La Dante De Lutti (Coll. Guido Alfano via Giorgio Parodi e www.naviearmatori.net)
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Cannoniera di 266
tonnellate di dislocamento standard e 370 t a pieno carico, 13 nodi di
velocità, 36 uomini d’equipaggio. Lunga 32,80 m e larga 6,50, pescaggio 3,00 m.
Armata con due cannoni da 76/40 mm e due mitragliere da 13,2 mm.
Breve e parziale cronologia.
1911
Costruita nei
cantieri Mitsubishi Dockyards & Co. Ltd. di Nagasaki come piropeschereccio
d’altura Tomiye Maru N. 2.
1916
Acquistata dalla
Regia Marina insieme ad altri 46 piropescherecci giapponesi. Tutte queste
unità, armate e ribattezzate con una sigla composta dalla lettera G e da un
numero da 1 a 47, verranno impiegate come vedette e dragamine durante la prima
guerra mondiale.
Il Tomiye Maru N. 2, dopo opportuni lavori
di modifica, diventa il dragamine G 34.
15 marzo 1917
Entrata in servizio
per la Regia Marina, come vedetta dragamine G
34.
21 luglio 1921
Ribattezzata Dante De Lutti (in memoria del
sottotenente di vascello Dante De Lutti, caduto a Derna durante la guerra
italo-turca) e riclassificata cannoniera di scorta. Viene impiegata anche per
il servizio fari, compito che ricoprirà anche nella seconda guerra mondiale.
Per il periodo 1925-1927 sarà classificata anche nave idrografica.
Aprile-settembre 1925
Al comando del primo
tenente di vascello Francesco Baldizzone, la De Lutti, dopo essere stata approntata a La Spezia, compie una
campagna idrografica lungo le coste italiane. I lavori idrografici iniziano il
13 aprile con lo scandagliamento del porto di Carloforte e del canale di San
Pietro, poi vengono eseguiti un rilievo topografico della rada di Porto Vesme,
un rilievo completo della rada e dei porticcioli di Gaeta, un rilievo
d’aggiornamento del porto di Miseno (durante il quale vengono scoperti i resti
di un antico molo romano), rilievi di verifica delle secche del Torrione, delle
Formiche di Vivara, della Gaiola e Cavallara nonché misurazioni della corrente
nelle acque della Sardegna e nel golfo di Gaeta. Fino a metà maggio 1925 il
tempo avverso crea molti problemi alle rilevazioni in Sardegna. Ultimo lavoro
consiste nel rilievo d’aggiornamento della rada di La Spezia, dove la De Lutti termina la sua campagna nel
settembre 1925.
Maggio-novembre 1926
La De Lutti, al comando del primo tenente
di vascello Bruno Riva (poi sostituito dal TV Agostino Scotto di Marco durante
la campagna), viene armata a La Spezia in maggio per compiere un’altra campagna
idrografica in Mar Tirreno.
Durante la campagna,
la nave esegue rilievi di aggiornamento nei porti di Talamone, Santo Stefano,
Gaeta, Bagnoli e Napoli. Spesso il maltempo è d’intralcio, e l’inesperienza dei
giovani addetti ai rilievi non aiuta, ma tutte le rilevazioni vengono
regolarmente eseguite senza grossi problemi.
Aprile-ottobre 1927
Terza ed ultima campagna
idrografica della De Lutti, al
comando del TV Oscar Marzocchelli. La nave, armata alla Spezia in aprile,
compie rilievi di verifica, aggiornamento e completamento nei porti di La
Maddalena, Cagliari, Carloforte, Golfo Aranci, Salerno, Civitavecchia, Imperia,
San Remo e Savona. A Cagliari, Golfo Aranci, Civitavecchia, San Remo e Salerno
vengono anche eseguite misurazioni magnetiche.
Terminati i rilievi
di Savona, la De Lutti raggiunge
Genova, dove sbarca il materiale idrografico, e poi La Spezia, dove viene posta
in disarmo.
Successivamente verrà
lungamente impiegata per servizio fari e fanali.
10 giugno 1940
All’entrata
dell’Italia nella seconda guerra mondiale, la De Lutti, insieme alle altrettanto piccole cannoniere Palmaiola, Riccardo Grazioli Lante, Giovanni Berta e Valoroso, fa
parte del Gruppo Navi Ausiliarie Dipartimentali della base di Tobruk.
4 agosto 1940
Il sottocapo cannoniere Michele Mirabello, della De Lutti, muore in Cirenaica.
4 agosto 1940
Il sottocapo cannoniere Michele Mirabello, della De Lutti, muore in Cirenaica.
L’affondamento
Alle otto di sera del
5 luglio 1941 la De Lutti lasciò
Bengasi per scortare a Tripoli il piccolo piroscafo Ninfea. Il minuscolo convoglio costiero non fece molta strada: già
alle 22.22 (ora egiziana, per le navi italiane sarebbero state le 21.22), al
largo di Bengasi, le due navi vennero avvistate dal sommergibile britannico Triumph, al comando del capitano di
fregata Wilfrid John Wentworth Woods. Il sommergibile, avvicinatosi in
superficie alle due navi, alle 22.44 (ora egiziana; le 21.45 per le fonti
italiane) attaccò la De Lutti,
aprendo il fuoco da una distanza di soli 90 metri con il cannone ed una
mitragliera Lewis. Tutte e sei le salve sparate dal cannone da 100 mm del Triumph andarono a segno, incendiando la
De Lutti, colpendo la caldaia, dalla
quale fuoriuscì il vapore, e facendo esplodere le riservette di munizioni
pronte all’uso accanto al cannone.
Dopo aver sparato
un’ultima salva in corrispondenza della linea di galleggiamento della
cannoniera, per affondarla, il Triumph
aprì il fuoco contro il Ninfea,
colpendolo ripetutamente (il piroscafo affondò più tardi) prima di essere
costretto ad allontanarsi dall’apertura del fuoco da parte di una batteria
costiera, che perforò anche una delle casse di zavorra.
La Dante De Lutti affondò due miglia ad
ovest di Ras Tajunes, sulla costa libica. Del suo equipaggio era rimasto ucciso
nel combattimento un ufficiale, il tenente di vascello Rosario Pellegrino, mentre quattro marinai erano rimasti feriti.
Lo scontro con la De Lutti nel giornale di bordo del Triumph (da Uboat.net):
“2222 hours - A 1500
tons merchant ship [il Ninfea, la cui
dimensione è, come spesso accadeva, sovrastimata] and a A/S trawler [la De Lutti] that were at anchor were
sighted. At 2244 hours Triumph was
only 100 yards from the trawler when fire was opened with the deck gun and a
Lewis gun. After 6 rounds of flash less 4", all of which hit, the trawler
was on fire, steam was escaping from the boiler and the ready use ammunition
for it's gun had exploded. A round was fired into the trawlers waterline. Fire
was now shifted to the merchant.
Fire on the merchant
was opened at 800 yards. After 15 rounds, with several hits, the stock of flash
less ammunition was gone and regular shells had to be used. After the first one
was fired Triumph was fired upon by a
shore battery. A round from the shore battery fell close enough to wet the
bridge and gun crew. Actually it was a hit forward but this was not realised at
that time. Triumph withdrew from the
scene. Later it was found out that no.1 ballast tank had been holed on the
waterline.”
Un’altra immagine della De Lutti (g.c. Mauro Millefiorini via www.naviearmatori.net)
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