venerdì 17 ottobre 2014

V 73 Esperia



L’Esperia (g.c. Mauro Millefiorini)

Motoveliero da carico (nave goletta) da 384,82 tsl, appartenente all’armatore zaratino Girolamo (o Giorgio) Luxardo, matricola 30 al Compartimento Marittimo di Zara.

Breve e parziale cronologia.

1925
Costruito da F. & G. Terrizzano di Imperia, come nave goletta in legno – nonché veliero “puro” sprovvisto di motore – da 401 tsl e 347 tsn, lunga 39,5 metri, larga 8,75 m e pescante 4,75 m.
Appartenente a F. Terrizzano di Imperia.
1939
Acquistato da Nicolò Luxardo di Neresine (I. N. A.) e poi da Giorgio o Girolamo Luxardo di Zara, in società con altri armatori zaratini e neresinotti quali Matteo Nesi. È socio armatore (caratista) anche “paron” Rico Nesi, di Neresine, “vecchio” lupo di mare che di fatto si occupa della nave. L’Esperia viene portato ad Ancona, dove viene installato un motore, rendendolo così un motoveliero.
Dicembre 1939
Coinvolto in un incidente nel porto di Sebenico, durante la navigazione da Zara a Gallipoli.
7 giugno 1940
Requisito dalla Regia Marina ed iscritto nel ruolo del naviglio ausiliario dello Stato come vedetta foranea, con sigla V 73. Al comando di Rico Nesi, viene inviato a Taranto, dove viene adibito alla vigilanza antisommergibile.
24 ottobre 1940
Derequisito e radiato dal ruolo del naviglio ausiliario dello Stato.
Sarà comunque ancora a Taranto nella notte tra l’11 ed il 12 novembre 1940, la “notte di Taranto” nella quale un attacco di aerosiluranti britannici, decollati dalla portaerei Illustrious, affonderà la corazzata Conte di Cavour e danneggerà gravemente le corazzate Littorio e Duilio. L’Esperia non viene comunque colpito.
6 dicembre 1940
Nuovamente requisito.
4 giugno 1941
Nuovamente iscritto (alle ore 00.00) nel ruolo del naviglio ausiliario dello Stato, come nave oneraria (per altra fonte di nuovo come vedetta foranea V 73). Invece della vigilanza foranea, l’Esperia viene assegnato al servizio del cabotaggio libico, trasportando i rifornimenti dai porti principali, dove questi giungono con i convogli, ai porticcioli minori più vicini alla prima linea, ma non attrezzati per ospitare navi di grandi dimensioni.

L’affondamento

Alle 9.30 del mattino del 28 ottobre 1941 l’Esperia, mentre procedeva da Bengasi a Derna, venne avvistato dal sommergibile britannico Thrasher (al comando del tenente di vascello Hugh Stirling Mackenzie) in posizione 32°19’ N e 20°10’ E, al largo di Sidi Sueicher. Il Thrasher, che era immerso, alle 9.41 lanciò un siluro, che mancò il bersaglio ma passò abbastanza vicino da allarmare l’equipaggio del motoveliero, che iniziò ad abbandonare la nave.
Alle 10.10 il sommergibile emerse ed aprì il fuoco con il cannone, mettendo a segno nove colpi, dopo di che s’immerse nuovamente alle 10.16.
L’Esperia affondò alle 10.36, nel punto 32°20’ N e 20°10’ E, a nordest di Bengasi. L’intero equipaggio, senza perdite, si mise in salvo su una scialuppa.

L’affondamento dell’Esperia nel giornale di bordo del Thrasher (da Uboat.net):

0556 hours - Dived in position 32°27'N, 20°08'E.
0930 hours - While Thrasher was in position 32°19'N, 20°10'E sighted and commenced an attack on a three misted schooner of about 800 tons.
0941 hours - Fired one torpedo that missed. The torpedo must have passed very close as the crew started to abandon ship.
1010 hours - Surfaced and sank the schooner with 9 rounds of gunfire in position 32°20'N, 20°10'E.
1016 hours – Dived.
1036 hours - The schooner was observed to sink. Later a Crotone class minelayer and a Spica class torpedo boat were seen searching the area.
1900 hours - Surfaced in position 32°24'5"N, 20°08'E and proceeded to intercept a convoy that was signalled.”


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