Il Vercelli sotto il precedente nome di Brestois, con i colori dela Compagnie Franco-Africaine de
Navigation (da www.maquetters-marmar.net)
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Piroscafo da carico
di 3094 tsl, 1893 tsn e 5130 tpl, lungo 100,88-104,24 metri, largo 14,17 e
pescante 6,63-7,77, con velocità di 9,5-11,5 nodi. Ex francese Brestois, trasferito in Italia nel
dicembre 1942 a seguito dell’occupazione italo-tedesca della Francia di Vichy,
che fruttò la cattura della flotta mercantile francese presente in quei porti.
Breve e parziale cronologia.
1918
Impostato nei
cantieri Robert Thompson & Sons Ltd. di Sunderland (numero di cantiere
309), Bridge Dockyard/Southwick Yard.
18 marzo 1919
Varato nei cantieri
Robert Thompson & Sons Ltd. di Sunderland come nave da carico standard di
tipo C (costruite in serie per rimpiazzare le gravi perdite causate dalla
guerra sottomarina durante il primo conflitto mondiale), con il nome di War Ravine.
Luglio 1919
Completato come War Ravine per lo Shipping Controller
britannico (autorità governativa incaricata dell’organizzazione e gestione del
naviglio mercantile britannico durante la prima guerra mondiale).
1919
Ceduto alla Elder
Dempster Lines Ltd. – African Steamship Company, con sede a Liverpool, e
ribattezzato Matadi. Registrato a
Liverpool.
31 gennaio 1920 (per altra fonte, anno 1921)
Venduto alla Compagnie
Africaine de Navigation S.A. (con sede ad Anversa), società sussidiaria della
Compagnie Maritime Belge du Congo. Non cambia nome.
La Compagnie
Africaine de Navigation è stata appena fondata (1920) dalla Compagnie Maritime
Belge du Congo, allo scopo di incrementare il trasporto di merci; quest’ultima,
infatti, non ha mai impiegato navi da carico fino ad ora. Il Matadi ed il gemello Mateba, ex War Crater (anch’esso del tipo standard C ed anch’esso venduto alla
Compagnie Africaine de Navigation dalla Elder Dempster) sono le prime due navi
della neonata compagnia; inizieranno il servizio nel 1921.
Dicembre 1927-Gennaio 1928
Il Matadi, insieme ad altri due piroscafi
(il Mampoko, della stessa compagnia,
ed il tedesco Arnfield), si trova nel
porto eponimo di Matadi (Basso Congo) quando scoppia nella zona un’epidemia di
febbre gialla. Le tre navi vengono considerate “infette” come il porto,
pertanto vengono trattenute a Matadi e sono autorizzate a proseguire lo
scaricamento delle merci.
A seguito di accordi
tra la Compagnie Maritime Belge du Congo, le ferrovie ed i magazzini Manucongo,
il Matadi rimane ormeggiato al molo
di Matadi per tutta la durata dell’epidemia, per aiutare, con le proprie
macchine, nello scaricamento delle chiatte. Grazie alle accurate precauzioni
prese, nessun membro dell’equipaggio si ammala durante l’intera permanenza
nella zona infetta.
1929
Trasferito alla Compagnie
Maritime Belge du Congo (con sede ad Anversa), a seguito del riassorbimento, da
parte di quest’ultima, della Compagnie Africaine de Navigation. Non muta nome.
Come in precedenza, è registrato ad Anversa ed in gestione alla Agence Maritime
Internationale.
1930
La Compagnie Maritime
Belge du Congo muta nome in Compagnie Maritime Belge (Lloyd Royal) S. A., sempre
avente sede ad Anversa.
11 maggio 1937
Acquistato dalla
società M. N. & P. G. Lyras & Co., con sede al Pireo, e ribattezzato Lyras N.
1937
Rivenduto alla
Compagnie Franco-Africaine de Navigation “Francafrica”, con sede a Rouen, e
ribattezzato Brestois. Registrato a
Rouen; in gestione alla Société Anonime de Gérance et d’Armement (della quale
la Compagnie Franco-Africaine è una filiale). Impiegato sulle linee regolari
per l’Algeria e la Tunisia.
1939
Requisito a Rouen
dalle autorità francesi, a seguito dello scoppio della seconda guerra mondiale
(successivamente derequisito).
19-24 ottobre 1939
Parte da Brest e
raggiunge Casablanca con il convoglio 10 B, composto da 10 mercantili (7
francesi, 2 britannici ed uno polacco) scortati dal cacciatorpediniere Ouragan e dagli avvisi Commandant Bory e Commandant Rivière.
13-19 dicembre 1939
Altro viaggio da
Brest a Casablanca con il convoglio 17 BS, formato da 9 mercantili (tutti
francesi) scortati dal cacciatorpediniere Cyclone,
dal sommergibile Centaure e dal
peschereccio armato Téméraire II.
1°-9 gennaio 1940
Il Brestois salpa da Orano il 1° gennaio
col convoglio 4R (10 navi mercantili, tutte francesi, senza scorta), che il 2
gennaio si unisce al convoglio 45 KS. Tale convoglio, partito da Casablanca e
composto (dopo la riunione col 4R) da 14 navi mercantili (13 francesi ed una
britannica), prive di scorta, raggiunge Brest il 9 gennaio.
23-29 gennaio 1940
Lascia Brest e
ritorna a Casablanca con il convoglio 22 BS (9 mercantili francesi e 2
britannici, scortati dagli avvisi Annamite
e Commandant Duboc e dai pescherecci
armati La Sétoise e La Toulonnaise).
13 febbraio 1940
Il Brestois parte da Orano il 13 col
convoglio 10R (6 navi mercantili francesi e 2 finlandesi, nessuna scorta), che
il giorno seguente si unisce al convoglio KS 65, che raggiunge Brest il 20
febbraio.
28 marzo 1940
Lascia Orano il 28
marzo col convoglio 17R (composto, oltre che dal Brestois, dai mercantili francesi Kobad, Albert Leborgne e Saint-Firmin). L’indomani, il 17R si
unisce al convoglio 81 KS (7 mercantili francesi, uno britannico, uno polacco,
uno svedese ed uno norvegese, compresi quelli del 17R; nessuna scorta), col
quale giunge a Brest.
11 aprile 1940
Il Brestois viene nuovamente requisito a
Rouen dalle autorità francesi, per partecipare, insieme ad altri 15 mercantili
francesi appositamente requisiti, al trasporto in Norvegia del secondo e terzo
scaglione della 1a Divisione Leggera dell’esercito francese.
18 aprile 1940
Il Brestois salpa da Brest il 18 aprile col
convoglio lento FS 2, formato dal Brestois
e da altri due piroscafi, il Saint-Firmin
ed il Château Pavie, scortati dagli
avvisi Chamois e Commandant Delage. Le navi trasportano il secondo scaglione della 1a
Divisione Leggera (il Brestois
trasporta materiale per le truppe già sbarcate).
21 aprile 1940
Il piccolo convoglio
giunge a Greenock.
25 aprile 1940
Il convoglio FS 2
riparte per Harstad, in Norvegia, con la scorta dei cacciatorpediniere francesi
Epervier e Maillé Brézé.
26 aprile 1940
Il convoglio viene
dirottato su Scapa Flow, da dove riparte successivamente alla volta di Harstad
con la scorta dei cacciatorpediniere britannici Campbell e Witch.
1° maggio 1940
Il convoglio giunge
ad Harstad; il Brestois viene inviato
a Skaanland in attesa di potersi ormeggiare.
15 maggio 1940
Lascia Harstad.
22 maggio 1940
Arriva a Greenock.
25 maggio 1940
Lascia Greenock.
28 maggio 1940
Arriva a Brest. Il Brestois sarà citato nei bollettini
della Marina francese per «aver contribuito al trasporto del corpo di
spedizione francese in Norvegia sotto violenti attacchi nemici ed in difficili
condizioni di manovra e di navigazione».
Dicembre 1942
A seguito degli
accordi Laval-Kaufmann per la cessione all’Asse di 159 navi mercantili francesi
presenti nei porti della Francia mediterranea e del Nordafrica francese, il Brestois viene consegnato al Governo
italiano e ribattezzato Vercelli.
Affidato alla Italia
Società Anonima di Navigazione; requisito dalla Regia Marina, senza essere
iscritto nel ruolo del naviglio ausiliario dello Stato.
Il Vercelli a La Spezia nel dicembre 1942, dopo l’applicazione della colorazione mimetica secondo lo schema standard 2 C, in uso per le navi mercantili più vecchie e lente (g.c. STORIA militare) |
L’affondamento
Come tanti altri
piroscafi ex francesi, il Vercelli
non sopravvisse al suo primo viaggio verso la Tunisia.
Alle due di notte del
28 gennaio 1943, la nave salpò da Messina in convoglio con i piroscafi Parma, Sabbia e Lanusei (tutti
ex francesi, tranne il Sabbia), con
la scorta di quattro torpediniere alquanto eterogenee: si andava dalle
modernissime Ardito (capitano di
corvetta Silvio Cavo, caposcorta) ed Animoso
(tenente di vascello Camillo Cuzzi) alla vetusta Generale Marcello Prestinari
(tenente di vascello Agostino Caletti), passando per la Calliope (tenente di vascello Marcello Giudici), non molto vecchia
ma ormai veterana delle rotte dei convogli.
La destinazione del
convoglio, denominato «Firenze», erano i porti di Tunisi (per il Vercelli) e Biserta. Il Vercelli trasportava 294 muli ed un
carico di materiale bellico vario; a bordo del piroscafo c’erano 60 uomini di
equipaggio e 145 militari in accompagnamento dei muli e del carico. Comandante
della nave era il capitano di lungo corso Cristofolo Cerruti.
Il convoglio, però,
aveva appena lasciato il porto, quando le decrittazioni di “ULTRA” permisero ai
comandi britannici di sapere che «il Vercelli
ed il Parma dovevano arrivare a
Tunisi nel pomeriggio del 29». Un attacco aereo venne conseguentemente
preparato.
Al largo di Palermo,
intorno alle 15.30 del 28 gennaio, si unirono al convoglio anche il piroscafo
tedesco Stella e le moderne corvette Procellaria (tenente di vascello Giorgio
Volpe) e Persefone (tenente di
vascello Roberto Lucciardi). Un’ora dopo la Calliope
lasciò la scorta e diresse per Palermo, a seguito di problemi all’apparato
motore; sempre da Palermo prese allora il mare per rimpiazzarla la torpediniera
Libra (tenente di vascello Giulio
Riccardi), che raggiunse il convoglio alle 19.40. Il giorno seguente si
aggregarono al convoglio anche tre MAS, provenienti da Biserta.
Alle 11.15 (o 11.25) del
29 gennaio, a trenta miglia per 337° da (a nord/nordovest di) Capo Bon, una nutrita
formazione di bombardieri statunitensi (a seconda delle fonti, North American
B-25 Mitchell o Martin B-26 Marauder) attaccò il convoglio volando a bassa
quota. Torpediniere, corvette, piroscafi e MAS reagirono con un furioso fuoco
contraereo, ed anche i caccia italiani e tedeschi della scorta aerea andarono
al contrattacco; ma inutilmente. Mentre il Lanusei
fu danneggiato solo leggermente da raffiche di mitragliatrice (vi fu anche un
principio d’incendio, prontamente domato), il Vercelli fu colpito in pieno da due bombe, che centrarono i locali
delle macchine. Dodici membri dell’equipaggio rimasero uccisi, e la nave sbandò
sulla sinistra, immobilizzata e con alcuni compartimenti allagati.
Mentre il resto del
convoglio proseguiva (dovette ancora subire la perdita del Parma, saltato su una mina quando ormai era giunto nell’avamporto
di Tunisi), Persefone e Prestinari furono lasciate dal
caposcorta a dare assistenza al danneggiato Vercelli.
La Prestinari attraccò sul lato sinistro
del piroscafo e prese a bordo quasi tutti gli uomini imbarcati; a bordo del Vercelli rimasero il comandante Cerruti
e parte dell’equipaggio, per tentare di salvare la nave. Fu ancora la Prestinari ad essere protagonista di
questo tentativo, prendendo a rimorchio il bastimento agonizzante per portarlo
a Biserta; intorno alle 22 la torpediniera fu sostituita nel rimorchio da due
rimorchiatori inviati da Biserta, ma non ci fu nulla da fare. Alle 3.30 del 30
gennaio i due rimorchiatori dovettero prendere a bordo gli uomini ancora
presenti sul Vercelli ed abbandonare
il piroscafo al suo destino: alle 4.15 la nave si capovolse ed affondò a 1,5
miglia per 330° da Capo Farina ed a un miglio dall’isola Plane, dove il mare
era profondo venticinque metri.
Persefone e Prestinari giunsero
a Biserta alle 17.30 del 30 gennaio, sbarcandovi i naufraghi del Vercelli. Nei giorni seguenti ulteriori
intercettazioni e decifrazioni da parte di “ULTRA” permisero ai comandi Alleati
di apprendere in dettaglio l’entità di danni e perdite subite dal convoglio, e
dei vani tentativi di rimorchiare in porto il piroscafo danneggiato.
Le vittime del Vercelli furono 12, su 205 uomini
imbarcati.
La nave sotto il precedente nome di Lyras N. (da www.sailorshome.org) |
Tramite onorcaduti ho da poco scoperto che un mio pro zio era a bordo del piroscafo Vercelli. Apparteneva al 47* reggimento artiglieria, il suo corpo non fu recuperato. Sto cercando un eventuale monumento ai caduti del piroscafo,ma senza risultato
RispondiEliminaBuongiorno,
Eliminapurtroppo, per quanto ne so, non credo che esista un monumento specificamente dedicato ai caduti del Vercelli...