Il Morea (Coll. Giorgio Spazzapan) |
Piroscafo da carico
da 1968 tsl e 1156 tsn, lungo 76,2 metri, largo 13,4 e pescante 5,6, con
velocità di 10 nodi. Appartenente all’armatore genovese Marino Querci, iscritto
con matricola 2054 al Compartimento Marittimo di Genova.
Breve e parziale cronologia.
31 gennaio 1918
Varato come War Duty (numero di costruzione 85) nei
cantieri American Shipbuilding Company di South Chicago, per la Cunard
Steamship Company Ltd., a sua volta agente per conto dello Shipping Controller
di Londra (agenzia governativa britannica incaricata della gestione ed
organizzazione del naviglio mercantile in base alle esigenze belliche, durante
la prima guerra mondiale).
Stazza lorda
originaria 2054 tsl, netta 1251 tsn. Si tratta di una nave da carico di tipo
standardizzato per la produzione bellica in serie, tipologia «Emergency Fleet
Corporation’s Design 1020» (un fumaiolo, due alberi, tre castelli), noto nella
Marina statunitense anche come «Laker Type A» (perché tutte le 35 navi di
questo tipo incorporate nella U.S. Navy ricevettero nomi di laghi).
1918
Prima del
completamento, il War Duty viene
requisito dallo United States Shipping Board in base all’Urgent Deficiencies
Act del 13 giugno 1917 (che autorizza il presidente degli Stati Uniti a modificare,
sospendere od annullare qualsiasi contratto, presente o futuro, per la
costruzione od acquisto di naviglio), e ribattezzato Lake Crescent.
19 aprile 1918
Completato per lo
United States Shipping Board di Chicago ed impiegato come trasporto militare per
l’Esercito statunitense.
19 ottobre 1918
Incorporato dalla
Marina statunitense e posto in servizio il giorno stesso come USS Lake Crescent (ID 2557) a Cardiff, nel
Galles. Ha un dislocamento di 2051 tonnellate, un equipaggio di 52 uomini ed è
armato con un cannone da 76 mm.
Assegnato al Naval
Overseas Transportation Service, organismo incaricato della logistica via mare
delle forze armate statunitensi (trasporto di truppe e materiali delle forze
armate).
25 luglio 1919
Radiato dai quadri
della U. S. Navy a New Orleans e restituito all’United States Shipping Board.
Gennaio 1926
Acquistato dalla
Plant Line Steamship Company di Boston, dopo l’ispezione non viene incorporato
nella flotta della compagnia.
1926
Acquistato dalla
Consolidated Navigation Company di Baltimora, ma subito rivenduto alla
Columbian Steamship Company Inc. di New York; poi trasferito alla Colombian
Steamship Company di Rio Hacha, in Colombia, che lo ribattezza Padilla. Affidato in gestione a R. C.
Pugand, di Rio Hacha. Bandiera colombiana.
1930
Trasferito dalla
Colombian Steamship Company Inc. di New York. Bandiera statunitense, nominativo
di chiamata KJUH.
1935
Acquistato
dall’armatore Marino Querci di Genova, e ribattezzato Morea. Nominativo di chiamata ICAR.
10 giugno 1940
Entrata dell’Italia
nella seconda guerra mondiale. Il Morea
non verrà mai requisito dalla Regia Marina, né iscritto nel ruolo del naviglio
ausiliario dello Stato.
Profilo e pianta delle navi tipo USSB Design 1020, la classe cui apparteneva il War Duty, poi Morea (da www.shipscribe.com) |
L’affondamento
Il Morea fu la prima nave ad andare perduta
per attacco nemico (prima ancora ne era affondata tragicamente un’altra, la Paganini, per cause accidentali) sulle
rotte tra l’Italia e l’Albania, durante la seconda guerra mondiale.
Partito il 15 agosto
1940 da Durazzo alla volta di Bari, scarico e privo di scorta, il piroscafo
venne attaccato nella alle 00.45 del 16 dal sommergibile britannico Osiris (capitano di corvetta John Robert
Garstin Harvey). Per due volte il Morea
evitò con la manovra i siluri lanciati dal sommergibile; a questo punto il
comandante britannico, avendo perso la pazienza o semplicemente non volendo
sprecare altri siluri, aprì il fuoco con il cannone.
Colpito dalle
cannonate, il Morea affondò dopo
circa un’ora, una cinquantina di miglia a ponente di Durazzo ed una quarantina
di miglia a nord di Brindisi.
Non vi furono
vittime; tutti i 24 uomini che componevano l’equipaggio vennero recuperati dal
cacciatorpediniere Carlo Mirabello.
Non appena giunse
l’alba, vennero inviati sul posto dei ricognitori per cercare il sommergibile
affondatore, e presero inoltre il mare ben sei torpediniere, che passarono la
zona al setaccio ma senza risultato. Il traffico con l’Albania venne sospeso
per due giorni, poi riprese regolarmente il 18 agosto.
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