Lo Zoea (Archivio Centrale dello Stato). |
Sommergibile posamine
classe Foca (dislocamento 1305 tonnellate in superficie, 1625 in immersione).
Come altre unità
similari, la sua attività di sommergibile posamine fu assai breve, limitandosi
a due missioni nel corso del 1940; per il resto, fu impiegato prevalentemente
come unità da trasporto in missioni per l’Africa Settentrionale o per il
Dodecaneso.
Dato che l’Alto
Comando italiano riteneva che il contrasto nemico potesse esporre a rischi
eccessivi le navi di superficie impiegate nei collegamenti tra l’Italia e la
Cirenaica orientale, si era deciso di affidare una (peraltro esigua) parte dei
carichi di rifornimenti da inviare in quella regione a sommergibili, da
impiegarsi in missioni di trasporto. L’Italia era priva, nel 1940, di veri e
propri sommergibili da trasporto; di conseguenza, erano stati scelti per questo
ruolo alcuni dei sommergibili posamine relativamente meno recenti. I
sommergibili posamine, infatti, avevano maggiori spazi interni in cui stivare
il carico (quegli spazi che, normalmente, sarebbero serviti a stivare le mine)
nonché boccaporti più ampi rispetto agli altri sommergibili; ciò li rendeva più
atti a caricare, trasportare e scaricare una certa quantità di rifornimenti,
comunque limitata in poche decine di tonnellate (un cinquantesimo, od un
centesimo, di quello che poteva trasportare una normale nave mercantile). Lo Zoea fu appunto una delle unità
selezionate per questo ruolo.
Nel periodo giugno
1940-settembre 1943 effettuò complessivamente 29 missioni di agguato offensivo,
21 di trasporto, 3 di trasferimento e due di posa di mine, percorrendo
complessivamente 31.192 miglia in superficie e 2689 in immersione, e
trascorrendo 195 giorni in mare. Trasportò in tutto 1112,3 tonnellate di
materiali (meno di quanti ne avrebbe potuti portare un piccolo mercantile in un
singolo viaggio), e precisamente 818,4 tonnellate di munizioni, 214,6
tonnellate di benzina in latte, 71,6 tonnellate di viveri e 7,7 tonnellate di
materiali vari.
Breve e parziale cronologia.
3 febbraio 1936
Impostazione presso i
cantieri Franco Tosi di Taranto (numero di costruzione 82).
5 dicembre 1937
Varo presso i cantieri
Franco Tosi di Taranto, alla presenza del segretario del P.N.F. Achille
Starace.
Sopra, lo Zoea a Taranto e sotto, sempre a Taranto, in Mar Piccolo. Entrambe le foto sono state scattate tra fine 1937 e inizio 1938 (g.c. Marcello Risolo via www.naviearmatori.net)
12 febbraio 1938
Entrata in servizio. Insieme
ai gemelli Foca ed Atropo, viene assegnato alla XLV
Squadriglia Sommergibili (Gruppo Sommergibili di Taranto), cui appartengono
anche gli altri sommergibili posamine della Regia Marina (Pietro Micca, Marcantonio Bragadin, Filippo Corridoni, X 2 e X 3).
In tempo di pace
svolge intensa attività d’addestramento ed esercitazioni di posa mine con
ordigni inattivi.
Il battello nella primavera del 1938 (Coll. Erminio Bagnasco, via Maurizio Brescia e www.associazione-venus.it) |
15 dicembre 1938
Riceve a Bari la
bandiera di combattimento, insieme al capoclasse Foca.
10 giugno 1940
All’entrata in guerra
dell’Italia, lo Zoea, insieme al
gemello Atropo ed al più anziano Filippo Corridoni, forma la XLIX
Squadriglia Sommergibili del IV Grupsom, con base a Taranto.
18 giugno 1940
Lo Zoea (capitano di corvetta Giorgio
Bernabò) salpa da Napoli per Tobruk alle 16.45, in missione di trasporto di 49
(o 60) tonnellate di munizioni per il Regio Esercito (per la precisione, 17.770
colpi completi da 47/32 mm). Si tratta, in assoluto, della prima unità a
partire per la Libia con un carico di rifornimenti dopo l’entrata in guerra
dell’Italia: il primo viaggio di quella che diventerà nota come la "battaglia
dei convogli" per l’Africa Settentrionale.
21 giugno 1940
Arriva a Tobruk alle
13 dopo una navigazione priva di eventi, in parte svolta in superficie ed in
parte in immersione.
22 giugno 1940
Riparte da Tobruk
alle 23.10, scarico.
24 giugno 1940
Arriva a Taranto alle 22.10.
Durante la missione ha percorso 1415 miglia in superficie e 6,4 in immersione,
consumando 57 tonnellate di nafta (vale a dire, oltre una tonnellate di nafta
consumata per ogni tonnellata di munizioni trasportata).
29 giugno 1940
Lo Zoea (capitano di corvetta Bernabò)
salpa da Taranto in serata per posare un campo minato (40 ordigni) un centinaio
di miglia ad ovest (per 300°) di Alessandria d’Egitto.
4 luglio 1940
Arriva nella zona
designata per la posa, e dà inizio alle operazioni di posa delle mine; dopo
l’uscita delle prime sei, tuttavia, si verificano due esplosioni alquanto
vicine (provocate da difetti nel funzionamento delle mine), pur senza causare
danni, pertanto viene deciso d’interrompere la missione e tornare alla base,
dopo aver espulso altre due mine che, essendo già pronte, non possono essere
tenute a bordo senza pericolo.
A questo punto lo Zoea viene inviato invece in missione di
agguato 35 miglia a sud di Creta; attaccato da idrovolante Short Sunderland del
230th Squadron R.A.F. (capitano Wooward) con lancio bombe, subisce
alcuni lievi danni allo scafo per lo scoppio in mare di alcune di queste, che
lo costringono a rientrare alla base (l’aereo britannico ritiene di averlo
colpito).
Lo Zoea durante la guerra (Archivio Centrale dello Stato) |
10 ottobre 1940
Lo Zoea parte da Taranto diretto in
Mediterraneo orientale, dove dovrà posare un campo minato al largo di Giaffa
(Palestina) nonché eseguire la posa di campi minati “sperimentali” per
verificare il comportamento di alcune mine. A bordo ha in tutto 36 mine tipo
PA. 1935 (20 nelle camere mine e 16 nei tubi orizzontali); le mine nei tubi
orizzontali, sprovviste di innesco, dovranno essere usate per sperimentare il
comportamento delle fiale degli urtanti quando sistemate su armi ubicate nei
tubi orizzontali, per controllare il comportamento delle torpedini PA. al
lancio dopo lunga permanenza a bordo nei riguardi del perno di sale, e per la
posa di due sbarramenti sperimentali di controllo da effettuarsi nel viaggio di
ritorno, in una zona di mare designata dal IV Grupsom in accordo con Marina
Taranto.
Per quanto riguarda
il campo minato da posare al largo della Palestina, le istruzioni ricevute da
Maricosom prescrivono di posare le 20 mine in tre gruppi di 6, 6 e 8 ordigni a
partire dal punto a 10 miglia per 25° dal faro di Giaffa, su direttrice 340°,
con distanza tra i gruppi di 1400 metri e distanza tra ogni mina di 50 metri.
Le mine, posate su fondali di 160 metri, dovranno essere regolate per una
profondità di quattro metri. La posa dovrà avvenire all’alba.
Dopo aver seguito
rotte costiere fino a Capo Colonne, lo Zoea
dirige verso il punto 34° N e 23°30’ E, dove dovrà posare le mine.
14 ottobre 1940
Lo Zoea (capitano di corvetta Bernabò) posa
nottetempo lo sbarramento di 20 mine una decina di miglia ad ovest-sud-ovest di
Haifa (o a 10 miglia da Giaffa), in Palestina, per poi dirigere per il rientro
a Taranto.
21 ottobre 1940
Alle 20.25 lo Zoea, in navigazione in superficie di
rientro dalla missione, viene avvistato in posizione 38°30.8’ N e 17°51.8’ E
(al largo di Capo Colonne) dal sommergibile britannico Parthian (capitano di corvetta Michael Gordon Rimington). I due
battelli hanno rotta di collisione; il Parthian
manovra per speronare lo Zoea, ma due
vedette italiane hanno avvistato l’unità britannica, consentendo una manovra
evasiva; il Parthian manca quindi il
“bersaglio”, passandogli a poppa. Lo Zoea
si dilegua poi a tutta velocità nell’oscurità.
22 ottobre 1940
Arriva a Taranto,
concludendo la missione.
21 dicembre 1940
Salpa da Taranto con
rifornimenti destinati all’isola di Lero, nel Dodecaneso. Curiosa la
composizione del carico, non proprio di vitale importanza bellica: alcune casse
di parti di ricambio per il V Gruppo Sommergibili, 400 fiaschi di vino Chianti,
100 kg di fichi secchi, 50 rasoi, 48 penne stilografiche, 250 bottiglie
di alcolici e superalcolici, 130 kg di salame, 40 panettoni Motta, 120
confezioni di acqua di Colonia, 5 scatole di torrone finissimo ed altro
ancora.
26 dicembre 1940
Arriva a Lero con i
rifornimenti.
19 febbraio 1941
Parte da Taranto per
Lero, con un carico di rifornimenti.
1° aprile 1941
Parte nuovamente per
Lero con un carico di rifornimenti. È l’ultima missione di rifornimento del
Dodecaneso svolta da sommergibili: di lì a poco, con la caduta della Grecia, sarà
possibile riprendere il normale traffico con naviglio di superficie tra
l’Italia e le isole dell’Egeo.
14 maggio 1941
Lo Zoea (tenente di vascello Enrico
Lambertini) salpa da Taranto alle 16 per Derna, in missione di trasporto di 75
(o 80) tonnellate di munizioni.
Derna è stata da poco
riconquistata dalle forze italo-tedesche, in avanzata in Cirenaica, e
rappresenta uno dei porti più vicini alla linea del fronte: il Comando delle
forze dell’Asse in Africa Settentrionale ha espressamente chiesto che
rifornimenti militari, ed in particolare munizioni, siano inviati via mare
negli ancoraggi più vicini possibile alla prima linea (Derna e Porto Bardia).
Si è pertanto avviato subito un intenso e regolare traffico di rifornimento verso
Derna con l’impiego di sommergibili posamine. Le munizioni vengono sistemate
dappertutto: non solo nei depositi delle mine e nei pozzi lanciamine, ma
dovunque ci sia spazio, perfino nelle cuccette e negli alloggi dell’equipaggio,
peggiorando le già spartane condizioni di vita a bordo.
17 maggio 1941
Giunge a Derna alle
17.45 (o 18.45).
18 maggio 1941
Lascia Derna alle tre
di notte per rientrare a Taranto.
20 maggio 1941
Arriva a Taranto alle
18, dopo aver percorso complessivamente 1096 miglia in superficie e 86 in
immersione.
Lo Zoea durante un’esercitazione di appoggio ad un reparto del Genio Pontieri nel 1941 (g.c. STORIA militare) |
23 maggio 1941
Salpa da Taranto alle
16 per trasportare a Derna 73 tonnellate di munizioni.
26 maggio 1941
Arriva a Derna alle
19.35.
27 maggio 1941
Riparte da Derna
all’1.15 per tornare a Taranto.
29 maggio 1941
Giunge a Taranto alle
14.30, dopo aver percorso in tutto 1062 miglia in superficie e 78 in immersione.
2 giugno 1941
Parte da Taranto per
Derna alle 6.20, trasportando 76 o 77 tonnellate di munizioni.
4 giugno 1941
Arriva a Derna alle
19.40.
5 giugno 1941
Riparte scarico da Derna
alle 3 (o 00.30).
7 giugno 1941
Arriva a Taranto alle
15. Ha percorso in tutto 1101 miglia in superficie e 62 in immersione.
23 giugno 1941
Lo Zoea (capitano di corvetta Alberto
Campanella) parte da Taranto per Derna alle 8.40, con un carico di 76, 594
tonnellate di munizioni.
26 giugno 1941
Arriva a Derna alle
20.40.
27 giugno 1941
Riparte da Derna per
Taranto alle tre di notte.
29 giugno 1941
Arriva a Taranto a
mezzogiorno, avendo percorso 1110 miglia in superficie e 80 in immersione.
4 luglio 1941
Salpa da Taranto per
Derna alle 11.45, con un carico di 54 tonnellate di munizioni.
7 luglio 1941
Giunge a Derna alle 20.15
(o 21), sbarca il carico e riparte per Taranto alle 23.30.
10 luglio 1941
Arriva a Taranto alle
10.30. Ha percorso 1104 miglia in superficie e 86 in immersione.
17 luglio 1941
Parte da Taranto per
Derna alle 10.30, con 54,855 tonnellate di munizioni.
20 luglio 1941
Raggiunge a Derna
alle 21.
21 luglio 1941
Lascia Derna all’una
di notte per tornare a Taranto.
23 luglio 1941
Arriva a Taranto alle
11.45, dopo aver percorso complessivamente 1110 miglia in superficie e 80 in
immersione.
Intanto (il 6 luglio
1941) l’ammiraglio Eberhard Weichold, ufficiale di collegamento della
Kriegsmarine in Italia, ha scritto ai colleghi italiani una lettera con cui –
esprimendo grande soddisfazione da parte dell’Afrika Korps e del Quartiermastro
Generale dell’esercito tedesco per le missioni di trasporto già svolte da Zoea ed Atropo, che con i loro pur ridotti quantitativi di materiali
portati a Derna hanno permesso un notevole alleggerimento dei rifornimenti
verso il fronte, essendo la strada proveniente da Derna molto più corta di
quella da Bengasi e Tripoli – propone, tra l’altro, l’intensificazione del
traffico di sommergibili da trasporto con l’impiego di ulteriori unità in
questo compito, ed inoltre caldeggia anche l’impiego di Porto Bardia per lo
sbarco dei rifornimenti, essendo tale sorgitore ancora più vicino di Derna alla
prima linea.
Porto Bardia è un
porticciolo male attrezzato e peggio difeso, ed il suo utilizzo è ricco di
problemi ed incognite; nondimeno, Supermarina acconsente ad utilizzarlo come
approdo per alcune missioni di trasporto effettuate con sommergibili. Proprio
allo Zoea tocca di “inaugurare” il
nuovo approdo.
6 agosto 1941
Al comando del capitano di corvetta Alberto Campanella, lo Zoea
parte da Taranto alle 13.30 per Porto Bardia, con un carico di 2750 lattine di
benzina o gasolio (per un peso complessivo di 43,972 tonnellate nette).
8 agosto 1941
Viene attaccato, alle
10, da un bombardiere Bristol Blenheim, che viene però abbattuto dal tiro delle
mitragliere, mentre l’attacco è sventato con la manovra. Ulteriori attacchi da
parte di altri tre aerei, tuttavia, lo costringono all’immersione rapida.
L'ufficiale alle armi, guardiamarina Enzo Berardi (24 anni, da Firenze), sarà decorato per quest'azione con la Medaglia di Bronzo al Valor Militare, con motivazione "Ufficiale addetto alle armi di sommergibile, coadiuvava con slancio e perizia il comandante in una ardita missione di guerra, durante la quale l'unità subiva ripetuti attacchi aerei. Ingaggiata aspra lotta con un grosso apparecchio da bombardamento nemico, assumeva con sereno ardimento la direzione del tiro delle mitragliere di bordo, contribuendo all'abbattimento dell'aereo attaccante".
Il comandante Campanella |
Enzo Berardi, il sottotenente del Genio Navale Ciravegna ed il guardiamarina Amedeo Cacace (ufficiale di rotta) |
L’ufficiale di rotta Amedeo Cacace |
Il tenente di vascello Pier Vittorio Casarini, comandante in seconda, ed il tenente del Genio Navale Gino Pettener |
10 agosto 1941
Arriva a Porto Bardia
alle 5.10, accolto festosamente dal Comando tedesco e dallo stesso generale
Erwin Rommel, comandante dell’Afrika Korps, che alle 7.10 si reca personalmente
a bordo dello Zoea per congratularsi
con l’equipaggio per il successo della missione, accompagnato dal generale Giorgio Calvi di Bergolo, capo dell'ufficio di collegamento con l'armata corazzata italo-tedesca. Rommel – del quale il capitano
di corvetta tedesco Meixner, capo dell’Ufficio Sbarchi per la Libia, scrive in
una lettera a Weichold “non l’ho mai visto così grato” – ringrazia cordialmente
la Marina italiana, commentando “Se questa non è una cosa unica, ma il
principio di una catena continua, allora siamo salvi!”; s’intrattiene col
comandante Campanella, poi si fa presentare tutti gli ufficiali, dicendo che
visiterà ogni sommergibile che arriverà, fin quando sarà a Bardia. Nell’Afrika
Korps si attribuisce grande valore ai rifornimenti per mezzo di sommergibili
italiani, sebbene i locali uffici della Kriegsmarine, più realisti, capiscono
che l’utilità pratica di carichi tanto ridotti è assai limitata.
Dopo aver sbarcato il
carico, riparte per Taranto alle 9.30.
Erwin Rommel, secondo da sinistra, posa a bordo dello Zoea per una foto con l’equipaggio (Coll. Amedeo Cacace, che nella foto è il primo a destra, via Maurizio Brescia e www.betasom.it) |
Altre tre immagini di Rommel a bordo dello Zoea (g.c. Luca Berardi via www.betasom.it)... |
…ed una da Pinterest. |
11 agosto 1941
Viene attaccato per
errore da un aereo tedesco, ma senza conseguenze.
13 agosto 1941
Giunge a Taranto alle
14.30.
1941
Lavori di modifica:
il cannone da 100/43 mm, sistemato in inusuale posizione nella parte poppiera
della torretta (per permettere, teoricamente, di sparare anche in condizioni
meteorologiche non ottimali), viene rimosso e sostituito con uno da 100/47 mod.
OTO 1938, collocato in posizione più tradizionale sul ponte di coperta, a
proravia della torretta.
Incidente
Il 22 ottobre 1941 lo
Zoea, appena uscito dall’arsenale al
termine di un periodo di lavori, rimase vittima di un singolare incidente.
Ad un’ora imprecisata
di quel mattino, tra le 8.15 e le 9.20, il portello di dritta per il lancio
delle mine venne accidentalmente aperto (altre fonti parlano di errata manovra
degli sfoghi d’aria dei doppifondi o delle valvole di presa a mare, ma si
tratta di un errore); il responsabile di questo errore non sarebbe mai stato identificato
con certezza (la commissione d’inchiesta che indagò sull’incidente appurò poi
che in camera di manovra girarono in tutto 19 persone – tre elettricisti
dell’equipaggio e 16 operai delle ditte Tosi, Calzoni e San Giorgio e di
Maricost Taranto – ciascuna delle quali potrebbe aver aperto per errore il
portello). Al momento dell’incidente, lo Zoea
era al comando dell’ufficiale in seconda, tenente di vascello Rino Erler, in
quanto il comandante titolare, capitano di corvetta Alberto Campanella, era in
licenza per assistere la moglie, gravemente malata. Oltre all’equipaggio, a
bordo del sommergibile si trovavano in quel momento anche numerosi operai di
ditte private e della Direzione Costruzioni Navali di Taranto.
L’apertura del
portello per le mine provocò l’allagamento del sommergibile, che affondò
lentamente al posto d’ormeggio, lasciando emergere soltanto la sommità delle
antenne e dei periscopi. L’equipaggio abbandonò l’unità in buon ordine, mentre
ci fu un po’ di panico tra gli operai; ad ogni modo, non vi furono vittime. Il
maggiore del Genio Navale Festuccia del sommergibile Saint Bon, ormeggiato nelle vicinanze, si precipitò sullo Zoea per tentare di chiudere i portelli
ed arrestare l’affondamento del battello, ma ormai non c’era più tempo, e finì
col doversi tuffare in acqua.
La permanenza dello Zoea sul fondale del porto di Taranto,
comunque, fu estremamente breve; già il 5 novembre il sommergibile poté essere
recuperato ed essere immesso in bacino per le riparazioni, che si avrebbero
richiesto sette mesi, concludendosi nel giugno 1942.
Due foto
dello Zoea affondato nel porto di
Taranto: uniche parti ad emergere sono le camicie dei periscopi, l’antenna del
radiogoniometro e l’asta della bandiera (sopra: g.c. STORIA militare; sotto: da
“Sommergibili in guerra” di Achille Rastelli ed Erminio Bagnasco, Albertelli
1994, per g.c. Sergio Mariotti).
12 giugno 1942
Inviato in pattugliamento
in Mar Ionio per partecipare alla battaglia di Mezzo Giugno (attacco ai
convogli britannici "Harpoon" e "Vigorous" diretti a Malta
da Gibilterra ed Alessandria), nella quale non avrà comunque parte.
Giugno 1942
A seguito di
insistenti richieste da parte dei Comandi tedeschi, che premono per l’impiego
dei sommergibili in missioni di trasporto per far giungere rifornimenti in
prossimità delle prime linee, durante l’avanzata delle forze di Rommel – benché
il normale traffico di navi mercantili si stia svolgendo senza problemi, con
perdite limitatissime (e dunque non vi sia alcun bisogno di impiegare i
sommergibili), e nonostante un sommergibile non possa trasportare nemmeno un
decimo di ciò che può caricare una piccola nave mercantile –, il Grupsom Taranto
riceve ordine di adibire alcune delle proprie unità al trasporto di benzina
avio per la Luftwaffe. Altri enti e comandi tedeschi fanno analoga richiesta.
Lo Zoea è di nuovo tra i sommergibili
scelti per questo servizio.
25 giugno 1942
Lo Zoea (tenente di vascello Rino Erler) salpa
da Taranto a mezzogiorno diretto a Derna, con un carico di 53 tonnellate di
benzina in latte e tre tonnellate di provviste.
28 giugno 1942
Arriva a Derna alle
21.
29 giugno 1942
Sbarcato il carico,
riparte da Derna alle tre di notte per rientrare a Taranto. Viene attaccato da
un bombardiere Bristol Blenheim della RAF, ma non subisce danni, mentre la
reazione delle mitragliere di bordo sembra danneggiare il Blenheim, che si
allontana “visibilmente colpito”.
2 luglio 1942
Arriva a Taranto alle
11.
8 luglio 1942
Lascia Taranto per
Tobruk alle 14.25, trasportando 51,5 tonnellate di munizioni.
11 luglio 1942
Raggiunge Tobruk alle
9.30, mette a terra il carico e riparte alle 19.
14 luglio 1942
Arriva a Taranto a
mezzogiorno.
19 luglio 1942
Parte da Taranto per
Tobruk alle 19.25, con a bordo 52,7 tonnellate di benzina in latte e tre
tonnellate di viveri.
22 luglio 1942
Arriva a Tobruk alle
sette, sbarca il carico e riparte alle 19.
25 luglio 1942
Giunge a Taranto alle
10.40.
2 agosto 1942
Lascia Taranto per
Tobruk alle 13, in missione di trasporto di 54 tonnellate di benzina in latte,
tre tonnellate di olio lubrificante e sette tonnellate di pezzi di ricambio.
6 agosto 1942
Giunge a Tobruk alle
8, sbarca il carico e riparte alle 20 per tornare a Taranto.
Manovrando per uscire
dal porto di Tobruk, ingombro di innumerevoli relitti (specie all’imboccatura)
che restringono di moltissimo lo spazio disponibile per le manovre, complice la
fitta oscurità, lo Zoea urta col lato
sinistro la sponda precipite dell’entrata, subendo alcuni danni.
9 agosto 1942
Raggiunto alle cinque
del mattino dalla torpediniera Partenope,
che gli fornisce assistenza, il sommergibile deve dirigere per Navarino, dove
arriva alle 6.45, e sostarvi per due giorni per alcune riparazioni di modesta
entità.
Altre due
immagini della torretta dello Zoea
nella sua configurazione originaria (sopra: g.c. Marcello Risolo; sotto: da “Gli
squali dell’Adriatico” di Alessandro Turrini, Vittorelli Edizioni, 1999, via www.betasom.it)
11 agosto 1942
Lascia Navarino alle
tre di notte.
12 agosto 1942
Arriva a Taranto alle
12.15.
9 settembre 1942
Salpa da Taranto alle
12.50 diretto a Bengasi, con un carico di 60 tonnellate di munizioni.
12 settembre 1942
Giunge a Bengasi alle
8.30, sbarca le munizioni e riparte alle 17.15.
15 settembre 1942
Arriva a Taranto alle
12.15.
23 settembre 1942
Parte da Taranto per
Bengasi alle 12.30 con 62 tonnellate di munizioni.
26 settembre 1942
Giunge a Bengasi alle
9.15, scarica le munizioni e riparte alle 16.
29 settembre 1942
Arriva a Taranto alle
12.30.
10 ottobre 1942
Parte da Taranto per
Bengasi alle 12.30, con un carico di 45,3 tonnellate di munizioni e 0,4
tonnellate di parti di ricambio.
13 ottobre 1942
Arriva a Bengasi alle
10, mette a terra il carico e riparte alle 16.40.
17 ottobre 1942
Giunge a Taranto alle
17.
1° novembre 1942
Salpa da Taranto per
Tobruk alle 12.45, con un carico di 70 tonnellate di munizioni.
4 novembre 1942
Raggiunge Tobruk alle
9, scarica le munizioni e riparte alle 19.
8 novembre 1942
Arriva a Taranto alle
17.
15 gennaio 1943
Parte da Taranto per
Sfax alle 15, trasportando 35 tonnellate di munizioni e 6 tonnellate di
materiali vari.
23 gennaio 1943
Giunge a Sfax alle
8.30, sbarca il carico e riparte alle 12.50.
28 gennaio 1943
Arriva a Taranto alle
14.30.
3 settembre 1943
Nell’ambito del
«Piano Zeta», lo schieramento di sommergibili per difendere le coste di
Calabria e Campagnia dagli sbarchi angloamericani, lo Zoea (tenente di vascello Rodolfo Bombig) parte da Taranto alle
2.10 e viene inviato in agguato nello Ionio occidentale, al largo dello Stretto
di Messina. In tutto, altri dieci sommergibili vengono inviati in agguato nello
Ionio e nel Basso Tirreno, ma quando diviene chiaro che lo sbarco in atto
riguarda solo la Calabria (operazione «Baytown») viene disposto il rientro di
tutti i battelli tranne Zoea, Vortice, Onice e Luigi Settembrini.
Lo Zoea fotografato al traverso (da “I sommergibili in Mediterraneo” Vol. XIII, USMM, Roma 1972, via www.betasom.it) |
8 settembre 1943
La dichiarazione
dell’armistizio lo sorprende ancora in Mar Ionio. In base alle disposizioni
ricevute, raggiunge Augusta, sotto il controllo degli Alleati.
16 settembre 1943
Lascia Augusta al
tramonto (altra fonte: alle 6.02 del 17), insieme ad altri cinque sommergibili
(Onice, Squalo, Vortice, Settembrini, Bragadin), per raggiungere Malta. Subito fuori dal porto di Augusta
i sommergibili si immergono, per evitare il rischio di essere scambiati per
nemici, ed attaccati, da navi od aerei angloamericani; sono state comunicate
loro istruzioni sulle rotte di avvicinamento presumibilmente sgombre da mine.
17 settembre 1943
Riemerge a sudest di
Malta nel pomeriggio, e raggiunge l’isola alle 18.35.
21 settembre 1943
Viene temporaneamente
dislocato nell’ormeggio di San Paolo (Malta), insieme ad altri dieci
sommergibili (Alagi, Brin, Galatea, H 1, H 2, H
4, Jalea, Menotti, Onice e Squalo), alle “dipendenze” della nave
appoggio idrovolanti Giuseppe Miraglia.
16 ottobre 1943
A seguito della
dichiarazione di guerra dell’Italia alla Germania, lo Zoea lascia Malta alle 8.30 insieme ai sommergibili Atropo, Corridoni e Ciro Menotti,
diretto ad Haifa (Palestina).
Dato che le
guarnigioni italiane di alcune delle isole del Dodecaneso stanno ancora
resistendo agli attacchi tedeschi, questi sommergibili vengono inviati ad Haifa
per essere impiegati in missioni di rifornimento di armi e munizioni verso tali
isole (nonché di sgombero feriti al ritorno). La loro capacità di carico
stimata è di 70 tonnellate di munizioni.
21 ottobre 1943
Zoea,
Menotti e Corridoni giungono ad Haifa in mattinata, preceduti dall’Atropo (arrivato il giorno precedente).
Qui viene costituito
il Comando Superiore Navale Italiano del Levante (Maricosulev Haifa), con un
Gruppo Sommergibili del Levante (Grupsom Levante), al comando del capitano di
fregata Carlo Liannazza; i sommergibili del Gruppo sono alle dipendenze della 1st
Submarine Flotilla della Royal Navy.
23 ottobre 1943
Lo Zoea (tenente di vascello Rodolfo
Bombig) salpa da Haifa alle 6 per la sua prima missione di rifornimento di
Lero, assediata e bombardata dalle forze tedesche.
26 ottobre 1943
Arriva a Lero alle
21.05.
27 ottobre 1943
Dopo aver sbarcato a
Portolago 40 tonnellate di rifornimenti e posta, lascia Lero alle 02.27.
29 ottobre 1943
Arriva ad Haifa alle
21.52.
3 novembre 1943
Parte da Haifa alle
3.01 per una seconda missione di rifornimento di Lero.
6 novembre 1943
Arriva a Portolago (Lero)
alle 20.32.
7 novembre 1943
Consegnati i
rifornimenti, riparte da Lero alle 2.20.
11 novembre 1943
Giunge ad Haifa alle
22.04. Lero, invasa dal mare e dall’aria, cadrà il 16 novembre.
Nei mesi successivi,
i sommergibili italiani dislocati ad Haifa vengono utilizzati
nell’addestramento di navi ed aerei Alleati nella guerra antisommergibili,
prevalentemente ad Alessandria d’Egitto, sede del Flag Officer Liaison East
Mediterranean del Senior Naval Officer Responsible Suez Canal Area.
Tale attività è
coordinata con lo S.N.O.L.A. (Senior Submarine Officer Levant Area, Haifa) e,
poi, dal luglio 1944, British Liaison Officer Italian Ships, Levant Area.
4-18 dicembre 1943
Lo Zoea svolge otto esercitazioni per unità
navali britanniche (specialmente corvette) e per un cacciatorpediniere polacco,
ad Alessandria.
19 dicembre 1943
Rientra ad Haifa alle
12.45.
1944
Continua
nell’attività addestrativa, svolta principalmente ad Alessandria (con
trasferimenti ad Haifa alla fine di ogni mese, e viceversa all’inizio del mese
seguente), effettuando complessivamente 68 esercitazioni.
16 dicembre 1944
Lascia Haifa alle
10.11, per tornare in Italia.
20 dicembre 1944
Arriva a Tobruk alle
18.03. Durante l’ultimo tratto della navigazione ha dovuto rimorchiare il
sommergibile jugoslavo Nebojsa, in
trasferimento da Porto Said a Taranto, che ha subito un’avaria al largo della
Cirenaica.
21 dicembre 1944
Lascia Tobruk alle
9.23.
25 dicembre 1944
Arriva a Messina alle
12.23.
8 gennaio 1945
Lascia Messina alle
6.43.
9 gennaio 1945
Giunge a Taranto alle
20.20, dopo di che inizia un periodo di grandi lavori, che si protrarranno fin
dopo la fine della guerra.
1° febbraio 1948 (o 23 marzo 1947)
Per disposizione del
trattato di pace di Parigi, le cui clausole ordinano il totale smantellamento
della superstite flotta subacquea italiana (in origine era prescritto
l’affondamento dei sommergibili in alti fondali, poi commutato – su richiesta
dell’Italia – in demolizione per ricavarne il prezioso metallo, utile nella
ricostruzione del Paese), lo Zoea
viene radiato.
Successivamente
demolito.
Quanta emozione nel leggere tutto ciò...per sei anni lo Zoea è stato la casa del mio papà, grazie.
RispondiEliminaPatrizia Boschiero
Mio nonno, Giovanni Galantino, era ufficiale (credo direttore di macchina) sullo Zoea.
RispondiEliminaQuando ero piccolo mi raccontava che nel momento dell'espulsione delle due mine rimaste a bordo durante l'operazione di Alessandria (04/07/1940), una si incastrò nel tubo di lancio e lui si offrì volontario con due marinai per andarla a rimuovere.
Questo atto di coraggio gli valse una croce di ferro al valor militare.
Mi raccontava anche che nel viaggio di ritorno furono intercettati dall'idrovolante inglese che li bombardò fino a quando non esaurì le bombe di profondità.
Chiedo scusa: "croce di guerra", non "croce di ferro".
EliminaBsera. Durante i lavori di recupero dello Zoea (novembre 41 - giugno 42), il comte Alberto Campanella (nato a Spezia il 7.11.1911) passò sul Tricheco per poco tempo, ricevendo una MAVM il 29 novembre. In seguito passò sull'Enrico Dandolo.
RispondiEliminamio padre aurelio lazzeri è stato sul sommergibile zoea fino alla fine della guerra mi raccontava sempre l episodio avuto con il bombardiere inglese che il mitragliere riusci ad abbattere lo ricordava con affetto perchè era un suo amico cosi del comandante rodolfo bombig .
RispondiEliminaMio padre Aurelio Lazzeri è stato x sei anni sul sommergibile Zoea mi
RispondiEliminaricordava sempre l episodio dell abbattimento dell'aereo inglese da parte del mitragliere che era suo amico,e del rapporto di fiducia col c.te Rodolfo Bombig
Ad abbattere l'aereo fu mio padre Enzo Berardi, allora guardiamarina e in seguito STV e comandante in 2ªdello Zoea, può leggere sopra dove è stato inserito il testo della motivazione della medaglia. Lorenzo Colombo ha molto gentilmente inserito anche alcune foto di Rommel in visita allo Zoea e di mio padre che gli ho fornito
EliminaMio padre Giuseppe Marzulli ha trascorso 5anni a bordo dello zoea e raccontava di un episodio accaduto per un incauta manovra il sommergibile si incagliò nel fondo marino fu un momento terribile per tutto l'equipaggio erano destinati a morire .il comandante tentò l'ultimo tentativo quello di aprire tutta l'aria compressa e così il sommergibile riuscì ad disincastrarsi ed emergere.
RispondiEliminaMio padre Giuseppe Marzulli ha trascorso cinque anni della sua vita durante la seconda guerra mondiale sul sommergibile Zoea e ci raccontava sempre di un episodio:durante una manovra il sommergibile rimase incagliato sotto il fondo marino pensarano tutti che ormai era la fine e che sarebbero rimasti intrappolati.il comandante tentò un ultimo gesto disperato aprì tutta l'aria compressa che c'era e così Zoea si disincrasto'e poté riemergere con la gioia di tutto l'equipaggio
RispondiEliminaQuanto descrive era tra i ricordi di mio padre, il STV Enzo Berardi, che in quell'occasione ebbe un enfisema polmonare. Il comandante era Campanella
EliminaChe emotivo legere queste storie di guerra , mio zio Mario Leghissa e stato a bordo del zoea , non so molto di piu perche mia mammá emigro in America .
RispondiEliminaMio Padre Russo Francesco ha fatto parte dell’equipaggio dello Zoea , sarebbe stato bello ricordare e pubblicare i nomi dell’equipaggio . Comunque bello e grazie
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