Il Giovanni Bausan (g.c. Marcello Risolo, via Giorgio Parodi e www.naviearmatori.net) |
Sommergibile di media
crociera della classe Pisani (dislocamento di 880 tonnellate in superficie
e 1058 in immersione). Durante il suo brevissimo periodo di servizio
attivo nella seconda guerra mondiale (poco più di un mese) svolse 3 missioni
offensive/esplorative e 5 di trasferimento, percorrendo complessivamente 2593
miglia in superficie e 198 in immersione. Dal gennaio all’ottobre 1941 effettuò
poi 90 uscite addestrative in Alto Adriatico per la Scuola Sommergibili di
Pola.
Breve e parziale cronologia.
20 gennaio 1926
Impostazione presso
il Cantiere Navale Triestino di Monfalcone (numero di costruzione 152).
Durante la
costruzione, il Bausan viene visitato
dal progettista russo Boris Mikhailovich Malinin (autore dei progetti della
maggior parte delle classi di sommergibili sovietiche del periodo
interbellico), facente parte di una delegazione sovietica, che incorporerà le
informazioni tratte da questa visita nel progetto dei nuovi sommergibili della
classe Dekabrist, costruiti per la Marina sovietica tra il 1927 ed il 1929.
24 marzo 1928
Varo presso il
Cantiere Navale Triestino di Monfalcone.
Posto alle dipendenze
del Comando Marina di Pola, rimane a Monfalcone per l’allestimento e collaudo,
presso il cantiere costruttore.
Il varo del Bausan (da “Gli squali dell’Adriatico. Monfalcone e i suoi sommergibili nella storia navale italiana” di Alessandro Turrini, Vittorelli Edizioni, 1999, via www.betasom.it) |
Subito dopo il varo (g.c. STORIA militare) |
In allestimento presso il cantiere di Monfalcone (da “I sommergibili di Monfalcone” di Alessandro Turrini, sulla “Rivista Marittima” n. 11 – novembre 1998, via Marcello Risolo e www.naviearmatori.net) |
Il Bausan (forse) e due gemelli a Monfalcone nell’inverno del 1928, durante il periodo delle prove di collaudo (da “I sommergibili italiani tra le due guerre mondiali” di Alessandro Turrini, via www.betasom.it) |
Marzo 1929
Durante le prove, il Bausan raggiunge la profondità di
collaudo 105 metri.
15 settembre 1929
Entrata in servizio. Per via dei seri problemi di stabilità trasversale
presto emersi, tutte le unità della classe devono essere modificate con
l'applicazione di controcarene laterali al livello del galleggiamento, il che
va però a ridurne le prestazioni complessive (riduzione della velocità in
superficie di due nodi, e di quella in immersione di un nodo). Altri problemi
riguardano i motori diesel, che daranno noie per tutta la vita operativa dei
sommergibili.
Assegnato con i
gemelli (Vettor Pisani, Marcantonio Colonna e Des Geneys) alla V Squadriglia
Sommergibili di Media Crociera, avente base a Napoli, con la quale ultima le prove
ed inizia l’addestramento.
Fra gli ufficiali
assegnati al primo equipaggio del Bausan
c’è l’allora guardiamarina Carlo Fecia di Cossato, futuro asso della battaglia
dell’Atlantico: fresco d’accademia, per lui il Bausan è il primo imbarco. Durante il suo servizio, Fecia di
Cossato non manca di rilevare i molteplici problemi che affliggono i
sommergibili classe Pisani, suggerendo soluzioni operative per mitigarli.
4 novembre 1929
Riceve a Gaeta (città
natale dell’ufficiale eponimo) la bandiera di combattimento, donata dalla
città.
1930
È comandante del Bausan il capitano di corvetta Giovanni
Marabotto.
Settembre 1930
Svolge, insieme ai
gemelli, una lunga crociera addestrativa in acque metropolitane e nel
Mediterraneo orientale, facendo scalo in diversi porti italiani ed anche greci (come
Volo e Salonicco) oltre che nel Dodecaneso.
Il Bausan nel 1930 (g.c. STORIA militare) |
2-3 maggio 1932
Durante la notte tra
il 2 ed il 3 maggio, nel corso di una crociera d’addestramento, il Bausan s’incaglia nelle Isole della Marmorata,
vicino a Punta Falcone (Sardegna, Bocche di Bonifacio), riuscendo tuttavia a
disincagliarsi senza assistenza da parte di altre unità, alle 4.36 del 3 maggio.
1935
Bausan e gemelli vengono trasferiti a La Spezia, in una squadriglia
facente parte del I Gruppo Sommergibili.
1935 ca.
Il Bausan, immerso nel Golfo di La Spezia,
viene usato per una prova di fuoriuscita da sommergibile immerso attraverso una
camera stagna ed un tubo lanciasiluri, nell’ambito delle prime prove per quelli
che diventeranno i Siluri a Lenta Corsa (SLC), inventati dai capitani del Genio
Navale e delle Armi Navali Teseo Tesei ed Elios Toschi. L’idea è che
l’operatore destinato a pilotare l’SLC esca dal sommergibile immerso attraverso
il tubo lanciasiluri, per raggiungere il mezzo da pilotare. Le prove vengono
svolte nella massima segretezza.
Secondo una fonte
(non verificata), il Bausan sarebbe
stato successivamente scelto anche per un ipotetico piano di attacco contro la
base di Alessandria d’Egitto (maggio 1940) utilizzando proprio gli “uomini
rana”: il piano avrebbe previsto di impiegare l’ormai vecchio e “spendibile” Bausan per portare fino all’imboccatura
del porto egiziano un gruppo di sommozzatori armati di forbici ad aria
compressa, con le quali si sarebbero aperti un varco attraverso le ostruzioni
dell’ingresso del porto, per poi penetrarvi ed attaccare le unità britanniche
ivi ormeggiate. Il piano sarebbe stato però abbandonato perché ritenuto troppo
disperato e perché avrebbe indotto i britannici a rafforzare le difese portuali
di Alessandria, così compromettendo i successivi e meglio pianificati attacchi
a mezzo degli SLC, che sarebbero stati pronti all’azione prima della fine
dell’estate 1940.
1936
Dislocato a Lero,
assegnato alla II Squadriglia Sommergibili del VI Grupsom.
22 gennaio 1937
Il Bausan (capitano di corvetta Giovanni Onnis)
salpa da Cagliari per effettuare una missione clandestina a supporto delle
forze franchiste, durante la guerra civile spagnola. La zona assegnata è al
largo di Cabo de Gata (Andalusia, vicino ad Almería).
28 gennaio 1937
Prima ancora di aver
potuto raggiungere la zona assegnata per la missione, il Bausan è costretto a rientrare a Cagliari a causa di un’avaria,
senza aver incontrato alcuna nave nemica.
1938
Bausan e gemelli vengono trasferiti a Messina, formando la III
Squadriglia Sommergibili (III Gruppo Sommergibili).
5 maggio 1938
Il Bausan prende parte alla rivista
navale "H" organizzata nel Golfo di Napoli per la visita in Italia di
Adolf Hitler. Partecipa alla rivista la maggior parte della flotta italiana: le
corazzate Cesare e Cavour, i 7 incrociatori pesanti della I
e III Divisione, gli 11 incrociatori leggeri della II, IV, VII e VIII
Divisione, 7 "esploratori leggeri" classe Navigatori, 18
cacciatorpediniere (le Squadriglie VII, VIII, IX e X, più il Borea e lo Zeffiro), 30 torpediniere (le Squadriglie
IX, X, XI e XII, più le vecchie Audace, Castelfidardo, Curtatone, Francesco
Stocco, Nicola Fabrizi e Giuseppe La Masa ed i quattro
"avvisi scorta" della classe Orsa), ben 85 sommergibili della Squadra
Sommergibili al comando dell’ammiraglio Antonio Legnani, e 24 MAS (Squadriglie
IV, V, VIII, IX, X e XI), nonché le navi scuola Cristoforo Colombo ed Amerigo
Vespucci, il panfilo di Benito Mussolini, l’Aurora, la nave reale Savoia e
la nave bersaglio San Marco.
La Squadra
Sommergibili è protagonista di uno dei momenti più spettacolari della parata,
nella quale gli 85 battelli effettuano una serie di manovre sincronizzate:
dapprima, disposti su due colonne, alle 13.15 passano contromarcia tra le due
squadre navali che procedono su rotte parallele; poi, terminato il
defilamento, alle 13.25 tutti i sommergibili effettuano un’immersione
simultanea di massa, procedono per un breve tratto in immersione e poi emergono
simultaneamente ed eseguono una salva di undici colpi con i rispettivi cannoni.
Un’altra immagine del Bausan (da www.u-historia.com) |
10 giugno 1940
All’entrata in guerra
dell’Italia, il Bausan appartiene
alla XXXI Squadriglia Sommergibili (III Grupsom di Messina), assieme ai
gemelli Vettor Pisani, Des Geneys e Marcantonio Colonna. Essendo relativamente anziano (oltre dieci
anni di vita operativa) e di caratteristiche mediocri fin dalla costruzione, verrà
ben presto escluso dall’attività offensiva “di prima linea”.
Subito dopo la
dichiarazione di guerra (per altra fonte, invece, in dal 9 giugno, prima ancora
della dichiarazione di guerra), il Bausan
(capitano di corvetta Francesco Murzi) viene inviato in agguato al largo di
Malta.
13 giugno 1940
Verso le sette del
mattino, a tre miglia per 090° da Capo Santa Croce, il Bausan, diretto ad Augusta di ritorno dalla sua prima missione di
guerra, avvista un siluro che viene evitato con fulminea manovra, passando a
soli dieci metri a proravia del sommergibile.
È possibile che il
siluro sia stato lanciato dal sommergibile britannico Grampus (capitano di corvetta Charles Alexander Rowe), che in
quelle ore si trova appunto al largo di Augusta, dove alcune ore più tardi
poserà un campo minato. Il Grampus
non ha però comunicato per radio di aver effettuato attacchi con i siluri, e
non farà mai ritorno dalla sua missione, venendo affondato senza sopravvissuti,
il 16 giugno, dalle torpediniere italiane Circe,
Polluce, Calliope e Clio, pertanto
non è possibile avere conferma o smentita sul fatto che questi fosse l’autore
dell’attacco, anche se appare probabile. Non è comunque impossibile, come
accaduto in un’infinità di occasioni presso tutte le Marine, che l’equipaggio
del Bausan abbia scambiato per una
scia di siluro qualcosa che non lo era (per esempio, una focena).
20-24 giugno 1940
Mandato in missione
al largo di Capo Krio per pattugliare il Canale di Cerigotto, deve interrompere
la missione e tornare in porto a causa di un grave guasto ai timoni orizzontali
prodieri.
14-21 luglio 1940
Inviato in agguato nel
Canale di Sicilia, tra Pantelleria e Capo Bon, viene nuovamente colpito da una
grave avaria, stavolta ai motori elettrici di propulsione, e deve nuovamente
interrompere la missione e tornare alla base.
Agosto 1940
Il Bausan viene avviato ai lavori a Fiume,
dove passerà qualche mese. Durante questo periodo (settembre-ottobre 1940), il
comandante Murzi viene scelto per essere imbarcato su un sommergibile tedesco,
l’U 37, per partecipare ad una sua missione in Atlantico ed osservare
così le tattiche in uso presso la Marina tedesca. Al termine di questo
incarico, Murzi torna a comandare il Bausan.
In seguito al
susseguirsi di avarie nell’estate 1940, intanto, viene concluso che il Bausan sia ormai un battello scarsamente
efficiente, troppo anziano, usurato ed inaffidabile per poterlo ulteriormente
impiegare in attività bellica; il sommergibile viene dunque assegnato alla
Scuola Sommergibili di Pola per essere impiegato nell’addestramento.
1° gennaio-8 ottobre 1941
Compie un totale di
90 uscite in Alto Adriatico per addestramento dei nuovi sommergibilisti, alle
dipendenze della Scuola Sommergibili di Pola. (Per altra fonte, sarebbe stato
assegnato alla Scuola Sommergibili solo nel febbraio 1941).
L’intensa attività
addestrativa svolta per conto della Scuola Sommergibili erode ulteriormente la
già ridotta efficienza del Bausan,
che entro la fine dell’anno viene ritenuto ormai non più idoneo nemmeno per
questo genere di servizio.
Novembre 1941
Secondo una fonte, il
Bausan sarebbe stato posto in disarmo
a Pola in questo mese, mentre diverse altre (la maggior parte) indicano il
disarmo come avvenuto il 18 maggio 1942. Il suo cannone da 102/35 mm viene
sbarcato e destinato, insieme a quelli prelevati dai gemelli Colonna e Des Geneys, ad armare la motonave Himalaya, in corso di trasformazione a Bordeaux in nave appoggio
per i sommergibili italiani di Betasom, operanti nell’Atlantico; la
trasformazione dell’Himalaya non
verrà, comunque, mai portata a termine.
Il Bausan durante la seconda guerra mondiale, con colorazione mimetica (da www.u-historia.com) |
18 maggio 1942
Fonti diverse
indicano in questa data il disarmo del Bausan
(che secondo altre fonti risulterebbe già avvenuto nel novembre precedente; "Navi
militari perdute" dell’USMM lo dà come passato in disarmo il 18 maggio
1942) o la sua radiazione (che però risulterebbe essere formalmente avvenuta
solo il 18 ottobre 1946). Altre fonti indicano la data del 16 aprile, anziché
del 16 maggio.
Nel corso dello
stesso anno il Bausan viene trasformato
in bettolina trasporto combustibili, ormeggiato a Fiume, con la nuova
denominazione di G.R. 251 ("GR"
significa appunto Galleggiante Rifornimento, un tipo d’imbarcazione iscritto al
Registro dei Galleggianti, nel quale rientrano bettoline portuali e cisterne
galleggianti usate per il rifornimento di carburante nei porti). Termina così
la sua vita operativa: passerà il resto del conflitto in veste di deposito
galleggiante di carburante.
La fine
Secondo fonti vaghe e
di incerta affidabilità, l’ex Bausan
sarebbe stato autoaffondato a Pola il 9 settembre 1943, in seguito all’annuncio
dell’armistizio, mentre secondo altre sarebbe sopravvissuto al conflitto e
sarebbe stato demolito nel dopoguerra dopo la sua formale radiazione, avvenuta
il 18 ottobre 1946.
In realtà, entrambe
le versioni sono sbagliate.
Il periodo finale
della vita del Bausan, come per altri
sommergibili disarmati e ridotti a bettoline, è piuttosto oscuro. Al 1° marzo
1943 il G.R. 251 (talvolta menzionato
nei documenti anche come GR. 241 o GRS. 241) risultava trovarsi a Brindisi;
qui si trovava ancora, probabilmente, alla data dell’armistizio, rimanendo
dunque in territorio controllato dagli Alleati.
Nella primavera del
1944 i britannici decisero che l’ex Bausan
sarebbe stato un ottimo bersaglio per delle esercitazioni notturne di
bombardamento da parte di bombardieri della RAF muniti di radar; il 9 giugno
1944, pertanto, il sommergibile-bettolina venne rimorchiato fino ad un punto al
largo di Barletta, dove fu ancorato, ed utilizzato come bersaglio dagli aerei
britannici, fino ad essere affondato.
Si concluse così, violentemente
ma senza clamore né vittime, la quindicennale carriera del Giovanni Bausan. Del suo affondamento non rimane traccia che in
qualche documento britannico, semisepolto negli archivi; l’esistenza del suo
relitto al largo di Barletta venne presto dimenticata, tanto che quando nell’agosto
1999 il relitto di un sommergibile sconosciuto, già noto da tempo ai pescatori
locali che vi perdevano le loro reti (rimaste impigliate nelle sue sporgenze),
è stato individuato una decina di miglia a nord di Barletta da alcuni subacquei
di Bisceglie (tra cui Ennio Padalino), in posizione 41°29’ N e 16°16’ E, questo
è stato erroneamente identificato come il Regent,
battello britannico scomparso in Adriatico con tutto l’equipaggio nell’aprile
1943. L’identificazione era stata accettata persino dalle autorità britanniche,
che avevano dichiarato il relitto tomba di guerra.
Nel giugno 2020, una
serie di immersioni da parte di un gruppo di subacquei composto da Fabio
Bisciotti, Alessandro Aulicino, Michele Favaron, Stefania Bellesso, Ruggero
Nanula, Pietro Amoruso e Pasquale Bailon ha permesso di risalire alla vera identità
del relitto di Barletta: non si tratta del Regent,
bensì del Giovanni Bausan.
Il relitto giace a
profondità compresa tra i 28 ed i 37 metri, privo del cannone di coperta ed in
pessime condizioni; sepolto per metà nella fanghiglia del fondale, risulta
difficilmente riconoscibile. Sono visibili sullo scafo diversi squarci ed altri
danni, causati dalle bombe sganciate dagli aerei Alleati durante le esercitazioni,
mentre a prua sono riconoscibili due boccaporti.
Mio padre imbarcato su questo battello per tutto il periodo bellico, ne conservava un ottimo ricordo al di là di tutti i limiti, comuni del resto a tutti i sommergibili italiani di quel tempo.
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