lunedì 8 aprile 2019

Giovanni Bausan

Il Giovanni Bausan (g.c. Marcello Risolo, via Giorgio Parodi e www.naviearmatori.net)

Sommergibile di media crociera della classe Pisani (dislocamento di 880 tonnellate in superficie e 1058 in immersione). Durante il suo brevissimo periodo di servizio attivo nella seconda guerra mondiale (poco più di un mese) svolse 3 missioni offensive/esplorative e 5 di trasferimento, percorrendo complessivamente 2593 miglia in superficie e 198 in immersione. Dal gennaio all’ottobre 1941 effettuò poi 90 uscite addestrative in Alto Adriatico per la Scuola Sommergibili di Pola.

Breve e parziale cronologia.

20 gennaio 1926
Impostazione presso il Cantiere Navale Triestino di Monfalcone (numero di costruzione 152).
Durante la costruzione, il Bausan viene visitato dal progettista russo Boris Mikhailovich Malinin (autore dei progetti della maggior parte delle classi di sommergibili sovietiche del periodo interbellico), facente parte di una delegazione sovietica, che incorporerà le informazioni tratte da questa visita nel progetto dei nuovi sommergibili della classe Dekabrist, costruiti per la Marina sovietica tra il 1927 ed il 1929.
24 marzo 1928
Varo presso il Cantiere Navale Triestino di Monfalcone.
Posto alle dipendenze del Comando Marina di Pola, rimane a Monfalcone per l’allestimento e collaudo, presso il cantiere costruttore.

Il varo del Bausan (da “Gli squali dell’Adriatico. Monfalcone e i suoi sommergibili nella storia navale italiana” di Alessandro Turrini, Vittorelli Edizioni, 1999, via www.betasom.it)
Subito dopo il varo (g.c. STORIA militare)
In allestimento presso il cantiere di Monfalcone (da “I sommergibili di Monfalcone” di Alessandro Turrini, sulla “Rivista Marittima” n. 11 – novembre 1998, via Marcello Risolo e www.naviearmatori.net)

Il Bausan (forse) e due gemelli a Monfalcone nell’inverno del 1928, durante il periodo delle prove di collaudo (da “I sommergibili italiani tra le due guerre mondiali” di Alessandro Turrini, via www.betasom.it)

Marzo 1929
Durante le prove, il Bausan raggiunge la profondità di collaudo 105 metri.
15 settembre 1929
Entrata in servizio. Per via dei seri problemi di stabilità trasversale presto emersi, tutte le unità della classe devono essere modificate con l'applicazione di controcarene laterali al livello del galleggiamento, il che va però a ridurne le prestazioni complessive (riduzione della velocità in superficie di due nodi, e di quella in immersione di un nodo). Altri problemi riguardano i motori diesel, che daranno noie per tutta la vita operativa dei sommergibili.
Assegnato con i gemelli (Vettor PisaniMarcantonio Colonna e Des Geneys) alla V Squadriglia Sommergibili di Media Crociera, avente base a Napoli, con la quale ultima le prove ed inizia l’addestramento.
Fra gli ufficiali assegnati al primo equipaggio del Bausan c’è l’allora guardiamarina Carlo Fecia di Cossato, futuro asso della battaglia dell’Atlantico: fresco d’accademia, per lui il Bausan è il primo imbarco. Durante il suo servizio, Fecia di Cossato non manca di rilevare i molteplici problemi che affliggono i sommergibili classe Pisani, suggerendo soluzioni operative per mitigarli.
4 novembre 1929
Riceve a Gaeta (città natale dell’ufficiale eponimo) la bandiera di combattimento, donata dalla città.
1930
È comandante del Bausan il capitano di corvetta Giovanni Marabotto.
Settembre 1930
Svolge, insieme ai gemelli, una lunga crociera addestrativa in acque metropolitane e nel Mediterraneo orientale, facendo scalo in diversi porti italiani ed anche greci (come Volo e Salonicco) oltre che nel Dodecaneso.


Il Bausan nel 1930 (g.c. STORIA militare)

2-3 maggio 1932
Durante la notte tra il 2 ed il 3 maggio, nel corso di una crociera d’addestramento, il Bausan s’incaglia nelle Isole della Marmorata, vicino a Punta Falcone (Sardegna, Bocche di Bonifacio), riuscendo tuttavia a disincagliarsi senza assistenza da parte di altre unità, alle 4.36 del 3 maggio.
1935
Bausan e gemelli vengono trasferiti a La Spezia, in una squadriglia facente parte del I Gruppo Sommergibili.
1935 ca.
Il Bausan, immerso nel Golfo di La Spezia, viene usato per una prova di fuoriuscita da sommergibile immerso attraverso una camera stagna ed un tubo lanciasiluri, nell’ambito delle prime prove per quelli che diventeranno i Siluri a Lenta Corsa (SLC), inventati dai capitani del Genio Navale e delle Armi Navali Teseo Tesei ed Elios Toschi. L’idea è che l’operatore destinato a pilotare l’SLC esca dal sommergibile immerso attraverso il tubo lanciasiluri, per raggiungere il mezzo da pilotare. Le prove vengono svolte nella massima segretezza.
Secondo una fonte (non verificata), il Bausan sarebbe stato successivamente scelto anche per un ipotetico piano di attacco contro la base di Alessandria d’Egitto (maggio 1940) utilizzando proprio gli “uomini rana”: il piano avrebbe previsto di impiegare l’ormai vecchio e “spendibile” Bausan per portare fino all’imboccatura del porto egiziano un gruppo di sommozzatori armati di forbici ad aria compressa, con le quali si sarebbero aperti un varco attraverso le ostruzioni dell’ingresso del porto, per poi penetrarvi ed attaccare le unità britanniche ivi ormeggiate. Il piano sarebbe stato però abbandonato perché ritenuto troppo disperato e perché avrebbe indotto i britannici a rafforzare le difese portuali di Alessandria, così compromettendo i successivi e meglio pianificati attacchi a mezzo degli SLC, che sarebbero stati pronti all’azione prima della fine dell’estate 1940.
1936
Dislocato a Lero, assegnato alla II Squadriglia Sommergibili del VI Grupsom.
22 gennaio 1937
Il Bausan (capitano di corvetta Giovanni Onnis) salpa da Cagliari per effettuare una missione clandestina a supporto delle forze franchiste, durante la guerra civile spagnola. La zona assegnata è al largo di Cabo de Gata (Andalusia, vicino ad Almería).
28 gennaio 1937
Prima ancora di aver potuto raggiungere la zona assegnata per la missione, il Bausan è costretto a rientrare a Cagliari a causa di un’avaria, senza aver incontrato alcuna nave nemica.
1938
Bausan e gemelli vengono trasferiti a Messina, formando la III Squadriglia Sommergibili (III Gruppo Sommergibili).
5 maggio 1938
Il Bausan prende parte alla rivista navale "H" organizzata nel Golfo di Napoli per la visita in Italia di Adolf Hitler. Partecipa alla rivista la maggior parte della flotta italiana: le corazzate Cesare e Cavour, i 7 incrociatori pesanti della I e III Divisione, gli 11 incrociatori leggeri della II, IV, VII e VIII Divisione, 7 "esploratori leggeri" classe Navigatori, 18 cacciatorpediniere (le Squadriglie VII, VIII, IX e X, più il Borea e lo Zeffiro), 30 torpediniere (le Squadriglie IX, X, XI e XII, più le vecchie AudaceCastelfidardoCurtatoneFrancesco StoccoNicola Fabrizi e Giuseppe La Masa ed i quattro "avvisi scorta" della classe Orsa), ben 85 sommergibili della Squadra Sommergibili al comando dell’ammiraglio Antonio Legnani, e 24 MAS (Squadriglie IV, V, VIII, IX, X e XI), nonché le navi scuola Cristoforo Colombo ed Amerigo Vespucci, il panfilo di Benito Mussolini, l’Aurora, la nave reale Savoia e la nave bersaglio San Marco.
La Squadra Sommergibili è protagonista di uno dei momenti più spettacolari della parata, nella quale gli 85 battelli effettuano una serie di manovre sincronizzate: dapprima, disposti su due colonne, alle 13.15 passano contromarcia tra le due squadre  navali che procedono su rotte parallele; poi, terminato il defilamento, alle 13.25 tutti i sommergibili effettuano un’immersione simultanea di massa, procedono per un breve tratto in immersione e poi emergono simultaneamente ed eseguono una salva di undici colpi con i rispettivi cannoni.


Un’altra immagine del Bausan (da www.u-historia.com)

10 giugno 1940
All’entrata in guerra dell’Italia, il Bausan appartiene alla XXXI Squadriglia Sommergibili (III Grupsom di Messina), assieme ai gemelli Vettor PisaniDes Geneys e Marcantonio Colonna. Essendo relativamente anziano (oltre dieci anni di vita operativa) e di caratteristiche mediocri fin dalla costruzione, verrà ben presto escluso dall’attività offensiva “di prima linea”.
Subito dopo la dichiarazione di guerra (per altra fonte, invece, in dal 9 giugno, prima ancora della dichiarazione di guerra), il Bausan (capitano di corvetta Francesco Murzi) viene inviato in agguato al largo di Malta.
13 giugno 1940
Verso le sette del mattino, a tre miglia per 090° da Capo Santa Croce, il Bausan, diretto ad Augusta di ritorno dalla sua prima missione di guerra, avvista un siluro che viene evitato con fulminea manovra, passando a soli dieci metri a proravia del sommergibile.
È possibile che il siluro sia stato lanciato dal sommergibile britannico Grampus (capitano di corvetta Charles Alexander Rowe), che in quelle ore si trova appunto al largo di Augusta, dove alcune ore più tardi poserà un campo minato. Il Grampus non ha però comunicato per radio di aver effettuato attacchi con i siluri, e non farà mai ritorno dalla sua missione, venendo affondato senza sopravvissuti, il 16 giugno, dalle torpediniere italiane Circe, Polluce, Calliope e Clio, pertanto non è possibile avere conferma o smentita sul fatto che questi fosse l’autore dell’attacco, anche se appare probabile. Non è comunque impossibile, come accaduto in un’infinità di occasioni presso tutte le Marine, che l’equipaggio del Bausan abbia scambiato per una scia di siluro qualcosa che non lo era (per esempio, una focena).
20-24 giugno 1940
Mandato in missione al largo di Capo Krio per pattugliare il Canale di Cerigotto, deve interrompere la missione e tornare in porto a causa di un grave guasto ai timoni orizzontali prodieri.
14-21 luglio 1940
Inviato in agguato nel Canale di Sicilia, tra Pantelleria e Capo Bon, viene nuovamente colpito da una grave avaria, stavolta ai motori elettrici di propulsione, e deve nuovamente interrompere la missione e tornare alla base.
Agosto 1940
Il Bausan viene avviato ai lavori a Fiume, dove passerà qualche mese. Durante questo periodo (settembre-ottobre 1940), il comandante Murzi viene scelto per essere imbarcato su un sommergibile tedesco, l’U 37, per partecipare ad una sua missione in Atlantico ed osservare così le tattiche in uso presso la Marina tedesca. Al termine di questo incarico, Murzi torna a comandare il Bausan.
In seguito al susseguirsi di avarie nell’estate 1940, intanto, viene concluso che il Bausan sia ormai un battello scarsamente efficiente, troppo anziano, usurato ed inaffidabile per poterlo ulteriormente impiegare in attività bellica; il sommergibile viene dunque assegnato alla Scuola Sommergibili di Pola per essere impiegato nell’addestramento.
1° gennaio-8 ottobre 1941
Compie un totale di 90 uscite in Alto Adriatico per addestramento dei nuovi sommergibilisti, alle dipendenze della Scuola Sommergibili di Pola. (Per altra fonte, sarebbe stato assegnato alla Scuola Sommergibili solo nel febbraio 1941).
L’intensa attività addestrativa svolta per conto della Scuola Sommergibili erode ulteriormente la già ridotta efficienza del Bausan, che entro la fine dell’anno viene ritenuto ormai non più idoneo nemmeno per questo genere di servizio.
Novembre 1941
Secondo una fonte, il Bausan sarebbe stato posto in disarmo a Pola in questo mese, mentre diverse altre (la maggior parte) indicano il disarmo come avvenuto il 18 maggio 1942. Il suo cannone da 102/35 mm viene sbarcato e destinato, insieme a quelli prelevati dai gemelli Colonna e Des Geneys, ad armare la motonave Himalaya, in corso di trasformazione a Bordeaux in nave appoggio per i sommergibili italiani di Betasom, operanti nell’Atlantico; la trasformazione dell’Himalaya non verrà, comunque, mai portata a termine.

Il Bausan durante la seconda guerra mondiale, con colorazione mimetica (da www.u-historia.com)

18 maggio 1942
Fonti diverse indicano in questa data il disarmo del Bausan (che secondo altre fonti risulterebbe già avvenuto nel novembre precedente; "Navi militari perdute" dell’USMM lo dà come passato in disarmo il 18 maggio 1942) o la sua radiazione (che però risulterebbe essere formalmente avvenuta solo il 18 ottobre 1946). Altre fonti indicano la data del 16 aprile, anziché del 16 maggio.
Nel corso dello stesso anno il Bausan viene trasformato in bettolina trasporto combustibili, ormeggiato a Fiume, con la nuova denominazione di G.R. 251 ("GR" significa appunto Galleggiante Rifornimento, un tipo d’imbarcazione iscritto al Registro dei Galleggianti, nel quale rientrano bettoline portuali e cisterne galleggianti usate per il rifornimento di carburante nei porti). Termina così la sua vita operativa: passerà il resto del conflitto in veste di deposito galleggiante di carburante.

La fine

Secondo fonti vaghe e di incerta affidabilità, l’ex Bausan sarebbe stato autoaffondato a Pola il 9 settembre 1943, in seguito all’annuncio dell’armistizio, mentre secondo altre sarebbe sopravvissuto al conflitto e sarebbe stato demolito nel dopoguerra dopo la sua formale radiazione, avvenuta il 18 ottobre 1946.
In realtà, entrambe le versioni sono sbagliate.
Il periodo finale della vita del Bausan, come per altri sommergibili disarmati e ridotti a bettoline, è piuttosto oscuro. Al 1° marzo 1943 il G.R. 251 (talvolta menzionato nei documenti anche come GR. 241 o GRS. 241) risultava trovarsi a Brindisi; qui si trovava ancora, probabilmente, alla data dell’armistizio, rimanendo dunque in territorio controllato dagli Alleati.
Nella primavera del 1944 i britannici decisero che l’ex Bausan sarebbe stato un ottimo bersaglio per delle esercitazioni notturne di bombardamento da parte di bombardieri della RAF muniti di radar; il 9 giugno 1944, pertanto, il sommergibile-bettolina venne rimorchiato fino ad un punto al largo di Barletta, dove fu ancorato, ed utilizzato come bersaglio dagli aerei britannici, fino ad essere affondato.

Si concluse così, violentemente ma senza clamore né vittime, la quindicennale carriera del Giovanni Bausan. Del suo affondamento non rimane traccia che in qualche documento britannico, semisepolto negli archivi; l’esistenza del suo relitto al largo di Barletta venne presto dimenticata, tanto che quando nell’agosto 1999 il relitto di un sommergibile sconosciuto, già noto da tempo ai pescatori locali che vi perdevano le loro reti (rimaste impigliate nelle sue sporgenze), è stato individuato una decina di miglia a nord di Barletta da alcuni subacquei di Bisceglie (tra cui Ennio Padalino), in posizione 41°29’ N e 16°16’ E, questo è stato erroneamente identificato come il Regent, battello britannico scomparso in Adriatico con tutto l’equipaggio nell’aprile 1943. L’identificazione era stata accettata persino dalle autorità britanniche, che avevano dichiarato il relitto tomba di guerra.

Nel giugno 2020, una serie di immersioni da parte di un gruppo di subacquei composto da Fabio Bisciotti, Alessandro Aulicino, Michele Favaron, Stefania Bellesso, Ruggero Nanula, Pietro Amoruso e Pasquale Bailon ha permesso di risalire alla vera identità del relitto di Barletta: non si tratta del Regent, bensì del Giovanni Bausan.

Il relitto giace a profondità compresa tra i 28 ed i 37 metri, privo del cannone di coperta ed in pessime condizioni; sepolto per metà nella fanghiglia del fondale, risulta difficilmente riconoscibile. Sono visibili sullo scafo diversi squarci ed altri danni, causati dalle bombe sganciate dagli aerei Alleati durante le esercitazioni, mentre a prua sono riconoscibili due boccaporti.
 
Un’altra immagine del Giovanni Bausan (dal sito del Museo della Cantieristica di Monfalcone)


1 commento:

  1. Mio padre imbarcato su questo battello per tutto il periodo bellico, ne conservava un ottimo ricordo al di là di tutti i limiti, comuni del resto a tutti i sommergibili italiani di quel tempo.

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