera, avente base a Napoli, con la quale ultima le
prove ed inizia l’addestramento; effettua poi attività addestrativa all’Italia
ed all’estero.
10 ottobre 1929
Raggiunge la profondità di 109 metri nel corso di una prova
d’immersione.
2 marzo 1930
Riceve a Civitavecchia la bandiera di combattimento, consegnata dalla
famiglia Colonna.
Settembre 1930
Svolge, insieme ai gemelli, una lunga crociera addestrativa in acque
metropolitane e nel Mediterraneo orientale, facendo scalo in diversi porti
italiani ed anche greci (come Volo e Salonicco) oltre che nel Dodecaneso. Il Colonna, da solo, si spinge anche fino a
Porto Said.
1933
Durante una missione addestrativa, per avaria del timone il Colonna urta il molo antemurale di Napoli, subendo
seri danni a prua.
1935
Dislocato a La Spezia.
Il
Marcantonio Colonna a Zara il 15
febbraio 1935 (foto Aldo Fraccaroli, via Stefano Cioglia e www.betasom.it)
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1936
Trasferito a Lero, assegnato alla II Squadriglia Sommergibili (VI
Gruppo Sommergibili).
1937
Effettua una missione clandestina nell’ambito della guerra civile spagnola, senza
risultati.
1938
Colonna e gemelli vengono
trasferiti a Messina, formando la III Squadriglia Sommergibili (III Gruppo
Sommergibili), della quale il Colonna
diviene caposquadriglia.
25 novembre 1938
Perde il ruolo di caposquadriglia della III Squadriglia Sommergibili.
17 gennaio 1939
Torna ad essere caposquadriglia della III Squadriglia Sommergibili.
Il
Colonna negli anni Trenta (g.c.
STORIA militare)
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10 giugno 1940
All’entrata in guerra dell’Italia, il Colonna appartiene alla XXXI Squadriglia Sommergibili (III Grupsom
di Messina), assieme ai gemelli Vettor
Pisani, Giovanni Bausan e Des Geneys.
Inizialmente il Colonna, al
comando del tenente di vascello Guido Gozzi, opera nelle acque di Bengasi e
Tobruk; per la sua vetustà, non sarà mai impiegato in compiti di “prima linea”.
Fine settembre
1940
Il Colonna (tenente di
vascello Guido Gozzi) viene inviato in agguato difensivo al largo di Tobruk.
19 settembre 1940
Alle 20.34, 59 miglia a sud di Morciano di Leuca (ed al largo di
Navarino), il Colonna viene attaccato
da un sommergibile che si crede essere nemico: in realtà si tratta
dell’italiano Serpente (capitano di
corvetta Vittorio Emanuele Tognelli), che ha scambiato il Colonna per un sommergibile britannico e gli ha lanciato un siluro.
Il Colonna evita il siluro con la
manovra.
6 ottobre 1940
Rientra alla base.
31 gennaio 1941
Inviato in agguato nelle acque ad est di Malta, è costretto al rientro
da una grave avaria ai motori diesel, non riparabile in mare.
Vetusto nei macchinari e nelle strumentazioni, il Colonna viene a relegato a frequenti agguati difensivi notturni,
dapprima nel Golfo di Napoli e successivamente nel Golfo di Genova.
(Per altra fonte, dal luglio 1941 viene destinato alla Scuola
Idrofonisti di La Spezia, effettuando alcune missioni addestrative e di sorveglianza).
Un’altra
immagine del battello (dall’Almanacco Storico delle Navi Militari Italiane
1861-1995, di Giorgio Giorgerini e Augusto Nani)
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30 luglio 1941
Viene inviato in agguato nel Golfo di Genova, con altri due
sommergibili (H 1 e H 4), a contrasto dell’operazione
britannica «Style» , consistente anch’essa nell’invio di un convoglio a Malta
(l’incrociatore posamine Manxman e gli
incrociatori leggeri Hermione ed Arethusa in missione di trasporto di
1750 uomini e 130 tonnellate di rifornimenti, con la scorta diretta di due
cacciatorpediniere ed indiretta di parte della Forza H) ed azioni diversive
(bombardamento di Alghero da parte dei cacciatorpediniere Maori e Cossack e di
aerei della portaerei Ark Royal). Non
essendo noti a Supermarina gli obiettivi dell’operazione britannica, il Colonna ed i due “H” vengono inviati nel
Golfo di Genova per intervenire nel caso la Royal Navy volesse replicare il
bombardamento navale di Genova effettuato in febbraio.
Febbraio 1942
Svolge un’esercitazione per conto della scuola antisommergibili di La
Spezia.
1° giugno 1942
In considerazione della sua obsolescenza e delle sue mediocri qualità,
il Colonna viene posto in disarmo e
trasformato in pontone di carica a Genova. La torretta viene parzialmente
smantellata; l’unità viene impiegata per ricaricare le batterie di altri
sommergibili ed anche per produrre energia elettrica destinata ad impianti a terra.
Rimarrà in queste condizioni fino a dopo la fine della guerra, non
tornando mai più operativo.
18 ottobre 1946
Radiato e successivamente avviato alla demolizione.
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