Il Fratelli Bandiera (da “I sommergibili nel Mediterraneo” dell’USMM, via Marcello Risolo e www.naviearmatori.net) |
Sommergibile di media
crociera, capoclasse della classe omonima.
Progettati nel 1927
dal colonnello del Genio Navale Curio Bernardis ed appartenenti al tipo
“Bernardis” a scafo semplice con doppifondi centrali resistenti e controcarene
esterne, i Bandiera erano una versione migliorata ed ingrandita della
precedente classe Pisani, dai quali differivano per una maggior autonomia e
velocità in immersione, ed un maggior numero di tubi lanciasiluri (otto invece
che sei). La parte centrale dello scafo aveva forma cilindrica, con doppio
fondo interno, e proseguiva verso le estremità in due sezioni di forma conica
che terminavano con calotte semisferiche; lo scafo era diviso in cinque
compartimenti separati da paratie stagne. Alle estremità si trovavano le due
camere di lancio, mentre al centro si trovavano la camera di comando, gli
alloggi dell’equipaggio, il locale motori (i motori diesel si trovavano subito
a poppavia della camera di comando, quelli elettrici nella camera di lancio poppiera),
il locale delle batterie (a proravia della camera di comando), le casse di
zavorra ed i serbatoi del carburante.
Le forme dello scafo
e le sistemazioni dei doppifondi erano uguali a quelle dei Pisani, mentre il
dislocamento era considerevolmente aumentato, consentendo così di aumentare la
dotazione di carburante oltre che di ospitare motori più potenti e raddoppiare
il numero di tubi lanciasiluri di poppa.
Il Bandiera nella configurazione originale, comprensiva di cannone scudato, nel 1929-1930 (g.c. Marcello Risolo via www.naviearmatori.net) |
Dei Pisani
conservavano però i difetti, essendo stati ordinati e messi in costruzione prima
ancora che i predecessori venissero collaudati e rivelassero dunque le loro
mediocri caratteristiche: tendenza al beccheggio, scarsa stabilità trasversale (specie
durante la navigazione in superficie) e cattiva tenuta del mare, con tendenza
ad “infilarsi” in mare di prua in condizioni di tempo avverso (ciò a causa
della prua estremamente “affilata” che Bernardis aveva pensato per massimizzare
la velocità); per ovviare al primo problema si rese necessario, come sui
Pisani, applicare controcarene allo scafo poco dopo il completamento
(1930-1931), andando però a ridurre la velocità massima in superficie ed in
immersione rispettivamente da 17,5 (con punte di 17,69 alle prove) a 15 nodi e
da 9 a 8 nodi. Dovette inoltre essere modificata la prua, anche in questo caso
come sui Pisani, rialzandone i primi cinque metri per inserirvi una cassa
autoriempiente (che durante la navigazione in superficie rimaneva vuota,
aumentando la galleggiabilità, mentre in immersione si riempiva da sola) avente
lo scopo di contrastare il beccheggio e conferendo così ai battelli il
caratteristico “nasone” che contraddistinse le prime classi del tipo
“Bernardis”. Nelle controcarene laterali vennero ricavate casse di zavorra
supplementari ed altri serbatoi di carburante.
Altro problema era
l’eccessiva lentezza in fase d’immersione, problema che venne affrontato
modificando la falsatorre, che venne resa più chiusa, eliminando le camicie dei
periscopi ed aprendo due file di fori circolari nello scafo esterno.
Secondo gli storici
Erminio Bagnasco e Maurizio Brescia nel saggio "I sommergibili italiani
1940-1943", le prestazioni dei Bandiera,
dopo le modifiche, risultarono «accettabili,
pur con una velocità massima contenuta in rapporto alla potenza installata».
Giorgio Giorgerini scrive che i Bandiera
«furono un passo avanti rispetto a
progetti e costruzioni precedenti».
Il Bandiera dopo la sostituzione del cannone scudato ma prima delle modifiche alla prua (da “Gli squali dell’Adriatico. Monfalcone e i suoi sommergibili nella storia navale italiana” di Alessandro Turrini, Vittorelli Edizioni, 1999, via www.betasom.it) |
Lunghi 69,8 metri,
larghi 7,18-7,3 e pescanti 4,4-5,26, i Bandiera avevano un dislocamento di 928
o 937,65 o 942 tonnellate in superficie (in carico normale; il dislocamento standard
in superficie era invece di 815 o 858 o 866 tonnellate) e 1080 o 1097 o 1146,87
o 1153 in immersione. L’apparato propulsivo era composto da due motori diesel
Tosi (su Bandiera e Manara; Menotti e Santarosa
montavano invece motori FIAT) da 3000 HP (2208 kW) complessivi per la
navigazione in superficie e due motori elettrici Savigliano da 1300 HP (957 kW)
complessivi per la navigazione in immersione, questi ultimi alimentati da una
batteria di accumulatori al piombo composta da 112 elementi; la velocità
massima in superficie, dopo l’aggiunta delle controcarene, era di 15,1 nodi,
quella in immersione di 8,2. Le eliche erano a tre pale. Con una riserva di 45
tonnellate di carburante, l’autonomia in superficie era di 4740 miglia a 8,5
nodi in carico normale, in immersione di 8,2 miglia a 8,2 nodi o 60 a 4 nodi.
L’armamento silurante
era costituito da otto tubi lanciasiluri da 533 mm, quattro a prua e quattro a
poppa, con una scorta di dodici siluri, anch’essi equamente divisi tra prua e
poppa (sedici per altra fonte); quello artiglieresco da un cannone Schneider-Armstrong
1914-1915 da 102/35 mm con scorta di 150 colpi (in un inusuale impianto
scudato, scudo però rimosso quasi subito con i primi lavori di modifica),
mentre per la difesa contro gli aerei c’erano due mitragliere singole Breda
Mod. 31 da 13,2/76 mm, con scorta di 3000 colpi per mitragliera. Il cannone da
102/35 sparava proiettili di 15 kg con una velocità iniziale di 755 m/s ed una
cadenza di sette colpi al minuto; il campo di tiro era di 360 gradi,
l’elevazione andava da -5° a +45° e la gittata massima era di 9400 metri.
L’equipaggio era
composto da cinque ufficiali e 47 tra sottufficiali e marinai.
La profondità di
collaudo era di cento metri, con coefficiente di sicurezza 3.
Gli interni del Bandiera in alcune foto scattate nel 1938: dall’alto, quadrato sottufficiali, camera di lancio siluri prodiera, camera di controllo, cuccetta del comandante (Coll. sergente motorista Ennio Bartoli, via www.grupsom.com) |
Le unità della classe
erano quattro, tutte battezzate con nomi di eroi del Risorgimento; due
costruite dal Cantiere Navale Triestino di Monfalcone (Fratelli Bandiera e Luciano
Manara) e due dai cantieri Odero Terni Orlando del Muggiano (Ciro Menotti e Santorre Santarosa). Durante la seconda guerra mondiale, date le
loro caratteristiche non eccelse e la non più giovane età, ebbero impiego “di
prima linea” solo nella fase iniziale del conflitto, dopo di che vennero
adibiti a compiti addestrativi e di trasporto. Nel 1942 le torrette delle unità
della classe vennero sostituite con altre meno voluminose, simili a quelle
degli U-Boote tedeschi, il che portò ad un ulteriore miglioramento della
stabilità.
Dalla classe Bandiera
venne derivata la classe Squalo, di simili caratteristiche e dimensioni
leggermente maggiori, tanto da essere considerata da alcuni autori alla stregua
di una seconda serie della classe Bandiera.
Il cannone su un sommergibile classe Bandiera, nei primi anni di servizio (USMM, via “Rivista Marittima” del giugno 1994 e www.betasom.it) |
Durante la seconda
guerra mondiale, il Bandiera fu
impiegato in missioni offensive/esplorative nel Mediterraneo centrale ed
occidentale tra il giugno 1940 e l’aprile 1942, svolgendone 22 (più 17 di
trasferimento) senza cogliere alcun successo (nel corso di tali missioni
percorse complessivamente 15.976 miglia in superficie e 1899 in immersione);
venne poi assegnato alla Scuola Sommergibili di Pola, per la quale effettuò 140
uscite addestrative (oltre a diversi pattugliamenti difensivi a protezione
contro eventuali attacchi di sommergibili avversari) in Alto Adriatico fino al
1° settembre 1943, quando tornò brevissimamente all’impiego “di prima linea”
per un’unica missione, interrotta dall’annuncio dell’armistizio. Durante la
cobelligeranza venne impiegato in compiti addestrativi a beneficio delle unità
antisommergibili italiane ed Alleate, partecipando a numerose esercitazioni
antisom con base dapprima a Taranto, e dal novembre 1944 ad Haifa e ad
Alessandria d’Egitto; tra dicembre 1944 e maggio 1945 partecipò ad undici
esercitazioni con base ad Haifa e tredici con base ad Alessandria.
Il suo motto era “Ex
undis signum victoriae” (dalle onde in segno della vittoria).
Breve e parziale cronologia.
11 febbraio 1928
Impostazione presso
il Cantiere Navale Triestino di Monfalcone (numero di costruzione 187).
7 agosto 1929
Varo presso il
Cantiere Navale Triestino di Monfalcone.
Il varo del Fratelli Bandiera (g.c. Aldo Cavallini, via www.naviearmatori.net) |
Il palco delle autorità (g.c. Aldo Cavallini) |
12 agosto o 10 settembre 1930
Entrata in servizio.
Insieme ai
gemelli Luciano Manara, Ciro Menotti e Santorre Santarosa (e per un periodo, anche al sommergibile
posamine Filippo Corridoni), va
a formare la VI Squadriglia Sommergibili di Media Crociera, avente base a
Taranto.
1932
La VI Squadriglia
Sommergibili di Media Crociera viene ribattezzata VII Squadriglia Sommergibili
di Media Crociera, sempre con base a Taranto.
Il Bandiera con la falsatorre nella configurazione originale, ma dopo i lavori di modifica della prua (da www.modelist-konstruktor.com) |
1932
Il Bandiera viene visitato da P.Yu. Oras,
capo del comitato tecnico-scientifico della Marina sovietica, in visita in
Italia; la Marina dell’URSS è interessata infatti alla cantieristica italiana,
dalla quale negli anni a venire si farà progettare e costruire diverse nuove
unità.
1932-1933
È comandante del Bandiera il capitano di corvetta Primo
Longobardo.
Il Fratelli Bandiera nel luglio 1932 (g.c. STORIA militare) |
1933
La VII Squadriglia
Sommergibili di Media Crociera viene trasferita a Brindisi, dove svolge
attività addestrativa e brevi crociere in acque italiane. Il Bandiera compie una crociera in
Mediterraneo orientale, facendo scalo in vari porti della Grecia e passando per
Tobruk e Tripoli prima di rientrare in Italia.
1934
La VII Squadriglia
Sommergibili di Media Crociera torna a chiamarsi VI Squadriglia Sommergibili di
Media Crociera, venendo trasferita a Napoli.
La falsatorre del Bandiera nei primi anni di servizio (da “I sommergibili di Monfalcone” di Alessandro Turrini, supplemento alla “Rivista Marittima” n. 11 del novembre 1998, via Marcello Risolo e www.betasom.it) |
23 dicembre 1934
Alle 9.15 del
mattino, mentre il Bandiera sta
lasciando gli ormeggi del porto di Monfalcone per trasferirsi a Pola, si
verifica un’esplosione nel carter del motore diesel di sinistra, da poco
avviato; lo scoppio ferisce dodici uomini (per altra fonte, dieci) che in quel
momento si trovano nel locale motori termici. I marinai che al momento
dell’esplosione si trovavano in coperta accorrono al portello di poppa ed
aiutano i feriti ad uscire dalla garitta, per poi provvedere, insieme ai
pompieri dei Cantieri Riuniti dell’Adriatico, all’estinzione dei ridotti
focolai d’incendio che lo scoppio ha appiccato nel locale motori diesel ed in
quelli adiacenti.
I feriti vengono
portati nella vicina infermeria della CRDA, dove ricevono le prime cure; uno di
essi, il capo meccanico Lorenzo Bettini, muore però dopo un quarto d’ora. Gli
altri vengono portati all’ospedale civile di Monfalcone.
Il secondo capo
meccanico Antonio Ruggero, uno dei feriti, racconterà in questi termini
l’accaduto alla Commissione d’Inchiesta istituita dalla Marina per indagare sul
tragico incidente: "Il 23 c.m. alle
ore 9,15 mi trovavo in camera Motori Termici, ero nel corridoio intento alla
sorveglianza della lubrificazione del M.T. di Sn, quando ho udito un forte
scoppio e sono stato investito dalle fiamme e dall'ondata d'aria. Il pagliolo
mi è mancato di sotto e stavo per precipitare in sentina quando mi sono
aggrappato ai tubi di scarico dell'olio di circolazione stantuffi. A tastoni ho
raggiunto la garitta di poppa ed appena sgombra sono venuto in coperta. Sono
stato accompagnato nell'infermeria della Ditta CRDA dove ho avuto le prime
cure…" .
Fine 1935
Dislocato a Tobruk
insieme ai gemelli.
1936
Trasferito a Massaua
durante la guerra d’Etiopia, al comando del capitano di corvetta Giuseppe
Moschini, al fine di verificare le capacità operative della classe in climi
caldi.
Il Bandiera nel Canale di Suez (da www.betasom.it) |
Primavera 1938
Rientra in Italia e
viene dislocato a Messina, dove forma la XXXII Squadriglia Sommergibili (poi
XXXIV Squadriglia Sommergibili) insieme a Manara, Menotti e Santarosa.
L’equipaggio del Bandiera nel 1938 (Coll. Augusto Bartoli, figlio del sergente motorista Ennio Bartoli, via www.grupsom.com) |
5 maggio 1938
Al comando del
capitano di corvetta Carlo Liannazza, il Bandiera
prende parte, insieme ai gemelli, alla rivista navale "H" organizzata
nel Golfo di Napoli per la visita in Italia di Adolf Hitler. Partecipa alla
rivista la maggior parte della flotta italiana: le corazzate Cesare e Cavour, i sette incrociatori pesanti della I e III Divisione, gli
undici incrociatori leggeri della II, IV, VII e VIII Divisione, sette
"esploratori leggeri" classe Navigatori, 18 cacciatorpediniere (le
Squadriglie VII, VIII, IX e X, più il Borea e
lo Zeffiro), 30 torpediniere (le
Squadriglie IX, X, XI e XII, più le vecchie Audace, Castelfidardo, Curtatone, Francesco Stocco, Nicola
Fabrizi e Giuseppe La Masa ed
i quattro "avvisi scorta" della classe Orsa), ben 85 sommergibili
della Squadra Sommergibili al comando dell’ammiraglio Antonio Legnani, e 24 MAS
(Squadriglie IV, V, VIII, IX, X e XI), nonché le navi scuola Cristoforo Colombo ed Amerigo Vespucci, il panfilo di Benito
Mussolini, l’Aurora, la nave
reale Savoia e la nave bersaglio San Marco.
La Squadra Sommergibili è protagonista di uno dei momenti più spettacolari
della parata, nella quale gli 85 battelli effettuano una serie di manovre
sincronizzate: dapprima, disposti su due colonne, alle 13.15 passano
contromarcia tra le due squadre navali che procedono su rotte parallele;
poi, terminato il defilamento, alle 13.25 tutti i sommergibili effettuano
un’immersione simultanea di massa, procedono per un breve tratto in immersione
e poi emergono simultaneamente ed eseguono una salva di undici colpi con i
rispettivi cannoni.
Il Fratelli Bandiera in bacino a Messina nel 1939 (Coll. Ennio Bartoli, via Domenico Arena e www.grupsom.com) |
1939
Sottoposto ad un periodo di lavori a Messina. Nello stesso anno viene visitato ad Augusta da Benito Mussolini e dal comandante in capo della squadra sommergibili, ammiraglio Antonio Legnani.
18 giugno 1939
Riceve a Cagliari la bandiera di combattimento.
La madrina del Bandiera (Coll. Augusto Bartoli, figlio del sergente motorista Ennio Bartoli, via www.grupsom.com) |
1° giugno 1940
Il Bandiera (tenente di vascello Renato
Maria Pelella) compie un’uscita da Trapani per esercitazione dalle 7.20 a
mezzogiorno, percorrendo 36 miglia.
22 marzo 1940
Assume il comando del
Bandiera il tenente di vascello
Renato Maria Pelella, 32 anni, da Torre del Greco.
10 giugno 1940
Entrata in guerra
dell’Italia. Il Bandiera,
insieme a Manara, Menotti e Santarosa, forma la XXXIII Squadriglia Sommergibili, inquadrata nel
VIII Grupsom ed avente base a Trapani (altra fonte parla del III Grupsom di
Messina).
17 giugno 1940
Al comando del
tenente di vascello Renato Maria Pelella, il Bandiera lascia Trapani alle 11.55 per un pattugliamento nella zona
delimitata dai paralleli 37°20’ N e 38°00’ N e dai meridiani 00°00’ O e 00°40’
O, venti (o 29) miglia ad ovest di Capo Palos (Spagna).
Durante la missione
il sommergibile incontra a più riprese navi spagnole e persino una italiana,
dovendo pertanto abbandonare ogni volta le manovre d’attacco.
21 giugno 1940
In serata il Bandiera rileva agli idrofoni le motrici
di una nave a circa 7 km di distanza; avvicinatosi ed identificato il contatto
come un mercantile armato, alle 20.11 (per altra fonte, 19.45) il sommergibile
lancia contro di esso un siluro da 533 mm tipo W 260 da 1200 metri di distanza,
in posizione 37°03’ N e 00°42’ O (una ventina di miglia ad ovest di Capo
Palos). Il siluro non va a segno, probabilmente a causa del mare mosso. (Altra
fonte afferma che questo episodio avrebbe avuto luogo il 19 giugno).
1° luglio 1940
Rientra a Trapani
alle 9.46, dopo aver percorso 1418 miglia.
8 luglio 1940
Salpa da Trapani alle
8.15 per un’esercitazione, al comando del tenente di vascello Renato Maria
Pelella. Rientra in porto alle 10.35.
11 luglio 1940
Il tenente di
vascello Pelella lascia il comando del Bandiera.
16 luglio 1940
Alle 00.15 il Bandiera salpa da Trapani al comando del
tenente di vascello Carlo Fecia di Cossato per un pattugliamento in posizione
37°55’ N e 09°20’ E. Dopo poche ore, tuttavia, riceve ordine di rientrare,
facendo ritorno alla base alle 6.50 dopo aver percorso 63,5 miglia.
16 luglio 1940
Assume il comando del
Bandiera il tenente di vascello
Pietro Prosperini, di 38 anni.
2 agosto 1940
Alle 8.16 il Bandiera, al comando del tenente di
vascello Pietro Prosperini, esce da Trapani per addestramento, rientrando alle
11.20 dopo aver percorso 21 miglia.
22 agosto 1940
Lascia Tapani alle
16.05, al comando del tenente di vascello Pietro Prosperini, per trasferirsi a
Napoli.
23 agosto 1940
Arriva a Napoli alle
12.18, dopo aver percorso 210 miglia.
21 settembre 1940
Uscita per
addestramento da Napoli alle 9.40 alle 17.10, al comando del tenente di
vascello Pietro Prosperini; percorse 26 miglia.
23 settembre 1940
Uscita per
addestramento da Napoli alle 9 alle 16.50, al comando del tenente di vascello
Pietro Prosperini; percorse 41 miglia.
26 settembre 1940
Uscita per
addestramento da Napoli alle 9 alle 14.30, al comando del tenente di vascello
Pietro Prosperini; percorse 28 miglia.
27 settembre 1940
Uscita per
addestramento da Napoli alle 9 alle 12.20, al comando del tenente di vascello
Pietro Prosperini; percorse otto miglia.
30 settembre 1940
Al comando del
tenente di vascello Pietro Prosperini, il Bandiera
lascia Napoli alle 18.15 per trasferirsi a Trapani.
1° ottobre 1940
Arriva a Trapani alle
13.50, dopo aver percorso 204 miglia.
4 ottobre 1940
Uscita da Trapani per
esercitazione dalle otto alle 11.30, al comando del tenente di vascello Pietro
Prosperini; percorse 13,5 miglia.
7 ottobre 1940
Lascia Trapani alle
14.48, al comando del tenente di vascello Pietro Prosperini, per trasferirsi a
Messina.
8 ottobre 1940
Arriva a Messina alle
8.25, dopo aver percorso 184 miglia.
12 ottobre 1940
Al comando del
tenente di vascello Pietro Prosperini, il Bandiera
salpa da Messina alle 21 per un pattugliamento a sud di Creta, nell’area
compresa tra i meridiani 24°50’ E e 25°40’ E ed i paralleli 34°10’ N e 34°45’
N.
18 ottobre 1940
Alle 23.40, a sud di
Creta, il Bandiera avvista da una
distanza di 1200 metri due cacciatorpediniere impegnati in ricerca
antisommergibili, e s’immerge a 60 metri per evitare di essere localizzato.
Così infatti avviene. (Per altra fonte questo episodio sarebbe avvenuto il 21
ottobre ed il Bandiera avrebbe
tentato di attaccare i cacciatorpediniere, venendo da questi localizzato e
bombardato con cariche di profondità senza tuttavia subire danni).
25 ottobre 1940
Rientra a Messina
alle 8.50, dopo aver percorso 1335 miglia.
8 novembre 1940
Salpa da Messina alle
17.05, al comando del tenente di vascello Pietro Prosperini, per un
pattugliamento a sudest di Malta, in posizione 34°45’ N e 15°40’ E.
Insieme ad altri
quattro sommergibili (Topazio, Corallo, Goffredo Mameli, Pier Capponi),
deve formare uno sbarramento una novantina di miglia a sud/sudest di Malta per
contrastare l’operazione britannica «Coat».
La decisione di
inviare alcuni sommergibili a sudest di Malta viene presa da Supermarina
(ammiraglio Domenico Cavagnari) in seguito alle segnalazioni, giunte il 7
novembre, in merito a movimenti navali britannici nel Mediterraneo: agenti
italiani appostati sulla costa spagnola dello stretto di Gibilterra hanno
infatti riferito, la sera del 7 novembre, della partenza della Forza H
(ammiraglio James Somerville) da quel porto, e lo stesso giorno un ricognitore
S.M. 79 dell’Aeronautica della Libia ha notato la mancanza delle grandi unità
della Mediterranean Fleet nel porto di Alessandria (le due formazioni sembrano
avere rotte convergenti verso il Mediterraneo centrale), notizia poi confermata
dall’intercettazione di traffico radio, dalla quale Supermarina ha dedotto che
debbano essere in navigazione da Alessandria verso ovest 2-3 corazzate, 6
incrociatori ed una dozzina di cacciatorpediniere.
A Roma non si conosce
lo scopo di questi movimenti; è in corso una operazione complessa britannica,
la «MB. 8», che culminerà con il celebre attacco di aerosiluranti contro
Taranto della notte dell’11-12 novembre.
Questa operazione,
iniziata il 4 novembre e destinata a durare dieci giorni, si articola su
diverse sotto-operazioni: l’operazione «Coat» (iniziata il 6 novembre),
consistente nell’invio da Gibilterra a Malta di un convoglio di navi da guerra
con truppe ed armi antiaeree (Forza F: la corazzata Barham, l’incrociatore
pesante Berwick, l’incrociatore
leggero Glasgow ed i
cacciatorpediniere Gallant, Greyhound e Griffin, con una forza di copertura
costituita dalla portaerei Ark Royal –
che lancerà anche un attacco aereo diversivo su Cagliari, l’operazione «Crack»
–, dall’incrociatore leggero Sheffield e
da tre cacciatorpediniere, tutti appartenenti alla Forza H, che li accompagnano
fino all’imbocco del Canale di Sicilia per poi tornare indietro); l’invio da
Alessandria a Malta del convoglio «MW. 3» (5 mercantili, partiti il 4 novembre
e scortati dagli incrociatori antiaerei Calcutta e Coventry e
dai cacciatorpediniere Dainty, Vampire, Voyager e Waterhen);
l’invio da Malta ad Alessandria del convoglio di ritorno «ME. 3» (i mercantili
scarichi Clan Macauley, Clan Ferguson, Memnon e Lanarkshire,
scortati dalla corazzata Ramillies,
dal Coventry e dai
cacciatorpediniere Dainty, Vampire e Waterhen); il trasferimento di unità da guerra da Gibilterra ad
Alessandria (facente parte dell’operazione «Coat»); l’invio di convogli in
Grecia (l’«AN. 6», formato da quattro navi cisterna partite da Port Said il 4
novembre e dirette a Suda con la scorta di un peschereccio armato, nonché
l’invio da Alessandria a Suda degli incrociatori leggeri Ajax e Sydney il 5-6 novembre, poi ricongiuntisi con il grosso della
Mediterranean Fleet, e l’invio al Pireo dell’incrociatore leggero Orion, tutti con rinforzi e rifornimenti
per le truppe britanniche in Grecia); il transito del convoglio di ritorno «AS.
5» dalla Greca all’Egitto; l’attacco di aerosiluranti contro Taranto
(operazione «Judgment») ed una puntata offensiva contro convogli italiani nel
Canale d’Otranto da parte di una divisione di incrociatori (Orion, Ajax e Sydney,
più due cacciatorpediniere).
L’operazione è
coperta dal grosso della Mediterranean Fleet (Forza A, al comando
dell’ammiraglio Andrew Browne Cunningham), con le corazzate Valiant, Warspite, Ramillies e Malaya, la portaerei Illustrious (che lancerà l’attacco
contro Taranto), gli incrociatori Orion, York e Gloucester ed i cacciatorpediniere Nubian, Mohawk, Jervis, Janus, Juno, Hyperion, Hasty, Hereward, Hero, Havock, Ilex, Defender e Decoy; questa forza è anche quella
incaricata dell’esecuzione di «Judgment» (gli aerei decolleranno
dalla Illustrious).
La Forza A, con le
quattro corazzate e l’Illustrious (oltre
a quattro incrociatori e tredici cacciatorpediniere), è salpata da Alessandria
nel pomeriggio del 5 novembre, diretta verso ovest.
Oltre all’invio di Bandiera, Topazio e Capponi a
sudest di Malta, Supermarina allerta anche la flotta perché sia pronta a
muovere entro l’8 mattina, e dispone crociere di vigilanza con alcuni MAS, la
XIV Squadriglia Cacciatorpediniere e la XIV Squadriglia Torpediniere (MAS e
cacciatorpediniere non potranno poi compiere tali pattugliamenti a causa del
mare mosso). Vengono infine ordinate ricognizioni da parte degli idrovolanti
dell’83° Gruppo della Ricognizione Marittima della Sicilia, che alle 11 dell’8
avvistano cinque piroscafi, scortati da un incrociatore e 4 cacciatorpediniere,
180 miglia ad est di Malta (dove evidentemente è diretto), ed alle 15.20
localizzano anche due corazzate, una portaerei e parecchi incrociatori e
cacciatorpediniere che si trovano a nord del convoglio, con l’apparente compito
di proteggerlo. (Secondo altra versione, i ricognitori italiani avrebbero
localizzato la Mediterranean Fleet il mattino dell’8 novembre, ed alle 15
Supermarina avrebbe stimato, sulla base delle notizie raccolte, che la flotta
britannica si trova a circa 300 miglia da Taranto, con rotta verso Alessandria;
apprezzamento poi smentito, il 10 novembre, dall’avvistamento di parte di
quelle unità da parte del Capponi.
In generale Supermarina riceve in quei giorni informazioni imprecise e
contrastanti dalla ricognizione aerea e dalle stazioni di vedetta di Linosa e
Pantelleria, non riuscendo così a farsi un’idea esatta della composizione e
delle intenzioni delle forze nemiche).
A seguito di questi
avvistamenti, l’ammiraglio Cavagnari ordina tramite Maricosom a Bandiera, Topazio, Capponi ed
altri due sommergibili, Corallo e Mameli, di spostarsi in settori di
agguato situati a sudest e sud-sudest di Malta, a distanza di 50-90 miglia da
tale isola, formando 90 miglia a sud-sud-est di Malta uno sbarramento con
intervalli di 20-30 miglia tra ogni unità e l’ordine di effettuare pendolamento
notturno (a contrasto dell’operazione «Coat»). Nella stessa zona dovrà inoltre
agire, nottetempo, una squadriglia di MAS.
13 novembre 1940
Ritorna a Messina
alle 16.20, dopo aver percorso 696 miglia senza aver avvistato niente.
15 novembre 1940
Salpa da Messina alle
23.45 per un altro pattugliamento a sudest di Malta, stavolta in un raggio di
venti miglia dal punto 34°20’ N e 16°00’ E.
19 novembre 1940
Richiamato da
Maricosom, fa ritorno a Messina alle 17.15. Durante la missione ha avvistato
solo un aereo, a grande distanza.
Riparte già alle 19
per un altro pattugliamento a sudest di Malta, nella stessa zona di quello
precedente.
23 novembre 1940
Rientra a Messina
alle 14.30, dopo aver percorso 1164 miglia. Durante la missione ha avvistato
soltanto un aereo.
4 dicembre 1940
Uscita per esercitazione
da Messina, al comando del tenente di vascello Pietro Prosperini, dalle 8.15
alle 15. Ha percorso 56 miglia.
9 dicembre 1940
Lascia Messina alle
16.40, al comando del tenente di vascello Pietro Prosperini, per trasferirsi a
Trapani.
10 dicembre 1940
Arriva a Trapani alle
12.45, dopo aver percorso 187 miglia.
22 dicembre 1940
Salpa da Trapani alle
20, al comando del tenente di vascello Pietro Prosperini, per un pattugliamento
nel Canale di Sicilia, per una lunghezza di venti miglia lungo un asse orientato
verso sudest dal punto 36°20’ N e 13°00’ E.
27 dicembre 1940
Ritorna a Trapani
alle 13.30, dopo aver percorso 552 miglia.
Il Bandiera in affioramento (Coll. Guido Alfano, via Giorgio Parodi e www.naviearmatori.net) |
7 gennaio 1941
Salpa da Trapani alle
18 al comando del tenente di vascello Pietro Prosperini, per un pattugliamento
nel Canale di Sicilia lungo il meridiano a partire dal punto 36°25’ N e 12°40’
E.
10 gennaio 1941
Tra le 7.45 e le 8.36
il Bandiera, in agguato trenta miglia
a sudest di Pantelleria, rileva agli idrofoni le esplosioni in lontananza di
sei bombe in avvicinamento.
Le esplosini sono
legate con ogni probabilità al passaggio, poco lontano, di un convoglio
britannico in navigazione da Gibilterra a Malta ed al Pireo nell’ambito
dell’operazione complessa "Excess", che prevede il transito
simultaneo di un totale di quattro convogli (MC. 4, MW. 5, ME. 5 e ME. 6, per
un totale di 12 navi da carico e tre navi cisterna) tra Alessandria,
Gibilterra, Malta ed il Pireo, con l’appoggio sia della Mediterranean Fleet
uscita da Alessandria (corazzate Valiant e Warspite, portaerei Illustrious, 7 cacciatorpediniere) che
della Forza H uscita da Gibilterra (incrociatore da battaglia Renown, corazzata Malaya, portaerei Ark Royal, incrociatore leggero Sheffield, cacciatorpediniere Duncan, Faulknor, Firedrake, Forester, Fortune, Fury e Foxhound), il tutto nell’arco di una
settimana (tra il 6 ed il 13 gennaio). Manifestatosi il movimento nemico per
"Excess", Supermarina ha schierato dieci sommergibili in agguato tra
Malta e la Tunisia, ed altri sette nello Ionio.
13 gennaio 1941
Rientra a Trapani
alle dieci, dopo aver percorso 664 miglia.
24 febbraio 1941
Sempre al comando del
tenente di vascello Prosperini, lascia Trapani alle 14 per trasferirsi a
Napoli.
25 febbraio 1941
Arriva a Napoli alle
13, dopo aver percorso 206 miglia.
25 febbraio-9 aprile 1941
In manutenzione a
Napoli. Durante questo periodo il tenente di vascello Prosperini lascia il
comando del Bandiera, che viene
assunto provvisoriamente dal sottotenente di vascello Giovanni Manunta (dal 25
febbraio al 25 marzo) e poi dal parigrado Franco Fiaschi (dal 25 marzo al 9
aprile). Al termine dei lavori assume il comando il tenente di vascello Carlo
Forni, 32 anni, da Genova.
16 aprile 1941
Completati i lavori,
il Bandiera compie un’uscita da
Napoli per esercitazione al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle
11.50 alle 18.15; percorre 54 miglia.
19 aprile 1941
Uscita per
esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle
10.47 alle 19.40; percorse 33,5 miglia.
22 aprile 1941
Uscita per
esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle
10.35 alle 18; percorse 25 miglia.
24 aprile 1941
Uscita per
esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle
7.15 alle 18.30; percorse 57,5 miglia.
26 aprile 1941
Uscita per
esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle
8.40 alle 16.35; percorse 26 miglia.
29 aprile 1941
Uscita per
esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle
8.30 alle 15.15; percorse 34 miglia.
1° maggio 1941
Uscita per
esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle
8.30 alle 16; percorse 34 miglia.
6 maggio 1941
Uscita per
esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle 9
alle 16; percorse 45,5 miglia.
7 maggio 1941
Uscita per
esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle 8
alle 14.40; percorse 26 miglia.
10 maggio 1941
Uscita per
esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle
10.30 alle 16.45; percorse 39 miglia.
12 maggio 1941
Uscita per
esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle 8
alle 12.10; percorse 34 miglia.
14 maggio 1941
Uscita per
esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle 8
a mezzogiorno e poi di nuovo dalle 14.15 alle 19; percorse complessivamente
54,5 miglia (24 al mattino, 30,5 al pomeriggio).
16 maggio 1941
Uscita per
esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle 8
alle 15.10; percorse 55 miglia.
18 maggio 1941
Uscita per
esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle
19.25 a mezzanotte; percorse 26 miglia.
19-20 maggio 1941
Uscita per
esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle
19.30 del 19 alle 00.35 del 20; percorse 28 miglia.
20 maggio 1941
Lascia Trapani alle
14.15 (per altra fonte 18.30), al comando del tenente di vascello Carlo Forni,
per trasferirsi a Trapani.
21 maggio 1941
Arriva a Trapani alle
otto del mattino (per altra fonte, 13.30), dopo aver percorso 184 miglia (per
altra fonte, 202).
28 maggio 1941
Uscita per
esercitazione da Trapani al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle
8.45 alle 12.45; percorse 20 miglia.
3 giugno 1941
Uscita per
esercitazione da Trapani al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle
7.15 alle 9.30; percorse 14 miglia.
5 giugno 1941
Salpa da Trapani alle
23.40, al comando del tenente di vascello Carlo Forni, per un pattugliamento
nel punto 38°20’ N e 10°00’ E, al largo di Capo Spartivento sardo.
Deve pattugliare,
insieme ai sommergibili Manara e Diaspro, le acque ad ovest della Sicilia
per il caso che la Forza H britannica, di cui è stata segnalata l’uscita da
Gibilterra, sia di scorta ad un convoglio britannico diretto a Malta con
rifornimenti.
In realtà la Forza H,
uscita da Gibilterra in due gruppi (incrociatore da battaglia Renown, portaerei Furious, cacciatorpediniere Faulknor,
Foresight, Forester e Foxhound;
portaerei Ark Royal, incrociatore
leggero Sheffield, cacciatorpediniere
Fury e Fearless) lo stesso 5 giugno, è impegnata nell’operazione "Rocket",
l’invio a Malta di nuovi aerei da caccia da far decollare dalle portaerei nel
Mediterraneo occidentale per poi raggiungere l’isola in volo.
Giunte nella
posizione prestabilita per il lancio il 6 giugno, Furious ed Ark Royal
lanciano un totale di 43 caccia Hawker Hurricane, dopo di che rientrano
indisturbate a Gibilterra il 7 giugno.
12 giugno 1941
Rientra a Trapani
alle 6.40 dopo aver percorso 1185 miglia senza aver avvistato niente.
19 giugno 1941
Alle 14.15 il Bandiera (tenente di vascello Carlo
Forni) lascia Trapani per trasferirsi a Messina.
20 giugno 1941
Arriva a Messina alle
otto del mattino, dopo aver percorso 184 miglia.
30 giugno 1941
Lascia Messina alle
14.15, sempre al comando del tenente di vascello Forni, per tornare a Trapani.
1° luglio 1941
Arriva a Trapani alle
8.20, dopo aver percorso 186 miglia.
4 luglio 1941
Uscita per
esercitazione da Trapani al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle
7.30 alle 12.40; percorse 19 miglia.
12 luglio 1941
Uscita per
esercitazione da Trapani al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle
7.30 alle 12.30; percorse 18 miglia.
19 luglio 1941
Uscita per
esercitazione da Trapani al comando del tenente di vascello Carlo Forni, dalle
7.30 alle 13; percorse 23 miglia.
22 luglio 1941
Salpa da Trapani alle
18.40 per un pattugliamento a sudest di Pantelleria, in posizione 36°40’ N e
12°40’ E, al comando del tenente di vascello Carlo Forni. Deve formare uno
sbarramento tra Pantelleria e Malta insieme al gemello Luciano Manara e ad altri due sommergibili, Dessiè e Ruggiero Settimo,
a contrasto dell’operazione britannica «Substance», consistente nell’invio a
Malta di un convoglio di rifornimenti – sei navi da carico ed un trasporto
truppe – scortato dalla corazzata Nelson,
dagli incrociatori leggeri Edinburgh, Manchester ed Arethusa e da undici
cacciatorpediniere, e nel contemporaneo rientro da Malta di sei mercantili
scarichi e della cisterna militare Breconshire,
scortati dal cacciatorpediniere Encounter.
La Forza H, uscita in mare con l’incrociatore da battaglia Renown, la portaerei Ark Royal, l’incrociatore leggero Hermione e sei cacciatorpediniere,
dà copertura all’operazione, mentre unità della Mediterranean Fleet uscite da
Haifa ed Alessandria compiranno azioni diversive.
Supermarina ha inviato i quattro sommergibili, che assumono posizione a venti
miglia l’uno dall’altro, ad intercettare la formazione britannica dopo che
quest’ultima è stata avvistata e segnalata da un altro sommergibile, il Diaspro.
23 luglio 1941
Alle 19.20 il Bandiera avvista da 16 km di distanza un
convoglio di sei navi (si tratta proprio di «Substance»), aventi rotta 250° e
velocità 14 nodi, a sudest di Pantelleria. Non riesce ad avvicinarsi a
sufficienza per attaccare, pertanto si limita a lanciare il segnale di scoperta.
Alle 21.23, in fase
di emersione, il Bandiera avvista una
grossa nave a circa 7000 metri di distanza, ma perde il contatto alle 21.50.
(Per altra fonte il Bandiera avrebbe
avvistato dapprima la Forza H e poi il convoglio, senza però riuscire a
portarsi in posizione favorevole per attaccare nessuna delle due formazioni).
24 luglio 1941
Alle 7.05, sempre a
sudest di Pantelleria, il Bandiera
avvista da 13 km di distanza una motonave in navigazione a 14 nodi.
Avvicinandosi per attaccare, alle 7.45 il sommergibile avvista un
cacciatorpediniere a 3000 metri di distanza ed accosta verso di esso per
attaccarlo, ma un’accostata del cacciatorpediniere vanifica il tentativo.
Riportata l’attenzione sulla motonave, il Bandiera
non è tuttavia in grado di avvicinarsi abbastanza, e deve rinunciare ad
attaccare.
27 luglio 1941
Arriva a Trapani alle
10.40, dopo aver percorso 509 miglia.
31 luglio 1941
Alle 15.50 il Bandiera (tenente di vascello Carlo
Forni) salpa da Trapani per un pattugliamento ad est di Pantelleria, in
posizione 36°40’ N e 12°50’ E, formando di nuovo uno sbarramento tra
Pantelleria e Malta con il Manara ed
i sommergibili Tembien e Zaffiro a contrasto di un’altra
operazione britannica di rifornimento di Malta, denominata «Style».
Quest’ultima, che ha preso il via il 30 luglio, consiste nell’invio a Malta
dell’incrociatore posamine Manxman e
degli incrociatori leggeri Hermione ed Arethusa (Forza X, al comando del
contrammiraglio Edward Neville Syfret), in missione di trasporto veloce di 1746
uomini (70 ufficiali e 1676 sottufficiali e soldati, in parte rimasti a
Gibilterra quando il piroscafo Leinster,
facente parte del precedente convoglio «Substance» diretto a Malta, si era
incagliato, in parte imbarcati su navi dello stesso convoglio che erano dovute
rientrare a Gibilterra perché danneggiate) e 130 tonnellate di rifornimenti,
con la scorta diretta dei cacciatorpediniere Lightning e Sikh ed
indiretta di parte della Forza H dell’ammiraglio James Somerville
(corazzata Nelson, incrociatore
da battaglia Renown,
portaerei Ark Royal, due
incrociatori ed otto cacciatorpediniere). Quale azione diversiva, i britannici
effettuano anche un bombardamento di Porto Conte ed Alghero da parte dei
cacciatorpediniere Maori e Cossack e di nove bombardieri
Fairey Swordfish della portaerei Ark
Royal (attacchi compiuti tra le 2.15 e le 4.45 del 1° agosto, con
danni trascurabili).
Le navi dirette a Malta hanno lasciato Gibilterra alle sei del mattino del 30
luglio, ed alle 17.30 la notizia (che la Forza H è partita da Gibilterra alle
7, diretta verso est) è giunta a Supermarina, che ha subito disposto l’invio in
agguato di vari sommergibili (Bandiera,
Manara, Tembien e Zaffiro tra
Malta e Pantelleria; Aradam, Alagi, Diaspro e Serpente a
sudovest della Sardegna), l’approntamento di sei torpediniere e varie altre
misure (sospensione del traffico nel Mediterraneo Centrale, concentrazione a
Trapani e Pantelleria di tredici MAS per effettuare rastrelli notturni nel
Canale di Sicilia, ricognizioni aeree su vaste zone di entrambi i bacini del
Mediterraneo, messa in stato di allarme delle difese costiere di Liguria,
Sicilia, Sardegna e costa tirrenica italiana). Supermarina è già stata messa in
allarme dall’intensificarsi, nei giorni precedenti, del traffico radio nemico a
carattere operativo e degli attacchi aerei contro le basi aeree della
ricognizione marittima in Sicilia e Sardegna, oltre che dalla comparsa di
ricognitori britannici a Taranto e nelle basi del Tirreno meridionale: l’alto
comando della Regia Marina prevede che la Forza H si stia spostando verso est e
ritiene che potrebbe essere in atto un’operazione congiunta con la
Mediterranean Fleet di Alessandria, siccome rivelazioni radiogoniometriche
hanno rivelato la presenza di un’unità appartenente a quest’ultima alle 17.45
dello stesso giorno, a 60 miglia per 350° da Marsa Matruh. Alle due di notte
del 31 luglio rilevazioni radiogoniometriche hanno individuato la Forza H nelle
acque della Spagna, stimandone la velocità in una decina di nodi, e più tardi è
giunta notizia della partenza da Gibilterra di alcuni mercantili e di tre
incrociatori, con destinazione ignota (in realtà i mercantili sono diretti in
Atlantico, e non c’è nessun incrociatore). Alle 8.45 il Servizio Informazioni
dell’Aeronautica fa sapere che da Gibilterra sono partite, dirette in
Mediterraneo, la portaerei Ark Royal,
la corazzata Nelson,
l’incrociatore da battaglia Renown e
due incrociatori, arrivati nottetempo dall’Atlantico e di scorta a «due piroscafi carichi di truppe e otto
mercantili carichi di materiali, munizioni e viveri, probabilmente destinati in
Egitto (…) Fonte
attendibile comunica che at Gibilterra si parla di rappresaglie contro l’Italia».
Nonostante i ricognitori inviati dalla Sardegna durante il mattino a cercare
tali forze non trovino nulla, alle 15.45 Supermarina dà ordine di approntare
all’uscita in due ore la III Divisione Navale (incrociatori pesanti Trento, Trieste e Gorizia e
XIII Squadriglia Cacciatorpediniere) a Messina e la V Divisione Navale
(corazzate Cesare e Doria) e tutti i cacciatorpediniere
disponibili a Taranto. Contestualmente viene ordinato anche alla IX Divisione
Navale (corazzate Littorio e Vittorio Veneto) ed alla corazzata Duilio,
a Napoli, di tenersi pronte a partire entro mezz’ora; viene ordinato che nella
notte tra l’1 ed il 2 agosto inizino gli agguati di torpediniere e MAS al largo
di Pantelleria e di Capo Bon; mentre la IV e VIII Divisione incrociatori, che
si trovano a Palermo, vengono mantenuti in approntamento normale. In base alle
informazioni raccolte, infatti, Supermarina ritiene più probabile che
l’operazione britannica riguardi un attacco contro le coste tirreniche italiane
che non l’invio di un convoglio attraverso il Canale di Sicilia, ritenuto a
torto poco probabile. Alle 16.45 del 31 luglio un aereo di linea tedesco (della
Lufthansa) segnala tredici navi da guerra, tra cui una portaerei, 50 miglia ad
est delle Baleari, dirette verso est; durante la giornata del 1° agosto undici
ricognitori dell’Aeronautica della Sardegna cercano la Forza H, che si è
spostata a nordest delle Baleari, con rotta sudovest, e che è stata avvistata
alle nove del mattino da un aereo francese (che ne ha stimato correttamente la
composizione come una portaerei, due corazzate e dieci cacciatorpediniere, con
rotta 160°), 35 miglia a nord di Minorca. Gli avvistamenti da parte di
trimotori CANT Z. 1007 bis del 50° Gruppo segnalano che la Forza H sembra
restare nello stesso punto in cui l’aveva trovata l’aereo francese (a nordest
di Minorca e con rotta nordest), e quattro successivi rilevamenti
radiogoniometrici individuano inoltre una nave sconosciuta a 70 miglia per 30°
da Capo Sant’Antonio (a sud di Valencia). L’attenzione dell’apparato aeronavale
italiano si concentra così sulla Forza H, mentre passa del tutto inosservato il
transito in Mediterraneo occidentale della Forza X, che naviga ad alta velocità
tenendosi vicina alle acque territoriali del nordafrica francese, seguendo la
costa algerina e poi tunisina, dopo di che attraversa indisturbata il Canale di
Sicilia. Supermarina, infatti, ha dato ordine che i MAS stanziati ad Augusta
rimangano in porto in caso di mancato avvistamento di navi nemiche dirette
verso il Mediterraneo centrale da parte della ricognizione (e nessun
ricognitore le ha avvistate), mentre i MAS di Pantelleria non trovano niente a
causa del mare grosso, che ne intralcia seriamente l’attività. Alle 7.35 del 2
agosto una rilevazione radiogoniometrica mostra che c’è un’unità britannica 50
miglia ad ovest di Malta, diretta verso tale isola; Supermarina chiede allora a
Superaereo di condurre una ricognizione sul porto di La Valletta, e mette
nuovamente in allarme la III Divisione a Messina e le corazzate a Napoli.
La Forza X raggiunge Malta alle nove del mattino del 2 agosto, scarica truppe e
rifornimenti e riparte alle 16.30 per tornare a Gibilterra. Alle 18 la Forza X,
in navigazione ad alta velocità una decina di chilometri a nordovest di Gozo (a
levante di Malta), viene infine avvistata da dieci caccia Macchi Mc 200 del 10°
Gruppo dell’Aeronautica della Sicilia, di ritorno dalla richiesta ricognizione
su La Valletta, che riconoscono correttamente le navi avvistate come tre
incrociatori e due cacciatorpediniere, diretti verso Gibilterra. In conseguenza
di tale avvistamento, tre aerosiluranti S.M. 79 “Sparviero” della 278a Squadriglia
decollano da Pantelleria per attaccare la Forza X (uno di essi, avvistata la
formazione avversaria, lancia un siluro contro l’Hermione, che lo evita con la manovra); inoltre, la notizia arriva
anche a Marina Messina, che intanto aveva ordinato un agguato notturno di
quattro torpediniere ed altrettanti MAS tra Capo Bon, Pantelleria e Trapani, ed
altri due MAS al largo di Malta. Alle 00.25 del 3 agosto Marina Messina ordina
alla XV Squadriglia Cacciatorpediniere (Pigafetta, Pessagno, Da Mosto, Da
Verrazzano ed Usodimare)
di accendere le caldaie, ed alle 3.45 di salpare per portarsi entro le 8 trenta
miglia a sud di Marettimo. Al contempo, Marina Messina ordina al Comando
Militare Marittimo di Pantelleria di
tenere le torpediniere Pallade e Castore in agguato sottocosta,
vicino all’isola, e di tenere le batterie costiere pronte all’intervento. La
Forza X passa però ad ovest di Pantelleria, dal lato opposto rispetto agli
sbarramenti italiani, molto lontano dalle zone in cui si trovano le
torpediniere ed i cacciatorpediniere italiani (che sono state scelte tenendo
presente il concetto precauzionale di evitare un incontro notturno, data la
superiorità britannica nel combattimento di notte), che non riescono così ad
intercettarla (per loro fortuna, probabilmente, data la netta superiorità di
armamento delle navi britanniche).
3 agosto 1941
Alle 3.50 il Bandiera riceve un segnale di scoperta
relativo ad un incrociatore danneggiato e dirige verso la posizione indicata
per attaccarlo, ma non avvista niente.
5 agosto 1941
Rientra a Trapani
alle otto del mattino, dopo aver percorso 584 miglia, senza aver avvistato navi
nemiche.
22 agosto 1941
Alle 20.10 il Bandiera (tenente di vascello Carlo
Forni) salpa da Trapani per un pattugliamento al largo di Ras Mustafà e di
Kelibia, in un’area delimitata dal meridiano 11°12’ E, dalla costa tunisina e
dai paralleli 36°53’ N e 36°57’ N. (Per altra fonte, avrebbe ricevuto inizialmente
ordine di pattugliare un settore situato a sud di Pantelleria, per poi
spostarsi al largo di Capo Bon).
24 agosto 1941
Il Bandiera ed i sommergibili Squalo, Topazio e Tricheco
formano uno sbarramento nel Canale di Sicilia insieme a tredici MAS, per
intercettare un presunto convoglio britannico in navigazione da Gibilterra a
Malta, a seguito dell’avvistamento di ingenti forze navali britanniche (la
Forza H con la corazzata Nelson,
la portaerei Ark Royal,
l’incrociatore leggero Hermione,
i cacciatorpediniere Encounter, Fury, Forester, Foresight e Nestor) salpate da Gibilterra (il 21
agosto) e dirette verso est. In realtà non c’è nessun convoglio: i britannici
hanno lanciato l’Operazione "Mincemeat", che consiste nell’invio del
posamine veloce Manxman (partito
da solo il 22 agosto per non dare nell’occhio, camuffato da cacciatorpediniere
francese classe Leopard) al largo di Livorno, per posare campi minati in quelle
acque (140 mine, metà a contatto e metà magnetiche) ed in attacchi aerei
lanciati dall’Ark Royal contro
obiettivi in Sardegna (stabilimenti industriali e boschi di sughero nella parte
settentrionale dell’isola, oltre all’aeroporto di Tempio Pausania, che viene
attaccato da dieci Fairey Swordfish), allo scopo di dissuadere la Spagna di
Francisco Franco dall’entrare in guerra a fianco dell’Asse, mostrando le
capacità della Royal Navy di colpire il nemico anche in casa propria.
La squadra da
battaglia italiana, uscita in mare al comando dell’ammiraglio Angelo Iachino
sempre nell’ipotesi che l’operazione britannica miri a far passare un convoglio
diretto a Malta, attende invano le forze britanniche all’imbocco del Canale di
Sicilia; altri quattro sommergibili (Alagi,
Aradam, Diaspro e Serpente) sono
schierati a sud della Sardegna, parimenti senza risultati.
Completata
l’operazione, la Forza H rientra a Gibilterra il 26 agosto, preceduta il 25 dal
Manxman.
27 agosto 1941
Alle 2.58 viene
avvistata una sagoma a due miglia e mezzo di distanza, ed alle 3.15, in
posizione 36°50’ N e 11°07’ E (ad est di Capo Ras Mustafà), il Bandiera lancia due siluri contro di
essa da 1200 metri di distanza, senza successo.
Il bersaglio è la
motonave britannica Deucalion, in navigazione
da La Valletta a Gibilterra al comando del capitano Percival John Pycraft: si
tratta di uno dei mercantili arrivati a Malta a luglio con l’operazione "Substance",
che adesso rientrano scarichi a Gibilterra navigando isolati. La motonave non
si è neanche accorta dell’attacco; se ne accorge però quando alle 3.18 il Bandiera, postosi al suo inseguimento
dopo aver lanciato il segnale di scoperta, apre il fuoco con il cannone da
tremila metri di distanza. La Deucalion
manovra ad alta velocità, rendendo difficile aggiustare il tiro, e reagisce a
sua volta con il cannone di cui dispone; i suoi colpi esplodono a pochi metri
dall’attaccante, accecandone temporaneamente i serventi del cannone ed
uccidendo due uomini, il marinaio idrofnista Antonio Colucci, 17 anni, da Cirò,
ed il sergente segnalatore Giovanni Pinasio, 21 anni, da Pirano.
(L’albo dei caduti e
dispersi della Marina Militare nella seconda guerra mondiale, tuttavia, indica
date e luoghi di morte alquanto diversi: Colucci sarebbe morto in Palestina il
16 agosto 1945, Pinasio in Italia il 26 aprile 1944).
Da parte sua, il Bandiera riesce a colpire con un
proiettile le attrezzature del paramine sul lato sinistro; sulla nave
britannica si crede di essere stati colpiti dalle batterie costiere, o di aver
causato l’esplosione di una mina. Il breve scontro si conclude alle 3.55, in
posizione 36°58’ N e 11°06’ E, in quanto la Deucalion
riesce a seminare l’inseguitore grazie alla sua maggiore velocità (per altra
fonte il comandante Forni, ritenendo di aver a che fare con un incrociatore
ausiliario veloce e ben armato, avrebbe deciso di rompere il contatto e
disimpegnarsi in immersione). Il Bandiera
ha sparato in tutto dodici colpi.
Il cacciatorpediniere
britannico Farndale, che proprio in
questo frangente si sta congiungendo con la Deucalion
per assumerne la scorta, avvista un oggetto nell’oscurità ma non si rende conto
che si tratta di un sommergibile.
La navigazione della Deucalion verso Gibilterra sarà
decisamente movimentata: prima di incontrare il Bandiera la motonave ha già fatto esplodere una mina con il cavo
del suo divergente ed è stata infruttuosamente cannoneggiata dalle batterie
costiere francesi della Tunisia, e dopo l’incontro s’imbatterà ancora in due
MAS (che non l’attaccheranno, ritenendola una nave francese) e supererà indenne
anche altri attacchi da parte del sommergibile Squalo e di quattro aerosiluranti – uno dei quali colpirà la
motonave con un siluro, non esploso – prima di arrivare a Gibilterra.
1° settembre 1941
Alle 10.59 il Bandiera, avvistato un mercantile
francese a cinque miglia da Ras Mustafà, gli intima di fermarsi sparando un
colpo d’avvertimento, poi manda a bordo un drappello d’ispezione. Emerge così
che il piroscafo è lo Strasbourgeois,
di 2895 tsl, in navigazione da Casablanca a Sfax con un carico di orzo, della
cui navigazione il Bandiera non era
stato preventivamente informato. Appurato che tutto è in regola, la nave
francese viene lasciata proseguire.
3 settembre 1941
Alle 9.46 il Bandiera avvista al largo di Ras Mustafà
un altro mercantile francese della cui presenza non è stato avvertito, il Nantaise, in navigazione da Port de Bouc
a Susa. Anche stavolta la nave viene fermata e poi lasciata proseguire dopo un
esame dei documenti.
5 settembre 1941
Rientra a Trapani
alle 15.25, dopo aver percorso 1199 miglia.
25 settembre 1941
Alle 18.26 il Bandiera, al comando del tenente di
vascello Carlo Forni, salpa da Trapani per un pattugliamento al largo delle
coste dell’Algeria ed a sudovest della Sardegna, in una zona delimitata dai
meridiani 07°20’ E e 07°40’ E e dai paralleli 37°50’ N e 38°10’ N. Deve formare
uno sbarramento a nord di Capo Ferrat ed a sudovest della Sardegna insieme ad
un altro sommergibile, lo Squalo (per
altra fonte anche ad un terzo, il Delfino),
per intercettare una forza navale britannica salpata da Gibilterra nell’ambito
dell’operazione «Halberd», iniziata il 24 settembre. Quest’ultima ha come scopo
principale l’invio a Malta di un convoglio di rifornimenti ("GM. 2",
cisterna militare Breconshire e
navi da carico Ajax, City of Lincoln, City of Calcutta, Clan MacDonald, Clan Ferguson, Rowallan Castle, Imperial
Star e Dunedin Star, con
un carico complessivo di 81.000 tonnellate di materiali), con la scorta diretta
della Forza X (formata dagli incrociatori incrociatori leggeri Kenya, Edinburgh, Sheffield, Euryalus ed Hermione e dai
cacciatorpediniere Cossack, Farndale, Foresight, Forester, Heythrop, Laforey, Lightning, Oribi e Zulu) ed inoltre l’appoggio indiretto, nella prima parte del
viaggio, della Forza H di Gibilterra, forte di tre corazzate (Rodney, Nelson e Prince of
Wales), una portaerei (l’Ark Royal),
e nove cacciatorpediniere (i britannici Duncan, Fury, Gurkha, Lance, Legion, Lively, i polacchi Garland e Piorun e l’olandese Isaac
Sweers). Inoltre, operazioni secondarie comprese nello schema di «Halberd»
prevedono anche l’invio di un convoglio di tre mercantili scarichi da Malta a
Gibilterra (partiti nella notte tra il 26 ed il 27 settembre e scortati
solamente da una corvetta) ed un’uscita in mare da Alessandria di un’aliquota
della Mediterranean Fleet, a scopo diversivo, il tutto con la protezione di otto
sommergibili della 8th e 10th Flotilla
schierati nelle aree di più probabile passaggio della flotta italiana. Il
convoglio principale e le sue forze di scorta sono salpati da Gibilterra tra il
24 ed il 25 settembre, riunendosi il mattino del 27 un centinaio di miglia a
sud di Cagliari.
Da parte italiana,
però, si ignora del vero obiettivo dei britannici: i comandi italiani, dato che
la ricognizione ha avvistato la Forza H ma non il convoglio diretto a Malta
(Supermarina riceve le prime notizie sull’operazione nemica alle 11.10 del 25
settembre, quando viene informata da Maristat Infrmazioni che «N.B. NELSON partita ieri ore 18.30 per
ponente con 4 CC. TT. alt RODNEY alzata insegna ammiraglio alt Nella notte
tutte forze navali Gibilterra partite con scorta numerosi CC. TT. presumesi per
Mediterraneo alt Al RODNEY risulterebbe aggregatosi gruppo NELSON con tipo
BELFAST alt Scopo missione sarebbe rappresaglia contro coste italiane»),
pensano che i britannici intendano lanciare un bombardamento aeronavale contro
le coste italiane, e al contempo rifornire Malta di aerei, mentre viene
tralasciata l’ipotesi (assai più probabile) dell’invio di un convoglio a
Malta. In particolare, Supermarina suppone che i britannici vogliano
colpire centri abitati della Sardegna in rappresaglia dell’attacco condotto
pochi giorni prima (20 settembre 1941) dalla X Flottiglia MAS contro la base di
Gibilterra, nel quale è stata affondata la nave cisterna Fiona Shell e sono state gravemente
danneggiate la grossa motonave Durham e
la cisterna militare Denbydale.
E proprio con in
mente l’idea di contrastare un probabile attacco contro le coste italiane («intervenire sia nel caso che le forze
nemiche avessero agito all’alba contro Genova, sia nel caso che avessero agito
contro la Sardegna o comunque si trovassero verso sud») viene deciso lo
schieramento di quindici sommergibili in vari punti del Mediterraneo, tre dei
quali (Bandiera, Squalo, Delfino)
inviati a sudovest della Sardegna; inoltre un gruppo di MAS viene inviato in
agguato al largo di Pantelleria.
Il mattino del 27
settembre Supermarina verrà finalmente informata della presenza in mare di un
convoglio britannico diretto a Malta, ma ormai le navi britanniche sono già
passate nei settori d’agguato assegnati ai vari sommergibili, prima ancora che
questi ultimi li raggiungessero. Il Comando Squadra Sommergibili (Maricosom)
ordinerà allora a tutti i sommergibili di spostarsi più a sud, cercando di
intercettare le navi britanniche durante la navigazione di ritorno, comunicando
inoltre il 27 sera: «Forza navale nemica
già attaccata e danneggiata da ARMERA alt Nella ricerca et nell’attacco agite
con massimo impegno et precisione per infliggere al nemico ulteriori et più
gravi danni possibili alt Sono certo che vi mostrerete degni della fiducia che
in voi ripone la Marina». Il Bandiera,
da parte sua, non avvisterà nulla; avvisteranno invece le forze nemiche altri
cinque sommergibili, dei quali due (Dandolo ed Aradam) non riusciranno ad attaccare,
due (Diaspro e Serpente) attaccheranno senza successo
ed il quinto, l’Adua, sarà
affondato con tutto l’equipaggio dopo un infruttuoso tentativo di attacco
contro un gruppo di cacciatorpediniere.
La flotta di
superficie italiana, uscita in mare con due corazzate (Littorio e Vittorio
Veneto), cinque incrociatori (tre pesanti, Trento, Trieste e Gorizia, e due leggeri, Muzio Attendolo e Duca degli Abruzzi) e 14
cacciatorpediniere (Granatiere, Bersagliere, Fuciliere, Vincenzo Gioberti, Folgore, Nicoloso Da Recco, Emanuele Pessagno, Ascari,
Corazziere, Carabiniere, Lanciere, Maestrale, Grecale, Scirocco), verrà
fatta rientrare quando la ricognizione aerea mostrerà che la Forza H è
numericamente più forte. Unici danni ai britannici saranno inflitti dalla Regia
Aeronautica, i cui aerosiluranti riusciranno a danneggiare seriamente la
corazzata Nelson ed
affondare la motonave Imperial Star.
Nondimeno, «Halberd» si concluderà il 30 settembre con il raggiungimento di
tutti gli obiettivi.
27 settembre 1941
Alle 23.40 viene
avvistato ad un chilometro di distanza un sommergibile, che a bordo si ritiene
essere italiano. Non volendo rischiare, però, Forni ordina di allontanarsi.
28 settembre 1941
Alle 20.50 il Bandiera riceve ordine di spostarsi nel
punto 37°20’ N e 07°30’ E, per intercettare una nave nemica – di nuovo la Deucalion
– che si ritiene – a torto – essere stata danneggiata da aerei in tale
posizione.
Giunto nel punto
indicato a mezzanotte, però, il Bandiera
non vi trova alcunché.
29 settembre 1941
Alle 00.50, in
posizione 37°20’ N e 07°30’ E (per altra fonte, 37°26’ N e 07°14’ E), viene
avvistato un sommergibile somigliante allo Squalo;
Forni decide comunque di allontanarsi precauzionalmente.
Alle 7.52 vengono
avvistati due cacciatorpediniere a 10 km di distanza; uno di essi, il
britannico Gurkha, avvista a sua volta
il Bandiera e lo sottopone a caccia
dalle 8.16 alle 11.30, lanciando quattordici bombe di profondità regolate per
scoppiare a profondità comprese tra i 45 ed i 90 metri. Il sommergibile riesce
ad allontanarsi senza subire danni.
30 settembre 1941
All’1.05, in
posizione 37°20’ N e 07°30’ E, il Bandiera
avvista un sommergibile sconosciuto e si allontana per evitare incidenti;
probabilmente si trattava dello Squalo.
1° ottobre 1941
Rientra a Trapani
alle 23.15, dopo aver percorso 955 miglia.
3 ottobre 1941
Sempre al comando del
tenente di vascello Forni, salpa da Trapani alle 18.27 per un pattugliamento
difensivo 6 miglia a sud-sud-ovest di Punta Bassana (Marettimo).
4 ottobre 1941
Alle 3.45, otto
miglia a sud di Marettimo, il Bandiera
avvista un sommergibile nemico, avente rotta 160° e velocità 12 nodi, da 2,5 km
di distanza. Il battello è il britannico Urge,
di ritorno a Malta al termine di una missione; il Bandiera vira a sinistra per avvicinarsi ed attaccare, ma quando la
distanza è calata a 1000-1200 metri, alle 3.55, l’Urge s’immerge rapidamente (in 40 secondi) e viene così perso il
contatto.
Alle 18.17, a 5,5
miglia per 275° da Punta Sottile, viene avvistata una boa antidrante alla
deriva, staccatasi da un campo minato; viene affondata a colpi di moschetto e
mitragliera.
Tre minuto dopo viene
avvistato un sommergibile italiano, ritenuto essere l’Ambra o l’Ametista (è l’Ametista).
Alle 20.40 il Bandiera fa ritorno a Trapani, dopo aver
percorso 140 miglia.
7 ottobre 1941
Alle 8.40, mentre il Bandiera è ormeggiato a Trapani vicino
ai sommergibili Squalo e Narvalo, parte accidentalmente un colpo
dal cannone dello Squalo: l’incidente
provoca un ferito sul Bandiera – un
marinaio –, uno sullo Squalo ed un
morto e due feriti sul Narvalo.
10 ottobre 1941
Salpa da Trapani alle
18.15, sempre al comando del tenente di vascello Forni, per un pattugliamento
tra i meridiani 10°00’ E e 10°20’ E ed i paralleli 37°20’ N e 37°40’ N, a
levante della Galite.
16 ottobre 1941
Il Bandiera ed il sommergibile Aradam ricevono ordine di formare uno
sbarramento tra la Galite e Capo Bougaroni in seguito all’uscita in mare da
Gibilterra della Forza H (corazzata Rodney,
portaerei Ark Royal, incrociatore
leggero Hermione, cacciatorpediniere Sikh, Zulu, Legion, Cossack, Fury, Foresight, Forester) per l’operazione "Callboy",
un altro lancio di aerei per Malta, unito al trasferimento da Gibilterra a
Malta degli incrociatori leggeri Aurora
e Penelope, che dovranno formarvi –
insieme ai cacciatorpediniere Lance e
Lively – quella che diverrà ben
presto la famigerata Forza K. In tutto undici sommergibili vengono dislocati
nel Canale di Sicilia per formari uno sbarramento: Bandiera, Ambra, Ametista, Corallo, Diaspro, Alagi, Squalo, Serpente, Turchese, Narvalo e Delfino.
18 ottobre 1941
Giunta 450 miglia ad
ovest di Malta, l’Ark Royal lancia
undici aerosiluranti Fairey Albacore e due Fairey Swordfish dell’828th
Squadron della Fleet Air Arm (capitano di corvetta David Erskine Langmore), uno
dei quali non arriverà a destinazione, per poi rientrare a Gibilterra
indisturbata. Aurora e Penelope raggiungeranno Malta senza
inconvenienti il 21 ottobre.
20 ottobre 1941
Il Bandiera rientra a Trapani alle 11.36.
11 novembre 1941
Alle 21.25 il Bandiera, al comando del tenente di
vascello Forni, salpa da Trapani per pattugliare la zona "K.2", tra i
meridiani 36°53’ N e 36°57’ N, il parallelo 11°12’ E e la costa tunisina.
Tra il 10 ed il 12
novembre ha luogo nel Mediterraneo occidentale l’operazione britannica "Perpetual":
la Forza H dell’ammiraglio James Somerville, con le portaerei Argus ed Ark Royal, la corazzata Malaya,
l’incrociatore Hermione ed i
cacciatorpediniere Sikh, Zulu, Gurkha, Laforey, Legion, Lightning ed Isaac Sweers
(quest’ultimo olandese), salpa da Gibilterra il 10 e raggiunge un punto
prestabilito nel Mediterraneo occidentale, da dove nel pomeriggio del 12
novembre le due portaerei lanciano 37 caccia Hawker Hurricane (per altra fonte,
Bristol Beaufighter), che volano poi a Malta per rinforzarne i reparti aerei
(tre degli Hurricane non giungono però a destinazione). La Forza H rientra
quindi a Gibilterra il 13 novembre, subendo però la perdita dell’Ark Royal, silurata dal sommergibile
tedesco U 81: un duro colpo per la
Royal Navy, uno dei più pesanti subiti nel corso dell’intero conflitto.
Il Bandiera, al pari di altri sommergibili
italiani schierati nel Mediterraneo occidentale (Squalo, Turchese, Aradam, Narvalo ed Onice) si
trova troppo ad est per poter intervenire.
17 novembre 1941
Riceve ordine di
spostarsi ad ovest di Malta, in una zona delimitata dai meridiani 13°10’ E e
13°40’ E e dai paralleli 35°00’ N e 35°40’ N.
19 novembre 1941
Torna a Trapani alle
19.50, al termine di una missione priva di eventi degni di nota, nella quale ha
percorso 1097 miglia.
26 novembre 1941
Lascia Trapani alle
14.15, al comando del tenente di vascello Forni, per trasferirsi a Napoli.
27 novembre 1941
Arriva a Napoli a
mezzogiorno, dopo aver percorso 186 miglia. Qui inizia un periodo di lavori di
manutenzione.
8 dicembre 1941
Il tenente di
vascello Forni cede il comando al parigrado Amedeo Stinchi, 30 anni, da Napoli.
29 dicembre 1941
Il tenente di
vascello Stinchi viene avvicendato dal parigrado Massimiliano Iasiello, 30
anni, da Ancona.
3 febbraio 1942
Il tenente di
vascello Iasiello lascia il comando del Bandiera,
venendo sostituito dal parigrado Libero Sauro, 37 anni, da Capodistria.
Il tenente di vascello Libero Sauro (g.c. Giovanni Pinna) |
5 marzo 1942
Completati i lavori,
il Bandiera salpa da Napoli per
un’uscita addestrativa alle 9.20, al comando del tenente di vascello Libero
Sauro, rientrando in porto alle 13.10, dopo aver percorso 28 miglia.
10 marzo 1942
Altra uscita per
esercitazione da Napoli, al comando del tenente di vascello Libero Sauro, dalle
8.13 alle 17.26; percorse 30,5 miglia.
11 marzo 1942
Uscita per
esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Libero Sauro, dalle
78.13 alle 17.26; percorse 30,5 miglia.
15 marzo 1942
Il tenente di
vascello Sauro cede il comando del Bandiera
al parigrado Mario Vannutelli, 35 anni, da Apuania.
17 marzo 1942
Uscita per
esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli,
dalle 8.11 alle 16.38; percorse 37,5 miglia.
18 marzo 1942
Uscita per
esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli,
dalle 7.25 alle 17.22; percorse 51,5 miglia.
24 marzo 1942
Uscita per esercitazione
da Napoli al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, dalle 7.52 alle
16.52; percorse 27,5 miglia.
28 marzo 1942
Uscita per
esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli,
dalle 8.15 alle 16.05; percorse 52,2 miglia.
30 marzo 1942
Uscita per
esercitazione da Napoli al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli,
dalle 7.28 alle 16.05; percorse 62,2 miglia.
3 aprile 1942
Uscita da Napoli al
comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, per prove in mare, dalle 7.35
alle 10.16; percorse 23 miglia.
Alle 21.15 il Bandiera, sempre al comando del tenente
di vascello Vannutelli, lascia Napoli per trasferirsi a Pola, dove prenderà
servizio presso la Scuola Sommergibili, cui è stato assegnato come unità
addestrativa in considerazione del suo logorio, come pure Manara e Menotti.
4 aprile 1942
Attraversa lo stretto
di Messina, con la scorta della piccola nave scorta ausiliaria Lago Tana.
6 aprile 1942
Alle 10.20 avvista
una mina alla deriva in posizione 41°37’ N e 17°15’ E, affondandola a colpi di
mitragliera.
7 aprile 1942
Arriva a Pola alle
9.25, dopo aver percorso 926 miglia.
12 aprile 1942
Salpa da Pola alle
6.28, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, per un’esercitazione
insieme alla nave scorta ausiliaria F 95
San Giorgio. All’esercitazione si unisce poi anche il sommergibile Vettor Pisani, uscito da Fiume; al
termine dell’esercitazione, anche il Bandiera
dirige verso Fiume, dove giunge alle 11.51 dopo aver percorso 58 miglia.
15 aprile 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume, dalle 12.25 alle 00.20 del 16 aprile, al comando del
tenente di vascello Mario Vannutelli. Partecipa all’esercitazione anche il
sommergibile Diaspro, mentre
forniscono scorta la vecchia torpediniera Insidioso
e la nave scorta ausiliaria F 148 Traù.
Percorse 26,5 miglia.
17 aprile 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 13.05 alle 17.50, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli, insieme al Diaspro
e con la scorta del Traù. Percorse 14
miglia.
20 aprile 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 20.50 all’una di notte del 21 aprile, al comando
del tenente di vascello Mario Vannutelli, insieme al Diaspro e con la scorta del Traù.
Percorse 14 miglia.
22 aprile 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 12.15 alle 20.05, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli, con la scorta del Traù e della torpediniera T 3.
Percorse 29 miglia.
24 aprile 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 9.30 alle 00.10 del 25, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 58 miglia.
27 aprile 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 19.50 alle 00.35 del 28, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli, insieme al Diaspro
ed al sommergibile Giada e con la
scorta della torpediniera Audace.
Percorse 29 miglia.
1° maggio 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 7.56 alle 00.55 del 2 maggio, al comando del
tenente di vascello Mario Vannutelli, con la scorta dell’Audace. Percorse 35 miglia.
5 maggio 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 9.30 alle 00.41 del 6 maggio, al comando del
tenente di vascello Mario Vannutelli, insieme al sommergibile Jalea e con la scorta dell’Audace. Percorse 76 miglia.
7 maggio 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 12.33 alle 15.20, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli, insieme allo Jalea
e con la scorta della nave scorta ausiliaria F 88 Jadera. Percorse
16,5 miglia.
9 maggio 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 9.52 alle 12.36, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli, insieme allo Jalea
e con la scorta della torpediniera T 3.
Percorse 16 miglia.
12 maggio 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 10.28 alle 2.21 del 13 maggio, al comando del
tenente di vascello Mario Vannutelli, insieme a Diaspro e Giada e con la
scorta della T 3. Percorse 61 miglia.
14 maggio 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 13.22 alle 2.55 del 15 maggio, al comando del
tenente di vascello Mario Vannutelli, insieme al Diaspro e con la scorta dell’Insidioso.
Percorse 54 miglia.
16 maggio 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 6.45 alle 15.40, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 50 miglia.
19 maggio 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 13.33 alle 15.37, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli, insieme al sommergibile Serpente e con la scorta della Jadera.
Percorse 11,6 miglia.
Segue poi un’altra
uscita, sempre per esercitazione, dalle 21.20 alle due di notte del 20, insieme
al Serpente e con la scorta dell’Insidioso.
20 maggio 1942
Uscita per esercitazione
da Fiume dalle 14 all’1.30 del 21, al comando del tenente di vascello Mario
Vannutelli.
21 maggio 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 14.12 alle 3.10 del 22 maggio, al comando del
tenente di vascello Mario Vannutelli, insieme al Serpente e con la scorta dell’Insidioso.
Percorse 38,5 miglia.
23 maggio 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle otto alle 14.07, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli, con la scorta della Jadera. Percorse 29,9 miglia.
26 maggio 1942
Uscita per esercitazione
da Fiume dalle 8.41 alle 5.31 del 27, al comando del tenente di vascello Mario
Vannutelli, con la scorta della Jadera.
Percorse 69 miglia.
28 maggio 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 13.45 alle 00.45 del 29, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli, con la scorta dell’Insidioso. Percorse 42,5 miglia.
30 maggio 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 7.15 alle 10.38, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli, con la scorta dell’Insidioso. Percorse 14,7 miglia.
2 giugno 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 14.25 alle 00.25 del 3 giugno, al comando del
tenente di vascello Mario Vannutelli, insieme al Serpente e con la scorta dell’Insidioso.
Percorse 36 miglia.
4 giugno 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 8.20 alle 16.2o, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 13,5 miglia.
6 giugno 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 9 alle 15.52, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli, insieme ai sommergibili Ascianghi
e Serpente e con la scorta dell’Insidioso. Percorse 15 miglia.
9 giugno 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 9.20 alle 2.03 del 10, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli, insieme al Serpente
e con la scorta dell’Insidioso.
Percorse 45,5 miglia.
12 giugno 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle otto all’1.15 del 13, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli, insieme al Serpente
e con la scorta dell’Insidioso.
Percorse 38 miglia.
15 giugno 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 8.55 alle 20.55, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 12 miglia.
17 giugno 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 9.37 alle 16.29, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 11,3 miglia.
19 giugno 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 12.03 alle 19.15, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 13 miglia.
25 giugno 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 15.20 all’1.54 del 26, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 47,3 miglia.
27 giugno 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 8.24 alle 17.26, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 30,5 miglia.
30 giugno 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 14.15 all’1.57 del 1° luglio, al comando del
tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 41,5 miglia.
1° luglio 1942
Sempre al comando del
tenente di vascello Mario Vannutelli, il Bandiera
lascia Fiume alle 6.10 per trasferirsi a Pola, dove arriva alle 12.03, dopo
aver percorso 58 miglia.
2 luglio 1942
Salpa da Pola alle
13.13, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, per un
pattugliamento difensivo di sorveglianza idrofonica.
Il Fratelli Bandiera al largo di Pola nel 1942 (Naval History and Heritage Command, via Giorgio Parodi e www.naviearmatori.net) |
3 luglio 1942
Rientra a Pola alle
9.29, dopo aver percorso 105,5 miglia.
Alle 18.15 salpa
nuovamente per un altro pattugliamento idrofonico.
4 luglio 1942
Rientra a Pola alle
9.10, dopo aver percorso 78 miglia.
6 luglio 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 13.57 alle 19.43, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 15 miglia.
9 luglio 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto all’1.39 del 10 luglio, al comando del tenente
di vascello Mario Vannutelli. Percorse 32 miglia.
10-12 luglio 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 15.40 del 10 alle 9.05 del 12, al comando del
tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 60,5 miglia.
14-15 luglio 1942
Uscita da Pola per
pattugliamento difensivo idrofonico, dalle 18.30 del 14 alle 9.25 del 15, al
comando del tenente di vascello Vannutelli. Percorse 58,5 miglia.
16 luglio 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 8.30 alle 12.30 e dalle 18.13 alle 23, al comando
del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 31 miglia.
19 luglio 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 13.22 alle 18.40, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 18 miglia.
22 luglio 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 7.04 alle 20, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 18,5 miglia.
23 luglio 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 13.30 alle 18.35, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 15 miglia.
28 luglio 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 14 alle 18.20, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 14,5 miglia.
3 agosto 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 18.10 alle 22.30, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 20 miglia.
6 agosto 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 8.15 alle 11.25, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 25,5 miglia.
Alle 14.12 altra
uscita per esercitazione.
7 agosto 1942
Rientra in porto alle
7.20 dopo aver percorso 93 miglia.
Riparte alle 19.55,
al comando del tenente di vascello Vannutelli, per un pattugliamento idrofonico
difensivo.
8 agosto 1942
Rientra a Pola alle
7.23, dopo aver percorso 93 miglia.
Riparte già alle 8.45
per un’uscita addestrativa, rientrando alle 15.37 dopo aver percorso 34,5
miglia.
11 agosto 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 8.55 alle 18.41, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 33,5 miglia.
15 agosto 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 8.14 alle 14.57, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 51 miglia.
18 agosto 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 9.59, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 22 miglia.
20 agosto 1942
Alle 14.05 il Bandiera lascia Pola al comando del
tenente di vascello Vannutelli per trasferirsi a Venezia, eseguendo al contempo
un pattugliamento idrofonico difensivo.
21 agosto 1942
Arriva a Venezia alle
9, dopo aver percorso 82,8 miglia.
22 agosto 1942
Lascia Venezia alle
23, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, per tornare a Pola.
23 agosto 1942
Arriva a Pola alle
sette del mattino, dopo aver percorso 73,5 miglia.
27 agosto 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 7.55 alle 13.37, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli; l’esercitazione è svolta insieme al cacciatorpediniere Francesco Crispi, alla nuovissima torpediniera di scorta Fortunale ed alla motobarca RR
90. Percorse 29,5 miglia.
29 agosto 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 7.50 alle 15.01, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 38,5 miglia.
31 agosto 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 8.10 alle 14.04, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 18 miglia.
3 settembre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 8.40 alle 17.18, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 16 miglia.
6 settembre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 6.52 alle 12.07, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 6 miglia.
7 settembre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 6.52 alle 12.04, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 6 miglia.
8 settembre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 17.05 alle 17.21, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 2,5 miglia.
11 settembre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 14.05 alle 18.09, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 17 miglia.
14 settembre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 7.07 alle 23.32, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 48 miglia.
18 settembre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 7.55 alle 21.20, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 55,3 miglia.
19 settembre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 8.10 alle 12.05, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli.
22 settembre 1942
Uscita per esercitazione
da Pola dalle 4.59 alle 17.30, al comando del tenente di vascello Mario
Vannutelli. Percorse 73,5 miglia.
25 settembre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 6.10 alle 18.30, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 59,2 miglia.
28 settembre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 8 alle 00.50 del 29, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 45 miglia.
30 settembre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 8 alle 23.58, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 73,5 miglia.
5 ottobre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 17.31, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. L’esercitazione è svolta insieme alla torpediniera di scorta Uragano, con un bersaglio rimorchiato
dal rimorchiatore Parenzo; vercorse
72 miglia.
7 ottobre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 13.30, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 35,05 miglia.
9 ottobre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 14.34, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 56,05 miglia.
10 ottobre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 13, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 51 miglia.
12 ottobre 1942
Uscita da Pola per
esercitazione ecogoniometrica dalle otto alle 11.10, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Partecipano all’esercitazione le torpediniere Uragano e San Martino ed i rimorchiatori Parenzo
e Marittimo; percorse 31,05 miglia.
15 ottobre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 18, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 32 miglia.
19 ottobre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 13.30, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 27,05 miglia.
21 ottobre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 8.50 alle 13.30, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 17 miglia.
23 ottobre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 8.25 alle 14.40, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 29 miglia.
24 ottobre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 14, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 51,2 miglia.
26 ottobre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 15.15, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 22 miglia.
28 ottobre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 13.30, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 39 miglia.
Il Bandiera fotografato al largo di Pola nel 1942-1943, durante l’impiego per la Scuola Sommergibili (da www.forums.airbase.ru) |
2 novembre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 13.30, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 28 miglia.
3 novembre 1942
Lascia Pola alle
cinque del mattino, al comando del tenente di vascello Vannutelli, per
trasferirsi a Fiume, dove giunge alle 22 dopo aver percorso 137 miglia.
5 novembre 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 7.33 alle 13.20, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 21 miglia.
6 novembre 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 6.40 alle 11.28, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse dodici miglia. Entra poi in bacino di
carenaggio.
8 novembre 1942
Esce dal bacino a
mezzogiorno.
9 novembre 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 8.20 alle 17, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 42 miglia.
10 novembre 1942
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 10.30 alle 15.30, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 16 miglia.
11 novembre 1942
Sempre al comando del
T.V. Vannutelli, lascia Fiume alle 7.30 per trasferirsi a Pola, dove giunge
alle 12.30, dopo aver percorso 70 miglia.
12 novembre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle cinque alle 17.20, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli, insieme alla torpediniera Orione ed al rimorchiatore Parenzo.
Percorse 23 miglia.
14-15 novembre 1942
Uscita da Pola per
pattugliamento idrofonico, alle 14 del 14 alle 10.35 del 15. Percorse 150
miglia.
19 novembre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 6.30 alle 16.20, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 50 miglia.
21 novembre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 6.35 alle 20.06, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 42 miglia.
23 novembre 1942
Uscita per esercitazione
da Pola dalle otto alle 11.45, al comando del tenente di vascello Mario
Vannutelli. Percorse quattro miglia.
26 novembre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 7 alle 12.30, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 29 miglia.
28 novembre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 7.07 alle 19, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 26 miglia.
30 novembre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 7.20 alle 17.40, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 25 miglia.
11 dicembre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 7.05 alle 11.30, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 24 miglia.
15 dicembre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 9.15, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse sette miglia.
17 dicembre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 17, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 23 miglia.
18 dicembre 1942
Uscita da Pola per
prove in mare, dalle 6.30 alle 16.20, al comando del tenente di vascello Mario
Vannutelli. Percorse 30 miglia.
19 dicembre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 8.40 alle 15, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 40 miglia.
22 dicembre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 13 alle 17, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 23,5 miglia.
24 dicembre 1942
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 7.45 a mezzogiorno, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 11,5 miglia.
28 dicembre 1942
Salpa da Venezia alle
11.15, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli, per un
pattugliamento idrofonico al largo della costa istriana.
La torretta del Bandiera nella sua configurazione finale, in una foto scattata al largo di Pola alla fine del 1942 (g.c. STORIA militare) |
31 dicembre 1942
Entra a Pola alle
7.35, dopo aver percorso 270,7 miglia senza rilevare niente di anomalo.
4 gennaio 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 13.04 alle 17.10, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 23 miglia.
7 gennaio 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 17, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 35 miglia.
9 gennaio 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 8.05 alle 11.37, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 19,5 miglia.
13 gennaio 1943
Uscita per esercitazione
da Pola dalle 12.30 alle 17.15, al comando del tenente di vascello Mario
Vannutelli. Percorse 24 miglia.
15 gennaio 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 12.30 alle 15.30, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 21 miglia.
16 gennaio 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 12.35 alle 17.15, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 21 miglia.
19 gennaio 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 12.40 alle 17.03, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 18 miglia.
20 gennaio 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 12.30 alle 16.30, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 14 miglia.
21 gennaio 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 12.30 alle 16.45, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 21 miglia.
26 gennaio 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 8.30 alle 16.30, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli, insieme alle torpediniere Tifone
e T 3 ed al rimorchiatore Molara. Percorse 26 miglia.
27 gennaio 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 12.30 alle 16.40, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli, insieme al Molara
ed alle torpediniere Tifone e Pegaso. Percorse 16 miglia.
28 gennaio 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 8.30 alle 16.10, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli, insieme a Tifone e Pegaso ed al rimorchiatore Atleta. Percorse 32 miglia.
30 gennaio 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 12.30 alle 16.25, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli, insieme a Tifone,
Molara ed alla cannoniera Aurora. Percorse 14 miglia.
31 gennaio 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 8.30 a mezzogiorno, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 13 miglia.
4 febbraio 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 8.30 alle 11.30, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli, insieme a Tifone, Pegaso, Molara ed al rimorchiatore N
90.
Nel pomeriggio altra
uscita, sempre per esercitazione, dalle 15 alle 17.30; percorse
complessivamente 40 miglia.
6 febbraio 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 16.30, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli, insieme ad Aurora e
Pegaso. Percorse 40 miglia.
8 febbraio 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 12.30 alle 16.30, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 23 miglia.
10 febbraio 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 12.30 alle 16.30, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 23 miglia.
11 febbraio 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 12.30 alle 16.30, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 23 miglia.
18 febbraio 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 7 alle 12.30 e poi di nuovo dalle 14 alle 17.30, al
comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 52 miglia.
20 febbraio 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle sette a mezzogiorno, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse 27 miglia.
22 febbraio 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 12.15 e dalle 13.30 alle 18, al comando
del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 52 miglia.
24 febbraio 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle undici e dalle 13.30 alle 15.45, al
comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 32 miglia.
Il Fratelli Bandiera, in primo piano, ed il sommergibile Vettor Pisani ormeggiati alla banchina del XII Gruppo Sommergibili a Pola nell’inverno del 1942-1943 (g.c. STORIA militare) |
25 febbraio 1943
Salpa dal Pola alle
14.30, al comando del T.V. Vannutelli, per trasferirsi a Venezia, eseguendo al
contempo un pattugliamento idrofonico difensivo.
26 febbraio 1943
Arriva a Venezia alle
9.30 e ne riparte alle 23.30, per tornare a Pola effettuando un altro
pattugliamento idrofonico difensivo.
27 febbraio 1943
Arriva a Pola alle
sette del mattino. Tra il 25 ed il 27 febbraio ha percorso in tutto 172 miglia.
1° marzo 1943
Uscita per esercitazione
da Pola dalle otto alle 12.30 e dalle 13.45 alle 16, al comando del tenente di
vascello Mario Vannutelli. Percorse in tutto 42 miglia.
3 marzo 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 12.15 e dalle 13.45 alle 18.15, al
comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 58 miglia.
5 marzo 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 12.15 e dalle 14 alle 18, al comando del
tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 45 miglia.
8 marzo 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 12.15 e dalle 13.45 alle 18, al comando
del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 49 miglia.
10 marzo 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 12.15 e dalle 13.45 alle 18, al comando
del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 56 miglia.
12 marzo 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 12.30 e dalle 13.45 alle 18, al comando
del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 52 miglia.
16 marzo 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 12.45 e dalle 13.15 alle 20.30, al
comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 45 miglia.
18 marzo 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 12.30, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 24 miglia.
22 marzo 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 12.15 e dalle 13.45 alle 18.15, al
comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 46 miglia.
23 marzo 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle sette alle undici e dalle 15 alle 19, al comando
del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 41 miglia.
30 marzo 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 12.30 e dalle 15 alle 23, al comando del
tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 57 miglia.
2 aprile 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 12.30 e dalle 15 alle 23, al comando del
tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 54 miglia.
5 aprile 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 12.30, dalle 14.30 alle 18 e dalle 20.55
alle 22.55, al comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 65
miglia.
6 aprile 1943
Uscita da Pola per
smagnetizzazione, dalle 9.30 alle 11.30, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse otto miglia.
8 aprile 1943
Uscita per esercitazione
da Pola dalle otto a mezzogiorno, al comando del tenente di vascello Mario
Vannutelli. Percorse 31 miglia.
12 aprile 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 12.30 alle 17 alle 22, al comando del
tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 64 miglia.
14 aprile 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle otto alle 12.30 e dalle 14 alle 17.30, al comando
del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 60 miglia.
16 aprile 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 7.45 alle dieci del mattino, al comando del tenente
di vascello Mario Vannutelli. Percorse 21 miglia.
21 aprile 1943
Entra in bacino a
Pola per lavori di grande manutenzione, che si protrarranno fino a luglio.
22 luglio 1943
Completati i lavori,
compie un’uscita addestrativa da Pola dalle 16.02 alle 20.20, percorrendo 14,5
miglia. Comandante è sempre il T.V. Vannutelli; in questo periodo il Bandiera fa parte del XII Gruppo
Sommergibili (il Grupsom assegnato alla Scuola Sommergibili), di base a Fiume,
insieme a Jalea, Goffredo Mameli, Luciano
Manara, Vettor Pisani, Squalo e Serpente.
27 luglio 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 8.20 alle 11.34, al comando del tenente di vascello
Mario Vannutelli. Percorse 19 miglia.
3 agosto 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 8.20 alle 11.50 e poi di nuovo nel pomeriggio, al
comando del tenente di vascello Mario Vannutelli. Percorse 21 miglia.
7 agosto 1943
Il tenente di
vascello Vannutelli cede il comando del Bandiera
al capitano di corvetta Rodolfo Scarelli, 33 anni, da Orte.
10 agosto 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 8.45 alle 11.35 e dalle 15.10 alle 18.40, al
comando del capitano di corvetta Rodolfo Scarelli.
11 agosto 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 8.30 alle 12.10 e dalle 15.20 alle 19.30, al comando
del capitano di corvetta Rodolfo Scarelli.
13 agosto 1943
Uscita per
esercitazione da Pola dalle 8.45 a mezzogiorno e dalle 15.15 alle 17.30, al
comando del capitano di corvetta Rodolfo Scarelli.
14 agosto 1943
Lascia Pola alle
22.20, al comando del capitano di corvetta Rodolfo Scarelli, per trasferirsi a
Fiume.
15 agosto 1943
Arriva a Fiume alle
5.45.
16-17 agosto 1943
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle otto del 16 alle 3.40 del 17, al comando del
capitano di corvetta Rodolfo Scarelli.
18-19 agosto 1943
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle undici del 18 alle 2.30 del 19, al comando del
capitano di corvetta Rodolfo Scarelli.
20-21 agosto 1943
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle sei del 20 all’1.05 del 21, al comando del
capitano di corvetta Rodolfo Scarelli.
23-24 agosto 1943
Uscita per
esercitazione da Fiume dalle 10.30 del 23 alle 00.40 del 24, al comando del
capitano di corvetta Rodolfo Scarelli.
30 agosto 1943
All’1.47 il Bandiera, al comando del capitano di
corvetta Rodolfo Scarelli, salpa da Susak per trasferirsi a Brindisi.
Alle 8.50 viene
avvistato un aereo tedesco, col quale vengono scambiati i segnali di
riconoscimento.
1° settembre 1943
Raggiunge Brindisi
alle 6.40, dopo aver percorso 453 miglia.
7 settembre 1943
Al comando del
capitano di corvetta Rodolfo Scarelli, il Bandiera
salpa da Brindisi alle 18.19 per raggiungere un settore d’agguato nel Mar
Ionio.
Maricosom (il Comando
Squadra Sommergibili), ricevuta notizia dell’avvistamento della flotta
d’invasione angloamericana diretta verso le coste dell’Italia meridionale, ha
dato il via al Piano "Zeta" (elaborato fin dal 23 marzo 1943 per la
protezione delle coste del Sud Italia, della Sicilia e della Sardegna con
l’impiego su larga scala delle residue forze subacquee, modificato più volte e
diramato il 2 luglio): lo schieramento in massa dei sommergibili in quelle
acque, per contrastare lo sbarco Alleato.
Nell’ambito del Piano
"Zeta", il Bandiera viene
inviato a formare uno sbarramento in Mar Ionio (tra le coste orientali della
Sicilia e della Calabria e capo Santa Maria di Leuca in Puglia) insieme ad
altri sette sommergibili (Squalo, Marcantonio Bragadin, Jalea, Zoea, Luigi Settembrini, Onice e Vortice): Onice, Vortice, Settembrini e Zoea vi
sono già stati schierati in precedenza, mentre Bandiera, Squalo, Jalea e Bragadin vanno ad estendere tale sbarramento preesistente fino
al Golfo di Taranto. Altri otto battelli (Brin, Diaspro, Topazio, Alagi, Marea, Galatea, Velella, Platino e Nichelio) vengono dispiegati nel Basso Tirreno a copertura della
costa compresa tra i golfi di Paola e di Gaeta, mentre altri due (Giada e Turchese) sono inviati ad ovest della Sardegna.
In realtà, mentre
questo avviene l’armistizio tra l’Italia e gli Alleati è già stato firmato da
quattro giorni; ma rimane coperto da massimo segreto, tutti ne sono tenuti
all’oscuro all’infuori una ristretta cerchia facente capo a Pietro Badoglio ed
a Vittorio Emanuele III. Il comandante di Maricosom ha partecipato alla
riunione organizzata dall’ammiraglio Raffaele De Courten, capo di Stato
Maggiore della Marina, per spiegare ai comandanti superiori le disposizioni
previste dal Promemoria numero 1, inviatogli il 6 settembre dal Comando
Supremo, e nel quale si impartiscono ordini per un imminente rovesciamento
delle alleanze. Il dispiegamento dei sommergibili nelle acque del Sud Italia è
stato concordato con i comandi Alleati al fine di non insospettire i tedeschi;
gli equipaggi non ne sono ovviamente a conoscenza, e quello del Velella (comandato proprio da Mario
Patanè, il precedente comandante del Topazio)
pagherà con la vita quest’assurda situazione, venendo silurato lo stesso 7
settembre dal sommergibile britannico Shakespeare.
8 settembre 1943
L’annuncio
dell’armistizio tra l’Italia e gli Alleati sorprende il Bandiera nel Mar Ionio.
Alle 19.50, otto
minuti dopo che l’EIAR ha annunciato la notizia alla nazione (gli Alleati ne
hanno dato notizia già alle 18.30, tramite Radio Algeri), Maricosom dirama a
tutti i sommergibili in mare il messaggio «Alla
ricezione del presente ordine assumere un compito esclusivamente ripeto
esclusivamente esplorativo», seguito alle 21.10 da «Alla ricezione del presente messaggio cessare ogni ostilità alt
Accusate ricevuta». Alle 21.50 Maricosom ordina a tutti i sommergibili: «Immergetevi subito a quota 80 metri alt Alle
8 del giorno 9 emergete rimanendo in superficie con Bandiera nazionale a riva e
pennello nero al periscopio di prora alt Riceverete ulteriori ordini alt
Accusate ricevuta».
Il comandante Scarelli
del Bandiera decide di consultarsi
con i comandanti dello Squalo (tenente
di vascello Carlo Girola) e del Bragadin (tenente
di vascello Alpinolo Cinti), in agguato in aree contigue: mentre Girola e Cinti
decidono di raggiungere Augusta, porto siciliano sotto controllo britannico,
Scarelli fa rotta per Taranto.
11 settembre 1943
Danneggiato da un
attacco da parte di bombardieri, il Bandiera
raggiunge Taranto alle 20.40, dopo aver percorso 704 miglia.
12 settembre 1943
Lascia Taranto alle
9.40, al comando del tenente di vascello Aredio Galzigna, insieme ai
sommergibili Atropo e Jalea per trasferirsi a Malta, come
da disposizioni armistiziali. Il gruppo è accompagnato dal
cacciatorpediniere Augusto Riboty
e dal cacciatorpediniere britannico Troubridge.
13 settembre 1943
Giunge a Malta alle 20.40
(dopo aver percorso 331 miglia), insieme ad Atropo, Jalea e Riboty. Le quattro unità, insieme alle torpediniere Libra ed Orione, alla portaidrovolanti Giuseppe Miraglia ed
al sommergibile Ciro Menotti,
vanno ad ormeggiarsi a St. Paul’s Bay.
Sommergibili italiani a Malta nel settembre 1943: il Fratelli Bandiera è il terzo da sinistra (g.c. STORIA militare) |
19 settembre 1943
Il tenente di
vascello Galzigna viene sostituito al comando del Bandiera dal tenente di vascello Giuseppe Ridella, 24 anni, da
Ferrara.
21 settembre 1943
I sommergibili
italiani a Malta, precedentemente sparpagliati nei vari ormeggi dell’isola, vengono
raggruppati in due gruppi, concentrati l’uno a Marsa Scirocco e l’altro a San
Paolo.
Il Bandiera viene temporaneamente
dislocato nell’ormeggio di Marsa Scirocco, insieme ad altri nove sommergibili (Atropo, Axum, Bragadin, Corridoni, Giada, Marea, Nichelio, Settembrini, Vortice;
dal 6 ottobre anche il Turchese),
alle “dipendenze” della corazzata Giulio
Cesare.
19 novembre 1943
Al comando del
tenente di vascello Giuseppe Ridella, il Bandiera
lascia Malta alle 16.15 per rientrare in Italia, insieme ai sommergibili Brin, Squalo e Settembrini e
con la scorta della corvetta Chimera.
20 novembre 1943
Arriva ad Augusta
alle undici, dopo aver percorso 125 miglia.
21 novembre 1943
Il tenente di
vascello Ridella viene avvicendato al comando del Bandiera dal parigrado Ugo Esmenard, 25 anni, da Bologna.
23 novembre 1943
Al comando del
tenente di vascello Ugo Esmenard, il Bandiera
lascia Augusta alle 6.40, insieme allo Squalo ed al cacciatorpediniere
britannico Paladin, per trasferirsi a
Napoli.
24 novembre 1943
Arriva a Napoli alle
12.35, dopo aver percorso 253,8 miglia. Entra poi in cantiere per un lungo
periodo di lavori, durante i quali cambia più volte comandante; il 17 dicembre
1943 assume infatti il comando il capitano di corvetta Marco Revedin, 32 anni,
da Bologna, che sarà avvicendato il 20 aprile 1944 dal tenente di vascello
Carlo Girola, 29 anni, da La Spezia.
Il capitano di corvetta Marco Revedin (da www.uboat.net) |
29 aprile 1944
Al termine dei
lavori, il Bandiera compie un’uscita
da Napoli per addestramento, dalle 11.06 alle 17.16, al comando del tenente di
vascello Carlo Girola. Percorse 21 miglia.
15 luglio 1944
Uscita da Napoli
dalle 8.50 alle 17.08, al comando del tenente di vascello Carlo Girola, per
prove in mare. Percorse 27 miglia.
21 luglio 1944
Uscita da Napoli
dalle 8.30 alle 15.30, al comando del tenente di vascello Carlo Girola, per
prove della girobussola.
30 luglio 1944
Lascia Napoli alle
17.34, insieme alla torpediniera Nicola
Fabrizi, per trasferirsi ad Augusta.
31 luglio 1944
Arriva ad Augusta
alle 18.58, dopo aver percorso 245,2 miglia.
4 agosto 1944
Lascia Augusta alle
9, al comando del tenente di vascello Carlo Girola, per trasferirsi a Taranto,
insieme alla corvetta Cormorano.
5 agosto 1944
Arriva a Taranto alle
16.28, dopo aver percorso 262 miglia.
7 agosto 1944
Uscita da Taranto
dalle 7.55 alle 12.48, al comando del tenente di vascello Carlo Girola, per
prove in mare. Percorse 37,5 miglia.
11 settembre 1944
Uscita da Taranto
dalle otto alle 16.48, al comando del tenente di vascello Carlo Girola, per
prove in mare. Percorse 53 miglia.
15 settembre 1944
Uscita da Taranto
dalle 8.05 alle 15.55, al comando del tenente di vascello Carlo Girola, per
prove in mare. Percorse 39,5 miglia.
26 settembre 1944
Uscita da Taranto
dalle 7.40 alle 13.12, al comando del tenente di vascello Carlo Girola, per prove
in mare. Percorse 37 miglia.
6 ottobre 1944
Uscita per
esercitazione da Taranto dalle 8.09 alle 15.33, al comando del tenente di
vascello Carlo Girola. Percorse 28 miglia.
8 ottobre 1944
Uscita per
esercitazione da Taranto dalle 8.50 alle 14.42, al comando del tenente di
vascello Carlo Girola. Percorse 37 miglia.
15 ottobre 1944
Uscita per
esercitazione da Taranto dalle 12.23 alle 16.25, al comando del tenente di
vascello Carlo Girola. Percorse 26 miglia.
23 ottobre 1944
Uscita per
esercitazione da Taranto dalle 15.30 alle 21.37, al comando del tenente di
vascello Carlo Girola. Percorse 24 miglia.
29 ottobre 1944
Lascia Taranto alle
7.23, al comando del tenente di vascello Carlo Girola, per trasferirsi ad
Augusta, insieme allo Jalea ed alla
torpediniera Animoso.
30 ottobre 1944
Arriva ad Augusta
alle 12.53, dopo aver percorso 248 miglia.
3 novembre 1944
Al comando del
tenente di vascello Carlo Girola, il Bandiera
lascia Augusta alle 6.30, insieme allo Jalea
ed al peschereccio armato britannico Stroma,
per trasferirsi a Malta.
4 novembre 1944
Arriva a Malta alle
14.55, dopo aver percorso 214,2 miglia.
7 novembre 1944
Bandiera (tenente di vascello Carlo Girola) e Jalea lasciano Malta alle 6.08 per trasferirsi a Port Said, ma il Bandiera subisce un’avaria che lo
costringe a rientrare a Malta, dove si ormeggia alle 13.48, dopo aver percorso
59,5 miglia.
9 novembre 1944
Uscita da Malta per
prove in mare, dalle 6 alle 16.30, al comando del tenente di vascello Carlo
Girola. Percorse 81,5 miglia.
11 novembre 1944
Uscita da Malta per
prove in mare, dalle 8 alle 11.30, al comando del tenente di vascello Carlo
Girola. Percorse 22 miglia.
12 novembre 1944
Uscita da Malta per
prove in mare, dalle 6.30 alle 13.30, al comando del tenente di vascello Carlo
Girola.
13 novembre 1944
Al comando del
tenente di vascello Carlo Girola, il Bandiera
lascia Malta alle 5.55 per trasferirsi ad Alessandria d’Egitto.
17 novembre 1944
Arriva ad Alessandria
alle 10.35, dopo aver percorso 892 miglia.
2 dicembre 1944
Sempre al comando del
tenente di vascello Carlo Girola, il Bandiera
lascia Alessandria alle 16.43 diretto ad Haifa, insieme al sommergibile Zoea.
4 dicembre 1944
Arriva ad Haifa alle
6.34, dopo aver percorso 312 miglia, passando alle dipendenze del Comando
Gruppo Sommergibili del Levante. Tale gruppo è stato istituito nell’ottobre
1943 sotto il comando del capitano di fregata Carlo Liannazza (che è anche
comandante del Comando Superiore Navale Italiano del Levante, Maricosulev
Haifa); i suoi sommergibili, posti alle dipendenze della 1st Submarine
Flotilla della Royal Navy, sono adibiti all’addestramento delle corvette
britanniche nella zona di Alessandria.
12 dicembre 1944
Uscita da Haifa per
esercitazione, dalle 7.27 alle 13.25, al comando del tenente di vascello Carlo
Girola. Percorse 32,5 miglia.
13 dicembre 1944
Lascia Alessandria
alle 16.30, al comando del tenente di vascello Girola, per trasferirsi ad
Haifa.
15 dicembre 1944
Arriva ad Haifa alle
7.32, dopo aver percorso 332 miglia.
18 dicembre 1944
Uscita per
esercitazione da Alessandria dalle 7.10 alle 14.48, al comando del tenente di
vascello Carlo Girola, insieme ai cacciatorpediniere Wheatland (britannico) e Kanaris
(greco). Percorse 44 miglia.
21 dicembre 1944
Uscita per
esercitazione da Alessandria dalle 9.30 alle 16.50, al comando del tenente di vascello
Carlo Girola, insieme al cacciatorpediniere Kanaris.
Percorse 44 miglia.
23 dicembre 1944
Uscita per
esercitazione da Alessandria dalle 6.35 alle 15.04, al comando del tenente di
vascello Carlo Girola, insieme allo sloop britannico Crane. Percorse 51,5 miglia.
27 dicembre 1944
Uscita da Alessandria
dalle 6.40 alle 16.07, al comando del tenente di vascello Carlo Girola, per
smagnetizzazione del sommergibile.
28 dicembre 1944
Uscita da Alessandria
dalle 7.44 alle 16.24, al comando del tenente di vascello Carlo Girola, per
smagnetizzazione del sommergibile.
29 dicembre 1944
Uscita da Alessandria
dalle 9.30 alle 12.48, al comando del tenente di vascello Carlo Girola, per
prove in mare.
3 gennaio 1945
Al comando del
tenente di vascello Girola, il Bandiera
lascia Alessandria alle 6.40 per trasferirsi ad Haifa.
4 gennaio 1945
Arriva ad Alessandria
alle 15.53, dopo aver percorso 322 miglia.
6-7 gennaio 1945
Uscita per
esercitazione da Haifa dalle 9.45 del 6 all’1.17 del 7, al comando del tenente
di vascello Carlo Girola. Percorse 155 miglia.
9-10 gennaio 1945
Uscita per
esercitazione da Haifa dalle 7.45 del 9 alle 13 del 10, al comando del tenente
di vascello Carlo Girola. Percorse 190,5 miglia.
26-27 gennaio 1945
Uscita per esercitazione
da Haifa dalle 6.10 del 26 all’1.10 del 27, al comando del tenente di vascello
Carlo Girola. Percorse 184 miglia.
28-29 gennaio 1945
Uscita per
esercitazione da Haifa dalle 12.45 del 28 all’1.05 del 29, al comando del
tenente di vascello Carlo Girola. Percorse 109 miglia.
4 febbraio 1945
Uscita per
esercitazione da Haifa dalle 10.22 alle 15.22, al comando del tenente di
vascello Carlo Girola. Percorse 33 miglia.
5 febbraio 1945
Uscita per
esercitazione da Haifa dalle 12.44 alle 22.30, al comando del tenente di
vascello Carlo Girola. Percorse 90 miglia.
8 febbraio 1945
Uscita per
esercitazione da Haifa dalle 12.22 alle 19.39, al comando del tenente di
vascello Carlo Girola. Percorse 69 miglia.
9 febbraio 1945
Uscita per
esercitazione da Haifa dalle 12.30 alle 21.10, al comando del tenente di
vascello Carlo Girola. Percorse 78 miglia.
13 febbraio 1945
Uscita per
esercitazione da Haifa dalle 12.40 alle 19.43, al comando del tenente di
vascello Carlo Girola. Percorse 54 miglia.
15 febbraio 1945
Sempre al comando del
tenente di vascello Girola, il Bandiera
lascia Haifa alle 16.25 per trasferirsi ad Alessandria.
17 febbraio 1945
Arriva ad Alessandria
alle 6.45, dopo aver percorso 333 miglia.
21 febbraio 1945
Uscita per
esercitazione da Alessandria dalle 10.50 alle 17.55, al comando del tenente di
vascello Carlo Girola, insieme al cacciatorpediniere britannico Penn ed alla fregata Usk, pure britannica. Percorse 48
miglia.
1° marzo 1945
Entra in bacino ad
Alessandria.
3 marzo 1945
Lascia Alessandria
alle dieci del mattino, al comando del T.V. Girola, per tornare ad Haifa.
4 marzo 1945
Arriva ad Haifa alle
14.10, dopo aver percorso 308 miglia.
23 marzo 1945
Uscita per
esercitazione da Haifa dalle 11.35 alle 21.42, al comando del tenente di
vascello Carlo Girola. Percorse 105 miglia.
24 marzo 1945
Uscita per
esercitazione da Haifa dalle 11.40 alle 21.15, al comando del tenente di
vascello Carlo Girola. Percorse 92 miglia.
27 marzo 1945
Uscita per
esercitazione da Haifa dalle 11.35 alle 21.13, al comando del tenente di
vascello Carlo Girola. Percorse 101 miglia.
30 marzo 1945
Uscita per
esercitazione da Haifa dalle 11.33 alle 16.45, al comando del tenente di
vascello Carlo Girola. Percorse 55 miglia.
5 aprile 1945
Uscita per
esercitazione da Haifa dalle 11.30 alle 21.50, al comando del tenente di
vascello Carlo Girola. Percorse 107 miglia.
6 aprile 1945
Uscita per
esercitazione da Haifa dalle 11.35 alle 21.35, al comando del tenente di
vascello Carlo Girola. Percorse 100 miglia.
7 aprile 1945
Uscita per
esercitazione da Haifa dalle 11.39 alle 21.42, al comando del tenente di
vascello Carlo Girola. Percorse 85 miglia.
10 aprile 1945
Uscita per
esercitazione da Haifa dalle 11.32 alle 21.30, al comando del tenente di
vascello Carlo Girola. Percorse 90 miglia.
11 aprile 1945
Uscita per
esercitazione da Haifa dalle 11.35 alle 21.55, al comando del tenente di
vascello Carlo Girola. Percorse 90 miglia.
17 aprile 1945
Uscita per
esercitazione da Haifa dalle 11.35 alle 22.36, al comando del tenente di
vascello Carlo Girola. Percorse 112 miglia.
18 aprile 1945
Uscita per
esercitazione da Haifa dalle 12.40 alle 22.45, al comando del tenente di
vascello Carlo Girola. Percorse 95 miglia.
19 aprile 1945
Il tenente di
vascello Girola viene rimpiazzato al comando del Bandiera dal parigrado Eugenio Parodi, 28 anni, da La Spezia.
24 aprile 1945
Uscita per
esercitazione da Haifa dalle 12.35 alle 22.06, al comando del tenente di
vascello Eugenio Parodi. Percorse 82 miglia.
2 maggio 1945
Uscita per
esercitazione da Haifa dalle 13.01 alle 20.45, al comando del tenente di
vascello Eugenio Parodi. Percorse 70 miglia.
5 maggio 1945
Lascia Haifa alle
7.40, al comando del tenente di vascello Eugenio Parodi, per trasferirsi ad
Alessandria.
6 maggio 1945
Arriva ad Alessandria
alle 15.10, dopo aver percorso 333 miglia.
7 maggio 1945
Uscita per
esercitazione da Alessandria dalle 6.45 alle 15.14, al comando del tenente di
vascello Eugenio Parodi, insieme al cacciatorpediniere britannico Javelin; l’esercitazione viene però
interrotta in seguito ad un guasto al sonar dello Javelin. Percorse 50 miglia.
10 maggio 1945
Uscita per
esercitazione da Alessandria dalle 6.45 alle 14.30, al comando del tenente di
vascello Eugenio Parodi, di nuovo insieme allo Javelin. Percorse 41 miglia.
14 maggio 1945
Uscita per esercitazione
da Alessandria dalle 6.48 alle 14.42, al comando del tenente di vascello
Eugenio Parodi, ancora insieme allo Javelin.
Percorse 55 miglia.
18 maggio 1945
Uscita per
esercitazione da Alessandria dalle 7.05 alle 13.50, al comando del tenente di
vascello Eugenio Parodi, insieme al cacciatorpediniere britannico Liddlesdale. Percorse 53 miglia.
25 maggio 1945
Uscita da Alessandria
dalle 13.20 alle 16.38, al comando del tenente di vascello Eugenio Parodi, per
prove in mare.
26 maggio 1945
Lascia Alessandria
alle 6.50, al comando del tenente di vascello Eugenio Parodi, per trasferirsi
ad Haifa.
27 maggio 1945
Arriva ad Haifa alle
15.52, dopo aver percorso 313 miglia.
18 giugno 1945
Lascia Haifa alle
23.35, al comando del tenente di vascello Eugenio Parodi, per tornare ad
Alessandria.
19 giugno 1945
Arriva ad Alessandria
alle 9.45, dopo aver percorso 313 miglia.
22 giugno 1945
Uscita per
esercitazione da Alessandria dalle 7.15 alle 18.35, al comando del tenente di
vascello Eugenio Parodi, insieme agli aerei dell’837th Squadron
della Fleet Air Arm. Percorse 78 miglia.
7 luglio 1945
Uscita per
esercitazione da Alessandria dalle 6.53 alle 14.24, al comando del tenente di
vascello Eugenio Parodi, insieme al cacciatorpediniere britannico Welfare. Percorse 50,5 miglia.
17 luglio 1945
Uscita per
esercitazione da Alessandria dalle 10.40 alle 18.20, al comando del tenente di
vascello Eugenio Parodi, insieme ai cacciatorpediniere britannici Calpe e Farndale. Percorse 61,5 miglia.
20 luglio 1945
Uscita per
esercitazione da Alessandria dalle 6.40 alle 15, al comando del tenente di
vascello Eugenio Parodi, insieme al cacciatorpediniere britannico Liddlesdale. Percorse 50 miglia.
26 luglio 1945
Uscita per
esercitazione da Alessandria dalle 7.40 alle 15, al comando del tenente di
vascello Eugenio Parodi, insieme allo sloop britannico Hind. Percorse 46 miglia.
29 luglio 1945
Uscita per
esercitazione da Alessandria dalle 6.50 alle 14.45, al comando del tenente di
vascello Eugenio Parodi, insieme all’Hind.
Percorse 47 miglia.
30 luglio 1945
Uscita per
esercitazione da Alessandria dalle 7 alle 14.23, al comando del tenente di
vascello Eugenio Parodi, insieme all’Hind.
Percorse 44,6 miglia.
2 agosto 1945
Sempre al comando del
tenente di vascello Eugenio Parodi, lascia Alessandria alle 13.29 per
trasferirsi ad Haifa.
4 agosto 1945
Arriva ad Haifa alle
8.18, dopo aver percorso 363 miglia.
17 agosto 1945
Uscita da Haifa per
prove in mare dalle 14.05 alle 17.45, al comando del tenente di vascello
Eugenio Parodi. Percorse 22 miglia.
21 settembre 1945
Lascia Haifa alle
17.43, al comando del tenente di vascello Eugenio Parodi, per trasferirsi ad
Alessandria.
23 settembre 1945
Arriva ad Alessandria
alle 11.55, dopo aver percorso 311 miglia.
6 ottobre 1945
Lascia Alessandria
alle 6.06, al comando del tenente di vascello Eugenio Parodi, per tornare
finalmente in Italia.
10 ottobre 1945
Arriva a Brindisi
alle 13.15, dopo aver percorso 859 miglia. Vi viene quindi posto in disarmo.
1° febbraio 1948
Radiato dai quadri
del naviglio militare. Successivamente demolito.
(Foto Turrini, via www.regiamarina.net) |
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