Il Bari era un rimorchiatore di
120,15 tsl, lungo 26,38 metri, largo 5,45 e pescante 3,01, propulso
da una macchina a vapore della potenza di 290 CV; di proprietà del
Ministero dei Lavori Pubblici, era iscritto con matricola 1933 al
Compartimento Marittimo di Napoli.
Costruito nel 1916 come Bari dai Cantieri e Officine Savoia di Cornigliano Ligure (la sua stazza lorda era originariamente di 107 tsl), cambiò il nome in Mercurio nel 1921, quando passò al Lloyd Mediterraneo; poco dopo fu acquistato dalla Società Anonima Calcare, Calce e Industrie Affini di Napoli e cambiò brevemente nome in Herbert, ma tornò a chiamarsi Mercurio nel 1923 (nominativo di chiamata radio NYRA, porto di registrazione Napoli), pur senza cambiare proprietario. Passato al Ministero dei Lavori Pubblici nel 1927, dal 1934 riassunse il suo originario nome di Bari.
Fu requisito a Tripoli dalla Regia Marina il 14 luglio 1941 ed iscritto dalle otto dello stesso giorno, con sigla F 38, nel ruolo del naviglio ausiliario dello Stato, categoria naviglio da crociera, per essere adibito alla vigilanza foranea.
Alle 17.15 del 2 ottobre 1941 il Bari affondò nel porto di Tripoli in seguito ad un’esplosione subacquea: probabilmente una mina magnetica lanciata durante un’incursione aerea sulla città e sul porto svoltasi la notte precedente, dalle 21.32 del 1o ottobre alle 00.15 del 2.
Persero la vita:
Orazio Celano, sottocapo fuochista, 27
anni, da Catania
Gaspare Clemenza, marinaio, 21 anni,
da Mazara del Vallo
Felice Di Somma, sottocapo fuochista,
34 anni, da Torre del Greco
Aniello Lettieri, marinaio nocchiere,
33 anni, da Torre del Greco
Francesco Menconi, marinaio, 28 anni,
da Carrara
Salvatore Messina, secondo capo
meccanico, 33 anni, da Catania
Raimondo Miele, capo nocchiere di
seconda classe, 48 anni, da Torre del Greco
Pantaleo Tatulli, marinaio fuochista,
34 anni, da Molfetta
Secondo notizie non verificabili il Bari sarebbe stato recuperato e ricostruito nel 1947, ricevendo una “nuova” macchina a vapore (costruita a Greenock nel 1908, forse recuperata da un altro relitto), e sarebbe stato ancora in attività nel 1992, quando sarebbe stato rimotorizzato con un motore diesel Caterpillar.
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