L’X 2 in mare subito dopo il varo (presentazione Ansaldo, via g.c. Pietro Berti e www.naviearmatori.net) |
Sommergibile
posamine, capoclasse della classe X (dislocamento di 410 tonnellate in
superficie, 468 in immersione).
Derivato dall’X 1, ex sommergibile tedesco UC 12 affondato nel Golfo di Taranto,
recuperato e ricostruito, l’X 2 fu il
secondo sommergibile posamine della Regia Marina (il primo fu l’X 1) ed il primo ad essere interamente
costruito in Italia.
Ordinato dalla Regia
Marina ai cantieri Ansaldo di Genova con contratto del 14 luglio 1916
(unitamente al gemello X 3), fu progettato
dal colonnello del Genio Navale Curio Bernardis, già fautore della
ricostruzione dell’X 1 e destinato a
diventare, nel periodo interbellico, uno dei principali progettisti di
sommergibili della Regia Marina.
Il progetto dell’X 2, che pur derivando da quello dell’X 1 presentava sostanziali differenze,
prevedeva uno scafo a sezioni circolati con doppi fondi laterali leggeri
esterni, cassa di emersione resistente e depositi carburante interni. Le
dimensioni erano di molto superiori a quelle dell’X 1 (lunghezza di 42,6 metri contro i 33,9 del primo, larghezza di
5,52 contro i 3,15 dell’X 1), con
dislocamento più che raddoppiato; ciò per ricavare più spazio da destinare alle
mine, alloggiate in nove pozzi situati nella parte poppiera.
Dettaglio
del cannone e della torretta dell’X 2 durante
la costruzione (presentazione Ansaldo, via g.c. Pietro Berti e www.naviearmatori.net)
L’apparato propulsivo
era composto da due motori diesel Sulzer da 660 CV per la navigazione in
superficie e da due motori elettrici Ansaldo da 320 (o 350) CV per la
navigazione in immersione, che azionavano due eliche permettendo una velocità
di 8,2 nodi in superficie e 8 nodi in immersione. L’autonomia era di 1200
miglia nautiche a 8 nodi in superficie, e di 70 miglia nautiche a 3 nodi (e 6,3
miglia nautiche a 6,3 nodi) in immersione.
L’armamento
consisteva in un cannone contraereo da 76/30 mm (cui poi fu aggiunta anche una
mitragliera), nove pozzi lanciamine verticali di tipo tedesco (ognuno dei quali
contenente due ordigni, per un totale di 18 mine tipo AE1916/125t; copiato dal
sistema posamine dell’UC 12) e, dopo lavori effettuati negli anni Venti, due
tubi lanciasiluri esterni da 450 mm (ricavati in un’intercapedine a proravia
della torretta, ciascuno di essi divergente di 5 gradi rispetto all’asse
longitudinale). La profondità di sicurezza era di 53 metri.
Nel complesso, X 2 e X 3 non furono sommergibili molto riusciti; si rivelarono lenti e
poco manovrieri, anche se l’X 2
prestò "sempre ottimo servizio" nella posa di campi minati durante la
Grande Guerra. Ebbero però lungo ed utile impiego come unità addestrative, nel
periodo interbellico; insieme ai più riusciti sommergibili costieri della
classe H, i due "X" furono gli unici sommergibili della Regia Marina
a partecipare ad entrambe le guerre mondiali, anche se nella seconda, ormai
troppo vecchi e superati per essere di qualche utilità, furono posti in disarmo
dopo pochi mesi.
Una
sequenza di foto ritraenti le prove d’immersione statica effettuate a Genova
dall’X 2 a inizio 1918, durante l’allestimento
(presentazione Ansaldo, via g.c. Pietro Berti e www.naviearmatori.net):
Durante la prima
guerra mondiale l’X 2 svolse 6
missioni di posa di mine, mentre nella seconda guerra mondiale effettuò
soltanto quattro missioni di trasferimento nelle quali percorse in tutto 798
miglia nautiche, tutte in superficie.
Breve e parziale cronologia.
22 agosto 1916
Impostazione nei
cantieri Ansaldo-Sestri di Genova (numero di costruzione 237).
L’X 2 sullo scalo di costruzione (presentazione
Ansaldo, via g.c. Pietro Berti e www.naviearmatori.net)
25 aprile 1917
Varo nei cantieri
Ansaldo-Sestri di Genova.
Sopra, il
varo dell’X 2 e sotto, appena varato
(presentazione Ansaldo, via g.c. Pietro Berti e www.naviearmatori.net)
1° febbraio 1918
Entrata in servizio.
L’X 2 durante le prove di navigazione
(presentazione Ansaldo, via g.c. Pietro Berti e www.naviearmatori.net)
21 febbraio 1918
Al comando del
tenente di vascello Armando Fumagalli, viene dislocato a Brindisi, aggregato
alla Flottiglia Sommergibili avente base in tale porto, ed impiegato nel Basso
Adriatico (dove poserà, tra febbraio e novembre, sei sbarramenti di mine).
8 aprile 1918
Posa un campo minato
al largo di Punta Meleda (Canale di Meleda), in Dalmazia.
5-8 giugno 1918
Esegue la posa di
sbarramenti di mine nel Canale di Meleda.
1918
Posto in disarmo subito
dopo la fine della prima guerra mondiale.
In transito nel canale navigabile di Taranto (da “Gli squali dell’Adriatico. Monfalcone e i suoi sommergibili nella storia navale italiana” di Alessandro Turrini, Vittorelli Edizioni, 1999, via www.betasom.it) |
1921
Riarmato, viene
dislocato a Taranto.
1924
Partecipa alla prima
esercitazione sommergibilistica della Regia Marina: vi prendono parte in tutto
26 sommergibili (l’X 2, dieci classe
F, cinque classe N, cinque classe H e cinque sommergibili di grande crociera),
oltre alle navi appoggio Alessandro Volta
e Cunfida. L’esercitazione, diretta
dal viceammiraglio d’armata Alfredo Acton, vede i sommergibili attaccare un
convoglio in navigazione da est verso ovest, diretto a Tobruk e poi in un porto
del Sud Italia.
Un’altra immagine dell’X 2 (da www.xmasgrupsom.com) |
1928
È comandante dell’X 2 il tenente di vascello Romolo
Polacchini.
Primi anni Trenta
È comandante dell’X 2 il tenente di vascello Carlo
Liannazza.
Cartolina del periodo interbellico (g.c. Giuseppe Garufi via www.naviearmatori.net) |
1936
Trasferito a Pola, a
disposizione del Gruppo Scuole.
1938
Assegnato alla
neocostituita XLV Squadriglia Sommergibili, formata da tutti i battelli
posamine della Regia Marina (l’X 2,
il gemello X 3, il grande Pietro Micca, i due "Bragadin"
Marcantonio Bragadin e Filippo Corridoni ed i tre "Foca" Foca, Atropo e Zoea).
L’X 2 alla fonda negli anni Trenta (g.c. STORIA militare) |
10 giugno 1940
All’ingresso
dell’Italia nella seconda guerra mondiale, l’X 2 fa parte della XXXVII Squadriglia Sommergibili, di base ad
Augusta (3° Gruppo Sommergibili di Messina, composto dalle Squadriglie XXXI,
XXXIV, XXXV e XXXVII), che forma insieme all’X 3 ed al Bragadin. (Per
altra fonte, la XXXVII Squadriglia sarebbe stata composta solo da X 2 e X 3, i quali avrebbero avuto base a Trieste).
16 ottobre 1940
Posto in disarmo,
essendo ormai in ridotte condizioni di efficienza. Passerà tutta la guerra in
questo stato.
18 ottobre 1946
Radiato.
Successivamente
demolito.
Ciao Lorenzo, le due foto della "presentazione Ansaldo, via g.c. Pietro Berti" non ritraggono l' X 2 ma uno dei battelli classe "N" (verosimilmente l'N 3)
RispondiEliminaCiao,
Eliminacredo che tu sia in errore: dal raffronto con le altre foto dell' X 2 mi sembra proprio che sia lui, mentre appare piuttosto diverso dai sommergibili classe N: questi ultimi, ad esempio, avevano un tratto di coperta "rialzato" a proravia della torretta, che qui non c'è.
No Lorenzo non sono in errore (veramente si perchè si tratta dell'N 5 e non dell'N 3 ;-), gli ultimi due battelli della classe "N" costruiti a Taranto erano leggermenti diversi dai primi quattro costruiti a Sestri Ponente proprio nella diversa forma della zona prodiera dove la coperta era completamente allineata. La stessa immagine si può ritrovare nel testo "I sommergibili italiani" di Turrini e Miozzi del 1999 a pagina 242 con la seguente didascalia "Il sommergibile in navigazione a lento moto; nell'immagine è evidente la diversa forma dell'opera morta dei battelli costruiti a Taranto rispetto a quella delle unità realizzate a Genova. (Foto Ansaldo/Collezione Turrini)
RispondiEliminaMi sa che si sbagliano Turrini e Miozzi, allora: te ne spiego le ragioni. Guarda sulla pagina di Betasom dedicata ai sommergibili classe N le foto dell'N 6: costruito anch'esso a Taranto, dunque dovrebbe essere uguale all'N 5, del quale purtroppo non vedo foto. La torretta è diversa: più corta ed alta; ed anche il cannone è in posizione diversa, molto più a poppa. Confronta anche le forme della prua che si possono vedere nella foto di dettaglio della prua dell'N 6 che c'è sulla pagina di Betasom, con le forme della prua del sommergibile in queste foto: vi sono parecchie differenze; mentre il sommergibile nelle due foto 'incriminate' assomiglia in tutto e per tutto all'X 2, come si può rilevare dal confronto con le altre foto di questo battello. Infine, le foto sono di fonte Ansaldo proprio perché l'X 2 fu costruito da questo cantiere: non ti sembra strano che l'Ansaldo abbia le immagini dei collaudi di un sommergibile costruito dai cantieri Tosi di Taranto?
EliminaEd anche didascalia simile (si parla della "diversa forma della tuga dei battelli costruiti a Taranto da quelle realizzate a Genova") a pag. 229 sul testo "Sommergibili e mezzi d'assalto subacquei italiani" del 2010 di Turrini-Miozzi-Minuto
RispondiEliminaLorenzo proprio questi giorni nel ri-sistemare (per l'ennesima volta...) le immagini dei vari post di Betasom relativi alla discussione "I Sommergibili d'Italia" ho notato questa differenza nei battelli classe "N" ed ho inserito un immagine sempre dal testo di Turrini per il smg. N 6 (Fototeca USMM) che forse può fare un po' più chiarezza...spero ;-)
RispondiEliminaMi riferivo proprio a quelle foto: http://museonavalefrancavilla.it/BETASOM/Sommergibili/1916.cl.N/Smg.N.6.jpg e http://museonavalefrancavilla.it/BETASOM/Sommergibili/1916.cl.N/1540633508.jpg
EliminaLe differenze con il sommergibile nelle foto oggetto della discussione mi sembrano abbastanza evidenti.
Senza eccepire sul tuo ragionamento che ci stà tutto, mi sovviene invece un diversa interpretazione relativamente alle modifiche dei battelli classe X, sempre il Turrini alla foto del X 3 con la colorazione della torretta più chiara (pag. 318 del testo "Sommergibili e mezzi d'assalto subacquei italiani" del 2010 di Turrini-Miozzi-Minuto) scrive che: "Il sommergibile X 3 dopo le modifiche alla prora - che venne rialzata e dotata di un tagliamare dritto - e l'installazione dei due ls a gabbia, sistemati nell'intercapedine a proravia della falsatorre, lavori effettuati dopo la fine della prima GM..." come puoi notare anche dalle tue foto, le modifiche successive riportano tutte i due ls a gabbia, cosa non presente sulle fotografie che io asserisco essere della classe "N"
RispondiEliminaQuesto però è l'X 2, non l'X 3...
EliminaQuindi tu dici che le modifiche fatte per l'X 3, non siano state fatte per l'X 2 in un unica soluzione? Cioè prima hanno modificato la zona prodiera rialzando la prora e solo succesivamente hanno rimodificato la zona prodiera installando i due ls...
RispondiEliminaPotrebbe essere.
EliminaOk modifico il post sull'N 5 e riporto le foto dell'X 2 nella scheda del battello con i dovuti rimandi e precisazioni.
RispondiEliminaConfermo la tua corretta attribuzione del nome del battello e ti allego il link con le opportune precisazioni http://www.betasom.it/forum/index.php?/topic/23620-classe-n-1916/&tab=comments#comment-299469
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