L’H 1 (Coll. Maurizio Brescia, via www.betasom.it) |
Sommergibile costiero
della classe H (dislocamento di 360 tonnellate in superficie e 474 in
immersione).
I sommergibili di
questo tipo, di costruzione canadese, facevano parte della classe 'Holland type
602', che ebbe successo internazionale: prodotti dai cantieri Vickers Canada,
ne vennero realizzate ben 83 unità per le Marine italiana, britannica,
statunitense, russa, cilena e canadese. Erano sommergibili di piccole
dimensioni, a scafo semplice (collaudato per una profondità di 80 metri) con
doppi fondi (resistenti a 55 metri) interni allo scafo principale (al pari dei
depositi del carburante), a sezioni circolari con calotte semisferiche esterne.
Semplici, razionali, sicuri, veloci (la potenza dei motori elettrici per la
navigazione in immersione era uguale a quella dei motori diesel per la
navigazione in superficie) e manovrieri, specie in immersione, dimostrarono la
loro validità in mari ristretti come il Mediterraneo, dove potevano operare
senza allontanarsi troppo dalle basi. Erano inoltre caratterizzati da buona
abilità e considerevole autonomia in immersione. Loro peculiarità era la
chiusura esterna dei quattro tubi lanciasiluri, detti "lanciasiluri a
revolver": un unico e solido "cappello" girevole dotato di
quattro guarnizioni in gomma per la tenuta dei tubi, e di due fori per l’uscita
dei siluri. I tubi erano resi stagni ruotando e spostando opportunamente il
cappello; spostandolo in altro modo, era possibile lanciare una coppiola di
siluri da due dei tubi, e poi una seconda coppiola dopo circa cinque secondi.
Fu l’Ammiragliato
britannico a negoziare il contratto per la costruzione degli "H"
italiani, dopo aver convinto la Regia Marina ad approfittare della capacità
produttiva dei cantieri Canadian Vickers ed ordinare la costruzione di otto
sommergibili di questa classe.
La buona qualità di
queste unità è dimostrata dal fatto che sei degli otto "H" italiani
erano ancora in servizio ed in buona efficienza nel 1940; sebbene ormai
anziani, svolsero ancora un’utile attività di addestramento e di vigilanza
antisommergibili presso le maggiori basi della Regia Marina.
L’H 1, attivo durante entrambi i conflitti
mondiali, effettuò 39 missioni durante la prima guerra mondiale (26 offensive, lungo
le coste orientali del Basso Adriatico, e 13 difensive, al largo di Brindisi),
percorrendo complessivamente 1955 miglia (1109 in superficie e 846 in
immersione), ed altre 88 nel periodo giugno 1940-settembre 1943 (31
offensive/esplorative, 51 addestrative, 7 di trasferimento), percorrendo in
tutto 7899 miglia nautiche.
Breve e parziale cronologia.
31 maggio 1916
Impostazione nei
cantieri della Electic Boat Company/Canadian Vickers di Montreal (numero di costruzione
3).
16 ottobre 1916
Varo nei cantieri
della Electic Boat Company/Canadian Vickers di Montreal.
Dopo il varo, l’H 1 ed il gemello H 2 lasciano Montreal prima del congelamento invernale del San
Lorenzo e raggiungono Halifax, dove completeranno le prove di collaudo.
23 dicembre 1916
Entrata in servizio.
Suo primo comandante è il tenente di vascello Ugo Perricone.
In dicembre, terminati
i collaudi e l’addestramento ad Halifax, H
1 e H 2 si trasferiscono a
Shelburne, in preparazione del loro viaggio verso l’Italia.
Il trasferimento
degli "H", suddivisi in tre gruppi (H 1 e H 2 formano il
primo) avverrà con l’accompagnamento di navi mercantili fino a Gibilterra, dove
navi militari italiane assumeranno la loro scorta fino all’arrivo in Italia. È
previsto uno scalo alle Bermuda per fare rifornimento.
13 gennaio 1917
L’H 1 e l’H 2 partono da Shelburne, in Nuova Scozia (Canada), diretti a
Bermuda, da dove poi proseguiranno per l’Italia.
Marzo 1917
L’H 1 e l’H 2, dopo aver attraversato l’Oceano Atlantico insieme, giungono a
Messina. Nell’ultimo tratto della navigazione, i due sommergibili sono scortati
dal cacciatorpediniere Audace,
anch’esso appena completato (in Inghilterra) ed in corso di trasferimento in
Italia.
26 maggio 1917
L’H 1 arriva a Brindisi e viene qui dislocato,
nel ruolo di caposquadriglia della I Squadriglia Sommergibili H. Viene adibito
a compiti esplorativi ed offensivi nell’Adriatico meridionale.
Maggio 1917
Prime missioni di
guerra: due tra Lissa e Punta Planca (Dalmazia) ed una al largo di Durazzo. Non
avvista unità nemiche.
10 giugno 1917
Prende il mare al
comando del tenente di vascello Ugo Perticoni, per una nuova missione di guerra
al largo di Cattaro.
L’H 1 in Adriatico nel 1917 (da www.grupsom.com)
|
11 giugno 1917
Avvista ed attacca la
torpediniera austroungarica 74 T, ma il
bersaglio viene mancato per malfunzionamento dei siluri.
12 giugno 1917
Attacca un’altra torpediniera
austroungarica, ma di nuovo i siluri non vanno a segno perché difettosi. Subito
attaccato da un aereo e da un sommergibile, riesce ad eludere indenne la caccia,
e rientra alla base il giorno stesso.
1917 ca.
Durante una missione
al largo della foce del Drin, sempre al comando del tenente di vascello
Perticoni, l’H 1 rimane
temporaneamente immobilizzato da un grosso cavo, impigliatosi nelle sue eliche.
Due membri dell’equipaggio, il marinaio Angelo Tesoriere ed il sottonocchiere
Rocco La Porta, si offrono volontari per liberare le eliche: tuffatisi
nell’acqua gelida, riescono a sbrogliare il cavo ed a liberare il sommergibile.
13 febbraio 1918
L’H 1, insieme al gemello H 2 e con la scorta della torpediniera Astore, lascia Brindisi diretto a Malta.
Per costringere l’Italia a distogliere forze dal fronte principale, infatti, la
Germania sta inviando armi ai ribelli libici mediante gli U-Boote, per
fomentare l’insurrezione in corso nella colonia; pertanto si è deciso di
inviare alcuni sommergibili nelle acque della Libia, allo scopo di contrastare l’intenso
contrabbando di armi per i ribelli da parte dei sommergibili tedeschi.
15 febbraio 1918
H 1,
H 2 ed Astore, dopo uno scalo a Siracusa, raggiungono Malta.
28 febbraio 1918
L’H 1 lascia Malta diretto in un settore
d’agguato al largo di Misurata, per la sua prima missione in acque libiche. Al
momento della partenza le condizioni meteomarine sono abbastanza buone, ma in
serata il tempo peggiora notevolmente: da una brezza da scirocco (sud-sud-est)
si passa ad un forte vento di maestrale (nord-nord-est). Il comandante in
seconda, sottotenente di vascello Luigi Donin (o Donini), viene trascinato in
mare da una violenta ondata, scomparendo per sempre.
L’H 1 interrompe la missione.
1° marzo 1918
Arriva a Malta.
16 marzo 1918
Lascia Malta per una
seconda missione lungo le coste della Libia. Stavolta la missione viene portata
a termine, ma senza risultato.
31 marzo 1918
Terza missione nelle
acque della Libia, anch’essa infruttuosa.
15 aprile 1918
Ritorna a Brindisi,
dove risulterà ancora di base al 1° novembre 1918.
1918-1919 ca.
Finita la prima
guerra mondiale, l’H 1 viene
trasferito a Taranto.
1920
Imbarca un cannone da
76/30 mm Armstrong 1914.
Settembre 1923
Durante la Crisi di
Corfù, causata dall’assassinio (avvenuto ad opera di ignoti il 27 agosto tra
Giannina e Santi Quaranta) del generale Enrico Tellini e di una delegazione
italiana che avrebbe dovuto definire i confini tra Grecia ed Albania, l’H 1 viene inviato nell’isola greca, che il
31 agosto è stata occupata – per rappresaglia della strage della delegazione
italiana – da alcune migliaia di soldati italiani, sbarcati da una poderosa
squadra navale salpata da Taranto la sera del 30.
L’H 1 rimane per dieci giorni a
disposizione del governatore italiano di Corfù, ammiraglio Diego Simonetti,
posto al comando di una forza navale composta da un incrociatore corazzato,
cinque cacciatorpediniere ed alcuni sommergibili e MAS (il resto della squadra
italiana è rientrato alle basi nei giorni seguenti allo sbarco).
Successivamente la
crisi si risolverà, con gli onori resi dalla Grecia alla bandiera italiana al
Falero (Atene) ed il pagamento di 50.000.000 di lire come risarcimento da parte
della Grecia, e Corfù verrà lasciata dalle truppe italiane il 27 settembre; tutte
le unità rientreranno a Taranto il 30 settembre.
Al suo rientro, l’H 1 viene dislocato a Messina, nuova
sede della Squadriglia; partecipa a tutte le crociere d’addestramento
effettuate dalla Squadra Navale nelle acque della Sicilia.
1927
Presta servizio sull’H 1 il tenente di vascello Romolo
Polacchini, futuro ammiraglio comandante della base di Betasom.
Anni ’30
I sommergibili classe
"H" vengono assegnati in prevalenza a compiti addestrativi ed alla
sperimentazione.
Il cannone da 76/30
viene rimosso e sostituito con una mitragliera contraerea.
1935
Dislocato a La Spezia
ed adibito all’addestramento. Durante questo periodo è comandante dell’H 1 il capitano di corvetta Vittorio
Meneghini.
Nella seconda metà
degli anni Trenta, l’H 1 viene messo
a disposizione della neocostituita I Flottiglia MAS (la futura X Flottiglia
MAS) quale "vettore", per la sperimentazione (e l’addestramento) del
trasporto e rilascio del nuovo mezzo d’assalto subacqueo ideato dai capitani
del Genio Navale Teseo Tesei ed Elios Toschi, il siluro a lenta corsa (SLC,
noto anche come "maiale").
Verso la fine degli
anni Trenta, l’anziano H 1 verrà
sostituito in questo ruolo dal più moderno sommergibile Ametista.
Agosto 1937
Partecipa alla guerra
civile spagnola con una missione clandestina al comando del tenente di vascello
Torri.
L’H 1 in uscita dal Mar Piccolo di Taranto prima della seconda guerra
mondiale (g.c. STORIA militare)
|
10 giugno 1940
L’Italia entra nella
seconda guerra mondiale. L’H 1
(tenente di vascello Alberto Galeazzi), insieme alle residue unità della classe
H (H 2, H 4, H 6 e H 8), forma la XVII Squadriglia
Sommergibili del I Grupsom di La Spezia.
Lo stesso 10 giugno,
l’H 1 viene inviato in agguato tra
Capo Corso e la Gorgona, per insidiare le rotte tra Tolone e le coste toscane.
La missione si conclude senza risultato.
19 giugno 1940
Prende il mare per la
seconda missione di guerra, nel Golfo di Genova. L’H 1 avvista un sommergibile avversario a quota periscopica e tenta
di attaccarlo, ma questi, approfittando della propria maggiore velocità, riesce
a seminarlo.
25 giugno 1940
Rientra alla base.
3 febbraio 1941
A seguito della partenza
da Gibilterra, il 31 gennaio, della Forza H britannica (corazzata Barham, incrociatore da battaglia Renown, portaerei Ark Royal, incrociatore Sheffield
e 10 cacciatorpediniere), diretta verso est (il suo obiettivo è bombardare
Genova il mattino del 3 febbraio), l’H 1
viene inviato in agguato al largo di La Spezia, a scopo difensivo. Causa il
tempo avverso, però, la Forza H rinuncia al bombardamento e si limita a
lanciare un attacco aereo contro la diga del Tirso, per poi rientrare alla base
nel pomeriggio del 4; l’H 1 e gli
altri sommergibili vengono allora fatti rientrare a La Spezia.
Il bombardamento
navale di Genova sarà poi effettuato dai britannici in una successiva missione,
il 9 febbraio 1941.
30 luglio 1941
Viene inviato in
agguato nel Golfo di Genova, con altri due sommergibili (Marcantonio Colonna e H 4), a contrasto dell’operazione
britannica «Style» , consistente anch’essa nell’invio di un convoglio a Malta
(l’incrociatore posamine Manxman e
gli incrociatori leggeri Hermione ed Arethusa in missione di trasporto di
1750 uomini e 130 tonnellate di rifornimenti, con la scorta diretta di due
cacciatorpediniere ed indiretta di parte della Forza H) ed azioni diversive
(bombardamento di Alghero da parte dei cacciatorpediniere Maori e Cossack e di
aerei della portaerei Ark Royal). Non
essendo noti a Supermarina gli obiettivi dell’operazione britannica, i tre
sommergibili vengono inviati nel Golfo di Genova per intervenire nel caso la
Royal Navy volesse replicare il bombardamento navale di Genova effettuato in
febbraio.
25-27 settembre 1941
Inviato in
pattugliamento difensivo in Mar Ligure durante l’operazione britannica
«Halberd», consistente nell’invio di un convoglio a Malta (cisterna militare Breconshire e navi da carico Ajax, City of Lincoln, City of
Calcutta, Clan MacDonald, Clan Ferguson, Rowallan Castle, Imperial
Star e Dunedin Star con un carico
complessivo di 81.000 tonnellate di rifornimenti), ma che i comandi italiani,
non conoscendo il vero obiettivo dei britannici, temono invece essere un altro
bombardamento navale contro le coste italiane, ragion per cui inviano alcuni
sommergibili nel Mar Ligure.
1941-1943
Col procedere della
guerra l’H 1, stante la sua
anzianità, viene sempre più relegato a ruoli addestrativi presso la Scuola
Idrofonisti di La Spezia. Contro le 23 missioni di guerra (offensive al
traffico, di ascolto idrofonico, di contrasto a formazioni navali partite da
Gibilterra) effettuate nel 1941, il battello ne svolge solo tre (o quattro) nel
1942 e due nel 1943, mentre effettua decine di missioni di addestramento per
gli allievi della scuola idrofonisti.
7 settembre 1943
Nel pomeriggio, a
seguito dell’avvistamento della forza navale statunitense diretta a Salerno per
effettuarvi lo sbarco (Operazione «Avalanche»), l’H 1 (tenente di vascello Augusto Marracini) riceve ordine di
trasferirsi da La Spezia a Ajaccio, in Corsica, da dove poi dovrà proseguire
verso la zona di Salerno. Insieme ad esso vengono trasferiti in Corsica anche i
gemelli H 2, H 4 e H 6 ed il
sommergibile ex jugoslavo Francesco
Rismondo. Per altra fonte tale trasferimento è disposto da Supermarina in
vista dell’imminente annuncio dell’armistizio tra l’Italia e gli Alleati, per
spostare questi sommergibili da La Spezia e sottrarli così alla cattura da
parte dei tedeschi che certamente occuperanno la base ligure.
L’H 1 lascia La Spezia alle 16.10.
8 settembre 1943
Giunge ad Ajaccio tra
le 12.30 e le 13.30, unitamente ai gemelli H
2 e H 4 (l’H 6 è stato invece inviato a Bonifacio).
Alla dichiarazione
dell’armistizio tra l’Italia e gli Alleati, poche ore dopo, l’H 1 si trova ancora ad Ajaccio, e così
pure i due gemelli.
Dopo il proclama di
Badoglio, il capo squadriglia, capitano di corvetta Francesco Pedrotti, raduna
gli equipaggi dei tre "H", mantenendo la calma e la disciplina, in
attesa di ordini sul da farsi.
11 settembre 1943
Alle 00.30, arrivati
gli ordini, il caposquadriglia Pedrotti fa imbarcare il personale della «MariSezSom
Ajaccio» sull’H 1 e sui due gemelli,
poi ordina che i tre sommergibili lascino Ajaccio diretti a Portoferraio. Così
avviene.
A Portoferraio, H 1 e gemelli sbarcano il personale
della MariSezSom Ajaccio, e si aggregano alla flottiglia di unità sottili
confluita all’Elba agli ordini degli ammiragli Amedeo Nomis di Pollone ed
Aimone di Savoia-Aosta. Insieme a questa flottiglia, i tre "H"
proseguono per Palermo, in mano agli Alleati, come da ordini ricevuti.
19 settembre 1943
Lascia Palermo insieme
a cinque altri sommergibili (H 2 e H 4, Filippo
Corridoni, Nichelio ed Axum) ed a diverse navi di superficie
(le torpediniere Aliseo, Animoso, Ardimentoso, Ariete, Calliope, Fortunale, Indomito ed Antonio Mosto, le corvette Ape, Cormorano, Danaide, Gabbiano, Minerva e Pellicano, il cacciasommergibili ausiliario AS 121 Regina Elena, le
motosiluranti MS 35, MS 55 e MS 64, i cacciasommergibili VAS 201, VAS 204, VAS 224, VAS 233, VAS 237, VAS 240, VAS 241, VAS 246 e VAS 248) diretto a Malta.
20 settembre 1943
Arriva a Malta.
21 settembre 1943
Viene temporaneamente
dislocato nell’ormeggio di San Paolo/Sliema (Malta), insieme ad altri dieci
sommergibili, alle "dipendenze" della nave appoggio Giuseppe Miraglia.
13 ottobre 1943
Nel giorno della
dichiarazione di guerra dell’Italia alla Germania, l’H 1 lascia Malta e rientra in Italia (per altra fonte raggiunge Haifa,
in Palestina), unitamente a H 2, H 4 ed altri dodici sommergibili (Alagi, Atropo, Fratelli Bandiera, Luigi Settembrini, Marcantonio
Bragadin, Jalea, Brin, Squalo, Filippo Corridoni, Galatea, Ciro Menotti e Zoea).
Fine 1943-Inizio 1944
Viene nuovamente inviato
a Malta, dove opera sino al marzo 1944 partecipando ad un totale di 33
esercitazioni per la scuola di lotta antisommergibili. L’equipaggio, al pari di
quelli di altri sommergibili italiani (H
2, Luciano Manara, Otaria, Diaspro, CB 9, CB 10 e CB 12) adibiti al medesimo utilizzo, viene alloggiato sul posamine
in disarmo HMS Medusa, al quale i
vari sommergibili si ormeggiano affiancati.
16 marzo 1944
L’H 1 (tenente di vascello Antonio
Canezza) lascia Malta e rientra ad Augusta, dove viene dislocato.
Maggio 1944
Inviato a Taranto,
viene sottoposto ad un periodo di lavori di manutenzione, della durata di
quattro mesi.
Settembre 1944
Conclusi i lavori,
viene assegnato al Gruppo Sommergibili di Taranto ed impiegato
nell’addestramento degli equipaggi delle corvette nella caccia ai sommergibili.
Novembre 1944
Nuovamente inviato a
Malta.
Aprile 1945
Rientra a Taranto.
Settembre 1945
Dislocato a Napoli.
Marzo 1946
Trasformato in
pontone di carica nel porto di Napoli.
31 dicembre 1947 (o 23 marzo 1947)
Posto in disarmo.
1° febbraio 1948
In base alle
disposizioni del trattato di pace, che impongono la demolizione dell’intera
superstite flotta subacquea italiana, l’H
1 viene radiato ed avviato alla demolizione.
L’H 1 in transito nel canale navigabile di Taranto (g.c. Marcello Risolo, da www.marina.difesa.it) |
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