giovedì 20 giugno 2024

VAS 202

La VAS 202 poco dopo l’entrata in servizio (Coll. Franco Bargoni, tratta da “Unità veloci costiere italiane” dell’USMM)


Cacciasommergibili (Vedetta Anti Sommergibili, VAS) classe Baglietto 68 t, prima serie. Lungo 28 metri e largo 4,30, con un pescaggio di 1,35-1,80 m, dislocava 69,1 tonnellate e raggiungeva una velocità di 20,5 nodi ed un'autonomia di 300 miglia a 19 nodi e 1100 miglia a 12 nodi. L'armamento constava di due mitragliere da 20/65 mm, due mitragliatrici da 6,5 mm, due tubi lanciasiluri da 450 mm, due scaricabombe antisommergibili ed una torpedine da rimorchio; l'equipaggio era composto da 26 uomini.

Breve e parziale cronologia.

1942
Impostata presso i Cantieri Baglietto di Varazze.
2 aprile 1942
Varata presso i Cantieri Baglietto di Varazze.
25 aprile 1942
Completata presso i Cantieri Baglietto di Varazze.
1942
Dislocata a Napoli.
24 gennaio 1943
La VAS 202 e la gemella VAS 203 salpano da Pantelleria alle due di notte per scortare a Susa il piroscafo Volta, arrivato da Trapani tre giorni prima.
Volta e VAS arrivano a Susa alle 13.20 dello stesso giorno.
28 gennaio 1943
VAS 202 e VAS 203 ripartono da Susa alle 18.15 per scortare il Volta nel viaggio di ritorno.
29 gennaio 1943
Le due VAS lasciano il Volta a Pantelleria, dopo di che il piroscafo prosegue da solo, arrivando a Trapani alle 15.15.

La VAS 202, in primo piano, ormeggiata a Napoli con altre VAS nel 1942. Si notano alcune differenze tra le unità: la VAS 202, al pari della terza, quarta e quinta VAS della fila, ha plancia tondeggiante, mentre la seconda e le ultime due hanno plancia a spigoli vivi (da “Unità veloci costiere italiane” dell’Ufficio Storico della Marina Militare)


Bombe su Trapani

La vita della VAS 202 durò quasi esattamente un anno.
Il 6 aprile 1943 la piccola unità si trovava a Trapani, quando quella città venne sottoposta ad un bombardamento da parte di 18 o 20 quadrimotori Boeing B-17 "Flying Fortress" del 414th Bombardment Squadron, 97th Bomb Group della 12th USAAF, aventi come obiettivo la zona portuale. L'incursione ebbe inizio alle 15.13 e le "Fortezze Volanti" sganciarono in tutto 54 tonnellate di bombe, colpendo il porto, dove affondarono o danneggiarono numerose unità minori, ma anche il centro abitato, provocando ingenti danni (30.000 vani distrutti o danneggiati, pari a metà del totale, secondo fonti locali) e 207 vittime tra la popolazione civile, soprattutto nel rione popolare di San Pietro (detto del Casalicchio), abitato soprattutto da pescatori, marinai ed operai, che trovandosi tra il porto e la stazione ferroviaria risultò il più colpito, venendo quasi completamente distrutto. Oltre ad innumerevoli abitazioni furono gravemente danneggiati il Teatro Garibaldi, in Piazza Scarlatti (poi demolito nel dopoguerra), l'ex convento di San Rocco (sede del locale Archivio di Stato, che subì così una notevole perdita di documentazione) e la chiesa e l'oratorio di San Michele, quest'ultimo completamente distrutto. All'alto bilancio di vittime contribuì il ritardo con cui fu dato l'allarme aereo – le sirene suonarono mentre già iniziavano a cadere le bombe – ed il crollo del palazzo dell'Istituto Provinciale degli Artigianelli, che distrusse il sottostante rifugio antiaereo lasciando un solo sopravvissuto tra gli occupanti.

La
VAS 202 fu tra le vittime di questa incursione, venendo colpita da bombe ed affondata all'ormeggio verso le 15.15. Oltre ad essa vennero affondati i MAS 533 e 576, la motozattera MZ 779, la nave idrografica Cariddi, il rimorchiatore militare San Bartolomeo, le vedette foranee V 54 Giuseppe SurdoV 331 S. Vincenzo e V 332 Maria Rosa (tutti motovelieri requisiti), i dragamine ausiliari B 26 Santa Lucia B 556 Nuova Italia (entrambi motopescherecci requisiti), l'affondamine ausiliario M 11 Francesca (un altro motopeschereccio requisito), il motoveliero Madonna di Montenero e la piccola motobarca MB 11 della Guardia di Finanza. Furono danneggiati, tra gli altri, il piccolo piroscafo passeggeri Pantelleria, il dragamine ausiliario B 185 Il Nuovo Guerriero ed il motoveliero Maria del Carmine. Scampò fortunosamente alla strage il piccolo battello S. Francesco di Paola, in partenza per Favignana con una sessantina di passeggeri quando era iniziato il bombardamento: mentre tutt'attorno altre navi esplodevano e affondavano, riuscì a guadagnare l'uscita del porto ed a raggiungere la sua destinazione.

Pesanti furono anche le perdite tra il personale militare. Tra il personale della Regia Marina, a terra e sulle navi, si registrarono 18 morti e 32 dispersi; un imprecisato numero di soldati dell'Esercito trovò la morte nella Caserma Fardella, colpita in pieno dalle bombe, mentre due finanzieri rimasero uccisi e cinque feriti nella Caserma Sant'Anna, sede del Comando di Circolo della XIII Legione della Guardia di Finanza.
Anche due membri dell'equipaggio della VAS 202 furono tra le decine di vittime di quella funesta giornata: il sergente torpediniere Egidio Barale, di 21 anni, da Novara, ed il guardiamarina Annio Tardioli, di 23 anni, da Asti.

Il relitto della VAS 202, radiata ufficialmente dai quadri del naviglio militare il 21 gennaio 1947, venne recuperato e demolito nel corso del 1947.



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