mercoledì 24 agosto 2022

V 293 Pozzallo

Il Pozzallo, a sinistra, ormeggiato ad Olbia in una fotografia risalente probabilmente agli anni Trenta (da www.naviearmatori.net, utente portoceraso)

Vedetta foranea, già motoveliero da carico (brigantino) di 127 tsl, iscritto con matricola 153 al Compartimento Marittimo di Savona. Era stato costruito nel 1897, originariamente come veliero “puro” e con il nome di Leopolda, a Viareggio dal maestro d’ascia Fortunato Celli, per l’armatore livornese C. Cargiolli; successivamente era passato a Pia Mazzitelli di Porto Santo Stefano e poi, negli anni Trenta, a Silverio Piro di Tempio Pausania, che l’aveva ribattezzato Pozzallo. Suo ultimo proprietario del tempo di pace fu Luigi Martines di Brindisi (altra fonte parla della Società Luigi Martinesi di Brindisi), che nel 1941 lo motorizzò prima di venderlo a Giuseppe Musso di Savona.
 
Il 9 dicembre 1941 il Pozzallo venne requisito ad Olbia dalla Regia Marina, venendo iscritto con sigla V 293 nel ruolo del naviglio ausiliario dello Stato ed impiegato nella vigilanza foranea. Era appunto in servizio di vigilanza al largo della costa del Lazio quando il 17 luglio 1943, alle 18.45, venne attaccato dal sommergibile britannico Torbay (tenente di vascello Robert Julian Clutterbuck) a cinque miglia per 270° da Torre Chiaruccia, non lontano da Civitavecchia.
Partito da Algeri sei giorni prima per la sua diciassettesima missione di guerra, con l’ordine di pattugliare le acque di Civitavecchia (doveva sostituire il sommergibile olandese Dolfijn in uno sbarramento nel Mar Tirreno che formava insieme ai sommergibili Sibyl, Simoom, Saracen e Trespasser), il Torbay aveva raggiunto il settore assegnato quello stesso 17 luglio, ed il Pozzallo fu la sua prima vittima in quella missione. Emerso alle 18.38 a nove miglia per 250° da Capo Linaro (per altra fonte, cinque miglia ad ovest di Civitavecchia), il sommergibile britannico aprì il fuoco contro il motoveliero con il cannone di coperta, sparando 44 colpi prima di immergersi in seguito all’apertura del fuoco da parte delle batterie costiere. Clutterbuck osservò poi il Pozzallo affondare attraverso il periscopio, prima di annotare nel giornale di bordo uno scarno epitaffio: "1838 hours - Surfaced in position bearing 250° Cape Linaro 9 nautical miles and sank schooner with gunfire. 44 rounds were required. Torbay was fired upon by shore batteries so she dived. The schooner was seen to sink through the periscope".
 
Dell’equipaggio di sedici uomini, due risultarono dispersi. Dall’Albo dei caduti e dispersi della Marina Militare nella seconda guerra mondiale, dovrebbe essersi trattato del secondo capo nocchiere Salvatore Aste, 56 anni, da Carloforte, e del marinaio Gregorio Fioretto, 31 anni, da Castellammare di Stabia (unici militari della Regia Marina dispersi il 17 luglio 1943 nel Mediterraneo centrale a bordo di una nave mercantile requisita: ed il Pozzallo fu l’unica nave mercantile affondata in tale data).
 
 
Il Pozzallo su Naviearmatori
L’HMS Torbay su Uboat.net

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