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La VAS 223 poco dopo l’entrata in servizio (da www.marina.difesa.it) |
Cacciasommergibili
(Vedetta Anti Sommergibili, VAS) classe Baglietto 68 t, prima serie.
Lungo 28 metri e largo 4,30, con un pescaggio di 1,35-1,80 m,
dislocava 69,1 tonnellate e raggiungeva una velocità di 20,5 nodi ed
un'autonomia di 300 miglia a 19 nodi e 1100 miglia a 12 nodi.
L'armamento constava di due mitragliere da 20/65 mm, due
mitragliatrici da 6,5 mm, due tubi lanciasiluri da 450 mm, due
scaricabombe antisommergibili ed una torpedine da rimorchio;
l'equipaggio era composto da 26 uomini.
Breve e parziale cronologia.
1942
Impostata presso i Cantieri Soriente di Salerno.
20 settembre 1942
Varata presso i Cantieri Soriente di Salerno.
6 ottobre 1942
Completata presso i Cantieri Soriente di Salerno.
7 marzo 1943
La VAS 223 e la gemella VAS 219 salpano da Trapani alle 20.30 per scortare a Biserta la piccola motocisterna Labor, carica di 1195 tonnellate di benzina.
Alle 23 il piccolo convoglio viene avvistato da aerei nemici.
8 marzo 1943
Alle 12.30 hanno inizio pesanti attacchi aerei, che tuttavia non arrecano alcun danno alle tre piccole unità, che giungono a Biserta alle 18.
Epilogo
La fine della breve vita della VAS 223 coincise con quella della campagna di Tunisia, giunta agli sgoccioli ai primi di maggio del 1943. Con le truppe dell’Asse ormai circondate, soverchiate e costrette in un lembo di terra sempre più ristretto attorno alle piazzeforti di Tunisi e Biserta ed alla penisola di Capo Bon, le unità ancora in grado di prendere il mare salparono alla volta dell'Italia, per sottrarsi a cattura o distruzione certa; quelle non in grado di partire si autoaffondarono.
La VAS 223 cadeva più o meno a metà strada tra le due categorie: era stata seriamente danneggiata da un attacco aereo ed il suo scafo era di conseguenza piuttosto malridotto, ma si decise di tentare ugualmente di salvare la piccola unità, facendola partire alla volta di Cagliari insieme alle gemelle VAS 208 e VAS 220. Sulla data della partenza, e persino sul porto da cui i tre cacciasommergibili partirono, sembrano esistere delle discrepanze: il volume "La difesa del traffico con l'Africa Settentrionale dal 1o ottobre 1942 alla caduta della Tunisia" dell'Ufficio Storico della Marina Militare afferma che le tre VAS partirono da Tunisi il 7 maggio 1943, cioè il giorno stesso della caduta di quella città (come del resto anche di Biserta) in mano angloamericana; ma il volume "Navi militari perdute", anch'esso dell'USMM, riporta invece che le VAS partirono da Biserta, alle 19.20 del 5 maggio 1943, ed anche "Unità veloci costiere italiane" pure dell'USMM parla di Biserta e del 5 maggio.
Ad ogni modo, la VAS 223 non doveva fare molta strada: per le cattive condizioni dello scafo ed il mare grosso incontrato iniziò ad imbarcare acqua durante la traversata, fino a quando non ci si dovette arrendere all’evidenza dell’impossibilità di salvarla: affondò durante la notte tra il 5 ed il 6 maggio, ad ora «indeterminata» (secondo "Navi militari perdute"), in posizione 38°00' N e 10°20' E, nel canale tra la Sardegna e la Tunisia. Le altre due VAS ne recuperarono l’equipaggio, dopo di che proseguirono per Cagliari, dove giunsero senza altri inconvenienti.
Alcuni siti Internet affermano erroneamente che nel dopoguerra la VAS 223 sarebbe entrata in servizio nella Marina Militare con la nuova denominazione di VAS 495. Si tratta, naturalmente, di un errore: la VAS 495 era in realtà l'ex VAS 233.
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