giovedì 20 luglio 2023

Montecristo

Il Montecristo (Coll. Guido Alfano, via g.c. Giorgio Parodi e www.naviearmatori.net)

Rimorchiatore militare d’alto mare di 324 o 342 tonnellate standard e 415 o 440 a pieno carico, lungo 33,8 metri, largo 7 e pescante 2,5-3,2. Propulso da una macchina a vapore da 500 CV, raggiungeva una velocità di dieci nodi ed era armato con uno o due cannoni contraerei da 76/40 mm.
 
Breve e parziale cronologia.
 
1914
Ordinato dalla Marina portoghese ai cantieri Schichau di Danzica (all'epoca parte dell'Impero tedesco) come Atlas (numero di costruzione 933).
In seguito allo scoppio della prima guerra mondiale, la nave ancora in costruzione viene confiscata dalla Germania.
1916
Completato come Weichsel per la Kaiserliche Marine.
14-15 gennaio 1916
Il Weichsel rileva la torpediniera V 189 nel rimorchio dell’incrociatore leggero Lübeck, gravemente danneggiato da una mina russa in Mar Baltico (al largo di Capo Rixhöft) il 13 gennaio. Con la scorta di un'unità di pattuglia, il Weichsel rimorchia l'incrociatore danneggiato, che ha imbarcato circa 250 tonnellate d’acqua, a Neufahrwasser, vicino a Danzica, dove giunge il 15 gennaio.
21 gennaio 1921
Assegnato all’Italia in conto riparazione danni di guerra dal trattato di pace di Versailles.
6 maggio 1921
Entra in servizio nella Regia Marina con il nuovo nome di Montecristo.
17 ottobre 1922
Rimorchia a Messina la torpediniera costiera 53 AS.
10 giugno 1940
All'entrata dell'Italia nella seconda guerra mondiale, il Montecristo fa parte del gruppo di navi ausiliarie alle dirette dipendenze dello Stato Maggiore della Marina.
16 aprile 1941
Il Montecristo, insieme ai cacciatorpediniere Ugolino Vivaldi (capitano di vascello Giovanni Galati, che assume la direzione dei soccorsi), Antonio Da NoliLanzerotto Malocello e Dardo, alle torpediniere PartenopeCentauroCigno, Clio, Giuseppe Missori, Generale Achille Papa e Perseo, alla nave ospedale Arno, alla nave soccorso Giuseppe Orlando, ai piroscafi Capacitas ed Antonietta Lauro ed ai rimorchiatori Pronta, Trieste, Ciclope e Salvatore Primo, partecipa alle operazioni di soccorso ai naufraghi delle navi del convoglio «Tarigo», distrutto nella notte precedente dai cacciatorpediniere britannici JervisJanusNubian e Mohwak (quest'ultimo affondato a sua volta dal Tarigo) nelle acque della Kerkennah. Nel violento combattimento notturno sono stati affondati i cacciatorpediniere Luca Tarigo e Baleno ed i piroscafi AdanaAeginaIserlohn e Sabaudia, mentre il cacciatorpediniere Lampo ed il piroscafo Arta sono stati portati all’incaglio con danni gravissimi.
L'operazione di ricerca e soccorso, organizzata da Marilibia non appena tale Comando ha ricevuto notizia dell’accaduto, si protrae per tre giorni, in cooperazione con idrovolanti ed aerei da trasporto che perlustrano la zona. Complessivamente vengono tratti in salvo 1271 naufraghi, mentre le vittime sono circa 700 (altre fonti parlano di 1800 vittime, ma sembrano basate su stime errate sul totale del personale imbarcato sulle navi affondate).
12 giugno 1941
Il marinaio cannoniere Salvatore Belardo, 31 anni, da Moio Alcantara, imbarcato sul Montecristo, viene dichiarato disperso nel Mediterraneo centrale.
27 agosto 1941
Il Montecristo ed il rimorchiatore Marsigli vengono fatti uscire da Trapani per assistere il piroscafo Aquitania, silurato alle 6.50 dal sommergibile britannico Urge al largo di Punta Mugnone (Trapani) durante la navigazione in convoglio da Napoli a Tripoli. Montecristo e Marsigli rilevano la torpediniera Orsa (capitano di corvetta Cesare Biffignandi, distaccata dalla scorta del convoglio) nel rimorchio del piroscafo danneggiato, che portano a Trapani (dove giungono alle 20.45), sotto la scorta della torpediniera Clio.
Per altra versione Montecristo, Marsigli ed un terzo rimorchiatore, il Liguria, avrebbero sostituito nel traino un altro rimorchiatore, il Trieste, anch’esso uscito da Trapani e cui l'Orsa aveva ceduto il rimorchio nelle acque di Trapani.
7-8 settembre 1941
Montecristo, Marsigli ed un terzo rimorchiatore, il Costante, vengono fatti uscire da Trapani ed inviati in soccorso del piroscafo Ernesto, colpito a prua da un aerosilurante intorno a mezzanotte venti miglia a nord di Pantelleria, durante la navigazione in convoglio da Tripoli a Napoli.
Il cacciatorpediniere Strale (capitano di corvetta Giuseppe Angelotti), distaccato dalla scorta del convoglio per assistere la nave colpita, ha in precedenza tentato di prendere l'Ernesto a rimorchio, ma i suoi ripetuti tentativi sono falliti a causa del forte sbandamento del piroscafo e delle avverse condizioni meteomarine; con l'arrivo dei tre rimorchiatori, lo Strale passa il rimorchio ad essi, che lo sostengono a turno, ed insieme alla torpediniera Circe poi sopraggiunta li accompagna per scorta ed assistenza fino all’arrivo a Trapani, che avviene all'1.30 dell’8 settembre.
18-19 settembre 1941
Il Montecristo, insieme al rimorchiatore Liguria, viene inviato ad assistere la motonave Col di Lana, colpita da un aerosilurante a tre miglia da Marsala alle 4.35 del 18, durante la navigazione in convoglio da Napoli a Tripoli. Le due unità, scortate dal cacciatorpediniere Dardo (distaccato dalla scorta del convoglio), rimorchiano la Col di Lana a Trapani, dove giungono alle 20 del 19.
8-9 ottobre 1941
Il Montecristo, insieme ad un dragamine, viene fatto uscire da Marina Trapani per dare assistenza ad un convoglietto di piccole navi (rimorchiatore Adige, motoveliero Illiria, motopeschereccio Sant'Antonio) partite da Trapani per Pantelleria e Tripoli, sbandatosi in seguito ad un attacco di aerosiluranti alle 22.45 dell'8 ottobre, quindici miglia a sudovest di Favignana, nel quale è stato affondato il piroscafetto Paola Z. Podestà. Il Montecristo raggiunge e prende a rimorchio l'Adige, che riporta a Trapani il 9 ottobre.
1° dicembre 1941
Scorta il sommergibile Delfino (capitano di corvetta Alberto Avogradro di Cerrione) in un’uscita addestrativa da Trapani dalle 9.05 alle 11.50.
15 agosto 1942
Il Montecristo disincaglia la motosilurante MS 16, arenatasi sulla spiaggia tunisina di Ras el Mir durante la battaglia di Mezzo Agosto.
18 agosto 1942
Il Montecristo salpa da Pantelleria in mattinata per prendere a rimorchio la motonave Rosolino Pilo, immobilizzata il pomeriggio precedente a circa 50 miglia per 190° dall’isola da un attacco di aerosiluranti durante la navigazione da Trapani a Tripoli, e rimasta alla deriva dopo che uno dei due cacciatorpediniere di scorta, il Gioberti, ha dovuto lasciare la scorta in seguito ai danni ed alle perdite subite nell’attacco aereo e l’altro, il Maestrale, si è allontanato andando in cerca di una (inesistente) nave da guerra nemica che ha creduto di aver avvistato in lontananza.
Il rimorchiatore, però, non trova più nessuna nave da rimorchiare: durante la notte la Pilo è stata infatti affondata dal sommergibile britannico United, a 29 miglia per 302° da Lampione. Insieme ai cacciatorpediniere Maestrale e Lanzerotto Malocello, usciti da Trapani, il Montecristo provvede alla ricerca ed al salvataggio dei naufraghi (tutto il personale imbarcato sulla Pilo, ad eccezione di un marittimo civile morto nell'attacco, viene tratto in salvo).
 
Il Montecristo nel 1936 (da www.graptolite.net)

Collisione
 
L’oscura ma laboriosa vita del piccolo Montecristo finì improvvisamente per un banale incidente. La sera del 2 dicembre 1942, data funesta nella storia della Marina italiana, il rimorchiatore salpò da Messina di scorta alla cisterna militare Cocito, ma all’altezza di Capo Peloro la rotta delle due navi s'incrociò con quella di un piccolo convoglio in navigazione da Taranto verso la Tunisia: lo formavano la motonave tedesca Ankara ed il cacciatorpediniere Alpino. Nell'oscurità, l'Alpino non vide in tempo il Montecristo ed alle 19.52 lo speronò all’altezza di Villa San Giovanni, provocandone il rapido affondamento nello stretto di Messina, intorno alle otto di sera.
 
A recuperare i naufraghi del rimorchiatore fu lo stesso Alpino, che diresse poi per Messina, dove entrò alle tre di notte del 3 dicembre. L'Alpino rimase poi ai lavori a Taranto fino a fine gennaio 1943.
 
Morirono nell'affondamento:
 
Gaetano Capostagno, marinaio fuochista, 21 anni, da Riesi
Pietro Amodio, marinaio fuochista, 21 anni, da Monopoli
Pantaleo Marchese, marinaio, 21 anni, da Bisceglie
Giuseppe Mauri, marinaio fuochista, 22 anni, da San Dorligo della Valle
Alfredo Moracci, sottocapo fuochista, 24 anni, da Savona
Matteo Zanghi, capo nocchiere di prima classe, 43 anni, da Messina
 
Il Montecristo nel Jane's Fighting Ships

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