venerdì 20 ottobre 2023

Costanza

Il Costanza sotto l’originario nome di Algethi (da www.clydeships.co.uk)

Piroscafo da carico di 582,40 tsl, 240,47 tsn e 730 tpl, lungo 52,03 metri, largo 8,30 e pescante 3,16, con velocità di 9,5 nodi. Appartenente all’armatore Alfino e Figli di Catania, iscritto con matricola 174 al Compartimento Marittimo di Catania, nominativo di chiamata ILUX.
 
Breve e parziale cronologia.
 
28 dicembre 1901
Varato come Algethi (numero di costruzione 186) dai cantieri Ardrossan Dry Dock & Shipbuilding Company Ltd. di Ardrossan (Scozia).
Marzo 1902
Completato come Algethi per l’armatore R. H. Penney & Sons (per altra fonte Sidney R. Penney) di Brighton (o Shoreham). In gestione a Sidney R. Penney; porto di registrazione Shoreham (dal 17 marzo 1902), nominativo di chiamata THBV. La velocità originaria è di 12 nodi; stazza lorda e netta 548 tsl e 227 tsn.
In servizio tra i porti di Regno Unito (tra cui Shoreham), Francia, Belgio, Paesi Bassi, Germania e Danimarca.
30 dicembre 1902
In difficoltà al largo della costa inglese, l’Algethi riceve assistenza in serata da parte del battello di salvataggio di Mablethorpe.
Febbraio 1914
L’Algethi, in navigazione tra Goole ed il sud dell’Inghilterra, subisce seri danni a causa dello scoppio di una caldaia; viene portato all’incaglio presso Broomfleet.
1915
È comandante dell’Algethi il capitano John H. Carlile.
1922
Acquistato da Joseph Mordan di Londra/Parigi.
1922
Acquistato dalla London & South Western Railway Company di Southampton e ribattezzato Rina.
1923
Passa alla Southern Railway Company di Londra (o Southampton), nata dalla fusione della London & South Western con altre compagnie ferroviarie dell’Inghilterra meridionale.

L’Algethi, a sinistra, ormeggiato a Weymouth con sulla destra il motoveliero Olympia (John Leather Collection, Mersea Museum)

1926
Cambia proprietario tre volte nell’arco di un anno: dapprima viene acquistato dalla York Line Ltd. (in gestione a Richards, Longstaff & Co. Ltd. di Londra); poi viene rivenduto alla Striver Steamship Company Ltd. di Londra (in gestione a H. Harrison Ltd.); che a sua volta lo rivende all’armatore Giuseppe Dormio & C. (Giuseppe Dormio fu Vincenzo) di Monopoli (o Bari), il quale lo ribattezza Costanza (nominativo di chiamata NKBC) e lo iscrive con matricola 38 al Compartimento Marittimo di Bari.
1932
L’armatore cambia ragione sociale in Ditta Giuseppe Dormio, sempre con sede a Bari.
15 dicembre 1937
Il Costanza rimane vittima di un incidente durante la navigazione da Brindisi a Gallipoli.
15 settembre 1939
Requisito dalla Regia Marina ed iscritto nel ruolo del naviglio ausiliario dello Stato come nave scorta ausiliaria. Successivamente derequisito.
1940
Venduto ad A. Alfino & Figli di Catania, senza cambiare nome. Porto di registrazione Catania.
14 ottobre 1940
Requisito dalla Regia Marina ed iscritto nel ruolo del naviglio ausiliario dello Stato come nave scorta ausiliaria.
2 febbraio 1941
Il Costanza ed un altro piccolo piroscafo, il Bombardiere, salpano da Palermo alle sette del mattino per trasferirsi a Tripoli, scortati da una torpediniera di Marilibia.
4 febbraio 1941
Il piccolo convoglio giunge a Tripoli alle 23. Successivamente i due piroscafetti rientrano a Palermo.
10 febbraio 1941
Costanza, Bombardiere ed i motopescherecci Carluccio e Francesca Madre salpano da Palermo alle otto alla volta di Tripoli, con la scorta delle motovedette Cotugno e Cicconetti della Guardia di Finanza.
16 febbraio 1941
Il convoglio giunge a Tripoli a mezzogiorno.
24 febbraio 1941
Il Costanza lascia Tripoli a mezzogiorno per trasferirsi a Buerat el Hsun, navigando da solo e senza scorta.
3 marzo 1941
Arriva a Buerat nella notte.
12 marzo 1941
Il Costanza e la piccola motonave frigorifera Amba Alagi salpano da Tripoli per Buerat alle 15, scortati dalla torpediniera Castore. Le tre navicelle procedono a sei nodi lungo la costa, dalla quale non si allontanano mai più di due miglia.
14 marzo 1941
Durante la notte tra il 13 ed il 14 marzo, la Castore perde il contatto con Costanza ed Amba Alagi, ma le ritrova in mattinata.
Il piccolo convoglio giunge a Buerat alle 9.45; la Castore lascia le due navicelle all’imboccatura del porticciolo di Buerat, dopo di che rientra a Tripoli. (La cronologia contenuta in "La difesa del traffico con l’Africa Settentrionale dal 10 giugno 1940 al 30 settembre 1942" afferma che il convoglio sarebbe arrivato a Buerat alle 22 del 20 marzo, ma si tratta di un errore, come risulta dal rapporto di missione della Castore, consultato dal ricercatore canadese Platon Alexiades).
19 marzo 1941
Alle 7.15 il sommergibile britannico Truant (capitano di corvetta Hugh Alfred Vernon Haggard) si avvicina in immersione al porticciolo di Buerat per ricognizione ed avvista Costanza ed Amba Alagi, uniche navi presenti, che ritiene essere rispettivamente una piccola nave cisterna ed un piccolo piroscafo (l’identificazione del Costanza come una nave cisterna è dovuta alla sua configurazione con sovrastrutture e fumaiolo a poppa e blocco della plancia a centro nave, proprio come le navi cisterna ed a differenza della maggior parte delle navi da carico dell’epoca). Notando che la “nave cisterna” sembra bassa sull’acqua e perciò a pieno carico, verosimilmente di benzina, il comandante del Truant ritiene che valga la pena penetrare nel porticciolo, con il favore del buio, per affondarla. Il Truant si avvicina pertanto all’ancoraggio ed aspetta che venga sera, dopo di che, alle 19.44, emerge, alle 20.00 si avvicina ulteriormente all’ormeggio ed alle 20.25 lancia due siluri contro il Costanza. Entrambi i siluri, regolati per una profondità eccessiva, passano sotto lo scafo della nave senza esplodere: a questo punto Haggard si accorge che la nave è molto più alta sull’acqua di prima, scarica, probabilmente per aver scaricato il proprio carico nel pomeriggio.
Il Costanza vede le scie di due siluri passargli vicino ed esplodere contro la costa alle 20.30 (la notizia viene comunicata con un messaggio che viene intercettato e decifrato da “ULTRA”).
25 marzo 1941
In mattinata il Costanza lascia Buerat per fare ritorno a Tripoli, da solo e senza scorta. (Così risulta dal diario di Marina Tripoli, consultato da Platon Alexiades; "La difesa del traffico" afferma invece che la nave avrebbe lasciato Buerat il 20 marzo).
26 marzo 1941
Arriva a Tripoli alle 19.
29 marzo 1941
Salpa da Tripoli per Sirte alle 13.30, da solo e senza scorta.
4 aprile 1941
Arriva a Sirte alle 13.
9 aprile 1941
Lascia Sirte all’alba per tornare a Tripoli, sempre in navigazione isolata.
11 aprile 1941
Arriva a Tripoli alle 14.30.
20 aprile 1941
Salpa da Tripoli per Bengasi alle 8.30. Varie unità si alternano nella scorta lungo il tragitto.
22 aprile 1941
Arriva a Bengasi alle undici.
26 aprile 1941
Lascia Bengasi alle 17.30 per fare ritorno a Tripoli, scortato strada facendo da varie unità.
30 aprile 1941
Arriva a Tripoli alle 19.
1° giugno 1941
Salpa da Tripoli per Trapani (con scalo intermedio a Lampedusa) alle 5.30, in convoglio con un altro piccolo piroscafo, l’Arsia, con il rimorchiatore Costante Neri e la scorta della cannoniera Riccardo Grazioli Lante.
2 giugno 1941
Il convoglietto entra a Lampedusa alle 9.
Alle 18.25 il sommergibile britannico Unique (tenente di vascello Anthony Foster Collett) avvista un piccolo convoglio, che entra nel porto di Lampedusa poco meno di un’ora più tardi.
3 giugno 1941
L’Unique si avvicina in immersione al porticciolo per vedere la situazione, e nota che una delle navi, l’Arsia, si trova in posizione esposta, posto che non vi siano reti parasiluri a difesa dell’imboccatura del porticciolo. Alle 7.53 l’Unique lancia un siluro, che esplode contro la costa poco a poppavia dell’Arsia, ed alle 8.22 ne lancia un altro, che colpisce l’Arsia a poppa sollevando una grande colonna di acqua e rottami, seguita da fumo bianco. Spezzato in due e con la zona poppiera dilaniata, l’Arsia affonda di poppa sui bassifondali del porticciolo di Lampedusa, lasciando emergere la prua e le sovrastrutture ed ostruendo con il suo relitto l’imboccatura del porticciolo. Due membri dell’equipaggio del motopeschereccio Giuseppe Padre rimangono feriti dalle schegge dello scoppio; anche un altro piccolo piroscafo ormeggiato nei pressi dell’Arsia, l’Egusa, rimane danneggiato dall’esplosione, mentre il Costanza non subisce danni.
 
Il Costanza, sulla destra, ormeggiato nel Canale Corsini di Ravenna (g.c. Giuseppe Boato, via www.naviearmatori.net)

L’affondamento
 
Alle 6.30 del 23 agosto 1941 il Costanza lasciò Lampedusa per fare ritorno a Tripoli, navigando in convoglio con i piccoli motovelieri Annibale Bosco, Antonio Rosa e San Giuseppe I; come scrive la storia ufficiale dell’USMM: "un convoglietto come in guerra se ne organizzarono a centinaia, che randeggiava le secche delle Kerkennah e poi le coste della Tripolitania per sfuggire alla ricerca avversaria".
Poche ore dopo la partenza, alle 12.30, le quattro navicelle vennero attaccate da cinque bombardieri Bristol Blenheim decollati da Malta, che presero di mira il Costanza,che costituiva di gran lunga il bersaglio più “grande” del piccolo convoglio (la già citata storia dell’USMM commenta sulla scarsa “economia” dell’impiego di cinque bombardieri per affondare una nave così piccola). Colpito da bombe nei punti vitali, il piroscafetto affondò alle 14.20, circa 36 miglia a sudest di Lampedusa (per altra fonte, 40 miglia a sud dell’isola).
 
L’intero equipaggio del Costanza, composto da 27 uomini, sopravvisse all’affondamento della propria nave e venne recuperato dai motovelieri, che lo sbarcarono a Lampedusa prima di ripartire alla volta di Tripoli; ma la sorte aveva in serbo per i naufraghi uno scherzo crudele. Imbarcatisi una settimana dopo sul piroscafo passeggeri Egadi, che li doveva riportare sul continente, dieci uomini del Costanza trovarono la morte nel suo affondamento, avvenuto sempre al largo di Lampedusa ad opera di aerosiluranti britannici.
 
I loro nomi:
 
Giuseppe Arrighi, marinaio torpediniere Regia Marina, da Vicenza
Rosario Battaglia, sottocapo fuochista (civile militarizzato), da Catania
Francesco Costagliola, marinaio segnalatore Regia Marina, da Torre Annunziata
Teodoro Delli Santi, marinaio cannoniere Regia Marina, da Brindisi
Pasquale Febbraro, sottotenente del Genio Navale (civile militarizzato), da Procida
Ettore Ferranti, marinaio Regia Marina, da Gubbio
Santo Maniscalco, sottocapo fuochista (civile militarizzato), da Catania
Salvatore Marino, secondo capo meccanico (civile militarizzato), da Catania
Matteo Mirabella, sottocapo nocchiere (civile militarizzato), da Catania
Vincenzo Morgera, marinaio (civile militarizzato), da Casamicciola
  
Un’altra immagine della nave quando si chiamava Algethi (Coll. Charlie Hill, via www.clydeships.co.uk)


Libro registro del RINA del 1932
Lloyd’s Register of Shipping, 1927
Ships Built or Registered in Shoreham
Il Costanza su Wrecksite
L’Algethi su Clydeships

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