L’H 6 a Taranto (g.c. Giuseppe Garufi) |
Sommergibile costiero
della classe H (dislocamento di 360 tonnellate in superficie e 474 in
immersione). Combatté in entrambe le guerre mondiali: nella prima effettuò
dieci missioni offensive/esplorative nel Basso Adriatico, mentre nella seconda
eseguì 38 missioni esplorative/offensive, 27 addestrative per la Scuola
Idrofonisti di La Spezia e 7 di trasferimento, per complessive 7411 miglia di
navigazione.
Breve e parziale cronologia.
24 novembre 1916
Impostazione nei
cantieri della Electic Boat Company/Canadian Vickers di Montreal (numero di
costruzione 13).
23 aprile 1917
Varo nei cantieri
della Electic Boat Company/Canadian Vickers di Montreal.
8 luglio 1917
Entrata in servizio.
Dopo le prove in
mare, svolte a Montreal, e la fase di addestramento, svolta ad Halifax, l’H 6 lascia Halifax diretto in Italia al
comando del tenente di vascello Giuliano Diaz, per attraversare l’Atlantico
unitamente ai gemelli H 7 e H 8. Si tratta del terzo ed ultimo gruppo
di trasferimento.
Durante la traversata
i tre battelli, accompagnati da navi mercantili fino a Gibilterra (e poi da
navi militari fino in Italia), fanno uno scalo tecnico alle Bermuda.
6 ottobre 1917
Il gruppo dell’H 6 incorre in una tragica disavventura
nello stretto di Gibilterra: il panfilo armato statunitense Nahma, in servizio di pattuglia, scambia
i sommergibili italiani per U-Boote e cannoneggia l’H 6, provocando seri danni alla torretta.
Rimangono uccisi il comandante
in seconda, tenente di vascello Alessandro Pasino, il capo meccanico di prima
classe Gennaro Spina, il capo timoniere di seconda classe Agrippino Picciafuoco
ed il fuochista scelto Giovanni De Rosa; altri uomini (due o forse cinque)
rimangono feriti.
Fine ottobre 1917
Arriva a Cagliari. Le
riparazioni dei danni causati dal Nahma
saranno svolte nell’Arsenale di La Spezia.
Gennaio 1918
L’H 6 ha base a Taranto, formando la II
Squadriglia Sommergili H insieme ai gemelli H
5, H 7 e H 8.
5 febbraio 1918
Dislocato a Brindisi
insieme all’H 8, dopo aver terminato
l’addestramento, ed inquadrato nella II Squadriglia Sommergibili H, con compiti
esplorativi ed offensivi nel Basso Adriatico.
18 marzo 1918
Nuovamente trasferito
a Taranto.
Febbraio 1918
Trasferito a
Brindisi.
2 ottobre 1918
L’H 6, insieme a vari altri sommergibili
italiani (H 3), francesi (Amaranthe, Volta, Franklin e Faraday) e britannici (E1 e E12),
viene inviato nelle acque tra Durazzo e Cattaro per supportare l’attacco contro
Durazzo da parte di una nutrita squadra interalleata a guida italiana
(ammiraglio Osvaldo Paladini). La squadra è composta dalla corazzata Dante Alighieri, dagli incrociatori
corazzati San Giorgio, San Marco e Pisa, dagli incrociatori leggeri britannici Weymouth, Dartmouth, Lowestoft, Glasgow e Gloucester,
dagli esploratori italiani Nibbio, Marsala, Aquila, Sparviero, Cesare Rossarol, Carlo Alberto Racchia, Guglielmo
Pepe ed Alessandro Poerio, da 18 cacciatorpediniere (gli
italiani Simone Schiaffino ed Ippolito Nievo, i britannici Ruby, Camaleon, Nymphe, Nereide, Acheron, Gosshawk, Tigress, Jackal, Fury, Badger, Shark, Tribune, Acorn e Lapwing, gli australiani Swan
e Warrego), da otto torpediniere
italiane, da quattro MAS italiani e da 12 cacciasommergibili statunitensi.
Mentre parte della
formazione (tra cui la Dante Alighieri)
si tiene più verso il largo per fornire copertura alle altre navi, i tre
incrociatori corazzati e gli incrociatori leggeri bombardano le batterie
costiere, le concentrazioni di truppe austroungariche, le installazioni
portuali di Durazzo ed il poco naviglio nemico presente; i MAS attaccano
anch’essi le navi avversarie. Il piroscafo austroungarico Stambul viene affondato, altri due piroscafi danneggiati, e le tre
navi da guerra austroungariche (torpediniera TB 87 e cacciatorpediniere Scharfschütze
e Dinara) presenti nella base sono
costrette alla fuga, due di esse danneggiate. Il cacciasommergibili
statunitense No. 129 danneggia
seriamente il sommergibile austroungarico U
29 con bombe di profondità, mentre l’U
31 silura e danneggia gravemente l’incrociatore britannico Weymouth. Le batterie costiere
austroungariche vengono progressivamente distrutte o comunque messe fuori uso.
L’attacco termina
all’1.30 del 3 ottobre; nei giorni seguenti le truppe austroungariche
abbandonano Durazzo, che sarà completamente evacuata il 10 ottobre e verrà
occupata dalle truppe italiane il 16 ottobre.
1° novembre 1918
L’H 6 risulta dislocato a Brindisi,
insieme alle unità gemelle.
1918-1930
Terminata la guerra,
l’H 6 rimane dislocato a Brindisi, partecipando
a numerose crociere addestrative.
1920
Viene installato a
bordo un cannone da 76/30 mm Armstrong 1914.
1931
Trasferito a Taranto,
aggregato alla Flottiglia Scuola Comando.
1935
Assegnato alla Flottiglia
di La Spezia.
22 settembre-1° ottobre 1936
È comandante dell’H 6, per pochissimo tempo, il capitano
di fregata Gaetano Catalano Gonzaga.
Negli stessi anni è
per qualche tempo comandante dell’H 6
anche il tenente di vascello Giuliano Prini.
1936
È imbarcato sull’H 6 il marinaio palombaro Mario Marino,
futuro autore, con altri, dell’Impresa di Alessandria e Medaglia d’Oro al Valor
Militare: sull’H 6, Marino frequenta
il 1° Corso Sommozzatori e compie le prime uscite sperimentali da sommergibile
immerso, esperienza che tornerà assai utile in futuro. Sempre sull’H 6, nel medesimo periodo, è imbarcato
un altro futuro protagonista dell’impresa di Alessandria: il sottocapo
palombaro Emilio Bianchi.
Anni ’30
Il cannone da 76/30
mm viene rimpiazzato da una mitragliera contraerea.
10 giugno 1940
L’Italia entra nella
seconda guerra mondiale. L’H 6
(tenente di vascello Ugo Giudice), insieme alle residue unità della classe H (H 1, H
2, H 4 e H 8), forma la XVII Squadriglia Sommergibili del I Grupsom di La
Spezia.
Lo stesso 10 giugno,
l’H 6 si trova già in mare, in
agguato nel Golfo di Genova insieme ai gemelli H 1, H 4 e H 8.
All’inizio del
conflitto opera al largo delle coste francesi, effettuando ascolto idrofonico e
missioni di ricerca e caccia di sommergibili nemici.
Fino al settembre
1943 opererà nelle acque della Liguria e della Francia.
Novembre 1940
E' comandante dell'H 6 il sottotenente di vascello di complemento Paolo Cossi.
Novembre 1940
E' comandante dell'H 6 il sottotenente di vascello di complemento Paolo Cossi.
28 febbraio 1941
Inviato al largo di
La Spezia per una missione difensiva.
1° marzo 1941
Rientra alla base.
Settembre 1941
Inviato in
pattugliamento difensivo in Mar Ligure durante l’operazione britannica
«Halberd», consistente nell’invio di un convoglio a Malta (cisterna militare Breconshire e navi da carico Ajax, City of Lincoln, City of
Calcutta, Clan MacDonald, Clan Ferguson, Rowallan Castle, Imperial
Star e Dunedin Star con un carico
complessivo di 81.000 tonnellate di rifornimenti), ma che i comandi italiani, non
conoscendo il vero obiettivo dei britannici, temono invece essere un attacco
alle coste italiane.
8 marzo 1942
Effettua una missione
esplorativa/offensiva nel Golfo di Genova insieme al sommergibile Antonio Bajamonti, a seguito dell’uscita
da Gibilterra della Forza H britannica, ma rientra a La Spezia senza aver
avvistato navi nemiche.
Primavera 1943
Partecipa ad
esercitazioni con varie unità nelle acque di La Spezia.
7 settembre 1943
Nel pomeriggio, a
seguito dell’avvistamento della forza navale statunitense diretta a Salerno per
effettuarvi lo sbarco, l’H 6 riceve
ordine di trasferirsi da La Spezia a Ajaccio, in Corsica, e da lì a Bonifacio.
Insieme ad esso vengono trasferiti in Corsica anche i gemelli H 1, H
2 e H 4 ed il sommergibile ex
jugoslavo Francesco Rismondo. Per
altra fonte tale trasferimento è disposto da Supermarina in vista
dell’imminente annuncio dell’armistizio tra l’Italia e gli Alleati, per
spostare questi sommergibili da La Spezia e sottrarli così alla cattura da
parte dei tedeschi che certamente occuperanno la base ligure.
L’H 6 lascia La Spezia alle 16.10.
L’H 6 e la nuova corvetta Cicogna in esercitazione al largo di La Spezia nella primavera del 1943 (dal Dizionario Biografico Uomini della Marina 1861-1946) |
Bonifacio
Quando venne
proclamato l’armistizio, l’8 settembre 1943, l’H 6 (al comando del tenente di vascello Renzo Fossati) era da poco
giunto a Bonifacio, sede di uno dei tre Comandi Marina italiani della Corsica
(lo reggeva il capitano di fregata Marc’Aurelio Raggio). Insieme all’H 6, si trovavano in quel momento a
Bonifacio il sommergibile Francesco
Rismondo, la cisterna militare Garigliano
e sei piccole navi sussidiarie. Tra Bonifacio e la vicina Portovecchio il
presidio della Regia Marina contava circa 600-700 uomini, più il personale del
Regio Esercito.
Il generale Giovanni
Magli, comandante delle truppe italiane in Corsica, aveva dato ordine di non
prendere contro i tedeschi iniziative che potessero dar loro pretesto per
azioni aggressive (non era ancora chiaro come si dovesse considerare lo status
delle truppe tedesche rispetto a quelle italiane, dopo l’improvviso
capovolgimento di fronte), ma di reagire decisamente contro qualsiasi attacco.
Il 10 settembre,
unità antisommergibili tedesche presenti nel porto di Bonifacio impedirono all’H 6 ed al Rismondo di partire, e batterie contraeree tedesche situate nei
pressi della città aprirono il fuoco contro aerei italiani di passaggio,
abbattendone due. Il comandante della base, capitano di fregata Raggio, si
venne a trovare in conflitto con i tedeschi, che pretendevano di occupare le
batterie costiere.
Lo stesso 10
settembre il generale Magli, dato che le truppe tedesche avevano assunto un
atteggiamento aggressivo e commettevano continue provocazioni, decise di abbandonare
l’atteggiamento attendista per muovere all’attacco dei tedeschi, e cacciarli
dalla Corsica: i combattimenti iniziarono il 12 settembre. Durante gli scontri
svoltisi a Bonifacio, sia l’H 6 che
il Rismondo, insieme ai dragamine
ausiliari (ex motopescherecci) B 73 Alba
e B 120 Dina, furono catturati dai
tedeschi il 14 settembre; il giorno precedente era stata catturata anche la Garigliano, che fu inviata a Genova tre
giorni dopo con equipaggio tedesco. Fu il motodragamine tedesco R 200 a catturare i due sommergibili.
Non vi furono vittime
tra l’equipaggio dell’H 6, anche se
non si sono trovate notizie precise sulla sorte del suo equipaggio
(probabilmente lasciato libero ma disarmato, come il resto del personale della
Regia Marina stanziato a Bonifacio).
A seguito di
trattative con il Comando tedesco, i militari del Comando Marina di Bonifacio
rimasero liberi ma dovettero concentrare le loro armi nei depositi, pur senza
doverle consegnare ai tedeschi, tranne gli ufficiali, ai quali fu lasciata la
pistola. Bonifacio rimase sotto sostanziale controllo tedesco per alcuni
giorni, mentre nel resto dell’isola le truppe italiane, in cooperazione con i
partigiani corsi e con truppe della Francia libera sbarcate poco dopo,
combattevano per cacciare le forze tedesche dalla Corsica. Il 18 settembre 1943,
prima di abbandonare la città per ritirarsi verso nord, i tedeschi, non potendo
rimorchiare i due sommergibili altra località, decisero di distruggerli. L’H 6 ed il Rismondo furono portati a Cala Catena, al largo di Bonifacio, e qui
i tedeschi li affondarono con cariche esplosive (ciò secondo il diario della
Divisione Operazioni dello Stato Maggiore della Kriegsmarine; per altra fonte
furono affondati a cannonate): prima l’H
6, alle nove del mattino del 18 settembre, e poi il Rismondo, tre ore più tardi.
Il relitto dell’H 6 giace oggi un chilometro a ponente
del fanale della Madonnetta del Porto di Bonifacio, ad una profondità di una
trentina di metri (per altra fonte, a soli dodici metri di profondità).
L’H 6 a Venezia negli anni Trenta (g.c. Giorgio Parodi via www.naviearmatori.net) |
Do you know what torpedo model these boats employed?
RispondiEliminaBest Regards
Dili
Unfortunately, I don't...
EliminaGrazie
RispondiEliminaBgiorno Lorenzo. Nel novembre 1940 il comte dell'H.6 era il STV di complemento Paolo Cossi. GP
RispondiEliminaGrazie, aggiungo.
EliminaBuongiorno. Sono il figlio di Paolo Cossi. Avete altre notizie di Paolo Cossi e delle sue azioni/ missioni compiute ?
EliminaBuongiorno, può trovare maggiori dettagli sulle sue missioni al comando di sommergibili qui: https://uboat.net/italian_submarines/commanders/111
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