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Il Diamante (da www.grupsom.com)
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Sommergibile di
piccola crociera della classe Sirena (680 tonnellate di dislocamento in
superficie, 850 in immersione). Svolse una sola missione di guerra, percorrendo
700 miglia in superficie e 300 in immersione.
Breve e parziale cronologia.
11 maggio 1931
Impostazione nei
cantieri Tosi di Taranto.
21 maggio 1933
Varo nei cantieri
Tosi di Taranto.
18 novembre 1933
Entrata in servizio.
Viene dislocato a Taranto.
1934
Compie una crociera d’addestramento
nel Mediterraneo orientale, facendo tappa in Grecia, Dodecaneso, Palestina e
Nordafrica. Termina la crociera a Messina, dove entra a far parte della VII
Squadriglia Sommergibili. È comandante del battello il CC Costanzo Casana.
1936
Dislocato a Lero.
Dopo aver effettuato un’altra crociera, viene trasferito a Taranto.
Gennaio 1937
Prende
clandestinamente parte alla guerra civile spagnola, effettuando una prima
missione speciale.
16 gennaio 1937
Attacca un piroscafo
con il siluro, senza riuscire a colpirlo.
Agosto 1937
Svolge una seconda
missione speciale in Mediterraneo orientale nell’ambito della guerra di Spagna.
Settembre 1937
Effettua la sua terza
ed ultima missione speciale (nel Mediterraneo orientale) durante la guerra
civile spagnola. Le tre missioni sono durate complessivamente 35 giorni.
1937
Dislocato a Lero.
1938
Assegnato alla XII
Squadriglia Sommergibili, di base a La Spezia.
Febbraio 1939
Dislocato a Tobruk,
che sarà la sua base fino alla perdita.
Giugno 1940
Poco prima
dell’entrata in guerra dell’Italia, il Diamante
è di base a Tobruk, al comando del TV Angelo Parla, in seno alla LXII
Squadriglia Sommergibili (che forma insieme a Topazio, Nereide, Galatea e Lafolè), facente parte del VI Gruppo Sommergibili.
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Il sommergibile con
l’equipaggio schierato in coperta (da http://www.wrecksite.eu/wreck.aspx?58011)
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La prima, e ultima, missione
Già il 9 giugno 1940,
il giorno prima che l’Italia entrasse nella seconda guerra mondiale, il Diamante lasciò Tobruk al comando del
tenente di vascello Angelo Parla, per effettuare la prima missione di guerra,
nelle acque della Libia: il battello, insieme a Lafolè, Topazio e Nereide, avrebbe formato uno sbarramento
al largo di Sollum. I quattro sommergibili si disposero a venti miglia l’uno
dall’altro, a partire da un punto a 30 miglia per 30° da Ras Azzaz, per
difendere i porti della Cirenaica e, se possibile, attaccare naviglio nemico in
navigazione tra Malta ed Alessandria d’Egitto. Nulla però accadde, ed il Diamante ricevette da Maricosom l’ordine
di spostarsi in acque più vicine a Tobruk, per poi rientrare il mattino del 20
giugno, con navigazione da effettuarsi in superficie. Conclusa la missione, il Diamante si avviò sulla rotta di
rientro.
Il sommergibile,
però, venne avvistato dalle forze britanniche mentre rientrava a Tobruk, ed a
mezzanotte del 19 giugno (poco dopo l’avvistamento) la sua presenza venne
comunicata via radio al sommergibile britannico Parthian, che, al comando del capitano di corvetta Michael Gordon
Rimington, si trovava in pattugliamento al largo della costa della Cirenaica.
Subito il Parthian, che stava
spostandosi più ad ovest, invertì la rotta e si portò nel punto 32°35’ N e
24°10’ E (30 miglia a nord di Tobruk), per poi immergersi prima dell’alba e
restare in attesa per ore, in assetto silenzioso. Alle 13 (per altra fonte alle
14.45) del 20 giugno l’ufficiale di guardia del Parthian avvistò il Diamante
(“un oggetto lungo e basso”, a 5940 metri di distanza) che veniva,
inconsapevolmente, incontro al suo sommergibile. Rimington, precipitatosi in
camera di lancio, fece confermare la presenza del battello con l’uso del sonar,
poi, dopo essersi accertato che non vi fossero altri sommergibili nei paraggi,
ordinò il posto di combattimento. Il Parthian
aprì i tubi di lancio 1, 2, 3 e 4, distanza e rilevamento furono comunicati
all’addetto alla centralina di lancio, il periscopio fu ammainato e il
sommergibile scese a venti metri di profondità, avvicinandosi a tutta forza all’ignaro Diamante. Poi il Parthian
rallentò e si riportò a quota periscopica, mentre il sommergibile italiano gli
passava a proravia rivolgendogli il lato di dritta, a soli 400 metri di
distanza, come Rimington aveva calcolato. I tubi furono preparati, i nuovi dati
confermati dalla centralina di lancio, ed il Parthian lanciò quattro siluri intervallati di tre secondi l’uno
dall’altro, da una distanza appena superiore ai 350 metri. Erano le 15.02.
Dopo il tempo
previsto, l’equipaggio del Parthian,
che dopo il lancio era sceso a maggiore profondità, sentì quattro esplosioni,
anch’esse ad intervalli di tre secondi: tutti e quattro i siluri centrarono il Diamante, che affondò immediatamente con
l’intero equipaggio (il comandante Parla, 4 ufficiali e 38 sottufficiali e
marinai) nel punto 34°42’ N e 23°49’ E (o 32°41’30” N e 23°49’ E), circa 35
miglia a nord-nord-ovest di Tobruk. Da bordo del Parthian, dopo gli scoppi dei siluri, fu avvertita anche una
quinta, assordante esplosione finale, più violenta delle altre: l’epitaffio del
sommergibile e del suo equipaggio.
Il battello
britannico, dopo aver controllato col periscopio che l’orizzonte fosse sgombro,
riemerse, e due uomini, il capo di prima classe Charles Graham Ascomb ed il
segnalatore Bush, salirono in torretta e setacciarono con lo sguardo le acque
circostanti, nel tentativo di individuare eventuali sopravvissuti: ma invano.
Furono preparate delle sagole da lanciare ai naufraghi, ma non servirono.
Nessuno si era salvato.
Il Parthian, immersosi di nuovo ed
allontanatosi, riemerse a notte fonda e comunicò via radio il successo alla
base, ad Alessandria d’Egitto. Quando poi il battello fece ritorno alla base,
fu l’ammiraglio Andrew Browne Cunningham in persona, il comandante della Mediterranean
Fleet, a recarsi a congratularsi con l’equipaggio del Parthian per il primo successo dell’arma subacquea britannica nel
Mediterraneo. Il comandante Rimington sarebbe stato decorato con il
Distinguished Service Order per l’affondamento del Diamante, mentre un altro membro dell’equipaggio del Parthian, il secondo capo scelto (chief
petty officer) Robert John Backhouse, ricevette la Distinguished Service Medal
a Buckingham Palace il 24 febbraio 1942. Anche altri uomini del Parthian furono decorati per l’azione;
tutto l’equipaggio fu insignito del “Gallantry Award”, come fu riportato dalla
“London Gazette” dell’11 settembre 1940.
Il Diamante fu la prima delle centinaia di
vittime mietute dai sommergibili britannici nel Mediterraneo. Era il terzo
della lunghissima serie di sommergibili italiani che sarebbero affondati
durante la guerra: il secondo in Mediterraneo.
Lo sfortunato
comandante Parla ebbe una Medaglia di bronzo al Valor Militare conferita alla
sua memoria. Lasciò la madre a Licata ed una fidanzata in Toscana.
A Licata, nella
chiesa di Sant’Angelo, una lapide con un busto commemora il sacrificio del comandante
Parla; anche una scuola elementare del paese è stata intitolata alla sua
memoria. A distanza di tanti anni, un’anziana donna di Licata getta ancora
fiori in mare ogni mattino del 20 giugno, dal braccio della statua del Cuore di
Gesù, sul molo orientale del porto, in ricordo di Angelo Parla e dei suoi
uomini.
Caduti sul Diamante:
Lorenzo Accattino, sottocapo
Francesco Barelli, sottocapo
Giuseppe Basiliotti, sottotenente di vascello
Francesco Briganti, sottocapo
Guerrino Cabianca, sottocapo
Antonio Cacace, capo di seconda classe
Paolo Catena, comune
Francesco Coppola, comune
Giuseppe D’Antonio, comune
Nicola De Robertis, comune
Amerigo Di Francesco, secondo capo
Eugenio Ercoles, comune
Paride Fabbro, comune
Nedo Fagioli, comune
Romolo Ferrari, secondo capo
Gaetano Ferraro, comune
Giovanni Battista Ingargiola, comune
Elvezio Lironi, sottocapo
Edilio Manitto, guardiamarina
Ugo Marino, comune
Antonino Modica, capo di terza classe
Antonio Montanaro, secondo capo
Dante Nicolai, comune
Biagio Pacitto, sottocapo
Angelo Parla, tenente di vascello (comandante)
Cosimo Petrillo, sottocapo
Azelio (o Azeglio) Pingue, tenente del Genio
Navale (direttore di macchina)
Romolo Rastelli, comune
Enrico Rivelli, capo di terza classe
Claudio Ronchi, sottocapo
Olinto Scarpa, comune
Policarpo Schedan, comune
Giuseppe Sergola, sergente
Giuseppe Sicari, sottocapo
Luigi Simonetti, comune
Francesco Siracusa, sottocapo
Silvano Spaziani, comune
Ezio Toni, secondo capo
Salvatore Trovato, comune
Carlo Uccelli, sottotenente di vascello
Giuseppe Valerio, sottocapo
Carlo Verri, sergente
Pompilio Vigo, sottocapo
La motivazione della
Medaglia di Bronzo al Valor Militare conferita alla memoria del tenente di
vascello Angelo Parla, nato a Licata il 18 ottobre 1907:
"Comandante di sommergibile, in aspre missioni di guerra dava prova di fermezza e coraggio. Nell'adempimento del proprio dovere, scompariva combattendo per la Patria sul mare.
(Mediterraneo Centrale, 10-20 giugno 1940)"
"Comandante di sommergibile, in aspre missioni di guerra dava prova di fermezza e coraggio. Nell'adempimento del proprio dovere, scompariva combattendo per la Patria sul mare.
(Mediterraneo Centrale, 10-20 giugno 1940)"
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Un’altra immagine del Diamante (da “U-Boote im Duell” di
Harald Bendert, E. S. Mittler & Sohn, Amburgo, via www.ww2-weapons.com)
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L’affondamento del Diamante nel volume “The Royal Navy and the Mediterranean: Vol. I: September 1939 - October 1940”
grazie, adesso conosco la fine che fece Salvatore Trovato con il sommergibile Diamante.
RispondiEliminaNel cimitero dei Lupi di Livorno c'è questa lapide. LA VITA CHE MI DESTI ECCO CHE TI RENDO - DIRETTORE DI MACCHINA DEL R.SOMMERGIBILE DIAMANTE - IL TENENTE AZEGLIO PINGUE GIÀ INSIGNITO CON ONORIFICENZA DI SPAGNA IN UNA RICOGNIZIONE AVVENUTA PRESSO LE COSTE AFRICANE NEL ADEMPIMENTO DEL PROPRIO DOVERE IMMOLAVA LA SUA GIOVINE E FIORENTE ESISTENZA PER LA GLORIA E LA GRANDEZZA DELLA PATRIA DI DOTI IMPAREGGIABILI DI MENTE E DI CUORE SARÀ IMPERITURO RICORDO A QUANTI LO CONOBBERO - I GENITORI AL LORO UNICO FIGLIO CHE IMMENSAMENTE AMAVANO COL PENSIERO COSTANTE Q.R.P. - 19 MARZO 1911 / 20 GIUGNO 1940 MARE MEDITERRANEO
RispondiEliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaCome posso fare x contattare qualche parente dei cari defunti per uno scambio di saluti? Mio zio allora diciannovenne era sul sommergibile Diamante . Grazie Giuseppe Guida
RispondiEliminaPurtroppo non sono personalmente in contatto con parenti di caduti del Diamante, mi dispiace...
EliminaBuon giorno, leggo solo ora... sono il nipote di Claudio Ronchi sottocapo swl Diamante
EliminaLeggo solo adesso. Sono una parente del sottotenente Giuseppe Basiliotti. Ho appena trovato foto e documenti di lui in una scatola di ricordi di mio nonno
EliminaSalve, nel 1969 mi trovavo a Stelmilt a Chiavari per il corso da RT. Nostro istruttore di ricezione era Capo Crisafulli che all'epoca faceva parte dell'equipaggio del Diamante. Lui sopravvisse all'affondamento in quanto si trovava a casa in licenza. Ricordo che, quando ci raccontava del Diamante, anche dopo quasi trenta anni, gli occhi gli si inumidivano e quasi piangeva ricordando i suoi commilitoni morti che erano, come diceva lui " in fondo al mare". R.I.P.
RispondiElimina20 июня 1940
RispondiEliminaТраектории движенья
четырёх торпед не кривы .
Устремились все к мишени,
и раскатистые взрывы
гулко в море прозвучали
с трёхсекундным интервалом.
После пятый англичане
услыхали с небывалым
мощным грохотом и этот
жуткий взрыв боезапаса
подтвердил: атаки метод
верен, как и выбор часа
для неё вблизи Тобрука…
…Голубые воды тенью
покрывает синей рубка,
из которой шанса зренью
стать спасителем кого-то
в Средиземном море нету.
Лишь у вражеского флота
есть надежда на вендетту...
20 июня 1940
RispondiEliminaТраектории движенья
четырёх торпед не кривы .
Устремились все к мишени,
и раскатистые взрывы
гулко в море прозвучали
с трёхсекундным интервалом.
После пятый англичане
услыхали с небывалым
мощным грохотом и этот
жуткий взрыв боезапаса
подтвердил: атаки метод
верен, как и выбор часа
для неё вблизи Тобрука…
…Голубые воды тенью
покрывает синей рубка,
из которой шанса зренью
стать спасителем кого-то
в Средиземном море нету.
Лишь у вражеского флота
есть надежда на вендетту...